liriche di vario genere
Elegie Pensieri d'amore
Al signor Montgolfier (1784)
la prosopopea di Pericle (1789)per la scoperta del busto di Pericle a Tivoli
per il Congresso di Udine (1797)
Cantata per la pace di Campoformio (1798)
Inno cantato alla Scala (1799) in occasione dell'anniversario del supplizio di Luigi XVI
per la liberazione d'Italia (1800) "Bell'Italia amate sponde"
Le api Panacridi in Alvisopoli
Il MIstico Maggio (1815)
Il ritorno de Astrea (1816)
L'invito a Pallade (1819)
per il giorno del onomastico della sua donna (1826)
poemetti
La visione di Ezechiello (1776)
La bellezza dell'Universo (1781)
Il pellegrino Apostolico (1782 scritta in occasione del viaggio di Pio VI a Vienna per persuadere Giuseppe II a desistere dalle riforme laiche
La Basvilliana (1793)
Prometeo (1797)
Il fanatismo La superstizione Il pericolo (1798)
la Mascheroniana (1801)
il beneficio (1805)
il bardo della Selva Nera (1806)
La spada di Federico II (1806)
La spada di Federico II (1806)
La palingenesi politica (1809 dedicata a Giuseppe Bonaparte redi Spagna vi esalta Napoleone come genio ordinatore del mondo intero
Poemetti mitologici
La Feroniade vi si esalta il prosciugamento delle paludi Pontine tentato da Pio VI IL poemetto prende il nome dalla fonte Feronia nei dintorni di Terracina
la Musogonia (1793) vi si canta il mondo delle muse
Sermone sulla mitologia
Tragedie
Aristodemo (1786)
galeotto Manfredi (1786)
Caio Gracco (1788)
Teseo (
traduzioni
Iliade (1812)
Pucelle d'Orleans (dal Voltaire)
Prose
lezione di eloquenza
Proposte di corrzioni ed aggiunte al vocabolario della
Crusca
Translate
Visualizzazione post con etichetta l'OTTOCENTO. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta l'OTTOCENTO. Mostra tutti i post
sabato 27 giugno 2015
Vincenzo Monti - personalità e opere
Il nucleo centrale della sua poesia è rappresentato dal mondo classico dai miti del periodo della classicità che nella produzione montiana svolgono la funzione di materiale di riempimento là dove manca la vera ispirazione poetica
tutte le opere del Monti tranne evidentemente le "Odi " sono incomplete e rivelatrici della mancanza di vera ispirazione il Monti canta sempre temi storico-politici della sua età ma non li sente e quindi ricorre ai miti che fanno da succedanei o interrompe le opere
Il giudizio critico della poesia del Monti risente ancora oggi della valutazione che nello "Zibaldone" ne diede il Leopardi "poeta dell'orecchio e dell'immagine del cuore in nessun modo "
Il duro giudizio leopardiano non sempre però resiste se confrontato con quello immediato del lettore che si fermi soprattutto sulla "valutazione dell'Iliade " (1812) e sulla celebre canzone "Nel giorno onomastico della sua donna"(1826) o "sul sonetto alla figlia" ispirato da un ritratto del pittore Agricola
E non si può estendere il giudizio leopardiano al poemetto in terzine "Bellezza dell'universo" scritto dal Monti in occasione delle nozze del duca Luigi Braschi Onesti con Costanza Falconieri e nemmeno ai "Pensieri d'amore"e ai "Versi sciolti del Principe Sigismondo Ghigi"
In tutte queste opere c'è armonia e musicalità raramente penetrazione sentimentale o partecipazione psicologica
Ed il lettore lo sente; sente che il poeta è presente con tutta la sua arte e forse più con la tecnica ma non con la sua anima
Queste insieme alla Basvilliana poemetto in terzine dantesche informato ad un conservatorismo politico e sociale e, quindi antirivoluzionario (Hugo di Basville viene ucciso a Roma mentre propaganda la rivoluzione francese) sono opere del periodo romano (1778-1797) ammantate tutte di decorativa esteriore e prive di sentimento
A questo periodo appartengono anche la "Ferioniade" e le tragedie "Aristodemo" "Galeotto Manfredi "Caio Gracco d'inspirazione alfieriana e l'ode "al signor di Montgolfier " in cui il Monti canta con tono celebrativo il primo volo effettuato in Francia con l'aerostato nel 1783 da Stefano Montgolfier
Le opere del periodo napoleonico (1997-1\815)
Il Monti ne 1797 lascia Roma e si rifugia prima a Bologna poi a Milano si converte alle idee rivoluzionarie rinnega il suo passato e assiste in una piazza di Milano alla distruzione per incendio di una copia della Basvilliana
Ma a Milano giungono gli Austro-Russi ed egli passa in Francia dove traduce la "Pucelle d'Orleans"
e compone un poemetto la "Mascheroniana " nel quale immagina che lo scienziato Lorenzo Mascheroni morto da poco incontri nell'al di là il Parini il Verri il Beccaria e si fermi a meditare con loro sulla misera situazione politica e morale dell'Italia che solo Napoleone può migliorare
Fa questo momento il Monti diventa cantore di Napoleone si ricordano "Bardo della Selva Nera" (1806); "La spada di Federico II (1806 ) scritta in occasione delle vittorie di Prussia; " Il beneficio"(1805) per l'incoronazione dell'Imperatore; La Polingenesi politica ; le api panacridi in Alvisopoli " (1811) per celebrare la nascita del re di Roma
Anche queste opere il Monti si rivela un autore pieno di immaginazione e ricchezza quasi barocca ma scarso di sentimento
le ultime opere
Al ritorno degli austriaci a Milano volendo continuare ad essere "il segretari dell'opinione pubblica dominante " (De Sanctis) li canta nelle opere "Ritorno di Astrea " (1816) "Mistico Maggio" (1815) tutte prive di ispirazione e di genuinità
Come poeta mancò di ispirazione originale e potente ; ebbe vivissimo il culto delle belle forme per le belle immagini compose dei versi di suggestiva musicalità ma non inviò un vero messaggio né ai contemporanei né ai posteri con la sua abbondantissima produzione
tutte le opere del Monti tranne evidentemente le "Odi " sono incomplete e rivelatrici della mancanza di vera ispirazione il Monti canta sempre temi storico-politici della sua età ma non li sente e quindi ricorre ai miti che fanno da succedanei o interrompe le opere
Il giudizio critico della poesia del Monti risente ancora oggi della valutazione che nello "Zibaldone" ne diede il Leopardi "poeta dell'orecchio e dell'immagine del cuore in nessun modo "
Il duro giudizio leopardiano non sempre però resiste se confrontato con quello immediato del lettore che si fermi soprattutto sulla "valutazione dell'Iliade " (1812) e sulla celebre canzone "Nel giorno onomastico della sua donna"(1826) o "sul sonetto alla figlia" ispirato da un ritratto del pittore Agricola
E non si può estendere il giudizio leopardiano al poemetto in terzine "Bellezza dell'universo" scritto dal Monti in occasione delle nozze del duca Luigi Braschi Onesti con Costanza Falconieri e nemmeno ai "Pensieri d'amore"e ai "Versi sciolti del Principe Sigismondo Ghigi"
In tutte queste opere c'è armonia e musicalità raramente penetrazione sentimentale o partecipazione psicologica
Ed il lettore lo sente; sente che il poeta è presente con tutta la sua arte e forse più con la tecnica ma non con la sua anima
Queste insieme alla Basvilliana poemetto in terzine dantesche informato ad un conservatorismo politico e sociale e, quindi antirivoluzionario (Hugo di Basville viene ucciso a Roma mentre propaganda la rivoluzione francese) sono opere del periodo romano (1778-1797) ammantate tutte di decorativa esteriore e prive di sentimento
A questo periodo appartengono anche la "Ferioniade" e le tragedie "Aristodemo" "Galeotto Manfredi "Caio Gracco d'inspirazione alfieriana e l'ode "al signor di Montgolfier " in cui il Monti canta con tono celebrativo il primo volo effettuato in Francia con l'aerostato nel 1783 da Stefano Montgolfier
Le opere del periodo napoleonico (1997-1\815)
