il realismo in Francia
Verso la metà del secolo ci fu in Francia una reazione antiromantica tanto in poesia (Baudelaire) quanto in prosa (il naturalismo)
Stendhal e Balzac nei decenni precedenti erano già usciti dagli schemi della narrativa romantica guardando la realtà in modo disincantato e privo di abbandoni sentimentali; Flaubert aveva lottato contro gli slanci romantici del suo temperamento per soddisfare all'esigenza di un'arte intesa come documento di vita, cercando di restare impassibile e oggettivo di fronte alla materia rappresentata. Ma solo verso il 1880 la tendenza realistica diventa una scuola letteraria vera e propria, il naturalismo con una teoria ben definita ( I caratteri e le vicende degli uomini dipendono dall'ereditarietà, dall'ambizione e dalle condizioni del momento) con un caposcuola (Zola). Negli scrittori più impegnati il naturalismo diventa strumento di indagine e di denuncia sociale, in quelli meno legati ai principi deterministici si limita a descrivere aspetti e caratteri della provincia con toni variamente sfumati
L'opera di Flaubert e il naturalismo francese furono modello del nostro verismo