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lunedì 6 luglio 2015

il romanticismo in Germania

Lo Sturm und Drang  movimento di particolare  che già  nella sua denominazione sintetizzava  il suo ambizioso  programma di rinnovamento  culturale ("impeto e assalto " contro tutto  ciò che  sapeva di antico e tradizionale) rappresentò  la prima manifestazione romantica tedesca nel periodo  che va dal 1765 al 1785
Figure rappresentative  di questo ventennio furono Schiller e Goethe nelle lettere e Bach e Beethoven nella musica
Lo Sturm un Drang raccolse tutte le forze  cospiranti ma prima  slegate e disorganiche  di una cultura nuova  che mentre lottava contro il classicismo  e la romanità  riesumava i miti e le leggende del mondo germanico  del periodo medioevale  in cui dominò tutta la potenza eroica della stirpe tedesca
Il romanticismo  sin dalla nascita rappresentò  e fu il trionfo del germanesimo sulla romanità  proprio come nel medioevo  era stata la vittoria delle orde prima e degli eserciti  germanici dopo  sulle istituzioni dell'Impero Romano  ormai languente
Teorici  del Romanticismo  germanico  furono i fratelli  Schlegel  Augusto Guglielmo autore delle Lezioni  sull'arte e sulla letteratura drammatica (1811) in cui  teorizzò  i motivi della lotta  contro il classicismo  e il mitologismo  Federico  autore delle  Lezioni di storia e di letteratura antica e moderna  in cui si fa una netta distinzione tra poesia classica pagana e poesia romantica  cristiana  che si rifà al medioevo  germanico accanto a questi autori novatori della poesia dal gusto  romanico  va ricordato  Federico von Ardenberg ( il Novalis ) che  col suo misticismo  può essere considerato  il precursore  della poesia lirica del nostro tempo
Tra i divulgatori  del Romanticismo  germanico in Europa in generale  particolarmente  è da menzionare Germana Necker (Madam de Stael)  autrice del libro "De Allemagne " con il quale la Francia conobbe il nuovo movimento culturale  e diede inizio alla lotta contro il classicismo  svuotato  ormai di ogni contenuto poetico e letterario