Il Monti ne 1797 lascia Roma e si rifugia prima a Bologna poi a Milano si converte alle idee rivoluzionarie rinnega il suo passato e assiste in una piazza di Milano alla distruzione per incendio di una copia della Basvilliana
Ma a Milano giungono gli Austro-Russi ed egli passa in Francia dove traduce la "Pucelle d'Orleans"
e compone un poemetto la "Mascheroniana " nel quale immagina che lo scienziato Lorenzo Mascheroni morto da poco incontri nell'al di là il Parini il Verri il Beccaria e si fermi a meditare con loro sulla misera situazione politica e morale dell'Italia che solo Napoleone può migliorare
Fa questo momento il Monti diventa cantore di Napoleone si ricordano "Bardo della Selva Nera" (1806); "La spada di Federico II (1806 ) scritta in occasione delle vittorie di Prussia; " Il beneficio"(1805) per l'incoronazione dell'Imperatore; La Polingenesi politica ; le api panacridi in Alvisopoli " (1811) per celebrare la nascita del re di Roma
Anche queste opere il Monti si rivela un autore pieno di immaginazione e ricchezza quasi barocca ma scarso di sentimento
le ultime opere
Al ritorno degli austriaci a Milano volendo continuare ad essere "il segretari dell'opinione pubblica dominante " (De Sanctis) li canta nelle opere "Ritorno di Astrea " (1816) "Mistico Maggio" (1815) tutte prive di ispirazione e di genuinità
Come poeta mancò di ispirazione originale e potente ; ebbe vivissimo il culto delle belle forme per le belle immagini compose dei versi di suggestiva musicalità ma non inviò un vero messaggio né ai contemporanei né ai posteri con la sua abbondantissima produzione
venerdì 26 giugno 2015
VINCENZO MONTI - LA VITA
studiò nel seminario di faenza dove riuscì a formarsi una solida cultura classica
Iscrittosi in seguito all'università di Ferrara frequentò contro voglia prima la Facoltà di Giurisprudenza e poi quella di medicina mentre attendeva a comporre versi e affascinato dalla grandiosità biblica imitava con successo le "Visioni" del poeta ferrarese Alfonso Varano in un' opera "Vione di Ezechiello" Attirò così l'attenzione del Cardinale Scipione Borghese che gli offrì la possibilità di imboccare la via di Roma dove il Monti si recò nel 1778 tre anni più tardi (1781) divenne Segretario del duca Luigi Braschi Onesti, nipote di papa Pio VI
iniziò così il "periodo romano" della sua vita
A poco a poco il Monti , che ne 1791 aveva sposato Tesera Pikler dalla quale ebbe la figlia Costanza diventò per le sue adulazioni al pontefice e per avere interpretato "La Basvilliana" poemetto in terzine la generale condanna della rivoluzione francese, il poeta ufficiale della curia vaticana:
ma improvvisamente nel 1797 partì da Roma nella carrozza del colonnello francese Marmont e si trasferì a Milano in mano ai rivoluzionari dai quali fu tutt'altro che ben accolto
ottenne qualche incarico modesto ma finì con l'essere soggetto di persecuzione nonostante la sua ostentazione di acceso estremismo politico del tutto contrario alla sua natura
Per colpirlo fu votata con chiaro riferimento a lui una legge che escludeva dai pubblici uffici chiunque avesse scritto contro la Rivoluzione dopo il 1792
Fu questo il "periodo milanese o rivoluzionario" del Monti in cui il poeta fu difeso contro i persecutori dal Foscolo
Mel 1799 quando Napoleone si trovava in Egitto calarono in Itali a gli Austro-Russi e il Monti fuggì a Parigi dove gli eccessi rivoluzionari avevano ceduto il posto a tendenze più moderate
Gli eventi a Parigi erano maturati per la dittatura napoleonica
Dopo Marengo nel 1801 il Monti tornò in Italia e cominciò a celebrare nei suoi versi l'astro napoleonico che gli concesse in cambio onori e prebende
E' questo fu "il periodo napoleonico" della vita del Monti
Fu così professore titolare della cattedra di Eloquenza all'università di Pavia poi poeta del governo della Repubblica italiana poi Assessore per le lettere le belle arti e infine storiografo del Regno italico
Alla caduta di Napoleone (1815) e al conseguente arrivo in Italia degli Austriaci il Monti fattosi ancora una volta interprete ed esponente della pubblica opinione fu prodigo di lodi ed encomi ai nuovi dominatori e di oltraggi ai padroni caduti "periodo rivoluzionario"
Gli ultimi anni della sua vita li trascorse nella tristezza delle difficoltà economiche di velenose polemiche (si ricordi quella con il Foscolo) e di dispiaceri familiari morì a Milano il 13 ottobre 1828 per paralisi progressiva
Le sue ossa furono sepolte nel Cimitero di San Gregorio Il suo cuore chiuso in un'urna di ebano e donato dalla figlia Costanza alla città di Ferrara
Iscrittosi in seguito all'università di Ferrara frequentò contro voglia prima la Facoltà di Giurisprudenza e poi quella di medicina mentre attendeva a comporre versi e affascinato dalla grandiosità biblica imitava con successo le "Visioni" del poeta ferrarese Alfonso Varano in un' opera "Vione di Ezechiello" Attirò così l'attenzione del Cardinale Scipione Borghese che gli offrì la possibilità di imboccare la via di Roma dove il Monti si recò nel 1778 tre anni più tardi (1781) divenne Segretario del duca Luigi Braschi Onesti, nipote di papa Pio VI
iniziò così il "periodo romano" della sua vita
A poco a poco il Monti , che ne 1791 aveva sposato Tesera Pikler dalla quale ebbe la figlia Costanza diventò per le sue adulazioni al pontefice e per avere interpretato "La Basvilliana" poemetto in terzine la generale condanna della rivoluzione francese, il poeta ufficiale della curia vaticana:
ma improvvisamente nel 1797 partì da Roma nella carrozza del colonnello francese Marmont e si trasferì a Milano in mano ai rivoluzionari dai quali fu tutt'altro che ben accolto
ottenne qualche incarico modesto ma finì con l'essere soggetto di persecuzione nonostante la sua ostentazione di acceso estremismo politico del tutto contrario alla sua natura
Per colpirlo fu votata con chiaro riferimento a lui una legge che escludeva dai pubblici uffici chiunque avesse scritto contro la Rivoluzione dopo il 1792
Fu questo il "periodo milanese o rivoluzionario" del Monti in cui il poeta fu difeso contro i persecutori dal Foscolo
Mel 1799 quando Napoleone si trovava in Egitto calarono in Itali a gli Austro-Russi e il Monti fuggì a Parigi dove gli eccessi rivoluzionari avevano ceduto il posto a tendenze più moderate
Gli eventi a Parigi erano maturati per la dittatura napoleonica
Dopo Marengo nel 1801 il Monti tornò in Italia e cominciò a celebrare nei suoi versi l'astro napoleonico che gli concesse in cambio onori e prebende
E' questo fu "il periodo napoleonico" della vita del Monti
Fu così professore titolare della cattedra di Eloquenza all'università di Pavia poi poeta del governo della Repubblica italiana poi Assessore per le lettere le belle arti e infine storiografo del Regno italico
Alla caduta di Napoleone (1815) e al conseguente arrivo in Italia degli Austriaci il Monti fattosi ancora una volta interprete ed esponente della pubblica opinione fu prodigo di lodi ed encomi ai nuovi dominatori e di oltraggi ai padroni caduti "periodo rivoluzionario"
Gli ultimi anni della sua vita li trascorse nella tristezza delle difficoltà economiche di velenose polemiche (si ricordi quella con il Foscolo) e di dispiaceri familiari morì a Milano il 13 ottobre 1828 per paralisi progressiva
Le sue ossa furono sepolte nel Cimitero di San Gregorio Il suo cuore chiuso in un'urna di ebano e donato dalla figlia Costanza alla città di Ferrara
martedì 23 giugno 2015
ESERCIZI - QUESTIONARI SUGLI SCRITTORI DELL'OTTOCENTO
quale importanza hanno nello sviluppo delle lettere gli minori della I metà dell'Ottocento ?
