La poesia religiosa
SAN FRANCESCO D'ASSISI (1182-1226). Nato ad Assisi da Pietro Bernardone, ricco mercante e da Madonna Pica di origine provenzale, condusse una giovinezza gaia e dissipata.
A 21 anni Francesco combatté contro i Perugini ma, fatto prigioniero , rimase per oltre un anno in carcere a Perugia; tornato ad Assisi, soffrì di una grave malattia che gli procurò indicibili pene fisiche e spirituali; arruolatosi infine tra gli armati di un cavaliere assisiate diretto in Puglia, provò più che mai vivo il senso della vanità di ogni grandezza umana e giungo a Spoleto ritornò il giorno stesso ad Assisi completamente trasformato nell'animo. Qui cadde in una profonda crisi religiosa che lo portò a rinunciare davanti al padre e al vescovo d'Assisi Giudo a ogni ricchezza terrena.
Si ritirò a vita ascetica e cominciò a restaurare la Chiesetta di S. Damiano; più tardi colpito dalla lettura di un passo del Vangelo di S: Matteo nella Chiesetta di S: Maria della Porziuncola ("andate per il modo annunciando che il Regno dei Cieli è imminente, ecc. ) decise di raccogliere in torno a sé alcuni seguaci, con i quali prese dimora in una casupola abbandonata, chiamata Rivotorto, ma poi, cacciato da un contadino, si rifugiò nella chiesetta della Porziuncola.
S. Francesco fondò 'ordine dei francescani o frati minori di cui la prima Regola più intransigente fu approvata oralmente da Papa Innocenzo III nel 1210 e la seconda più mite per l'intervento della Chisa fu approvata per iscritto da Papa Onorio III (1223).
Ne 1219 si recò in Oriente ben accolto dal sultano Malek al Kamel ma non riuscendo a diffondervi come sperava la religione cristiana tornò in Italia; qui dopo aver ricevuto nel 1124 le stimmate nella solitudine della Verna (Toscana) morì nella chiesa di S: Maria della Porziuncola il 3 ottobre 1226.
San Francesco ha grandissima importanza nella storia del basso medioevo. La sua predicazione contiene fervido il messaggio di amore e fraternità.
Per il suo impulso nel campo religioso si ebbe una purificazione dei costumi ecclesiastici; nella vita civile un invito alla pace e alla giustizia sociale in nome della carità cristiana; nel campo artistico un richiamo profondo all'interiorità di sentire che animò poi la pittura di Giotto e la grande poesia di Dante.
Poco dopo la morte del Santo si diffusero in Italia centrale soprattutto in Umbria le compagnie dei flagellanti (Laudesi, Disciplinati ecc. ) tra i quali erano i cosiddetti giullari di Dio cui si deve la diffusione tra le masse popolari di una nuova poesia religiosa, la Laude.
Le laudi erano componimenti in lode di Cristo della Vergine, dei Santi e in genere della tradizione cristiana nelle forme metriche della ballata.
San Francesco scrisse il Cantico di Frate Sole (o laudes creaturarum) composto secondo una tradizione che risale ai primi ingenui seguaci, dopo una notte passata nella celletta di S: Damiano in cui il Santo tormentato dal ma d'occhi e da topi parve udire una voce di celeste conforto.
E' un a rosa ritmata in dialetto umbro, una specie di salmo in cui il Santo invita tutte le creature il sole e la luna le stesse il vento l'aria e l'acqua la terra e il fuoco a lodare il Signore. L'ultima strofa per sora notra morte corporale fu forse composta negli ultimi giorni di vita alla Porziuncola.
Il Cantico ha un alto valore artistico : si tratta di un intimo messaggio di amore e fraternità in cui si riflette tutta la vita spirituale la cultura la fantasia di Francesco.
La bellezza del canto è nella sua fervida intonazione di preghiera modellata sui salmi e sui cantici della Bibbia e, soprattutto nella serena letizia delle immagini colorite e luminose.