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martedì 12 febbraio 2019

Heinrich Heine

Henrich Heine (1797-1856)

Può essere considerato  l'ultimo rappresentante del romanticismo tedesco, ebreo si convertì al protestantesimo per pura convenienza, ma non riuscì  a rimuovere dal suo spirito il senso di appartenere a una minoranza disprezzata; tedesco, visse in volontario esilio a Parigi da dove scagliò feroci satire contro l'amata Germania. Ebbe una vita disordinata e infelice e passò gli ultimi anni  a letto immobilizzato tra gravi sofferenze.
La sua lirica  raffinata e musicalmente affascinante, riprende tutti i motivi del romanticismo, rivivendoli  con delicata ironia per non abbandonarsi al dilagante sentimentalismo. Le sue più importanti raccolte poetiche sono il Libro dei canti (1827)  Le Nuove poesie(1844), il Romanzero (1851)  e i due poemetti  satirici Atta Troll(1843) e Germania, una fiaba d'inverno (1844)  caratterizzati da una vena acremente ironica e sarcastica contro la demagogia e il conservatorismo di stampo prussiano  Heine  fu anche uno scintillante prosatore ( Ritratti di viaggio del 1829) e un efficace giornalista politico di ispirazione liberale e progressista.