l'importanza e il ruolo che rivestono gli autori minori in genere e quelli della I metà dell'Ottocento in particolare possono riassumersi nell'apporto sostanziale che essi danno alla migliore e che essi danno alla migliore e talvolta più profonda conoscenza del costume delle tendenze e delle attese della generazione alla quale appartengono
Gli scrittori minori della I metà dell'Ottocento danno ad esempio la dimensione esatta della radicalizzazione della polemica tra Neoclassicismo e Romanticismo
quali poeti minori si potrebbero citare per meglio testimoniare la contrapposizione tra le due correnti letterarie della I metà dell'Ottocento ?
la citazione potrebbe limitarsi soprattutto a tre poeti : Berchet Pindemonte e Giordani il primo e il terzo come sostenitori delle opposte posizioni e il secondo come elemento di mediazione
In che senso il Pindemonte può definirsi elemento mediatore tra il Neoclassicismo e il Romanticismo ?
soprattutto la lettura delle "Poesie campestri" e delle "prose" ha indotto il Sapegno ad assegnarlo alla temperie neoclassica e il Binni a ricondurlo ad "trapasso di stagioni letterarie dall'ultimo canto di Arcadia dal brio del sensismo e dalla precisione scientifica illuministica a chiare tenerezze preromantiche a candori neoclassici ad irrobustimento di situazione romantica
quali caratteri neoclassici presenta la produzione letteraria del Giordani ?
Il carattere più spiccatamente neoclassico può essere testimoniato nella varia produzione letteraria del Giordani dal purismo della lingua che volle non solo per lui, rappresentare un'affermazione di italianità contro il linguaggio francesizzante dei prosatori del Settecento
Questa tesi fu sostenuta dal maestro dal maestro del Purismo Antonio Cesari (dissertazioni sopra lo stato presente della lingua Italiana")
Come si possono sintetizzare gli elementi essenziali della storiografia di Vincenzo Cuoco ?
Il Cuoco si inquadra nella storiografia neoclassica insieme con Carlo Botta (Storia d'Italia dal 1789 1814) e con Pietro Colletta (Storia del Reame di Napoli dal 1734 al 1825 )
IL Cuoco nel "Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 manifesta gli essenziali della sua storiografia
realismo storico
ricerca delle cause che determinarono i fallimenti della rivoluzione napoletana
accoglimento e divulgazione dei principi storici teorizzati dal Macchiavelli dal dal Vico e dal Gravina
Quali nuovi concetti introduce il Botta nella sua storia ?
pur partendo dal metodo storiografico umanistico il Botta con la sua opera storica introduce un caldo sentimento di amor patrio un desiderio ardente di libertà e l'aspirazione ad una situazione politica di indipendenza e di unità nazionale
In che cosa consiste il classicismo di Vincenzo Cuoco ?
IL classicismo del Cuoco consiste nel suo realismo storico derivato dai principi politico-filosofici del Macchiavelli che si rifaceva al più grande storico latino Tito Livio e del Vico che aveva studiato con impegno continuo e totale la civiltà greca in genere e quella omerica in particolare
l'importanza e il ruolo che rivestono gli autori minori in genere e quelli della I metà dell'Ottocento in particolare possono riassumersi nell'apporto sostanziale che essi danno alla migliore e che essi danno alla migliore e talvolta più profonda conoscenza del costume delle tendenze e delle attese della generazione alla quale appartengono
Gli scrittori minori della I metà dell'Ottocento danno ad esempio la dimensione esatta della radicalizzazione della polemica tra Neoclassicismo e Romanticismo
quali poeti minori si potrebbero citare per meglio testimoniare la contrapposizione tra le due correnti letterarie della I metà dell'Ottocento ?
la citazione potrebbe limitarsi soprattutto a tre poeti : Berchet Pindemonte e Giordani il primo e il terzo come sostenitori delle opposte posizioni e il secondo come elemento di mediazione
In che senso il Pindemonte può definirsi elemento mediatore tra il Neoclassicismo e il Romanticismo ?
soprattutto la lettura delle "Poesie campestri" e delle "prose" ha indotto il Sapegno ad assegnarlo alla temperie neoclassica e il Binni a ricondurlo ad "trapasso di stagioni letterarie dall'ultimo canto di Arcadia dal brio del sensismo e dalla precisione scientifica illuministica a chiare tenerezze preromantiche a candori neoclassici ad irrobustimento di situazione romantica
quali caratteri neoclassici presenta la produzione letteraria del Giordani ?
Il carattere più spiccatamente neoclassico può essere testimoniato nella varia produzione letteraria del Giordani dal purismo della lingua che volle non solo per lui, rappresentare un'affermazione di italianità contro il linguaggio francesizzante dei prosatori del Settecento
Questa tesi fu sostenuta dal maestro dal maestro del Purismo Antonio Cesari (dissertazioni sopra lo stato presente della lingua Italiana")
Come si possono sintetizzare gli elementi essenziali della storiografia di Vincenzo Cuoco ?
Il Cuoco si inquadra nella storiografia neoclassica insieme con Carlo Botta (Storia d'Italia dal 1789 1814) e con Pietro Colletta (Storia del Reame di Napoli dal 1734 al 1825 )
IL Cuoco nel "Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 manifesta gli essenziali della sua storiografia
realismo storico
ricerca delle cause che determinarono i fallimenti della rivoluzione napoletana
accoglimento e divulgazione dei principi storici teorizzati dal Macchiavelli dal dal Vico e dal Gravina
Quali nuovi concetti introduce il Botta nella sua storia ?
pur partendo dal metodo storiografico umanistico il Botta con la sua opera storica introduce un caldo sentimento di amor patrio un desiderio ardente di libertà e l'aspirazione ad una situazione politica di indipendenza e di unità nazionale
In che cosa consiste il classicismo di Vincenzo Cuoco ?