venerdì 3 luglio 2015

le origini del romanticismo

stabilire  con una data esatta l'inizio del Romanticismo è difficile se si considera questo importante movimento  come stato d'animo  come momento psicologico  dell'uomo
Alla luce di questa considerazione il Romanticismo  può dirsi nato nell'atto stesso  in cui è nato l'uomo 
Non si potrebbe infatti immaginare un sentimento  senza ammettere la  contemporanea esistenza dell'uomo  così come non sarebbe logico  suppore  l'esistenza dell'uomo privo di sentimento neanche l'uomo  immerso nel più oscuro primitivismo
Gli uomini tutti  di ogni generazione in senso lato  compresi i poeti possono definirsi romantici
La poesia infatti altro non è che "gioco di sentimento e fantasia" e anche quando può essere farsa, traduzione realistica  e quindi cruda dell'uomo e del mondo  non ha nemmeno  allora cessato di essere  sintesi perfetta di un sentimento e fantasia, cioè opera d'arte , di un' arte che trasfigura il reale e lo traduce in  purissima rappresentazione  liberata da ogni presenza di materialità
Lo stesso verismo come vedremo è un aspetto  seppur particolare del Romanticismo
I poeti  della nostra storia letteraria  da Ciullo d'Alcamo fino ad Ungaretti  e Montale respirano  aria romantica  e a loro volta producono opere romantiche  anche se il loro modo poetico è diverso da quello di Omero  di Virgilio di Dante  di Petrarca di Tasso di Foscolo di Leopardi  e di Pascoli
Teorici del Romanticismo  europeo furono i fratelli Federico e Guglielmo Schlegel e Madame de Stael tutti tedeschi per la precisione della nazionalità germanica degli assertori  del Romanticismo  è di straordinaria importanza se si tiene conto  della essenziale natura  e della peculiare funzione che al nuovo movimento  venivano attribuite non solo in sede letteraria ma principalmente nella vasta panoramica culturale
In politica Romanticismo significò cessazione dell'imitazione  o del ritorno ai modelli  ed ai sistemi monarchico-dittatoriali del periodo classico greco  (Pericle) e romano  (Augusto) e creazione di nuove forme e più moderni  sistemi politici  che si identificassero con la democrazia
In letteratura Romanticismo significò  produzione di  opere letterarie destinate alla nuova generazione; richiamo agli interessi socio-politici e artistici per una nuova società  destinata ad un rinnovamento morale politico sociale  esaltazione  del sentimento religioso  dove questo tendeva ad illanguidirsi; ripresa dei principi di libertà fraternità e uguaglianza proclamati e diffusi dall'Illuminismo nella secondo metà del Settecento  con intenti sociali ma predicati e diffusi dal Cristianesimo  in circa 18 secoli di storia  della Chiesa
Il Romanticismo  dunque fu un movimento  politico sociale  ed artistico (si pensi a geni come Goethe e Bach) con un profondo ed inesauribile contenuto religioso
In Germania era permeato  di idealismo protestante e in Italia di spiritualismo cattolico (Pellico e Manzoni)
Precorrimenti  romantici  ancora incerti si riscontrano nei poeti del '77 italiano più apertamente  e con maggior chiarezza si  evidenziano  nei trecentisti e particolarmente in Dante Petrarca e Boccaccio
Il senso fortemente drammatico  che alla vicenda umana i tre grandi autori  del secolo XIV l'interpretazione religiosa e cristiana  che essi danno alla vita dell'uomo  anche se con diversa percezione e con differente  stile e mezzi espressivi  sono manifestazioni palesi  ed inconfutabili di un'inconscia sensibilità romantica di derivazione classica
Omero e Virgilio  erano stati romantici  del loro tempo secondo l'interpretazione Schlegeniana avevano cioè fatto una poesia una letteratura  destinate alla generazione del loro tempo dai contenuti eroici  e religiosi  adempiendo  così alla duplice funzione di cantori  di Dio  o degli dei  e dell'uomo impegnato in una lotta irriducibile contro il Fato, imperscrutabile  e misterioso  quanto potente  ed insuperabile
Ettore ed Enea protagonisti dell'Iliade e dell'Eneide  possono  ben rappresentare gli eroi del  risorgimento nazionale di un popolo oppresso 
Ettore con il suo sacrificio  offrendosi in olocausto a Troia ormai destinata  per volontà del Fato alla distruzione; Enea  vagando e combattendo  in cerca di una nuova patria  che troverà  finalmente in Italia , Roma così rappresenterà nella suggestiva concezione virgiliana  tra storia e leggenda il riscatto di Troia  e la continuità  della stirpe iliaca la guida di tutto il mondo occidentale il faro luminoso della civiltà mediterranea che trae luce  e splendore dalla precedente civiltà dell'Oriente europeo (Grecia)
Diventerà come canta Dante animato da una visione mistico-religiosa  la piattaforma solida per effetto della  conquista augustea su cui si propagherà più agevolmente la religione di Cristo
Il romanticismo  omerico  e virgiliano così diventa  romanticismo dantesco  in una meravigliosa ed ininterrotta continuità di fatti storici  e leggendari e di avvenimenti di straordinaria importanza
E così per tutto l'iter della nostra stori a letteraria che è storia di poesia e di narrativa e fondamentalmente di civiltà attraverso  l'apporto di grandi esponenti delle lettere (Petrarca Boccaccio  Boiardo  Ariosto  Tasso Parini  Alfieri  Foscolo Leopardi Manzoni Pascoli e Montale)delle arti (Giotto Botticelli Bernini  Canova Manzù) e della musica (Metastasio Verdi Bellini)

