Dovevano essere un poema nell'ideazione del Foscolo e sono nella realizzazione soltanto tre inni
a Venere (sentita lucreziamente cioè come simbolo della natura generatrice dea della fecondità e della bellezza)
a Vesta ( dea dell'intelligenza)
a Pallade (della virtù)
Nel primo inno il poeta canta come per virtù di bellezza e di amore gli uomini passino dallo stato di ferinità al consorzio civile la scena si svolge in Grecia
Nel secondo inno descrive il passaggio delle Grazie dalla Grecia all'Italia ed esalta la musica la poesia e la danza
Tre bellissime donne in veste di sacerdotesse Eleonora Nencini Cornelia Martinetti e Maddalena Bignami che simboleggiano la musica la poesia e la danza sono guidate dal poeta all'altare delle Grazie
Nel terzo inno il poeta celebra l'arte che libera l'anima umana dalle passioni ed infonde serenità La scena è collocata nella favolosa Atlantide qui la dea Pallade fa tessere da diverse dee un velo che proteggerà le Grazie dalle passioni
Il motivo che ispira il poemetto del "Le Grazie" frammentario e incompleto è l'esaltazione della Bellezza che sola riesce ad offrire ristoro ai mortali nati a vaneggiare
E bellezza vuol dire forme perfette ed atteggiamenti armonici di una bella donna ma anche forme suggestive di paesaggi naturali ed artificiali
Le Grazie sono insomma il poema della Bellezza intesa come armonia che consola e rende gentile la vita
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mercoledì 2 settembre 2015
martedì 1 settembre 2015
ITALIANO I VERBI IL MODO INDICATIVO PRESENTE
- Le tre coniugazioni - Il modo indicativo |
I verbi italiani sono solitamente suddivisi in tre gruppi, chiamati coniugazioni , a seconda della desinenza dell'infinito.
Prima coniugazione: -ARE (Esempi: parlare , lavorare .
Modo indicativo
Presente
Particolarità della prima coniugazione.
Verbi in -care, -gare conservano il suono velare (duro) della -c- e della -g- prendendo un -h- davanti alle desinenze che iniziano per -e- o -i-:
Esempi:
Esempi:
Seconda coniugazione: -ERE (Esempi: mettere (å sette), vedere (å se).
Terza coniugazione: -IRE (Esempi: sentire, finire
Ricapitolazione delle tre coniugazioni, presente indicativo:
Prima coniugazione: -ARE (Esempi: parlare , lavorare .
Modo indicativo
Presente
Lavor -are Lavor-o Lavor-i Lavor-a Lavor-iamo Lavor-ate Lavor-ano |
Verbi in -care, -gare conservano il suono velare (duro) della -c- e della -g- prendendo un -h- davanti alle desinenze che iniziano per -e- o -i-:
Esempi:
- Mancare: io manc-o, tu manc-h-i, lui manc-a, noi manc-h-iamo, ecc...
- Pregare: io preg-o, tu preg-h-i, lui preg-a, noi preg-h-iamo, ecc...
Esempi:
- Cominciare: io cominci-o, tu cominc-i, lui cominci-a, noi cominc-iamo, ecc...
- Mangiare: io mangi-o, tu mang-i, lui mangi-a, noi mang-iamo, ecc...
- Lasciare: io lasci-o, tu lasci-a, noi lasc-iamo, eccc...
