studiò nel seminario di faenza dove riuscì a formarsi una solida cultura classica
Iscrittosi in seguito all'università di Ferrara frequentò contro voglia prima la Facoltà di Giurisprudenza e poi quella di medicina mentre attendeva a comporre versi e affascinato dalla grandiosità biblica imitava con successo le "Visioni" del poeta ferrarese Alfonso Varano in un' opera "Vione di Ezechiello" Attirò così l'attenzione del Cardinale Scipione Borghese che gli offrì la possibilità di imboccare la via di Roma dove il Monti si recò nel 1778 tre anni più tardi (1781) divenne Segretario del duca Luigi Braschi Onesti, nipote di papa Pio VI
iniziò così il "periodo romano" della sua vita
A poco a poco il Monti , che ne 1791 aveva sposato Tesera Pikler dalla quale ebbe la figlia Costanza diventò per le sue adulazioni al pontefice e per avere interpretato "La Basvilliana" poemetto in terzine la generale condanna della rivoluzione francese, il poeta ufficiale della curia vaticana:
ma improvvisamente nel 1797 partì da Roma nella carrozza del colonnello francese Marmont e si trasferì a Milano in mano ai rivoluzionari dai quali fu tutt'altro che ben accolto
ottenne qualche incarico modesto ma finì con l'essere soggetto di persecuzione nonostante la sua ostentazione di acceso estremismo politico del tutto contrario alla sua natura
Per colpirlo fu votata con chiaro riferimento a lui una legge che escludeva dai pubblici uffici chiunque avesse scritto contro la Rivoluzione dopo il 1792
Fu questo il "periodo milanese o rivoluzionario" del Monti in cui il poeta fu difeso contro i persecutori dal Foscolo
Mel 1799 quando Napoleone si trovava in Egitto calarono in Itali a gli Austro-Russi e il Monti fuggì a Parigi dove gli eccessi rivoluzionari avevano ceduto il posto a tendenze più moderate
Gli eventi a Parigi erano maturati per la dittatura napoleonica
Dopo Marengo nel 1801 il Monti tornò in Italia e cominciò a celebrare nei suoi versi l'astro napoleonico che gli concesse in cambio onori e prebende
E' questo fu "il periodo napoleonico" della vita del Monti
Fu così professore titolare della cattedra di Eloquenza all'università di Pavia poi poeta del governo della Repubblica italiana poi Assessore per le lettere le belle arti e infine storiografo del Regno italico
Alla caduta di Napoleone (1815) e al conseguente arrivo in Italia degli Austriaci il Monti fattosi ancora una volta interprete ed esponente della pubblica opinione fu prodigo di lodi ed encomi ai nuovi dominatori e di oltraggi ai padroni caduti "periodo rivoluzionario"
Gli ultimi anni della sua vita li trascorse nella tristezza delle difficoltà economiche di velenose polemiche (si ricordi quella con il Foscolo) e di dispiaceri familiari morì a Milano il 13 ottobre 1828 per paralisi progressiva
Le sue ossa furono sepolte nel Cimitero di San Gregorio Il suo cuore chiuso in un'urna di ebano e donato dalla figlia Costanza alla città di Ferrara
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