martedì 30 giugno 2015

IL Romanticismo - caratteri generali

Il Romanticismo  fu un grande movimento di pensiero  che affonda le sue radici nell'idealismo  hegeliano  in quel sistema  filosofico che al pragmatismo  e allo sperimentalismo  scientifico di tipo  galileiano opponeva il sentimento
Se l'Illuminismo  era stato assertore del valore insuperabile della ragione che aveva preso appunto le mosse dal nazionalismo cartesiano
 il Romanticismo rappresenta l'esaltazione del sentimento e quindi l'affermazione dello  spiritualismo
I due movimenti  filosofico- letterari  ebbero in comune un'importante connotazione la contestazione
Contestatario fu l'illuminismo  nei confronti dell'assolutismo  monarchico dei sovrani francesi  ed europei  in genere 
contestatario fu il romanticismo  nei confronti del bonapartismo e cioè ancora dell'assolutismo dispotico  e soffocatore delle coscienze della generazione dell'ultimo Settecento e dei primi dell'Ottocento

ESERCIZI - QUESTIONARI SU VINCENZO MONTI

che cosa si può dire sulla volubilità del Monti  uomo e letterato ?

il Monti non si può definire volubile direi piuttosto che la mutevolezza non fu tanto nell'atteggiamento  del Monti quanto negli avvenimenti del tempo
Come letterato il Monti  volendo svolgere i ruolo di cronista dell'opinione pubblica  non poteva non interpretarne le esigenze  e gli adeguamenti  alle situazioni ambientale  della proprie età

si può condividere il giudizio critico del Leopardi sul Monti ?

Ritengo  che si possa accettare totalmente il giudizio critico sul Monti  espresso dal Leopardi che lo  definì "poeta dell'orecchio  e dell'immaginazione del cuore in nessun modo!"
Il Monti  infatti scrisse versi straordinariamente musicali  e fu dotato di fervida immaginazione  come testimonia la sua ricca  produzione ma mancò di vera partecipazione sentimentale in tutte le sue opere eccezion fatta per "la bellezza dell'universo  " cantica armoniosa in terzine e per la canzone "Per il giorno  onomastico della sua dona " Teresa Pickler

è indispensabile la suddivisione in periodi della biografia del Monti ?

Ritengo che la suddivisione in periodi della vita del Monti non si a indispensabile  da quando  i moderni  biografi hanno dimostrato come non rispondente al vero la volubilità e quindi  l'incoerenza del Monti  Infatti  questo poeta fu caratterizzato dalla coerenza di adeguarsi sempre agli eventi (nel periodo romano  aderì alla  posizione politico-religiosa della curia romana, fu quindi antirivoluzionario; nel periodo  francese fu rivoluzionario e si scagliò contro la curia romana; ne periodo napoleonico si scagliò contro gli eccessi rivoluzionari  e celebrò nei suoi versi Napoleone  come colui al quale era  stato assegnato il compito  di divulgare in tutto il continente il principi della rivoluzione

Oltre al Leopardi chi altri espresse giudizi critici sul Monti ?

De Sanctis  definì il Monti  "il poeta del buon successo" a testimonianza di un'indagine condotta dallo stesso De Sanctis  sulla fortuna  incondizionata dei versi del Monti  di ciascun momento della sua produzione
Il croce lo chiamò "poeta della letteratura " intendendo sicuramente  classificare la sua come opera di un letterato più che di un poeta

in che cosa consiste il barocchismo del Monti ?

Il Barocchismo del Monti  consiste principalmente nella musicalità dei suoi versi e nella suggestione coloristica delle sue immagini

come si può spiegare il significato  encomiastico della Prosopopea di  Pericle scritta durante il periodo romano ?

Il Monti  nella prosopopea di Pericle  immagine che la statua di Pericle venuta alla luce durante gli scavi a Tivoli abbia parlato per rivolgere parole  celebrative alla Roma  papale di Pio VI

Quali sono le opere in cui il Monti  fa largo uso della Mitologia ?

Il Monti fa largo uso della mitologia  in quadi tutte le sue opere per effetto della concezione della mitologia stessa che considerava appunto il linguaggio delle Muse  e perciò  come manifestazione artistica e poetica
scrisse in particolare un poemetto in ottava rima intitolato Musogonia in cui canta l'origine delle Muse  e alla fine auspica  l'unità d'Italia per la conquista della libertà

qual è il tema che il Monti canta nelle sue tragedie ?