Andare | Dare |
Vado Vai Va Andiamo Andate Vanno | Do Dai Dà Diamo Date Danno |
Fare | Stare |
Faccio Fai Fa Facciamo Fate Fanno | Sto Stai Sta Stiamo State Stanno |
Ved-ere Modo indicativo Presente
| Molti verbi della seconda coniugazione sono irregolari. Esempi:
|
Senti-re Modo indicativo Presente
| La maggior parte dei verbi della terza coniugazione seguono il modello di Finire: finisco, finisci, finisce, finiamo, finite, finiscono. Verbo molto frequente e irregolare della terza coniugazione è Venire: vengo, vieni, viene, veniamo, venite, vengono. |
Ricapitolazione delle tre coniugazioni, presente indicativo:
Prima coniugazione | Seconda coniugazione |
Parl-are | Prend-ere |
Parl-o Parl-i Parl-a Parl-iamo Parl-ate Parl-ano | Prend-o Prend-i Prend-e Prend-iamo Prend-ete Prend-ono |
Terza coniugazione | |
Dorm-ire | Prefer-ire |
Dorm-o Dorm-i Dorm-e Dorm-iamo Dorm-ite Dorm-ono | Prefer-isc-o Prefer-isc-i Prefer-isc-e Prefer-iamo Prefer-ite Prefer-isc-ono |
lunedì 31 agosto 2015
foscolo - i sepolcri
si accentua nel carme (epistola poetica dedicata al poeta Ippolito Pindemonte autore dei Cimiteri) il concetto della poesia eternatrice ed inoltre si introduce il mito della storia che vince il tempo per cui l'opera dell'uomo non solo no è inutile ma rappresenta la perenne tradizione di gloria e di civiltà delle stirpi
Più largo posto occupano i grandi miti (o illusioni9 dell'Amore che è conforto all'umana sventura terrena della Poesia della Patria della Libertà e dell'Immortalità dello spirito
il carme è caratterizzato da una intima disciplina classica è insieme solenne eloquenza e solitaria meditazione passione accesa ed incontenibile e contemplazione statica e distaccata
I carme racchiude tutti i motivi già accennati nell'Ortis elaborati ed avvertiti in una nuova concezione spirituale ed umana che è andata maturandosi nel poeta negli anni che precedettero immediatamente la composizione del Carme
Il tema principale è la lotta dell'uomo contro la materia che caratterizza e domina l'universo
tutto trasforma il tempo ed in questa incessante ed universale trasformazione la materia trona ad essere materia quindi anche l'uomo considerato nella sua essenza corporea materiale si trasforma e finisce per essere quello che era stato prima
Ma la vita dell'uomo non cessa con la morte fisica la vita rimane viva nel ricordo dei viventi specialmente quella degli uomini grandi di coloro che si sono meritati la stima per avere compiuto opere straordinariamente insigni perciò le loro azioni ed essi stessi vengono resi immortali dalla poesia
Il carme deve perciò essere considerato un canto di fede dei valori spirituali del'operositù degli uomini
si può affermare con fermezza che i Sepolcri rappresentano una vittoria dello spirito sulla materia della storia sul tempo dell'universale sul contingente della libertà sulla tirannide
Il carme ha un rilevante contenuto patriottico se le gesta dell'uomo non vengono dimenticate con la sua morte no è senza utilità la vita sulla terra e non è vano sacrificare la vita per la patria
Un esempio di valore e di eroismo un sacrificio nobile e generoso saranno di spone e di sollecitazione sempre all'azione del singolo cittadino e di tutto il popolo In questo senso il Foscolo con il Carme i Sepolcri si colloca tra i poeti del Risorgimento nazionale
Protagonista del Carme è lo stesso Foscolo che in più di un passo parla in prima persona
Figure dominanti sono quelle di Parini (simbolo della perfetto condotta morale ) dell'Alfieri (simbolo dell'amore per la patria) di Omero (simbolo sublime della poesia)
Il carme è antinapoleonico e si svolge con una palese connotazione liberale
Il tono è malinconico in generale ma qualche volta assume tinte pessimistiche : l'uomo vive nel ricordo dei viventi è eternato dalla poesia ma è destinato lo stesso a morire
Ad eternarlo c'è la poesia questa è la grand
e illusione foscoliana illusione che gli consentì di superare la concezione meccanicistica dell'Illuminismo che tuttavia è presente nel Carme
Più largo posto occupano i grandi miti (o illusioni9 dell'Amore che è conforto all'umana sventura terrena della Poesia della Patria della Libertà e dell'Immortalità dello spirito