IL classicismo del Cuoco consiste nel suo realismo storico derivato dai principi politico-filosofici del Macchiavelli che si rifaceva al più grande storico latino Tito Livio e del Vico che aveva studiato con impegno continuo e totale la civiltà greca in genere e quella omerica in particolare
domenica 21 giugno 2015
GLI STORICI DEL PERIODO NEOCLASSICO
anche la storiografia in un certo senso sente l'influsso neoclassico del primo Ottocento gli storici si uniformano alla perfezione formale nonostante in essi sia vivissimo l'interesse morale e politico e spiccato il sentimento patriottico
Notevole si rivela la letteratura dei loro scritti il proposito di contribuire alla formazione della coscienza rinascimentale
Gli storici di questo periodo degni di menzioni sono
Carlo Botta "storia della guerra di indipendenza degli Stati Uniti d'America" 2Storia d'Italia dal 1789 al 1814 " "Proposizione ai longobardi di una maniera di governo libero" "storia naturale e medica dell'isola di Corfù"
Pietro Colletta "storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825"
ma il più grande storico del primo Ottocento fu :
Vincenzo Cuoco che si riallacciò al Macchiavelli e al Vico narrando con assoluta imparzialità i fatti storici di cui era stato testimone ed esprimendo sinceri sentimenti di amor patrio sul problema politico del Risorgimento nazionale italiano
Lo storico napoletano come viene denominato sebbene nato nel Molise a Civitacampomarano, professò come uomo politico e come scrittore idee liberali; fu antiborbonico come rivela la letteratura dei suoi "frammenti di lettere a Vincenzo Russo" di cui traccia le linee del progetto di costituzione della Repubblica Napoletana preparato da Mario Pagano , sul modello di quella francese dell'anno III
La sua più importante opera fu il "Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del '99 (pubblicato nel 1801)
Il suo credo di storiografo fu la verità che come egli scrisse deve esser sempre cara a chiunque ama la patria
Sostenne il Cuoco nella sua opera che la causa del fallimento della rivoluzione napoletana del '99 è da ricercarsi e rinvenirsi nel fatto che essa non era nata dal di dentro (cioè dal popolo) ma era stata imposta da fuori
Di straordinario interesse storico e culturale sono le pagine in cui sono descritte le condizioni politiche e economiche del Regno di Napoli dal principio della Rivoluzione francese alla fuga di re Ferdinando di Borbone
E' da ricordare inoltre che il Cuoco collaborò al "Redattore Cisalpino" e diresse il Giornale Italiano e fu l'autore di "Platone in Italia romanzo filosofico archeologico dove immagina che un suo avo scavando presso l'antica eraclea abbia trovato e tradotto un manoscritto greco in cui si narra il viaggio che Platone fece in Italia nel 406 anno di Roma visitando la Magna Grecia osservando le condizioni e i costumi
Nel 1806 fondò il Corriere di Napoli e ne 1809 preparò il "Progetto di decreto per l'organizzazione della pubblica istruzione nel Regno di Napoli " nel quale sostenne l'universalità dell'istruzione nel senso che essa deve comprendere tutte le scienze e tutte le arti la pubblicità e la socialità dell'istruzione stessa nel senso che ciascun cittadino deve essere istruito secondo le proprie necessità con un'uniformità assicurata e controllata dallo Stato
L'educazione e l'istruzione secondo il Cuoco deve tradursi in educazione civica deve cioè formare buoni cittadini i quali si hanno soltanto con la quotidiana pratica della virtù politica
Pietro Giordano
un ceno alla fine della completezza storico-letteraria merita uno studioso e letterato la cui fama in verità è andata col tempo sempre diminuendo
questo scrittore viene ricordato principalmente per la sua amicizia con Leopardi
attentissimo ai valori formali il Giordani non riuscì a scrivere un'opera organica di una certa ampiezza troppi ed eccessivi furono i suoi interessi stilistici per potere creare opere grandi e di durata Si fermava insomma più sulle idee accessorie che su quelle principali
La parola nei suoi scritti appare troppo guardinga di se stessa
La sua formula artistica fu "stile greco e lingua del trecento in questo senso si colloca fra i puristi
Laureato in legge e benedettino e quindi titolare di cariche amministrative in vari comuni dell'Italia centro-settentrionale fu tra i cantori di Napoleone (panegirico allo Imperator Napoleone)
Nei suoi pellegrinaggi giunse anche a Firenze dove conobbe letterati e poeti tra cui il Leopardi
Prima di morire (14 settembre 1848) salutò con gioia la prima guerra di indipendenza
tra le molte opere
La storia della spirito pubblico d'Italia per 600 anni considerata nelle vicende della lingua
della religione in Italia
Istruzione di un giovane italiano per l'arte di scrivere
la carcerazione di Pietro Giordani
Notevole si rivela la letteratura dei loro scritti il proposito di contribuire alla formazione della coscienza rinascimentale
Gli storici di questo periodo degni di menzioni sono
Carlo Botta "storia della guerra di indipendenza degli Stati Uniti d'America" 2Storia d'Italia dal 1789 al 1814 " "Proposizione ai longobardi di una maniera di governo libero" "storia naturale e medica dell'isola di Corfù"
Pietro Colletta "storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825"
ma il più grande storico del primo Ottocento fu :
Vincenzo Cuoco che si riallacciò al Macchiavelli e al Vico narrando con assoluta imparzialità i fatti storici di cui era stato testimone ed esprimendo sinceri sentimenti di amor patrio sul problema politico del Risorgimento nazionale italiano
Lo storico napoletano come viene denominato sebbene nato nel Molise a Civitacampomarano, professò come uomo politico e come scrittore idee liberali; fu antiborbonico come rivela la letteratura dei suoi "frammenti di lettere a Vincenzo Russo" di cui traccia le linee del progetto di costituzione della Repubblica Napoletana preparato da Mario Pagano , sul modello di quella francese dell'anno III
La sua più importante opera fu il "Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del '99 (pubblicato nel 1801)
Il suo credo di storiografo fu la verità che come egli scrisse deve esser sempre cara a chiunque ama la patria
Sostenne il Cuoco nella sua opera che la causa del fallimento della rivoluzione napoletana del '99 è da ricercarsi e rinvenirsi nel fatto che essa non era nata dal di dentro (cioè dal popolo) ma era stata imposta da fuori
Di straordinario interesse storico e culturale sono le pagine in cui sono descritte le condizioni politiche e economiche del Regno di Napoli dal principio della Rivoluzione francese alla fuga di re Ferdinando di Borbone
E' da ricordare inoltre che il Cuoco collaborò al "Redattore Cisalpino" e diresse il Giornale Italiano e fu l'autore di "Platone in Italia romanzo filosofico archeologico dove immagina che un suo avo scavando presso l'antica eraclea abbia trovato e tradotto un manoscritto greco in cui si narra il viaggio che Platone fece in Italia nel 406 anno di Roma visitando la Magna Grecia osservando le condizioni e i costumi
Nel 1806 fondò il Corriere di Napoli e ne 1809 preparò il "Progetto di decreto per l'organizzazione della pubblica istruzione nel Regno di Napoli " nel quale sostenne l'universalità dell'istruzione nel senso che essa deve comprendere tutte le scienze e tutte le arti la pubblicità e la socialità dell'istruzione stessa nel senso che ciascun cittadino deve essere istruito secondo le proprie necessità con un'uniformità assicurata e controllata dallo Stato