Il Monti scrisse tra le tragedie  l'Aristodemo di argomento greco ; il Galeotto  Manfredi  di argomento rinascimentale  il Caio Gracco di argomento romano il tema cantato in tutte e tre le tragedie  è quello degli affetti  familiari e dell'amore per la libertà

In cosa consiste la validità della "Proposta di aggiunte e correzioni all'accademia della Crusca ?

la validità della "Proposta di aggiunte all'accademia della Crusca " consiste nella polemica del Monti contro l'accademia della Crusca  che voleva ridurre la lingua comune d'Italia alla misera condizione di idioma particolare sotto al  tirannia del dialetto di Toscana  ed insieme nel contrapporre all'assolutismo la 'autorità dei criteri della ragione
Il Monti  si rifaceva nella proposta alla posizione  di Dante sul fiorentinismo  della lingua italiana e sulla collaborazione di tutti i dialetti alla formazione della lingua nazionale
Egli inoltre  dimostrava sull'argomento  linguistico una particolare modernità  affermando e svolgendo  le tesi della dinamicità del fenomeno linguistico  e della indissolubilità della lingua italiana  che costituisce un patrimonio inalienabile  ed indistruttibile di fronte a qualsiasi evento anche infausto del paese

E' possibile trovare una spiegazione al continuo rifugiarsi  del Monti nelle situazioni e nelle vicende storico- politiche  del mondo classico ?

si può ritenere che il Monti  si sia frequentemente  rifugiato nel mondo della classicità perché non era sostanzialmente e sinceramente soddisfatto del mondo che lo circondava  dei tempi in cui era costretto a vivere  degli eventi  che doveva per necessità accettare
La spiegazione  del classicismo  del Monti sarebbe in altri termini  non diversa da quella del classicismo del Carducci

Come si può rapidamente fare un confronto tra il Monti e il Foscolo ?

Il confronto tra Monti e Foscolo  può farsi prendendo in considerazione elementi cronologici  situazioni psicologiche e caratteristiche ambientali
Il Monti visse dal 1754 al 1828 ebbe perciò un'educazione illuministica e quindi neoclassica fu presente alla curia romana e a Milano  con incarichi politici  anche di rilievo 
Ebbe un carattere che lo portava piuttosto  ad adeguarsi alle situazioni  e agli eventi
Partecipò al romanticismo  a livello subconscio  avvertì soltanto come letterato  il problema patrio
Il Foscolo  visse dal 1778 al 1827  ebbe un'educazione illuministica  come il Monti approdò alla poetica romantica  e cantò con assoluta convinzione e da contestatore tutti i temi della poetica romantica

sabato 27 giugno 2015

schema - le opere del Monti

liriche di vario genere

Elegie  Pensieri d'amore
Al signor Montgolfier (1784)
la prosopopea di Pericle  (1789)per la scoperta del busto di Pericle a Tivoli
per il Congresso di Udine (1797)
Cantata per la pace di Campoformio (1798)
Inno cantato alla Scala (1799) in occasione dell'anniversario del supplizio di Luigi XVI
per la liberazione d'Italia (1800) "Bell'Italia amate sponde"
Le api Panacridi in Alvisopoli
Il MIstico Maggio (1815)
Il ritorno  de Astrea (1816)
L'invito a Pallade (1819)
per il giorno del onomastico della sua donna (1826)

poemetti
La visione di Ezechiello (1776)
La bellezza dell'Universo (1781)
Il pellegrino Apostolico (1782 scritta in occasione del viaggio di Pio  VI a Vienna per persuadere Giuseppe II a desistere dalle riforme laiche
La Basvilliana  (1793)
Prometeo (1797)
Il fanatismo  La superstizione  Il pericolo (1798)
la Mascheroniana (1801)
il beneficio  (1805)
il bardo della Selva Nera (1806)
La spada di Federico II (1806)
La spada di Federico II (1806)
La palingenesi politica (1809 dedicata a Giuseppe Bonaparte redi Spagna  vi esalta Napoleone come genio ordinatore  del mondo intero