il carme è caratterizzato da una intima disciplina classica è insieme solenne eloquenza e solitaria meditazione passione accesa ed incontenibile e contemplazione statica e distaccata
I carme racchiude tutti i motivi già accennati nell'Ortis elaborati ed avvertiti in una nuova concezione spirituale ed umana che è andata maturandosi nel poeta negli anni che precedettero immediatamente la composizione del Carme
Il tema principale è la lotta dell'uomo contro la materia che caratterizza e domina l'universo
tutto trasforma il tempo ed in questa incessante ed universale trasformazione la materia trona ad essere materia quindi anche l'uomo considerato nella sua essenza corporea materiale si trasforma e finisce per essere quello che era stato prima
Ma la vita dell'uomo non cessa con la morte fisica la vita rimane viva nel ricordo dei viventi specialmente quella degli uomini grandi di coloro che si sono meritati la stima per avere compiuto opere straordinariamente insigni perciò le loro azioni ed essi stessi vengono resi immortali dalla poesia
Il carme deve perciò essere considerato un canto di fede dei valori spirituali del'operositù degli uomini
si può affermare con fermezza che i Sepolcri rappresentano una vittoria dello spirito sulla materia della storia sul tempo dell'universale sul contingente della libertà sulla tirannide
Il carme ha un rilevante contenuto patriottico se le gesta dell'uomo non vengono dimenticate con la sua morte no è senza utilità la vita sulla terra e non è vano sacrificare la vita per la patria
Un esempio di valore e di eroismo un sacrificio nobile e generoso saranno di spone e di sollecitazione sempre all'azione del singolo cittadino e di tutto il popolo In questo senso il Foscolo con il Carme i Sepolcri si colloca tra i poeti del Risorgimento nazionale
Protagonista del Carme è lo stesso Foscolo che in più di un passo parla in prima persona
Figure dominanti sono quelle di Parini (simbolo della perfetto condotta morale ) dell'Alfieri (simbolo dell'amore per la patria) di Omero (simbolo sublime della poesia)
Il carme è antinapoleonico e si svolge con una palese connotazione liberale
Il tono è malinconico in generale ma qualche volta assume tinte pessimistiche : l'uomo vive nel ricordo dei viventi è eternato dalla poesia ma è destinato lo stesso a morire
Ad eternarlo c'è la poesia questa è la grand
e illusione foscoliana illusione che gli consentì di superare la concezione meccanicistica dell'Illuminismo che tuttavia è presente nel Carme
giovedì 27 agosto 2015
FOSCOLO -I SONETTI
Possono definirsi la continuazione e lo sviluppo delle ""Ultime lettere di Jacopo Ortis"
i migliori per contenuto e per stile universalmente riconosciuti sono :
Alla sera in cui il poeta contempla il paesaggio su cui arrivano le tenebre e quindi canta alla sera come momento di serenità forse perché essa è l'immagine della morte
malinconia che gradualmente si traduce in una pena d'essere tutta romantica
In morte al fratello Giovanni tutto intriso di dolore questo sonetto riflette interamente la personalità e la fisionomia psicologica del poeta che mentre piange sul cenere muto del fratello corre col pensiero alla madre che soffre e si strugge per Giovanni morto e per Ugo lontano
Chiude il sonetto "sento gli avversi numi delle secrete cure che al viver tuo furon tempesta e prego anch'io nel tuo porto (la morte) quiete"
ed appello alle "straniere genti l'ossa mia rendete allora al petto della madre mesta "
A Zacinto dove si riverbera il ricordo del poeta che si rivede fanciulletto nella sua isola natale bagnata dal quel mare Ionio dalle cui acque nacque intatta Venere che con il suo sorriso rendeva feconde le isole ionie tutte per cui il verso insigne a Omero esaltò il paesaggio dello sventurato Ulisse e che alla fine baciò la sua petrosa Itaca anche questo sonetto si chiude con con un tono doloroso
I sonetti mentre vibrano di intenso sentimento e quindi son un magnifico esempio di poesia romantica most
rano stile classico
i migliori per contenuto e per stile universalmente riconosciuti sono :
Alla sera in cui il poeta contempla il paesaggio su cui arrivano le tenebre e quindi canta alla sera come momento di serenità forse perché essa è l'immagine della morte
