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giovedì 20 agosto 2015

Cenni biografici - UGO FOSCOLO

Niccolò Ugo Foscolo  nacque a Zante (Zacinto )  nelle isole Ioni  il 6 febbraio 1778  primogenito di quattro figlio (Rubinia, Giovanni  Dionigi, Angelo Giulio)  da padre veneziano Andrea Foscolo  medico e da madre greca Diamantina Spathis
Studiò da fanciullo  a Spalato  dove aveva preso dimora la famiglia  seguendo il padre nominato Direttore dell'ospedale di quella città  e quindi a Zante
Alla morte di Andrea Foscolo (1787) la moglie si era rifugiata a Venezia e Ugo la raggiunse
A Venezia si attuò la prima formazione nel periodo 1792-1796
Il giovane Foscolo studiò con serietà  e impegno  i classici latini e greci gli scrittori italiani antichi e quelli più vicini al suo tempo  gli ideologi e i filosofi del secolo XVIII e la medesima passione  si dedicò alla conoscenza delle lingue e delle letterature francese e inglese
Suoi autori prediletti furono Dante  e Alfieri Omero  Shakespeare  Swift  e Cervantes  Hobbes e Rousseau Gray e Gessner
La sua cultura  può dirsi  perciò classicamente radicata vivificata però da interessi e impegni straordinariamente moderni  talvolta contemporanei al poeta
Tra le opere giovanili sono degne di mensioen: l'ode "a Dante" (1795) l'ode "la verità" i quattro  sonetti in morte del padre (1795) "le ricordanze " il poemetto  "la Giustizia e la Pietà" (1797)  gli sciolti  "al sole" (1797)  e la tragedia "Il Trieste" di netta ispirazione  alfieriana
Nel 1796 con la prima discesa di Napoleone in Italia il Foscolo assunse apertamente  atteggiamenti liberali  auspicando la formazione di una repubblica democratica al posto  delle istituzioni politiche  veneziane  antiquate  e perciò non più rispondenti  alle esigenze di cittadini del suo tempo
Ma cadde in sospetto del governo  e fu costretto a rifugiarsi a Teolo  su colli Euganei  dove iniziò in una breve stesure il romanzo epistolare "le ultime lettere di Jacopo Ortis"
Nel 1797  a Bologna si arruolò con i gradi di tenente del corpo dei Cacciatori  a cavallo e scrisse l'ode "a Bonaparte  il liberatore"
Dal 1797 al 1815 Foscolo  seguì la carriera militare nella convinzione di difendere le istituzioni democratiche  e liberali  nonostante la soggezione di una potenza straniera
Nel 1797 il poeta potè ritornare a Venezia dove  era stato instaurato il regime democratico  che rispondeva alle sue esigenze  in campo politico 
Ma la delusione doveva venire di lì a poco  nello stesso anno infatti il 17/10/1797 Napoleone  con il contratto di Campoformio  cedette Venezia all'Austria  e i Foscolo ne fu oltremodo amareggiato
Deluso  si trasferì a Milano  dove conobbe Parini  e Monti 
Quale ufficiale dell'esercito napoleonico  combatté contro  l'esercito austro-russo  la campagna del 1799-ò1800  prese parte all'assedio di Genova  ed infine fu in Francia  dal 1804-1806 con l'esercito  che secondo il piano napoleonico  avrebbe dovuto sbarcare in Inghilterra 
Tornato a Milano  compose "i Sepolcri" nel 1806 che pubblicò l'anno successivo a Brescia 
Poi nominato  docente de eloquenza presso l'Università di Pavia vi tenne alcune lezioni  introdotte da una importante ed appassionata  prolusione "sull'origine  e l'ufficio della letteratura"
Ma la cattedra nel 1809 fu soppressa come quella di eloquenza in tutte le università del regno italico napoleonico
Nel 1811 alla Scala di Milano  fu rappresentata la tragedia  "l'Aiace"  che fu subito proibita perché vi scorsero  delle allusioni satiriche contro Napoleone
Dal 1809 inizia per il Foscolo un periodo difficile  e particolarmente duro dominato dalle persistenti ristrettezze economiche da turbinose vicende erotiche più che amorose  con donne talvolta non degne  e caratterizzato dalla violenta rottura dei suoi rapporti di amicizia con il poeta e letterato Vincenzo Monti
Ma più di tutto amareggiarono il Foscolo le  calunnie degli avversari ai quali non risparmiò  epigrammi  e satire infuocate d'ira  e di disprezzo 
Furono appunto  i suoi avversari con le loro illazioni malvage a far cadere alla Scala nel 1811 la tragedia l'Aiace
I poeta allora passò a Bologna  e poi a Firenze dove diede inizio al poemetto "le Grazie " e alla tragedia "la Ricciarda" rappresentata nel 1813 quando il poeta era tornato a Bologna 
L'esito  fu assolutamente mediocre
In quel tempo  frequentava il salotto  della contessa di Albany  dove corteggiò  varie donne  ma le sue maggiori attenzioni furono rivolte a Quirina Mocenni Magiotti che poi gli rimase fedele compagna durante l'esilio e passò clandestinamente in Svizzera  e per la rimanente parte della vita
Nel 1815 Napoleone veniva definitivamente  sconfitto a Waterloo dopo vane speranze nella possibilità di una salvezza dal naufragio generale della costruzione politico amministrativa di Napoleone del regno italico
La notte del 31 marzo del 1815  Foscolo prese la via dell'esilio  e passò clandestinamente in Svizzera  dove si fermò fin quasi tutto il 1816 tra insostenibili ristrettezze  economiche seppure aiutato dalla Mocenni Magiotti m a pur sempre  invischiato in amori 
qui accudì alla continuazione del poema "le Grazie" portò avanti  la traduzione dell'Iliade ristampò il  romanzo Ortis pubblicò "lHypercalypsis" operetta satirico polemica scritta in latino contro i suoi avversari  degli ambienti letterari di Milano
Si trasferì poi a Londra e visse in una continua altalena i speranze e sconforto di miseria e di effimero lusso 
Ma il poeta la cui caratteristica fondamentale era la sregolatezza e la dissipazione non riuscì a fruire della tranquillità economica
nel 1822 ritrovò la figlia  Floriana  nata dalla sua illecita unione con una suddita inglese
Gli ultimi tempi il poeta li visse da un rifugio all'altro  per sottrarsi alla ricerca di creditori vivendo di stenti  e di lavoro modesto ed avvilente
morì il 10/9 1827  confortato dalla figlia e dagli amici  nel villaggio  Turnham Green presso Londra le sue ossa furono portate a Firenze nella chiesa di S:Croce nel 1871

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