l'oblomovismo
nel romanzo Oblomov un angosciato pessimismo trova la sua forma tipica. Originato dal convincimento di quanto di apatico e inerte è nell'anima russa, questo pessimismo si dilata sino ad acquistare l'aspetto di una mistica disperata : l'uomo si inebria della sua incapacità stessa, ha quasi l'orgoglio delle possibilità destinate ad annichilirsi in lui. Già in Gogol, in Turgheniev, in Lermontov e in non pochi altri grandi scrittori russi aveva trovato forma il sentimento, squisitamente russo dell'uomo buono e indolente che non si può mai salvare, neppure se innamorato, dalla triste inerzia che lo affligge e lo opprime; e questo gruppo di scrittori tra il 1840 e l'80 avevano tutti offerto materia ad attacchi, per la loro tendenza a considerare la letteratura come strumento di critica sociale che come libero fatto creativo.
Anche di Gonciarov si può affermare lo stesso; ma la potenza rappresentativa del suo quadro disperato è tale da assorbire ogni precedente, ed esaurirlo in quello che fece creare dal critico Dobroliubov un termine nuovo , l'oblomovismo l'incarnazione stessa della pigrizia e della noncuranza russa
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