malinconia che gradualmente si traduce in una pena d'essere tutta romantica
In morte al fratello Giovanni tutto intriso di dolore questo sonetto riflette interamente la personalità e la fisionomia psicologica del poeta che mentre piange sul cenere muto del fratello corre col pensiero alla madre che soffre e si strugge per Giovanni morto e per Ugo lontano
Chiude il sonetto "sento gli avversi numi delle secrete cure che al viver tuo furon tempesta e prego anch'io nel tuo porto (la morte) quiete"
ed appello alle "straniere genti l'ossa mia rendete allora al petto della madre mesta "
A Zacinto dove si riverbera il ricordo del poeta che si rivede fanciulletto nella sua isola natale bagnata dal quel mare Ionio dalle cui acque nacque intatta Venere che con il suo sorriso rendeva feconde le isole ionie tutte per cui il verso insigne a Omero esaltò il paesaggio dello sventurato Ulisse e che alla fine baciò la sua petrosa Itaca anche questo sonetto si chiude con con un tono doloroso
I sonetti mentre vibrano di intenso sentimento e quindi son un magnifico esempio di poesia romantica most
rano stile classico
mercoledì 26 agosto 2015
FOSCOLO - le Odi
Sono particolarmente due le più note (all'amica risanata e A Luigia Pallavicini caduta da cavallo) che manifestano il superamento da parte del poeta della crisi spirituale in cui si dibatte sono i grandi miti della bellezza serenatrice e della poesia eternatrice che aiutano il poeta a vincere con se stesso la dura e difficile lotta interiore appare chiara nelle Odi la necessità avvertita dal poeta di temperare l'esuberanza romantica del suo animo nella misura e armonia classica e di cantarla in contemplazione
A Luigia Pallavicini caduta da cavallo è un'ode amorosa si articola in 18 strofe ciascuna di sei settenari (versi di sette sillabe) di cui il secondo e il quarto verso sdruccioli
la prima edizione comparve in un Omaggio a Luigia Pallavicini contenente cinque poesie di autori diversi di queste la quarta in ordine di disposizione è l'Ode del Foscolo
Nelle strofe iniziali nel momento della caduta e del ferimento della nobildonna genovese cont
inui sono i richiami mitologici le Grazie Citerea (Venere) Adone Apollo (Dio della medicina)
Nelle strofe che seguono c'è un misto di romantiche visioni (la danza e la grazia della Pallavicini ) e di mitologia (Pallade che esce dal bagno ) per una similitudine forse poeticamente poco riuscita, come del resto tutta la rimanente parte dell'ode, nella quale il poeta rimprovera alla "diva" di avere trascurato le occupazioni femminili per dedicarsi a sport virili come l'equitazione
Invece si salvano bene le ultime strofe dell'Ode anche se ancora cariche di richiami mitologici nelle quali il poeta augura alla Pallavicini (che in realtà rimase deturpata da una cicatrice sul volto)
di diventare più bella di prima
La seconda Ode all'amica risata è formata da sedici strofe di sei versi ciascuna i primi cinque sono settenari il sesto è endecasillabo
Essa è dedicata alla contessa Antonietta Fagnani Arese
Il motivo dell'esaltazione della bellezza che non solo trasfigura i mortali ma li rende anche eterni
l'amica guarita nell'immaginazione del poeta da una lunga malattia ora abbandonati i farmaci è ritornata alle danze e alla musica con fascinosa grazi destando gelosia nella dame sue amiche per i sentimenti d'ammirazione e d'amore che ispira nei loro mariti
il poeta consapevole della funzione eternatrice e divinizzatrice della poesia le dedica quest'ode perché anch'essa possa essere un giorno venerata e quindi venerate Bellona e Venere la prima dea della guerra e la seconda dea della bellezza
A Luigia Pallavicini caduta da cavallo è un'ode amorosa si articola in 18 strofe ciascuna di sei settenari (versi di sette sillabe) di cui il secondo e il quarto verso sdruccioli
la prima edizione comparve in un Omaggio a Luigia Pallavicini contenente cinque poesie di autori diversi di queste la quarta in ordine di disposizione è l'Ode del Foscolo
Nelle strofe iniziali nel momento della caduta e del ferimento della nobildonna genovese cont
inui sono i richiami mitologici le Grazie Citerea (Venere) Adone Apollo (Dio della medicina)
