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martedì 30 giugno 2015

IL Romanticismo - caratteri generali

Il Romanticismo  fu un grande movimento di pensiero  che affonda le sue radici nell'idealismo  hegeliano  in quel sistema  filosofico che al pragmatismo  e allo sperimentalismo  scientifico di tipo  galileiano opponeva il sentimento
Se l'Illuminismo  era stato assertore del valore insuperabile della ragione che aveva preso appunto le mosse dal nazionalismo cartesiano
 il Romanticismo rappresenta l'esaltazione del sentimento e quindi l'affermazione dello  spiritualismo
I due movimenti  filosofico- letterari  ebbero in comune un'importante connotazione la contestazione
Contestatario fu l'illuminismo  nei confronti dell'assolutismo  monarchico dei sovrani francesi  ed europei  in genere 
contestatario fu il romanticismo  nei confronti del bonapartismo e cioè ancora dell'assolutismo dispotico  e soffocatore delle coscienze della generazione dell'ultimo Settecento e dei primi dell'Ottocento

ESERCIZI - QUESTIONARI SU VINCENZO MONTI

che cosa si può dire sulla volubilità del Monti  uomo e letterato ?

il Monti non si può definire volubile direi piuttosto che la mutevolezza non fu tanto nell'atteggiamento  del Monti quanto negli avvenimenti del tempo
Come letterato il Monti  volendo svolgere i ruolo di cronista dell'opinione pubblica  non poteva non interpretarne le esigenze  e gli adeguamenti  alle situazioni ambientale  della proprie età

si può condividere il giudizio critico del Leopardi sul Monti ?

Ritengo  che si possa accettare totalmente il giudizio critico sul Monti  espresso dal Leopardi che lo  definì "poeta dell'orecchio  e dell'immaginazione del cuore in nessun modo!"
Il Monti  infatti scrisse versi straordinariamente musicali  e fu dotato di fervida immaginazione  come testimonia la sua ricca  produzione ma mancò di vera partecipazione sentimentale in tutte le sue opere eccezion fatta per "la bellezza dell'universo  " cantica armoniosa in terzine e per la canzone "Per il giorno  onomastico della sua dona " Teresa Pickler

è indispensabile la suddivisione in periodi della biografia del Monti ?

Ritengo che la suddivisione in periodi della vita del Monti non si a indispensabile  da quando  i moderni  biografi hanno dimostrato come non rispondente al vero la volubilità e quindi  l'incoerenza del Monti  Infatti  questo poeta fu caratterizzato dalla coerenza di adeguarsi sempre agli eventi (nel periodo romano  aderì alla  posizione politico-religiosa della curia romana, fu quindi antirivoluzionario; nel periodo  francese fu rivoluzionario e si scagliò contro la curia romana; ne periodo napoleonico si scagliò contro gli eccessi rivoluzionari  e celebrò nei suoi versi Napoleone  come colui al quale era  stato assegnato il compito  di divulgare in tutto il continente il principi della rivoluzione

Oltre al Leopardi chi altri espresse giudizi critici sul Monti ?

De Sanctis  definì il Monti  "il poeta del buon successo" a testimonianza di un'indagine condotta dallo stesso De Sanctis  sulla fortuna  incondizionata dei versi del Monti  di ciascun momento della sua produzione
Il croce lo chiamò "poeta della letteratura " intendendo sicuramente  classificare la sua come opera di un letterato più che di un poeta

in che cosa consiste il barocchismo del Monti ?

Il Barocchismo del Monti  consiste principalmente nella musicalità dei suoi versi e nella suggestione coloristica delle sue immagini

come si può spiegare il significato  encomiastico della Prosopopea di  Pericle scritta durante il periodo romano ?

Il Monti  nella prosopopea di Pericle  immagine che la statua di Pericle venuta alla luce durante gli scavi a Tivoli abbia parlato per rivolgere parole  celebrative alla Roma  papale di Pio VI

Quali sono le opere in cui il Monti  fa largo uso della Mitologia ?

Il Monti fa largo uso della mitologia  in quadi tutte le sue opere per effetto della concezione della mitologia stessa che considerava appunto il linguaggio delle Muse  e perciò  come manifestazione artistica e poetica
scrisse in particolare un poemetto in ottava rima intitolato Musogonia in cui canta l'origine delle Muse  e alla fine auspica  l'unità d'Italia per la conquista della libertà

qual è il tema che il Monti canta nelle sue tragedie ?