Poemetti mitologici
La Feroniade vi si esalta  il prosciugamento  delle paludi Pontine  tentato  da Pio VI IL poemetto  prende il nome dalla fonte Feronia  nei dintorni di Terracina
la Musogonia (1793) vi si canta il mondo delle muse
Sermone sulla mitologia

Tragedie
Aristodemo (1786)
galeotto Manfredi (1786)
Caio Gracco (1788)
Teseo (

traduzioni
Iliade (1812)
Pucelle d'Orleans (dal Voltaire)

Prose
lezione di eloquenza
Proposte  di corrzioni ed aggiunte  al vocabolario della
Crusca

Vincenzo Monti - personalità e opere

Il nucleo  centrale della sua poesia è rappresentato  dal mondo classico dai miti del periodo  della classicità che nella produzione montiana  svolgono la funzione di materiale di riempimento là dove  manca la vera ispirazione poetica
tutte le opere del Monti  tranne evidentemente le "Odi "  sono incomplete  e rivelatrici della mancanza di vera ispirazione il Monti canta sempre temi storico-politici  della sua età ma non li sente e quindi ricorre ai miti che fanno da succedanei  o interrompe le opere
Il giudizio critico della poesia del Monti  risente ancora oggi della valutazione che nello "Zibaldone" ne diede il Leopardi "poeta dell'orecchio e dell'immagine  del cuore  in nessun modo "
Il duro giudizio leopardiano  non sempre  però resiste se confrontato con quello immediato del lettore che si fermi soprattutto sulla "valutazione dell'Iliade " (1812)  e sulla celebre canzone "Nel giorno onomastico della sua donna"(1826)  o "sul sonetto alla figlia" ispirato da un ritratto del pittore Agricola
E non si può estendere  il giudizio leopardiano  al poemetto  in terzine "Bellezza dell'universo" scritto  dal Monti  in occasione delle nozze del duca Luigi Braschi  Onesti  con Costanza  Falconieri e nemmeno  ai "Pensieri d'amore"e  ai "Versi  sciolti del Principe Sigismondo Ghigi"
In tutte queste opere c'è armonia  e musicalità raramente penetrazione sentimentale o partecipazione psicologica 
Ed il lettore lo sente; sente che il poeta  è presente con tutta la sua arte e forse più con la tecnica ma non con la sua anima
Queste insieme alla Basvilliana  poemetto in terzine dantesche  informato ad un conservatorismo  politico e sociale  e, quindi antirivoluzionario  (Hugo di Basville viene ucciso a Roma  mentre propaganda la rivoluzione  francese)  sono opere del periodo romano (1778-1797) ammantate  tutte di decorativa esteriore  e prive di sentimento 
A questo periodo  appartengono  anche  la "Ferioniade" e le tragedie  "Aristodemo" "Galeotto Manfredi "Caio  Gracco  d'inspirazione  alfieriana e l'ode "al signor di Montgolfier  " in cui il Monti canta con tono celebrativo  il primo volo effettuato in Francia con l'aerostato  nel 1783 da Stefano Montgolfier
Le opere del periodo napoleonico  (1997-1\815)
Il Monti  ne 1797 lascia Roma e si rifugia prima a Bologna poi a Milano si converte alle idee rivoluzionarie rinnega il suo passato  e assiste in una piazza di Milano alla distruzione per incendio di una copia della Basvilliana
Ma a Milano giungono gli Austro-Russi  ed egli passa in Francia  dove traduce la "Pucelle d'Orleans"
e compone un poemetto la "Mascheroniana " nel  quale immagina che lo scienziato Lorenzo Mascheroni  morto da poco incontri nell'al di là il Parini il Verri il Beccaria e si fermi a meditare con loro sulla misera situazione politica e morale dell'Italia  che solo Napoleone può migliorare
Fa questo momento  il Monti diventa cantore di Napoleone  si ricordano "Bardo della Selva Nera" (1806); "La spada di Federico II (1806 ) scritta in occasione delle  vittorie di Prussia; " Il beneficio"(1805) per l'incoronazione dell'Imperatore; La Polingenesi politica ; le api panacridi  in Alvisopoli " (1811) per celebrare la nascita del re di Roma
Anche queste opere  il Monti si rivela un autore pieno di immaginazione e ricchezza quasi barocca ma scarso di sentimento