Nelle strofe che seguono c'è un misto di romantiche visioni (la danza e la grazia della Pallavicini ) e di mitologia (Pallade che esce dal bagno ) per una similitudine forse poeticamente poco riuscita, come del resto tutta la rimanente parte dell'ode, nella quale il poeta rimprovera alla "diva" di avere trascurato le occupazioni femminili per dedicarsi a sport virili come l'equitazione
Invece si salvano bene le ultime strofe dell'Ode anche se ancora cariche di richiami mitologici nelle quali il poeta augura alla Pallavicini (che in realtà rimase deturpata da una cicatrice sul volto)
di diventare più bella di prima
La seconda Ode all'amica risata è formata da sedici strofe di sei versi ciascuna i primi cinque sono settenari il sesto è endecasillabo
Essa è dedicata alla contessa Antonietta Fagnani Arese
Il motivo dell'esaltazione della bellezza che non solo trasfigura i mortali ma li rende anche eterni
l'amica guarita nell'immaginazione del poeta da una lunga malattia ora abbandonati i farmaci è ritornata alle danze e alla musica con fascinosa grazi destando gelosia nella dame sue amiche per i sentimenti d'ammirazione e d'amore che ispira nei loro mariti
il poeta consapevole della funzione eternatrice e divinizzatrice della poesia le dedica quest'ode perché anch'essa possa essere un giorno venerata e quindi venerate Bellona e Venere la prima dea della guerra e la seconda dea della bellezza
sabato 22 agosto 2015
FOSCOLO : le ultime lettere di Jacopo Ortis
Il poeta descrive tutto il suo sconforto conseguente alla caduta di tutte le illusioni illuministiche e l'ansiosa speranza di risolvere spiritualmente in se stesso la crisi psicologica che lo tormenta
il romanzo è scritto sotto forma epistolare il Foscolo che assume il nome di Jacopo Ortis indirizza delle lettere che parlano d'amore di Patria di morte all'amico Lorenzo Alderani
Lo stile è ampolloso e talvolta persino fumoso ribollente di un pessimismo non domato
il tono è pessimistico
I morivi dominanti dell'opera sono : la fierezza di patriota e di uomo, l'esilio, gli affetti domestici, il desiderio di libertà spirituale e di indipendenza politica della patrio il concetto di poeta educatore di virtù patrie e custode di memorie la concezione della morte come ultimo riposo e della tomba lacrimata, la consapevolezza dell'alterna onnipotenza delle umane sorti e l'accenno alla divinizzazione della bellezza confortatrice e serenatrice
Altri motivi : le figure dell'Alfieri e del Parini il primo considerato ideale di amore di patria il secondo esempio sublime di saggezza e di nobilità
C'è nell'opera un sicuro passaggio dalla frantumazione illuministica alla costruzione nuova del Romanticismo
Il Foscolo nella sua adesione al Romanticismo nella cui spiritualità vive ed opera non è da considerarsi un romantico di scuola o di maniera (si ricordi che Ortis è stato iniziato nel 1797 mentre il Romanticismo italiano di derivazione germanica e francese iniziò nel 1816 undici anni prima della morte di Foscolo)
Egli come romantico è contemporaneo di Lessing, Schiller, Rousseau, Goethe, Alfieri e non Brechet Pellico ed in genere degli autori della letteratura patriottica
Il romanzo può definirsi autobiografico (mi sono dipinto fedelmente con tutte le mie follie nell'Ortis diceva Foscolo)
Suggestive sono alcune pagine di questo romanzo quelle che descrivono il paesaggio
Per quanto attiene allo stile c'è da notare che l'oratoria e l'esaltazione di sentimenti sono le caratteristiche dell'opera
il romanzo è scritto sotto forma epistolare il Foscolo che assume il nome di Jacopo Ortis indirizza delle lettere che parlano d'amore di Patria di morte all'amico Lorenzo Alderani
Lo stile è ampolloso e talvolta persino fumoso ribollente di un pessimismo non domato
il tono è pessimistico
I morivi dominanti dell'opera sono : la fierezza di patriota e di uomo, l'esilio, gli affetti domestici, il desiderio di libertà spirituale e di indipendenza politica della patrio il concetto di poeta educatore di virtù patrie e custode di memorie la concezione della morte come ultimo riposo e della tomba lacrimata, la consapevolezza dell'alterna onnipotenza delle umane sorti e l'accenno alla divinizzazione della bellezza confortatrice e serenatrice
