l'oblomovismo
nel romanzo Oblomov un angosciato pessimismo trova la sua forma tipica. Originato dal convincimento di quanto di apatico e inerte è nell'anima russa, questo pessimismo si dilata sino ad acquistare l'aspetto di una mistica disperata : l'uomo si inebria della sua incapacità stessa, ha quasi l'orgoglio delle possibilità destinate ad annichilirsi in lui. Già in Gogol, in Turgheniev, in Lermontov e in non pochi altri grandi scrittori russi aveva trovato forma il sentimento, squisitamente russo dell'uomo buono e indolente che non si può mai salvare, neppure se innamorato, dalla triste inerzia che lo affligge e lo opprime; e questo gruppo di scrittori tra il 1840 e l'80 avevano tutti offerto materia ad attacchi, per la loro tendenza a considerare la letteratura come strumento di critica sociale che come libero fatto creativo.
Anche di Gonciarov si può affermare lo stesso; ma la potenza rappresentativa del suo quadro disperato è tale da assorbire ogni precedente, ed esaurirlo in quello che fece creare dal critico Dobroliubov un termine nuovo , l'oblomovismo l'incarnazione stessa della pigrizia e della noncuranza russa
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giovedì 9 gennaio 2020
mercoledì 8 gennaio 2020
Ivan Alexandrovic Gonciarov
Ivan Alexandrovic Gonciarov
Ivan Alexandrovic Gonciarov (1812- 1891) figlio di un ricco mercante, fu funzionario statale e visse una vita tranquilla e monotona.
Autore di pochissimi libri, ha lasciato un capolavoro Oblomov (1859), la storia di un personaggio viziato dall'indolenza, dall'immobilità fisica e mentale. In lui si è visto l'emblema del popolo russo e da lui è derivato il termine oblomovismo per indicare la fatalistica remissività di fronte alla realtà ritenuta immutabile, tipica dello spirito russo, abituato ad essere circondato da chi non ha altro compito che pensare ed agire per lui. Oblomov è il simbolo di ciò che la servitù della gleba poteva fare di un uomo pur dotato per natura di aspirazioni nobili e desideroso di realizzare con la propria attività sogni grandiosi di redenzione
Ivan Alexandrovic Gonciarov (1812- 1891) figlio di un ricco mercante, fu funzionario statale e visse una vita tranquilla e monotona.
Autore di pochissimi libri, ha lasciato un capolavoro Oblomov (1859), la storia di un personaggio viziato dall'indolenza, dall'immobilità fisica e mentale. In lui si è visto l'emblema del popolo russo e da lui è derivato il termine oblomovismo per indicare la fatalistica remissività di fronte alla realtà ritenuta immutabile, tipica dello spirito russo, abituato ad essere circondato da chi non ha altro compito che pensare ed agire per lui. Oblomov è il simbolo di ciò che la servitù della gleba poteva fare di un uomo pur dotato per natura di aspirazioni nobili e desideroso di realizzare con la propria attività sogni grandiosi di redenzione
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