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giovedì 9 gennaio 2020

l'oblomovismo

l'oblomovismo

nel romanzo Oblomov un angosciato pessimismo  trova la sua forma tipica. Originato dal convincimento  di quanto di apatico e inerte è nell'anima russa, questo pessimismo  si dilata sino ad acquistare  l'aspetto di una mistica disperata : l'uomo si inebria della sua incapacità stessa, ha quasi l'orgoglio  delle possibilità destinate  ad annichilirsi in lui. Già in Gogol, in Turgheniev, in  Lermontov e in non pochi altri grandi scrittori  russi aveva trovato forma il sentimento, squisitamente  russo dell'uomo buono e indolente  che non si può mai salvare, neppure se innamorato, dalla triste  inerzia che lo affligge e lo opprime; e questo gruppo di scrittori  tra il 1840 e l'80  avevano tutti offerto materia ad attacchi, per la loro tendenza a considerare la letteratura  come strumento di critica sociale che come libero fatto creativo.
Anche di Gonciarov si può affermare lo stesso; ma la potenza rappresentativa del suo quadro disperato è tale da assorbire ogni precedente, ed esaurirlo in quello che fece creare dal critico Dobroliubov un termine nuovo , l'oblomovismo  l'incarnazione stessa della pigrizia e della noncuranza russa

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