Il Monti scrisse tra le tragedie  l'Aristodemo di argomento greco ; il Galeotto  Manfredi  di argomento rinascimentale  il Caio Gracco di argomento romano il tema cantato in tutte e tre le tragedie  è quello degli affetti  familiari e dell'amore per la libertà

In cosa consiste la validità della "Proposta di aggiunte e correzioni all'accademia della Crusca ?

la validità della "Proposta di aggiunte all'accademia della Crusca " consiste nella polemica del Monti contro l'accademia della Crusca  che voleva ridurre la lingua comune d'Italia alla misera condizione di idioma particolare sotto al  tirannia del dialetto di Toscana  ed insieme nel contrapporre all'assolutismo la 'autorità dei criteri della ragione
Il Monti  si rifaceva nella proposta alla posizione  di Dante sul fiorentinismo  della lingua italiana e sulla collaborazione di tutti i dialetti alla formazione della lingua nazionale
Egli inoltre  dimostrava sull'argomento  linguistico una particolare modernità  affermando e svolgendo  le tesi della dinamicità del fenomeno linguistico  e della indissolubilità della lingua italiana  che costituisce un patrimonio inalienabile  ed indistruttibile di fronte a qualsiasi evento anche infausto del paese

E' possibile trovare una spiegazione al continuo rifugiarsi  del Monti nelle situazioni e nelle vicende storico- politiche  del mondo classico ?

si può ritenere che il Monti  si sia frequentemente  rifugiato nel mondo della classicità perché non era sostanzialmente e sinceramente soddisfatto del mondo che lo circondava  dei tempi in cui era costretto a vivere  degli eventi  che doveva per necessità accettare
La spiegazione  del classicismo  del Monti sarebbe in altri termini  non diversa da quella del classicismo del Carducci

Come si può rapidamente fare un confronto tra il Monti e il Foscolo ?

Il confronto tra Monti e Foscolo  può farsi prendendo in considerazione elementi cronologici  situazioni psicologiche e caratteristiche ambientali
Il Monti visse dal 1754 al 1828 ebbe perciò un'educazione illuministica e quindi neoclassica fu presente alla curia romana e a Milano  con incarichi politici  anche di rilievo 
Ebbe un carattere che lo portava piuttosto  ad adeguarsi alle situazioni  e agli eventi
Partecipò al romanticismo  a livello subconscio  avvertì soltanto come letterato  il problema patrio
Il Foscolo  visse dal 1778 al 1827  ebbe un'educazione illuministica  come il Monti approdò alla poetica romantica  e cantò con assoluta convinzione e da contestatore tutti i temi della poetica romantica

sabato 27 giugno 2015

schema - le opere del Monti

liriche di vario genere

Elegie  Pensieri d'amore
Al signor Montgolfier (1784)
la prosopopea di Pericle  (1789)per la scoperta del busto di Pericle a Tivoli
per il Congresso di Udine (1797)
Cantata per la pace di Campoformio (1798)
Inno cantato alla Scala (1799) in occasione dell'anniversario del supplizio di Luigi XVI
per la liberazione d'Italia (1800) "Bell'Italia amate sponde"
Le api Panacridi in Alvisopoli
Il MIstico Maggio (1815)
Il ritorno  de Astrea (1816)
L'invito a Pallade (1819)
per il giorno del onomastico della sua donna (1826)

poemetti
La visione di Ezechiello (1776)
La bellezza dell'Universo (1781)
Il pellegrino Apostolico (1782 scritta in occasione del viaggio di Pio  VI a Vienna per persuadere Giuseppe II a desistere dalle riforme laiche
La Basvilliana  (1793)
Prometeo (1797)
Il fanatismo  La superstizione  Il pericolo (1798)
la Mascheroniana (1801)
il beneficio  (1805)
il bardo della Selva Nera (1806)
La spada di Federico II (1806)
La spada di Federico II (1806)
La palingenesi politica (1809 dedicata a Giuseppe Bonaparte redi Spagna  vi esalta Napoleone come genio ordinatore  del mondo intero