Altri motivi : le figure dell'Alfieri e del Parini il primo considerato ideale di amore di patria il secondo esempio sublime di saggezza e di nobilità
C'è nell'opera un sicuro passaggio dalla frantumazione illuministica alla costruzione nuova del Romanticismo
Il Foscolo nella sua adesione al Romanticismo nella cui spiritualità vive ed opera non è da considerarsi un romantico di scuola o di maniera (si ricordi che Ortis è stato iniziato nel 1797 mentre il Romanticismo italiano di derivazione germanica e francese iniziò nel 1816 undici anni prima della morte di Foscolo)
Egli come romantico è contemporaneo di Lessing, Schiller, Rousseau, Goethe, Alfieri e non Brechet Pellico ed in genere degli autori della letteratura patriottica
Il romanzo può definirsi autobiografico (mi sono dipinto fedelmente con tutte le mie follie nell'Ortis diceva Foscolo)
Suggestive sono alcune pagine di questo romanzo quelle che descrivono il paesaggio
Per quanto attiene allo stile c'è da notare che l'oratoria e l'esaltazione di sentimenti sono le caratteristiche dell'opera
giovedì 20 agosto 2015
Cenni biografici - UGO FOSCOLO
Niccolò Ugo Foscolo nacque a Zante (Zacinto ) nelle isole Ioni il 6 febbraio 1778 primogenito di quattro figlio (Rubinia, Giovanni Dionigi, Angelo Giulio) da padre veneziano Andrea Foscolo medico e da madre greca Diamantina Spathis
Studiò da fanciullo a Spalato dove aveva preso dimora la famiglia seguendo il padre nominato Direttore dell'ospedale di quella città e quindi a Zante
Alla morte di Andrea Foscolo (1787) la moglie si era rifugiata a Venezia e Ugo la raggiunse
A Venezia si attuò la prima formazione nel periodo 1792-1796
Il giovane Foscolo studiò con serietà e impegno i classici latini e greci gli scrittori italiani antichi e quelli più vicini al suo tempo gli ideologi e i filosofi del secolo XVIII e la medesima passione si dedicò alla conoscenza delle lingue e delle letterature francese e inglese
Suoi autori prediletti furono Dante e Alfieri Omero Shakespeare Swift e Cervantes Hobbes e Rousseau Gray e Gessner
La sua cultura può dirsi perciò classicamente radicata vivificata però da interessi e impegni straordinariamente moderni talvolta contemporanei al poeta
Tra le opere giovanili sono degne di mensioen: l'ode "a Dante" (1795) l'ode "la verità" i quattro sonetti in morte del padre (1795) "le ricordanze " il poemetto "la Giustizia e la Pietà" (1797) gli sciolti "al sole" (1797) e la tragedia "Il Trieste" di netta ispirazione alfieriana
Nel 1796 con la prima discesa di Napoleone in Italia il Foscolo assunse apertamente atteggiamenti liberali auspicando la formazione di una repubblica democratica al posto delle istituzioni politiche veneziane antiquate e perciò non più rispondenti alle esigenze di cittadini del suo tempo
Ma cadde in sospetto del governo e fu costretto a rifugiarsi a Teolo su colli Euganei dove iniziò in una breve stesure il romanzo epistolare "le ultime lettere di Jacopo Ortis"
Nel 1797 a Bologna si arruolò con i gradi di tenente del corpo dei Cacciatori a cavallo e scrisse l'ode "a Bonaparte il liberatore"
Dal 1797 al 1815 Foscolo seguì la carriera militare nella convinzione di difendere le istituzioni democratiche e liberali nonostante la soggezione di una potenza straniera
Nel 1797 il poeta potè ritornare a Venezia dove era stato instaurato il regime democratico che rispondeva alle sue esigenze in campo politico
Ma la delusione doveva venire di lì a poco nello stesso anno infatti il 17/10/1797 Napoleone con il contratto di Campoformio cedette Venezia all'Austria e i Foscolo ne fu oltremodo amareggiato
Deluso si trasferì a Milano dove conobbe Parini e Monti
Quale ufficiale dell'esercito napoleonico combatté contro l'esercito austro-russo la campagna del 1799-ò1800 prese parte all'assedio di Genova ed infine fu in Francia dal 1804-1806 con l'esercito che secondo il piano napoleonico avrebbe dovuto sbarcare in Inghilterra
Tornato a Milano compose "i Sepolcri" nel 1806 che pubblicò l'anno successivo a Brescia
Poi nominato docente de eloquenza presso l'Università di Pavia vi tenne alcune lezioni introdotte da una importante ed appassionata prolusione "sull'origine e l'ufficio della letteratura"