L'educazione e l'istruzione secondo il Cuoco deve tradursi in educazione civica deve cioè formare buoni cittadini i quali si hanno soltanto con la quotidiana pratica della virtù politica
Pietro Giordano
un ceno alla fine della completezza storico-letteraria merita uno studioso e letterato la cui fama in verità è andata col tempo sempre diminuendo
questo scrittore viene ricordato principalmente per la sua amicizia con Leopardi
attentissimo ai valori formali il Giordani non riuscì a scrivere un'opera organica di una certa ampiezza troppi ed eccessivi furono i suoi interessi stilistici per potere creare opere grandi e di durata Si fermava insomma più sulle idee accessorie che su quelle principali
La parola nei suoi scritti appare troppo guardinga di se stessa
La sua formula artistica fu "stile greco e lingua del trecento in questo senso si colloca fra i puristi
Laureato in legge e benedettino e quindi titolare di cariche amministrative in vari comuni dell'Italia centro-settentrionale fu tra i cantori di Napoleone (panegirico allo Imperator Napoleone)
Nei suoi pellegrinaggi giunse anche a Firenze dove conobbe letterati e poeti tra cui il Leopardi
Prima di morire (14 settembre 1848) salutò con gioia la prima guerra di indipendenza
tra le molte opere
La storia della spirito pubblico d'Italia per 600 anni considerata nelle vicende della lingua
della religione in Italia
Istruzione di un giovane italiano per l'arte di scrivere
la carcerazione di Pietro Giordani
martedì 16 giugno 2015
LETTERATURA ITALIANA LE OPERE DI IPPOLITO PINDEMONTE
L'opera principale è "Poesie campestri " (1788) il cui pricipio animatore è blando e languido sentimentalismo che rivela genuinamente il mondo interiore del Pindemonte
le altre opere :
in lode dell'oscurità della poesia
sermone ironico i sui rivela un certo gusto ermetico che tra i poeti di quel tempo cominciava ad essere di moda
I Cimiteri
di cui scrisse solo il primo Canto l'interruzione deve esser spiegata con il fatto che il Pindemonte abbandonò l'idea di comporre un poema in ottave quando ebbe notizia dell'imminente pubblicazione dei Sepolcri di Foscolo
12 Epistole in versi
di argomento descrittivo e moraleggiante
il colpo di martello del campanile di San Marco a Venezia
dove il poeta esprime tristezza e malinconia per la fugacità del tempo e profondo dolore al pensiero della morte
Elogi di letterati italiani
Clementina
novelle
pregevolissima è la sua traduzione dell'Odissea in endecasillabi sciolti dove trasfuse tutta la sua anima e il culto dell'antichità ritratto nei suoi fondamentali valori che si sintetizzano nel culto della patria e della famiglia
le altre opere :
in lode dell'oscurità della poesia
sermone ironico i sui rivela un certo gusto ermetico che tra i poeti di quel tempo cominciava ad essere di moda
I Cimiteri
di cui scrisse solo il primo Canto l'interruzione deve esser spiegata con il fatto che il Pindemonte abbandonò l'idea di comporre un poema in ottave quando ebbe notizia dell'imminente pubblicazione dei Sepolcri di Foscolo
12 Epistole in versi
di argomento descrittivo e moraleggiante
il colpo di martello del campanile di San Marco a Venezia
dove il poeta esprime tristezza e malinconia per la fugacità del tempo e profondo dolore al pensiero della morte
Elogi di letterati italiani
Clementina
novelle
pregevolissima è la sua traduzione dell'Odissea in endecasillabi sciolti dove trasfuse tutta la sua anima e il culto dell'antichità ritratto nei suoi fondamentali valori che si sintetizzano nel culto della patria e della famiglia
LETTERATURA ITALIANA - IPPOLITO PINDEMONTE
VITA
troppi mediocri furono i poeti minori dell'Ottocento pertanto pochi sono degni di menzioni e tra questi Ippolito Pindemonte nato a Verona da nobile famiglia che per lunga tradizione coltivava le lettere compì i suoi studi al collegio San Carlo di Modena insieme al fratello Giovanni Per desiderio di conoscenza e per dovizia di mezzi viaggiò molto sia in Italia che all'estero si trovava a Parigi nel 1789 allo scoppio della rivoluzione, l'entusiasmo popolare, dal quale fu particolarmente attratto gli suggerì la composizione di un poemetto in versi sciolti "La Francia" nel quale concludeva augurando che anche in Italia germogliasse presto l'albero della libertà
Il Pindemonte però non approvò gli eccessi rivoluzionari anzi li respinse gli provocarono una chiusura psicologica che si tradusse in uno scetticismo pensoso
la sua più altra e fervida aspirazione fu la ricostruzione politica unitaria della patria alla cui supremazia in arte si augurava che si aggiungesse la gloria delle armi
Avversò il dispotismo napoleonico e si potè a giusta ragione ventare di non aver mai tratto dalla sua lira "voce servile "
Profonda tristezza gli provocò l'infausto trattato di Campoformio con cui Napoleone cedette Venezia all?Austria nel 1797
Visse gli ultimi anni in disparte accudendo con zelo alle pratiche religiose e agli studi
il 18 novembre 1828 morì a Vienna
Il giudizio critico più genuino della poetica di Pindemonte venne espresso con acume e con straordinario gusto estetico
Foscolo fu un suo amico sincero e lo ricorda nei Sepolcri
La poesia di Pindemonte fu infatti caratterizzata da dolce e pacata malinconia e da sublimità soave e in pieno Neoclassicismo anticipava già, con felice precorrimento la sensibilità romantica
Il suo amore per la natura e la solitudine gli suscitò versi, dai quali traspare un'atmosfera fantastica mista a momenti psicologici di profonda meditazione sulle miserie della vita umana e sulla caducità delle cose
troppi mediocri furono i poeti minori dell'Ottocento pertanto pochi sono degni di menzioni e tra questi Ippolito Pindemonte nato a Verona da nobile famiglia che per lunga tradizione coltivava le lettere compì i suoi studi al collegio San Carlo di Modena insieme al fratello Giovanni Per desiderio di conoscenza e per dovizia di mezzi viaggiò molto sia in Italia che all'estero si trovava a Parigi nel 1789 allo scoppio della rivoluzione, l'entusiasmo popolare, dal quale fu particolarmente attratto gli suggerì la composizione di un poemetto in versi sciolti "La Francia" nel quale concludeva augurando che anche in Italia germogliasse presto l'albero della libertà
Il Pindemonte però non approvò gli eccessi rivoluzionari anzi li respinse gli provocarono una chiusura psicologica che si tradusse in uno scetticismo pensoso
la sua più altra e fervida aspirazione fu la ricostruzione politica unitaria della patria alla cui supremazia in arte si augurava che si aggiungesse la gloria delle armi
Avversò il dispotismo napoleonico e si potè a giusta ragione ventare di non aver mai tratto dalla sua lira "voce servile "
Profonda tristezza gli provocò l'infausto trattato di Campoformio con cui Napoleone cedette Venezia all?Austria nel 1797
Visse gli ultimi anni in disparte accudendo con zelo alle pratiche religiose e agli studi
il 18 novembre 1828 morì a Vienna
Il giudizio critico più genuino della poetica di Pindemonte venne espresso con acume e con straordinario gusto estetico
Foscolo fu un suo amico sincero e lo ricorda nei Sepolcri
La poesia di Pindemonte fu infatti caratterizzata da dolce e pacata malinconia e da sublimità soave e in pieno Neoclassicismo anticipava già, con felice precorrimento la sensibilità romantica
