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martedì 4 settembre 2018

letteratura - la prosa

letteratura - la prosa



L'espressione in prosa può apparentemente apparire libera dal rispetto di esigenze esterne che non siano quelle lineare della grammatica e della sintassi; in realtà anche attraverso il linguaggio in prosa lo scrittore ricerca una serie di effetti che caratterizzano il suo discorso in modo personale e creativo e diventano spie della sua ispirazione e della natura del messaggio che intende comunicare.
Il più importante di questi effetti  è il particolare ritmo che la pagina può venire assumendo attraverso la scelta dell'una o dell'altra delle strutture sintattiche fondamentali.
Una prima osservazione ci porta a distinguere all'interno della organizzazione generale del periodo il rapporto tra le singole frasi.
Si definisce ipotassi  la costruzione di un periodo in cui l'elemento reggente è costituito da una proposizione principale intorno a cui le altre proposizioni si raccolgono in un rapporto di subordinazione. La costruzione subordinata ( o ipotattica)  permette di creare effetti di sospensione e di amplificazione dell'azione principale come in questa descrizione del Boccaccio :
" Ma Guccio Imbratta, il quale era più vago di stare in cucina che sopra i verdi rami l'usignolo, e massimamente  se fante vi sentiva niuna, avendone in quella dell'oste veduta grassa e grossa e piccola e mal fatta ..., non altrimenti che si gitta l'avvoltoio alla carogna, lasciata la camera del frate Cipolla aperta e tutte le sue cose in abbandono, là si calò".

In genere i periodi costruiti secondo il criterio della subordinazione si reggono su ritmi complessi ed articolati nei quali è fondamentale il gioco delle simmetrie tra le singole frasi : periodi così strutturati risentono solitamente dell'influenza dei modi della stilistica classica, e particolarmente latina, passati nel nostro uso letterario attraverso Boccaccio e del Rinascimento. La prevalenza dell'ipotassi nel linguaggio di uno scrittore può essere indice di scelta espressiva classica e tradizionale, di un bisogno di ordine e di armonia.
Se invece prevale una costruzione caratterizzata da una successione di frasi coordinate  avremo la paratassi : una struttura solitamente meno ritmata adatta ad un'espressione più immediata e incisiva.
la scelta dell'uno o dell'altro modello evidentemente è legata alle particolari esigenze espressive  in rapporto alle situazioni e ai contenuti : si è notato ad es. che nei promessi sposi prevale la costruzione paratattica quando parlano gli umili, mentre nelle più ampie e dignitose forme dell'ipotassi si esprimono i personaggi rilevanti di censo e cultura.
La paratassi può portare attraverso un effetto di successione e di enumerazione, a mettere in rilievo singolarmente azioni o addirittura oggetti  nella loro peculiarità individuale : può esserne un esempio questa frase tratta da un racconto di Pavese :
" qualcuno parlò dall'altra parte della piazza, balenò un lume alla finestra; tacemmo allora. Tacendo noi, si spensero anche le voci delle rade finestre; scomparve quel lume; durarono soltanto, intermittenti i latrati. Fu allora che sentimmo cigolare circospetta l'imposta lassù (da La spiaggia).
In questo caso inoltre la coordinazione delle varie frasi avviene per accostamento omettendo le congiunzioni è un tipico caso di asindeto.
Quando invece i termini del periodo appaiono collegati  in una serie attraverso il ripetersi della particella coordinativa avremo i polisindeto come in questa frase manzoniana :
"all'aprirsi degli usci, si vedevan luccicare qua e là i fuochi accesi per le povere cene: si sentiva nella strada barattare i saluti, e qualche parola, sulla scarsità della raccolta , e sulla miseria d'annata  e più delle parole si sentivano i tocchi misurati e sonori della campana, che annunziava il finir del giorno ".
Normalmente i successioni  del genere l'attenzione è concentrata sul verbo come elemento fondamentale per delineare la serie di azioni; senza alcuna struttura verbale che li sostenga, si ha il cosiddetto stile nominale che si rappresenta con caratteristiche di irregolarità e spezzatura del ritmo, come in questo modello derivato da Verga;
"Come il mare in tempesta. La folla spumeggiava e ondeggiava di fronte al casino dei galantuomini, davanti al Municipio  sugli scalini della chiesa; un mare di berrette bianche; le scuri e le falci che luccicavano."
In tutti gli esempi citati vediamo come il ritmo della prosa possa esser estremamente vario, dalle forme più ampie  e distese a quelle più nervose e spezzate; in ogni caso, però, anche la frase enunciata in prosa è costruita secondo precise esigenze di corrispondenze e che contribuiscono in misura determinante a sottolineare il valore dell'enunciato.

martedì 18 luglio 2017

la prosa - componimenti

la prosa - componimenti

La prosa si può distinguere in prosa narrativa, prosa didascalica, prosa oratoria, prosa epistolare, prosa d'arte, critica.