Ma la cattedra nel 1809 fu soppressa come quella di eloquenza in tutte le università del regno italico napoleonico
Nel 1811 alla Scala di Milano fu rappresentata la tragedia "l'Aiace" che fu subito proibita perché vi scorsero delle allusioni satiriche contro Napoleone
Dal 1809 inizia per il Foscolo un periodo difficile e particolarmente duro dominato dalle persistenti ristrettezze economiche da turbinose vicende erotiche più che amorose con donne talvolta non degne e caratterizzato dalla violenta rottura dei suoi rapporti di amicizia con il poeta e letterato Vincenzo Monti
Ma più di tutto amareggiarono il Foscolo le calunnie degli avversari ai quali non risparmiò epigrammi e satire infuocate d'ira e di disprezzo
Furono appunto i suoi avversari con le loro illazioni malvage a far cadere alla Scala nel 1811 la tragedia l'Aiace
I poeta allora passò a Bologna e poi a Firenze dove diede inizio al poemetto "le Grazie " e alla tragedia "la Ricciarda" rappresentata nel 1813 quando il poeta era tornato a Bologna
L'esito fu assolutamente mediocre
In quel tempo frequentava il salotto della contessa di Albany dove corteggiò varie donne ma le sue maggiori attenzioni furono rivolte a Quirina Mocenni Magiotti che poi gli rimase fedele compagna durante l'esilio e passò clandestinamente in Svizzera e per la rimanente parte della vita
Nel 1815 Napoleone veniva definitivamente sconfitto a Waterloo dopo vane speranze nella possibilità di una salvezza dal naufragio generale della costruzione politico amministrativa di Napoleone del regno italico
La notte del 31 marzo del 1815 Foscolo prese la via dell'esilio e passò clandestinamente in Svizzera dove si fermò fin quasi tutto il 1816 tra insostenibili ristrettezze economiche seppure aiutato dalla Mocenni Magiotti m a pur sempre invischiato in amori
qui accudì alla continuazione del poema "le Grazie" portò avanti la traduzione dell'Iliade ristampò il romanzo Ortis pubblicò "lHypercalypsis" operetta satirico polemica scritta in latino contro i suoi avversari degli ambienti letterari di Milano
Si trasferì poi a Londra e visse in una continua altalena i speranze e sconforto di miseria e di effimero lusso
Ma il poeta la cui caratteristica fondamentale era la sregolatezza e la dissipazione non riuscì a fruire della tranquillità economica
nel 1822 ritrovò la figlia Floriana nata dalla sua illecita unione con una suddita inglese
Gli ultimi tempi il poeta li visse da un rifugio all'altro per sottrarsi alla ricerca di creditori vivendo di stenti e di lavoro modesto ed avvilente
morì il 10/9 1827 confortato dalla figlia e dagli amici nel villaggio Turnham Green presso Londra le sue ossa furono portate a Firenze nella chiesa di S:Croce nel 1871
Studiò da fanciullo a Spalato dove aveva preso dimora la famiglia seguendo il padre nominato Direttore dell'ospedale di quella città e quindi a Zante
Alla morte di Andrea Foscolo (1787) la moglie si era rifugiata a Venezia e Ugo la raggiunse
A Venezia si attuò la prima formazione nel periodo 1792-1796
Il giovane Foscolo studiò con serietà e impegno i classici latini e greci gli scrittori italiani antichi e quelli più vicini al suo tempo gli ideologi e i filosofi del secolo XVIII e la medesima passione si dedicò alla conoscenza delle lingue e delle letterature francese e inglese
Suoi autori prediletti furono Dante e Alfieri Omero Shakespeare Swift e Cervantes Hobbes e Rousseau Gray e Gessner
La sua cultura può dirsi perciò classicamente radicata vivificata però da interessi e impegni straordinariamente moderni talvolta contemporanei al poeta
Tra le opere giovanili sono degne di mensioen: l'ode "a Dante" (1795) l'ode "la verità" i quattro sonetti in morte del padre (1795) "le ricordanze " il poemetto "la Giustizia e la Pietà" (1797) gli sciolti "al sole" (1797) e la tragedia "Il Trieste" di netta ispirazione alfieriana
Nel 1796 con la prima discesa di Napoleone in Italia il Foscolo assunse apertamente atteggiamenti liberali auspicando la formazione di una repubblica democratica al posto delle istituzioni politiche veneziane antiquate e perciò non più rispondenti alle esigenze di cittadini del suo tempo