le ultime opere
Al ritorno  degli austriaci a Milano  volendo  continuare ad essere "il segretari dell'opinione pubblica  dominante " (De Sanctis) li canta nelle opere  "Ritorno  di Astrea " (1816) "Mistico  Maggio" (1815) tutte prive di ispirazione e di genuinità
Come poeta mancò di ispirazione originale e potente ; ebbe vivissimo  il culto delle belle forme  per le belle immagini  compose dei versi di suggestiva musicalità ma non inviò un vero messaggio né ai contemporanei  né ai posteri con la sua abbondantissima produzione

venerdì 26 giugno 2015

VINCENZO MONTI - LA VITA

studiò nel seminario di faenza dove riuscì  a formarsi  una solida cultura classica
Iscrittosi  in seguito all'università di Ferrara frequentò  contro voglia  prima la Facoltà di Giurisprudenza e poi quella di medicina  mentre attendeva a comporre versi e affascinato dalla grandiosità  biblica  imitava con successo le "Visioni" del poeta ferrarese  Alfonso Varano  in un' opera "Vione di Ezechiello" Attirò così l'attenzione del Cardinale Scipione  Borghese  che gli offrì la possibilità di imboccare la via di Roma dove il Monti  si recò nel 1778  tre anni  più tardi (1781)  divenne Segretario del duca Luigi Braschi  Onesti, nipote di  papa Pio VI
iniziò così il "periodo romano" della sua vita
A poco a poco il Monti , che ne 1791  aveva sposato Tesera Pikler dalla quale ebbe la figlia Costanza  diventò per le sue adulazioni al pontefice e per avere interpretato  "La Basvilliana" poemetto  in terzine la generale condanna della rivoluzione francese, il poeta ufficiale della curia vaticana:
ma improvvisamente nel 1797  partì da Roma nella carrozza del colonnello francese Marmont e si trasferì a Milano  in mano ai rivoluzionari  dai quali fu tutt'altro che ben accolto
ottenne qualche incarico modesto ma finì con l'essere soggetto di  persecuzione nonostante la sua ostentazione  di acceso estremismo politico del tutto contrario alla sua natura
Per colpirlo fu votata con chiaro riferimento a lui una legge  che escludeva dai pubblici uffici chiunque  avesse scritto contro la Rivoluzione dopo il 1792
Fu questo il  "periodo milanese o rivoluzionario"  del Monti  in cui il poeta fu difeso contro i persecutori dal Foscolo
Mel 1799 quando Napoleone si trovava in Egitto calarono in Itali a gli Austro-Russi  e il Monti fuggì a Parigi dove gli eccessi rivoluzionari avevano ceduto il posto a tendenze più moderate
Gli eventi  a Parigi erano maturati  per la dittatura napoleonica 
Dopo Marengo  nel 1801  il Monti tornò in Italia  e cominciò a celebrare nei suoi versi l'astro napoleonico  che gli concesse  in cambio onori e prebende
E' questo fu "il periodo napoleonico"  della vita del Monti
Fu così professore titolare della cattedra di Eloquenza all'università di Pavia  poi poeta del governo della Repubblica italiana  poi Assessore per le lettere le belle arti  e infine storiografo  del Regno italico
Alla caduta di Napoleone  (1815)  e al conseguente arrivo in Italia degli Austriaci  il Monti fattosi ancora una volta interprete ed esponente della pubblica opinione  fu prodigo di lodi ed encomi ai nuovi dominatori  e di oltraggi ai padroni caduti "periodo rivoluzionario"
Gli ultimi anni  della sua vita li trascorse nella tristezza delle difficoltà economiche  di velenose polemiche (si ricordi quella con il Foscolo) e di dispiaceri familiari morì a Milano  il 13 ottobre 1828 per paralisi progressiva
Le sue ossa furono sepolte  nel Cimitero di San Gregorio   Il suo cuore  chiuso in un'urna di ebano e donato dalla figlia Costanza alla città di Ferrara