PROSA NARRATIVA  si espongono i fatti.
E' essa fra i generi della prosa quella che  tende ad essere più genuinamente artistica in quanto gli scopi pratici  sono nella narrazione di solito molto limitati o  secondari e più liberamente trova sfogo in essa la fantasia dell'autore.
Si distingue in più componimenti: la novella, la favola la fiaba, l'apologo, la parabola, il bozzetto, il romanzo, la trattazione  storica.

La novella  consiste in una narrazione breve ma particolareggiata di un fatto umano, interessante vero o verosimile.
Gli argomenti  che si possono trattare in una novella sono innumerevoli: una beffa, una burla, un poliziesco, un fatto di cronaca cittadina o nazionale un caso tragico, un fatto storico, un racconto fantastico, una vicenda erotica ..................
Mentre prima la novella era prevalentemente descrittiva  oggi investiga essa l'animo dei protagonisti  con aderenza alla realtà; il suo contenuto  è essenzialmente psicologico.

Se invece di raccontare s'intende descrivere soltanto e brevemente  dal vero una scena un ambiente o un tipo si ha il bozzetto, fra i più noti quelli contenuti nelle Opere Le Veglie di Neri  di Renato Fucini  e La Vita Militare di Edmondo De Amicis.

Una breve narrazione per lo più verosimile, con il fine di  porgere ammaestramenti morali è la favola. Questa assume il nome di fiaba, se la narrazione verte su fatti fantastici, i cui protagonisti sono personaggi soprannaturali quali maghi folletti ecc. o animali o cose inanimate e ha scopo di dilettare; di apologo se si tratta di un racconto  che adombra una verità morale per mezzo di un allegoria; di parabola se il racconto è immaginario ma verosimile dando  insegnamenti sotto forma allegorica ed i protagonisti sono uomini.

La differenza tra romanzo e novella è solo l'ampiezza; il romanzo  è una narrazione estesa di fatti veri (ma ricreati dalla fantasia) e immaginari (ma verosimili)  ed esposti con efficacia e vivacità. Si tratta di una situazione ben complessa rispetto a quella narrata nella novella. azione  unica è arricchita da numerosi episodi che da essa nascono e sono strettamente uniti: l'autore  deve saper muovere sapientemente le fila a volte complicate  di una vasta trama desunta per lo più dall'esperienza  sua e dalla comune vita degli uomini  con tutte le sue complesse tendenze; e deve sapere non solo suscitare l'interesse del lettore per la trama, ma parlare al suo cuore facendogli rivivere in pieno quanto narrato nel libro. Non ci devono essere capitoli  inutili  non strettamente legati al nucleo spirituale del racconto; le stesse descrizioni dei paesaggi devono avere corrispondenza con lo stato d'animo dei protagonisti  della vicenda.
Il romanzo  moderno è essenzialmente psicologico; la trama ha un'importanza secondaria. Particolarmente si sviluppa nell'Ottocento e predomina  nella letteratura  di oggi. Il  carattere dei personaggi si rivela a mano a mano che i giorni passano a mano a mano che le situazioni maturano; l'arte dello scrittore sta in gran parte  nel condurre alla rivelazione, alla scena capitale, evitando lentezze  non strettamente indispensabili.
Numerosi  i tipi in cui si differenzia un romanzo  in quanto esso è solito  procedere pari passo con lo sviluppo  ideale dello spirito umano  con particolari vicende storiche sociali umane del tempo.
Ricordiamo :
il romanzo storico  narrazione in parte immaginari collocati in un periodo storico o attribuiti a personaggi storici  (Promessi sposi, Le confessioni di un italiano)

il romanzo sociale  descrizione dei mali che affliggono la società  delle lotte economiche. Spesso diventa romanzo verista  rispecchiando la realtà (I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo 

il romanzo d'ambiente  rappresentazione degli usi e costumi  di una regione o periodo storico (i romanzi di Grazia Deledda o Verga)

E' una definizione comunque un po' sottile  e non facilmente sostenibile in quanto specie nei migliori scrittori il romanzo  è difficilmente soltanto storico solo sociale o solo d'ambiente  ma può essere al tempo stesso tutti e tre insieme.