Il suo amore per la natura e la solitudine gli suscitò versi, dai quali traspare un'atmosfera fantastica mista a momenti psicologici di profonda meditazione sulle miserie della vita umana e sulla caducità delle cose
sabato 13 giugno 2015
letteratura della prima metà dell'ottocento I NEOCLASSICI
l'ottocento si apre con il dominio di Napoleone I soffocatore di ogni speranza di libertà e con i Congresso di Vienna (1815) che segna il ritorno all'assolutismo dispotico per effetto dei principi della Restaurazione
La politica repressiva dell'assolutismo affretta i tempi di quell'aspirazione dei popoli alla libertà
Infatti fin dal 1820 in Spagna prima e in Italia subito dopo e quindi in Grecia si attuano i primi moti liberali d'indipendenza nazionale repressi anche sanguinosamente ma mai sopiti del tutto
I moti iniziati nel 1820 in Italia continuano con sempre maggiore partecipazione con le sortite mazziniane quindi con le ormai organizzaste insurrezioni popolari de 1848 ed infine con le guerre di indipendenza nazionale fino alla realizzazione nel 1861 dell' Unità di Italia dopo l'epopea garibaldina del'6
tutta l'azione risorgimentale è da considerarsi il meraviglioso risultato di una sensibilità romantica ispiratrice di tutto il nostro Ottocento e leva del risorgimento nazionale e della nuova realtà politica economica e sociale dell'Italia fino all'unificazione ed anche dopo fino alla completa liberazione dell'intera penisola dallo straniero
Non si può tuttavia non tenere conto, in una linea di svolgimento storico della letteratura italiana del Neoclassicismo, cioè un modo particolare di intendere la classicità, che si sviluppa tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800
Il neoclassicismo è un ritorno al mondo classico attraverso la lettura la traduzione e soprattutto l'interpretazione della cultura e della civiltà classica non più secondo i canoni e i modi umanistici che vollero riesumare non solo lo spirito ma anche la lingua dei classici greci e latini
Infatti questo nuovo classicismo a cavallo tra i due secoli XVIII e XIX si allontana e si differenzia spiccatamente da quello del quattrocentesco e cinquecentesco umanistico- rinascimentale in quanto tende a rappresentare l'idealizzazione della classicità
Esso trova le sue sollecitazione nelle ricerche e conseguenti scoperte archeologiche dagli studi sull'antichità condotti fondamentalmente dal Lessing (Laocoonte) e da Winckelmann che lavorò da archeologo per lungo tempo a Pompei
In Italia si distinguono negli studi sull'antichità Ennio Quirino Visconti, nelle arti figurative e plastiche l'Appiani e i canova alla cui opera Gruppo delle grazie) si inspirerà il Foscolo per il suo poemetto frammentario "Le Grazie"
La politica repressiva dell'assolutismo affretta i tempi di quell'aspirazione dei popoli alla libertà
Infatti fin dal 1820 in Spagna prima e in Italia subito dopo e quindi in Grecia si attuano i primi moti liberali d'indipendenza nazionale repressi anche sanguinosamente ma mai sopiti del tutto
I moti iniziati nel 1820 in Italia continuano con sempre maggiore partecipazione con le sortite mazziniane quindi con le ormai organizzaste insurrezioni popolari de 1848 ed infine con le guerre di indipendenza nazionale fino alla realizzazione nel 1861 dell' Unità di Italia dopo l'epopea garibaldina del'6
tutta l'azione risorgimentale è da considerarsi il meraviglioso risultato di una sensibilità romantica ispiratrice di tutto il nostro Ottocento e leva del risorgimento nazionale e della nuova realtà politica economica e sociale dell'Italia fino all'unificazione ed anche dopo fino alla completa liberazione dell'intera penisola dallo straniero
Non si può tuttavia non tenere conto, in una linea di svolgimento storico della letteratura italiana del Neoclassicismo, cioè un modo particolare di intendere la classicità, che si sviluppa tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800
Il neoclassicismo è un ritorno al mondo classico attraverso la lettura la traduzione e soprattutto l'interpretazione della cultura e della civiltà classica non più secondo i canoni e i modi umanistici che vollero riesumare non solo lo spirito ma anche la lingua dei classici greci e latini
Infatti questo nuovo classicismo a cavallo tra i due secoli XVIII e XIX si allontana e si differenzia spiccatamente da quello del quattrocentesco e cinquecentesco umanistico- rinascimentale in quanto tende a rappresentare l'idealizzazione della classicità
Esso trova le sue sollecitazione nelle ricerche e conseguenti scoperte archeologiche dagli studi sull'antichità condotti fondamentalmente dal Lessing (Laocoonte) e da Winckelmann che lavorò da archeologo per lungo tempo a Pompei
In Italia si distinguono negli studi sull'antichità Ennio Quirino Visconti, nelle arti figurative e plastiche l'Appiani e i canova alla cui opera Gruppo delle grazie) si inspirerà il Foscolo per il suo poemetto frammentario "Le Grazie"
mercoledì 10 giugno 2015
ESERCIZI - QUESTIONARI SULL'OTTOCENTO E SUL NEOCLASSICISMO
l'Ottocento è caratterizzato da alcuni importanti movimenti letterari da quali ?
l'Ottocento si annunzia con il Neoclassicismo e si concretizza dopo i 1816 nelle sue manifestazioni artistico-letterarie con il Romanticismo di cui debbono ritenersi varianti, più o meno immediate il Decadentismo, La scapigliatura milanese e il Verismo
Quali sono i caratteri distintivi del Neoclassicismo?
Carattere fondamentale è la ripresa della cultura anzi della civiltà classica greco-romana tradotta con sensibilità e linguaggio moderno
in questa ripresa è opportuno precisarlo deve essere considerato anche il periodo classico della letteratura italiana che comprende i secoli XIV XV XVI e cioè i Trecento l'Umanesimo e il Rinascimento
Oltre al bello quali altri concetti dell'arte e della letteratura classica venivano esaltati dal Neoclassicismo ?
I concetti dell'arte e della letteratura classica da parte degli artissti e dei poeti neoclassici si possono enunciare
il concetto del bello (dall'arte greca espressione euritmica di armonia e serenità)
il concetto del reale (perfetta corrispondenza con la concretezza della realtà)
la concezione religiosa e l'adesione alla mitologia greco romana
il concetto della continuità di Roma e del suo impero
Quali sono i limiti cronologici del Neoclassicismo ?
Il Neoclassicismo cronologicamente si svolge nell'età compresa tra gli ultimi decenni del Settecento e il periodo napoleonico (primo ventennio dell'Ottocento)
Da che cosa è favorita la nascita del Neoclassicismo ?
Il neoclassicismo nato come intenso richiamo al mondo antico è stato favorito nel suo sorgere dalle scoperte archeologiche dallo studio delle arti figurative e dalle discussioni di carattere artistico
Chi furono i teorici del Neoclassicismo ?
I più importanti teorici del Neoclassicismo furono
Giovanni Gioachino Winckelmann con la storia dell'arte nell'antichità
Ephraim Lessing con il Laocoonte e la drammaturgia di Amburgo
seguace di Winkelmann in Italia fu Ennio Quirino Visconti
Quali furono i centri di cultura neoclassica più vivi in Italia?
In Italia i centri culturalmente più vivi furono Roma e Milano
In arte e particolarmente nella scultura la personalità più rappresentativa fu Antonio Canova
l'Ottocento si annunzia con il Neoclassicismo e si concretizza dopo i 1816 nelle sue manifestazioni artistico-letterarie con il Romanticismo di cui debbono ritenersi varianti, più o meno immediate il Decadentismo, La scapigliatura milanese e il Verismo
Quali sono i caratteri distintivi del Neoclassicismo?