Poemetti mitologici
La Feroniade vi si esalta  il prosciugamento  delle paludi Pontine  tentato  da Pio VI IL poemetto  prende il nome dalla fonte Feronia  nei dintorni di Terracina
la Musogonia (1793) vi si canta il mondo delle muse
Sermone sulla mitologia

Tragedie
Aristodemo (1786)
galeotto Manfredi (1786)
Caio Gracco (1788)
Teseo (

traduzioni
Iliade (1812)
Pucelle d'Orleans (dal Voltaire)

Prose
lezione di eloquenza
Proposte  di corrzioni ed aggiunte  al vocabolario della
Crusca

Vincenzo Monti - personalità e opere

Il nucleo  centrale della sua poesia è rappresentato  dal mondo classico dai miti del periodo  della classicità che nella produzione montiana  svolgono la funzione di materiale di riempimento là dove  manca la vera ispirazione poetica
tutte le opere del Monti  tranne evidentemente le "Odi "  sono incomplete  e rivelatrici della mancanza di vera ispirazione il Monti canta sempre temi storico-politici  della sua età ma non li sente e quindi ricorre ai miti che fanno da succedanei  o interrompe le opere
Il giudizio critico della poesia del Monti  risente ancora oggi della valutazione che nello "Zibaldone" ne diede il Leopardi "poeta dell'orecchio e dell'immagine  del cuore  in nessun modo "
Il duro giudizio leopardiano  non sempre  però resiste se confrontato con quello immediato del lettore che si fermi soprattutto sulla "valutazione dell'Iliade " (1812)  e sulla celebre canzone "Nel giorno onomastico della sua donna"(1826)  o "sul sonetto alla figlia" ispirato da un ritratto del pittore Agricola
E non si può estendere  il giudizio leopardiano  al poemetto  in terzine "Bellezza dell'universo" scritto  dal Monti  in occasione delle nozze del duca Luigi Braschi  Onesti  con Costanza  Falconieri e nemmeno  ai "Pensieri d'amore"e  ai "Versi  sciolti del Principe Sigismondo Ghigi"
In tutte queste opere c'è armonia  e musicalità raramente penetrazione sentimentale o partecipazione psicologica 
Ed il lettore lo sente; sente che il poeta  è presente con tutta la sua arte e forse più con la tecnica ma non con la sua anima
Queste insieme alla Basvilliana  poemetto in terzine dantesche  informato ad un conservatorismo  politico e sociale  e, quindi antirivoluzionario  (Hugo di Basville viene ucciso a Roma  mentre propaganda la rivoluzione  francese)  sono opere del periodo romano (1778-1797) ammantate  tutte di decorativa esteriore  e prive di sentimento 
A questo periodo  appartengono  anche  la "Ferioniade" e le tragedie  "Aristodemo" "Galeotto Manfredi "Caio  Gracco  d'inspirazione  alfieriana e l'ode "al signor di Montgolfier  " in cui il Monti canta con tono celebrativo  il primo volo effettuato in Francia con l'aerostato  nel 1783 da Stefano Montgolfier
Le opere del periodo napoleonico  (1997-1\815)
Il Monti  ne 1797 lascia Roma e si rifugia prima a Bologna poi a Milano si converte alle idee rivoluzionarie rinnega il suo passato  e assiste in una piazza di Milano alla distruzione per incendio di una copia della Basvilliana
Ma a Milano giungono gli Austro-Russi  ed egli passa in Francia  dove traduce la "Pucelle d'Orleans"
e compone un poemetto la "Mascheroniana " nel  quale immagina che lo scienziato Lorenzo Mascheroni  morto da poco incontri nell'al di là il Parini il Verri il Beccaria e si fermi a meditare con loro sulla misera situazione politica e morale dell'Italia  che solo Napoleone può migliorare
Fa questo momento  il Monti diventa cantore di Napoleone  si ricordano "Bardo della Selva Nera" (1806); "La spada di Federico II (1806 ) scritta in occasione delle  vittorie di Prussia; " Il beneficio"(1805) per l'incoronazione dell'Imperatore; La Polingenesi politica ; le api panacridi  in Alvisopoli " (1811) per celebrare la nascita del re di Roma
Anche queste opere  il Monti si rivela un autore pieno di immaginazione e ricchezza quasi barocca ma scarso di sentimento

