IL verismo in Italia
la letteratura realistica in Italia nasce dalla sollecitazione del naturalismo francese che si innesta sulla tendenza all'osservazione della realtà e alla considerazione delle tristi condizioni di vita dei ceti più poveri della società derivata dal romanzo del Manzoni . Si aggiunga dopo il raggiungimento dell'unità nazionale il bisogno di ogni regione di far conoscere i propri usi, costumi, atteggiamenti peculiari, bisogni e questo vale soprattutto per quelle meridionali, le meno note di tutte e , per motivi social e politici ( la così detta questione meridionale).
La figura più importante della narrativa di questo periodo è Giovanni Verga, in senso assoluto uno dei nostri più grandi scrittori, innovatore della nostra prosa per la novità del linguaggio, il rigore dello stile, la profondità umana e poetica con cui guarda al mondo della Sicilia. IL movimento che da lui prende esempio si chiama verismo e produce una letteratura di carattere regionalistico. L'interesse alla letteratura regionale accumuna esigenze veriste e tradizione manzoniana e, al limite m si estende anche a scrittori che respirano già il clima del nascente decadentismo (D'Annunzio , Fogazzaro, la Deledda).
L'esigenza del realismo anima anche la poesia che si volge agli strati più miseri del popolo, con uno spirito che va dalla commiserazione alla denuncia, dalla condanna alla rivolta.
Naturalmente una poesia di questo genere no si sviluppa improvvisamente ma nasce gradualmente dallo stesso romanticismo, proseguendone taluni temi e modificandone dall'interno le prospettive e gli interessi.
In Carducci, il nostro più rappresentativo poeta del periodo, perdurano I temi romantici del paesaggio del ripiegamento sentimentale, della ricostruzione storica, dell'amor di patria e della libertà in toni spesso un po' troppo retorici e celebrativi, ma talora il senso della realtà si fa più corposo e concreto e certe cupe angosce di desolazione e di abbandono sembrano addirittura anticipare motivi del decadentismo.
L'attenzione alla triste realtà del nostro paese è chiaramente visibile in poeti forse meno grandi di Carducci, ma portati più che alla celebrazione delle glorie passate all'osservazione dei fatti di ogni giorno e alla denuncia delle ingiustizie delle sofferenze e dei lutti della povera gente