Carattere fondamentale è la ripresa della cultura anzi della civiltà classica greco-romana tradotta con sensibilità e linguaggio moderno
in questa ripresa è opportuno precisarlo deve essere considerato anche il periodo classico della letteratura italiana che comprende i secoli XIV XV XVI e cioè i Trecento l'Umanesimo e il Rinascimento
Oltre al bello quali altri concetti dell'arte e della letteratura classica venivano esaltati dal Neoclassicismo ?
I concetti dell'arte e della letteratura classica da parte degli artissti e dei poeti neoclassici si possono enunciare
il concetto del bello (dall'arte greca espressione euritmica di armonia e serenità)
il concetto del reale (perfetta corrispondenza con la concretezza della realtà)
la concezione religiosa e l'adesione alla mitologia greco romana
il concetto della continuità di Roma e del suo impero
Quali sono i limiti cronologici del Neoclassicismo ?
Il Neoclassicismo cronologicamente si svolge nell'età compresa tra gli ultimi decenni del Settecento e il periodo napoleonico (primo ventennio dell'Ottocento)
Da che cosa è favorita la nascita del Neoclassicismo ?
Il neoclassicismo nato come intenso richiamo al mondo antico è stato favorito nel suo sorgere dalle scoperte archeologiche dallo studio delle arti figurative e dalle discussioni di carattere artistico
Chi furono i teorici del Neoclassicismo ?
I più importanti teorici del Neoclassicismo furono
Giovanni Gioachino Winckelmann con la storia dell'arte nell'antichità
Ephraim Lessing con il Laocoonte e la drammaturgia di Amburgo
seguace di Winkelmann in Italia fu Ennio Quirino Visconti
Quali furono i centri di cultura neoclassica più vivi in Italia?
In Italia i centri culturalmente più vivi furono Roma e Milano
In arte e particolarmente nella scultura la personalità più rappresentativa fu Antonio Canova
IL NEOCLASSICISMO - CARATTERI GENERALI
Al periodo rivoluzionario francese segua come naturale prodotto e anzi come effetto di una causa storica la dominazione napoleonica che assume un'importanza europea persino mondiale s
la dominazione napoleonica non solo diffuse i principi della rivoluzione francese divulgando le idee dell'Illuminismo ma ripristinò il culto del mondo classico ed artistico che assume la denominazione di neoclassicismo
I ritorno al mondo classico fu avvertito da Bonaparte come una necessità imprescindibile per la conservazione delle proprie conquiste ; il mondo classico infatti riporta direttamente alla Roma dei Cesari e quindi dell'imperialismo romano di cui Napoleone fu insigne ammiratore ecco quindi la rinascita di tutto quello che era romano degli esemplari d'arte delle opere letterarie
la letteratura esaltava il mondo latino e greco
si ritornò così alla poesia primitiva alla visione mitologica della vita con questa logica differenza : nel mondo antico la mitologia fu ragione di vita spiegazione del mondo naturale e fenomenico; nella società e letteratura neoclassica una sublime rievocazione del passato dominato dalla fantasia in un'epoca che celebrava il trionfo della ragione
La mitologia è,quindi, manifestazione puramente poetica.
Il mondo classico però non era stato solo espressione di mitologia, ma anche e principalmente della personalità italica perfetto connubio di fantasia e ragione di sublimazione del reale nel bello e di visioni romantiche
furono cioè non solo il Monti ma anche i Foscolo, il Leopardi ed il Carducci a dare al mondo classico i più spiccati caratteri di un neoclassicismo che, se era antichità nello spirito non mancava di modernità nella visione
non è possibile dividere la nostra poesia in genere e quella dell'Ottocento in gruppi o scuole poiché la poesia quando è veramente tale è interpretazione cosciente della società in mezzo alla quale si svolge e non può conoscere limite a meno che non si voglia fare riferimento a minori e minimi che poetano seguendo regole quindi senza inspirazione
La poesia di questi è un atteggiamento sporadico una moda esteriore ed estranea allo spirito essi quindi sono cultori d'arte e non artisti
I culto della bellezza del reale l'esaltazione del vero e l'attaccamento al mondo del mito in tutti glia altri secoli hanno accompagnato i capolavori d'arte letteraria ed anzi ne hanno costituito l'elemento fondamentale
la dominazione napoleonica non solo diffuse i principi della rivoluzione francese divulgando le idee dell'Illuminismo ma ripristinò il culto del mondo classico ed artistico che assume la denominazione di neoclassicismo
I ritorno al mondo classico fu avvertito da Bonaparte come una necessità imprescindibile per la conservazione delle proprie conquiste ; il mondo classico infatti riporta direttamente alla Roma dei Cesari e quindi dell'imperialismo romano di cui Napoleone fu insigne ammiratore ecco quindi la rinascita di tutto quello che era romano degli esemplari d'arte delle opere letterarie
la letteratura esaltava il mondo latino e greco
si ritornò così alla poesia primitiva alla visione mitologica della vita con questa logica differenza : nel mondo antico la mitologia fu ragione di vita spiegazione del mondo naturale e fenomenico; nella società e letteratura neoclassica una sublime rievocazione del passato dominato dalla fantasia in un'epoca che celebrava il trionfo della ragione
La mitologia è,quindi, manifestazione puramente poetica.
Il mondo classico però non era stato solo espressione di mitologia, ma anche e principalmente della personalità italica perfetto connubio di fantasia e ragione di sublimazione del reale nel bello e di visioni romantiche
furono cioè non solo il Monti ma anche i Foscolo, il Leopardi ed il Carducci a dare al mondo classico i più spiccati caratteri di un neoclassicismo che, se era antichità nello spirito non mancava di modernità nella visione
non è possibile dividere la nostra poesia in genere e quella dell'Ottocento in gruppi o scuole poiché la poesia quando è veramente tale è interpretazione cosciente della società in mezzo alla quale si svolge e non può conoscere limite a meno che non si voglia fare riferimento a minori e minimi che poetano seguendo regole quindi senza inspirazione
La poesia di questi è un atteggiamento sporadico una moda esteriore ed estranea allo spirito essi quindi sono cultori d'arte e non artisti
I culto della bellezza del reale l'esaltazione del vero e l'attaccamento al mondo del mito in tutti glia altri secoli hanno accompagnato i capolavori d'arte letteraria ed anzi ne hanno costituito l'elemento fondamentale
SCHEMA - I MOVIMENTI LETTERARI DEL XIX SECOLO
il neoclassicismo
il Classicismo
il Romanticismo
il Decadentismo
il Positivismo
il Verismo
il Realismo
l'Estetismo
il Crepuscolarismo
LA LETTERATURA ITALIANA - L'OTTOCENTO
Il secolo XIX è ricchissimo di avvenimenti storici e fatti letterari che riflettono i problemi le istanze e le attese della società.