PROSA DIDASCALICA

Si propone un fine educativo comprende il trattato il dialogo il saggio.
Il trattato  è un'esposizione  ordinata e compiuta in una dottrina  arte o scienza: può avere come argomento  temi politici filosofici o morali ... ; il dialogo  è simile al trattato ma svolto sotto forma dialogica in cui gli interlocutori sono veri o immaginari.
Il saggio  è uno studio analitico di un particolare argomento filosofico scientifico letterario ....

PROSA EPISTOLARE

La lettera conversazione con persone lontane che può raggiungere un'elevazione artistica.

PROSA D'ARTE

Una prosa che ha valore principalmente stilistico, che dà vita, in forma limpida  e controllata ad un mondo di fantasia  una prosa densa anche di elementi riflessi che raggiunge momenti felici, la levità della poesia  e si risolve nella bella pagina.

PROSA POETICA

tende ai modi della poesia quasi una poesia in prosa; la prosa lirica  arieggia ai modi della poesia e si risolve in un breve componimento in prosa di un lirismo essenziale depurato di ogni elemento morale psicologico estraneo ad esso.

CRITICA

la scienza cioè che studia gli scritti di arte per spiegarli nelle loro particolarità  linguistiche storiche  ed estetiche e dare un giudizio  sul loro valore

il genere drammatico

Gli scritti per il teatro si differenziano dagli altri in quanto il loro autore  anziché  esprimere direttamente il proprio pensiero e sentimento li incarna in personaggi che parlano e si muovono in scena e rappresentano un atto, un episodio di vita se non vera verosimile. Si svolgono attraverso un intreccio di situazioni in un susseguirsi  di scene e di accorgimenti tecnici  e si basano  su un contrasto di passioni.
Il testo sia in versi che in prosa è dialogato 

TRAGEDIA 

Consiste nella rappresentazione di fatti grandiosi luttuosi e compassionevoli in cui i protagonisti sono personaggi illustri spesso Dei o eroi.
Nella veste classica dura cinque atti preceduti da un prologo separati da intermezzi lirici e chiusi da un epilogo. Solenne è il personaggio.

COMMEDIA

è la rappresentazione di un fatto  di un episodio che si ispira alla vita di tutti i giorni  ai sentimenti comuni ed è per lo più  a lieto fine. Può avere un intento satirico o umoristico  oppure un fine sociale o civile. L'anima uno spirito burlesco  oppure un più intimo e a volte pensoso studio di vita. Il dialogo è vivace e il linguaggio  si accosta per quanto disponibile  al parlare familiare. Può essere scritta anche in dialetto.

COMMEDIA DELL'ARTE

consiste in dialoghi che gli attori improvvisavano sulla scena dopo aver studiato lo svolgersi delle azioni  e delle scene su un "canovaccio". Ogni attore  di tale commedia si specializzava in un personaggio tipico dando origine alle maschere ( Pulcinella Arlecchino Colombina.....).

FARSA

breve commedia per lo più un atto solo  con intreccio semplice rappresentante un fatterello ridicolo e comico.

DRAMMA

rappresentazione scenica di un episodio i cui personaggi sono uomini di qualunque condizione sociale; l'azione  consiste essenzialmente in una vicenda dolorosa nascente di solito da un conflitto  che giunge al massimo della tensione.
Di solito scritto in prosa  e si distingue in dramma sentimentale, storico, psicologico, sociale, verista.

FAVOLA PASTORALE

rappresentazione scenica ove al dialogo si alternano brani lirici  collocata in un ambiente  campestre pastorale  e la cui trama  si svolge intorno a un tenue episodio d'amore a lieto fine

MELODRAMMA

azione drammatica accompagnata da musica  nato tra la fine del Cinquecento  e l'inizio del Seicento   e dopo un periodo di decadenza elevato  a dignità artistica nel Settecento  da Pietro Metastasio.

MONOLOGO

recita fatta  da un solo attore per intrattenere il pubblico durante gli intermezzi.