Anton Cecov
Anton Cecov (1860-1904) nipote di un servo della gleba che con I guadagni del commercio aveva potuto riscattarsi, nacque in Ucraina , studiò medicina a Mosca, ma sin da giovane cominciò a scrivere racconti preferendo la letteratura alla professione di medico che no esercitò se non saltuariamente e occasionalmente a vantaggio di contadini e di deportati. Della sua vita , abbastanza tranquilla ma non felice, basterò ricordare I viaggi in Siberia e a Nizza, la malattia e l'improvvisa morte nel pieno della maturità artistica. Ci ha lasciato meravigliosi racconti e drammi ancor oggi rappresentati per la loro toccante bellezze. La sua arte dà il senso della realtà e della vita con umanità e piena di aderenza a tutte le sfumature dell'animo . I suoi racconti sono pervasi da una sottile vena di ironia, che è il suo modo di guardare gli uomini e ale cose nascondendo la profonda amarezza che gli viene dai vizi e dalle debolezze umane ma soprattutto dalla decadenza della società russa nella quale l'assenza di volontà e la noia prendono gradualmente il sopravvento. Questa atmosfera um poco stanca caratterizza le opere teatrali nelle quali apparentemente non capita nulla perché lo spirito e della coscienza : della vita non è fatta di grandi cose ma di sentimenti e di stati d'animo che risuonano nell0intrimo e danno il senso della realtà di ogni giorno e di sempre . E' una realtà amara grigia e senza conforto ; e perciò la visione di Cecov è sconsolata e dolente di un'angoscia sottile e disperata.
Oltre ai racconti (1889 - 1900) ricordiamo I drammi più famosi il gabbiano ( '95) Zio vania ('96 ) le tre sorelle (1900 e il giardino dei ciliegi (1903 = che possiamo considerare la prima testimonianza del teatro del '900