Questa uscita dal clima rivoluzionario della Francia e di tutto il continente europeo influenzato per la proclamazione e la propagazione delle nuove idee di libertà e democrazia si avvia un tipo di nuovo stato ad una concezione di vita sociale di cui lo stato è stata la sintesi e la realizzazione in campo politico
i 1789 l'anno in cui inizia la rivoluzione francese è posteriore di tredici anni allo scoppio della rivoluzione americana e anteriore di 11 anni al 1800 anno in cui inizia il Risorgimento non sono italiano ma continentale europeo
Dalla Parigi sbatigliata all'Impero Napoleonico la società francese e in particolare quella d'Europa in genere subiscono una radicale trasformazione attraverso fasi alterne talvolta addirittura contraddittorie : dal dominio delle classi privilegiate che vivono all'ombra delle monarchie e che anzi della monarchia rappresentano i pilastri più robusti e i baluardi inespugnabili si passa in Francia per effetto della rivoluzione al prepotere della borghesia
Questa mentre con l'aiuto dei popolari (la plebe) è riuscita a sconfiggere la nobiltà e l'alto clero ha ridotto i medesimi popolani in una servitù di poco diversa da quella prerivoluzionaria
Dalla consapevole constatazione di questa realtà sociale politica ed economica nasce la reazione dei popolani guidati da Robespierre Danton e Marat che fa registrare i più mostruosi eccessi della Rivoluzione la ghigliottina innalzata nelle piazze continua a funzionare senza sosta e cadono le teste di nobili e borghesi di intellettuali e artisti : sacrificio cruento celebrato sull'altare della libertà per il trionfo dei principi affermati dagli enciclopedisti dei Diritti dell' Uomo e del Cittadino che ricalca le idee e i principi informatori della rivoluzione delle 13 colonie inglesi dell'America del Nord
da cui era nata la Confederazione degli Stati Uniti d'America
In questo periodo tutta la letteratura ed ogni corrente artistica hanno un contenuto fortemente rivoluzionario fino al sorgere dell'astro napoleonico.
Attorno al 1800 gli interessi dei movimenti letterari e degli orientamenti artistici si accentravano sulla figura di Napoleone Bonaparte.
L'azione politica del giovane imperatore si concreta con la fondazione dell'Impero di Francia anche se tale azione politica inizialmente si è fusa con quella militare e, quindi, si è svolta e sviluppata in modo autonomo ma sempre con criteri dettati da uomo politico abituato a considerare i fatti ed avvenimenti con mentalità e valutazioni militaresche
E' questo il periodo storico in cui tutto l'Europa guarda con diverso atteggiamento questo grande figlio della rivoluzione
Napoleone offre occasione e quasi garanzia di risorgimento nazionale dei popoli oppressi le sue truppe raggiungono i paesi europei con l'atteggiamento dei liberatori e di tutori delle libertà democratiche che si sintetizzano con uguaglianza, fraternità e libertà politica e sociale, nel suffragio universale nell'indipendenza e nell'unità nazionale di ciascun popolo
Due figure sono fortemente drammatiche Robespierre e Napoleone entrambi ambiziosi intelligenti rivoluzionari l'uno genio politico di grande levatura l'altro stratega e condottiero di eserciti dalle dimensioni di Carlo Magno e Giulio Cesare
L'accostamento al più grande imperatore non poteva apparire adeguato agli uomini più sensibili del tempo
l'Ottocento rappresenta un carattere squisitamente romantico proprio per la presenza di Napoleone assertore dell'Europa unita ma anche distruggitore di ogni principio di libertà democratica
Infatti l'atmosfera romantica si forma e si sviluppa in funzione antinapoleonica romanticismo è sinonimo di liberazione di affermazione di grandi ideali etnici europei di cospirazione di lotta armata contro il tiranno per il trionfo della democrazia sull'assolutismo monarchico
Napoleone finisce a Lipsia e poi a Waterloo muore a sant'Elena il 5 maggio 1821 sei anni prima della morte di Ugo Foscolo (1827) e sedici anni prima della morte di Leopardi (1837)
Questa uscita dal clima rivoluzionario della Francia e di tutto il continente europeo influenzato per la proclamazione e la propagazione delle nuove idee di libertà e democrazia si avvia un tipo di nuovo stato ad una concezione di vita sociale di cui lo stato è stata la sintesi e la realizzazione in campo politico
i 1789 l'anno in cui inizia la rivoluzione francese è posteriore di tredici anni allo scoppio della rivoluzione americana e anteriore di 11 anni al 1800 anno in cui inizia il Risorgimento non sono italiano ma continentale europeo
Dalla Parigi sbatigliata all'Impero Napoleonico la società francese e in particolare quella d'Europa in genere subiscono una radicale trasformazione attraverso fasi alterne talvolta addirittura contraddittorie : dal dominio delle classi privilegiate che vivono all'ombra delle monarchie e che anzi della monarchia rappresentano i pilastri più robusti e i baluardi inespugnabili si passa in Francia per effetto della rivoluzione al prepotere della borghesia
Questa mentre con l'aiuto dei popolari (la plebe) è riuscita a sconfiggere la nobiltà e l'alto clero ha ridotto i medesimi popolani in una servitù di poco diversa da quella prerivoluzionaria
Dalla consapevole constatazione di questa realtà sociale politica ed economica nasce la reazione dei popolani guidati da Robespierre Danton e Marat che fa registrare i più mostruosi eccessi della Rivoluzione la ghigliottina innalzata nelle piazze continua a funzionare senza sosta e cadono le teste di nobili e borghesi di intellettuali e artisti : sacrificio cruento celebrato sull'altare della libertà per il trionfo dei principi affermati dagli enciclopedisti dei Diritti dell' Uomo e del Cittadino che ricalca le idee e i principi informatori della rivoluzione delle 13 colonie inglesi dell'America del Nord
da cui era nata la Confederazione degli Stati Uniti d'America
In questo periodo tutta la letteratura ed ogni corrente artistica hanno un contenuto fortemente rivoluzionario fino al sorgere dell'astro napoleonico.
Attorno al 1800 gli interessi dei movimenti letterari e degli orientamenti artistici si accentravano sulla figura di Napoleone Bonaparte.
L'azione politica del giovane imperatore si concreta con la fondazione dell'Impero di Francia anche se tale azione politica inizialmente si è fusa con quella militare e, quindi, si è svolta e sviluppata in modo autonomo ma sempre con criteri dettati da uomo politico abituato a considerare i fatti ed avvenimenti con mentalità e valutazioni militaresche
E' questo il periodo storico in cui tutto l'Europa guarda con diverso atteggiamento questo grande figlio della rivoluzione
Napoleone offre occasione e quasi garanzia di risorgimento nazionale dei popoli oppressi le sue truppe raggiungono i paesi europei con l'atteggiamento dei liberatori e di tutori delle libertà democratiche che si sintetizzano con uguaglianza, fraternità e libertà politica e sociale, nel suffragio universale nell'indipendenza e nell'unità nazionale di ciascun popolo
Due figure sono fortemente drammatiche Robespierre e Napoleone entrambi ambiziosi intelligenti rivoluzionari l'uno genio politico di grande levatura l'altro stratega e condottiero di eserciti dalle dimensioni di Carlo Magno e Giulio Cesare
L'accostamento al più grande imperatore non poteva apparire adeguato agli uomini più sensibili del tempo
l'Ottocento rappresenta un carattere squisitamente romantico proprio per la presenza di Napoleone assertore dell'Europa unita ma anche distruggitore di ogni principio di libertà democratica
Infatti l'atmosfera romantica si forma e si sviluppa in funzione antinapoleonica romanticismo è sinonimo di liberazione di affermazione di grandi ideali etnici europei di cospirazione di lotta armata contro il tiranno per il trionfo della democrazia sull'assolutismo monarchico
Napoleone finisce a Lipsia e poi a Waterloo muore a sant'Elena il 5 maggio 1821 sei anni prima della morte di Ugo Foscolo (1827) e sedici anni prima della morte di Leopardi (1837)
Iscriviti a:
Post (Atom)