Ma cadde in sospetto del governo e fu costretto a rifugiarsi a Teolo su colli Euganei dove iniziò in una breve stesure il romanzo epistolare "le ultime lettere di Jacopo Ortis"
Nel 1797 a Bologna si arruolò con i gradi di tenente del corpo dei Cacciatori a cavallo e scrisse l'ode "a Bonaparte il liberatore"
Dal 1797 al 1815 Foscolo seguì la carriera militare nella convinzione di difendere le istituzioni democratiche e liberali nonostante la soggezione di una potenza straniera
Nel 1797 il poeta potè ritornare a Venezia dove era stato instaurato il regime democratico che rispondeva alle sue esigenze in campo politico
Ma la delusione doveva venire di lì a poco nello stesso anno infatti il 17/10/1797 Napoleone con il contratto di Campoformio cedette Venezia all'Austria e i Foscolo ne fu oltremodo amareggiato
Deluso si trasferì a Milano dove conobbe Parini e Monti
Quale ufficiale dell'esercito napoleonico combatté contro l'esercito austro-russo la campagna del 1799-ò1800 prese parte all'assedio di Genova ed infine fu in Francia dal 1804-1806 con l'esercito che secondo il piano napoleonico avrebbe dovuto sbarcare in Inghilterra
Tornato a Milano compose "i Sepolcri" nel 1806 che pubblicò l'anno successivo a Brescia
Poi nominato docente de eloquenza presso l'Università di Pavia vi tenne alcune lezioni introdotte da una importante ed appassionata prolusione "sull'origine e l'ufficio della letteratura"
Ma la cattedra nel 1809 fu soppressa come quella di eloquenza in tutte le università del regno italico napoleonico
Nel 1811 alla Scala di Milano fu rappresentata la tragedia "l'Aiace" che fu subito proibita perché vi scorsero delle allusioni satiriche contro Napoleone
Dal 1809 inizia per il Foscolo un periodo difficile e particolarmente duro dominato dalle persistenti ristrettezze economiche da turbinose vicende erotiche più che amorose con donne talvolta non degne e caratterizzato dalla violenta rottura dei suoi rapporti di amicizia con il poeta e letterato Vincenzo Monti
Ma più di tutto amareggiarono il Foscolo le calunnie degli avversari ai quali non risparmiò epigrammi e satire infuocate d'ira e di disprezzo
Furono appunto i suoi avversari con le loro illazioni malvage a far cadere alla Scala nel 1811 la tragedia l'Aiace
I poeta allora passò a Bologna e poi a Firenze dove diede inizio al poemetto "le Grazie " e alla tragedia "la Ricciarda" rappresentata nel 1813 quando il poeta era tornato a Bologna
L'esito fu assolutamente mediocre
In quel tempo frequentava il salotto della contessa di Albany dove corteggiò varie donne ma le sue maggiori attenzioni furono rivolte a Quirina Mocenni Magiotti che poi gli rimase fedele compagna durante l'esilio e passò clandestinamente in Svizzera e per la rimanente parte della vita
Nel 1815 Napoleone veniva definitivamente sconfitto a Waterloo dopo vane speranze nella possibilità di una salvezza dal naufragio generale della costruzione politico amministrativa di Napoleone del regno italico
La notte del 31 marzo del 1815 Foscolo prese la via dell'esilio e passò clandestinamente in Svizzera dove si fermò fin quasi tutto il 1816 tra insostenibili ristrettezze economiche seppure aiutato dalla Mocenni Magiotti m a pur sempre invischiato in amori
qui accudì alla continuazione del poema "le Grazie" portò avanti la traduzione dell'Iliade ristampò il romanzo Ortis pubblicò "lHypercalypsis" operetta satirico polemica scritta in latino contro i suoi avversari degli ambienti letterari di Milano
Si trasferì poi a Londra e visse in una continua altalena i speranze e sconforto di miseria e di effimero lusso
Ma il poeta la cui caratteristica fondamentale era la sregolatezza e la dissipazione non riuscì a fruire della tranquillità economica
nel 1822 ritrovò la figlia Floriana nata dalla sua illecita unione con una suddita inglese
Gli ultimi tempi il poeta li visse da un rifugio all'altro per sottrarsi alla ricerca di creditori vivendo di stenti e di lavoro modesto ed avvilente
morì il 10/9 1827 confortato dalla figlia e dagli amici nel villaggio Turnham Green presso Londra le sue ossa furono portate a Firenze nella chiesa di S:Croce nel 1871
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