le ultime opere
Al ritorno  degli austriaci a Milano  volendo  continuare ad essere "il segretari dell'opinione pubblica  dominante " (De Sanctis) li canta nelle opere  "Ritorno  di Astrea " (1816) "Mistico  Maggio" (1815) tutte prive di ispirazione e di genuinità
Come poeta mancò di ispirazione originale e potente ; ebbe vivissimo  il culto delle belle forme  per le belle immagini  compose dei versi di suggestiva musicalità ma non inviò un vero messaggio né ai contemporanei  né ai posteri con la sua abbondantissima produzione

venerdì 26 giugno 2015

VINCENZO MONTI - LA VITA

studiò nel seminario di faenza dove riuscì  a formarsi  una solida cultura classica
Iscrittosi  in seguito all'università di Ferrara frequentò  contro voglia  prima la Facoltà di Giurisprudenza e poi quella di medicina  mentre attendeva a comporre versi e affascinato dalla grandiosità  biblica  imitava con successo le "Visioni" del poeta ferrarese  Alfonso Varano  in un' opera "Vione di Ezechiello" Attirò così l'attenzione del Cardinale Scipione  Borghese  che gli offrì la possibilità di imboccare la via di Roma dove il Monti  si recò nel 1778  tre anni  più tardi (1781)  divenne Segretario del duca Luigi Braschi  Onesti, nipote di  papa Pio VI
iniziò così il "periodo romano" della sua vita
A poco a poco il Monti , che ne 1791  aveva sposato Tesera Pikler dalla quale ebbe la figlia Costanza  diventò per le sue adulazioni al pontefice e per avere interpretato  "La Basvilliana" poemetto  in terzine la generale condanna della rivoluzione francese, il poeta ufficiale della curia vaticana:
ma improvvisamente nel 1797  partì da Roma nella carrozza del colonnello francese Marmont e si trasferì a Milano  in mano ai rivoluzionari  dai quali fu tutt'altro che ben accolto
ottenne qualche incarico modesto ma finì con l'essere soggetto di  persecuzione nonostante la sua ostentazione  di acceso estremismo politico del tutto contrario alla sua natura
Per colpirlo fu votata con chiaro riferimento a lui una legge  che escludeva dai pubblici uffici chiunque  avesse scritto contro la Rivoluzione dopo il 1792
Fu questo il  "periodo milanese o rivoluzionario"  del Monti  in cui il poeta fu difeso contro i persecutori dal Foscolo
Mel 1799 quando Napoleone si trovava in Egitto calarono in Itali a gli Austro-Russi  e il Monti fuggì a Parigi dove gli eccessi rivoluzionari avevano ceduto il posto a tendenze più moderate
Gli eventi  a Parigi erano maturati  per la dittatura napoleonica 
Dopo Marengo  nel 1801  il Monti tornò in Italia  e cominciò a celebrare nei suoi versi l'astro napoleonico  che gli concesse  in cambio onori e prebende
E' questo fu "il periodo napoleonico"  della vita del Monti
Fu così professore titolare della cattedra di Eloquenza all'università di Pavia  poi poeta del governo della Repubblica italiana  poi Assessore per le lettere le belle arti  e infine storiografo  del Regno italico
Alla caduta di Napoleone  (1815)  e al conseguente arrivo in Italia degli Austriaci  il Monti fattosi ancora una volta interprete ed esponente della pubblica opinione  fu prodigo di lodi ed encomi ai nuovi dominatori  e di oltraggi ai padroni caduti "periodo rivoluzionario"
Gli ultimi anni  della sua vita li trascorse nella tristezza delle difficoltà economiche  di velenose polemiche (si ricordi quella con il Foscolo) e di dispiaceri familiari morì a Milano  il 13 ottobre 1828 per paralisi progressiva
Le sue ossa furono sepolte  nel Cimitero di San Gregorio   Il suo cuore  chiuso in un'urna di ebano e donato dalla figlia Costanza alla città di Ferrara

martedì 23 giugno 2015

ESERCIZI - QUESTIONARI SUGLI SCRITTORI DELL'OTTOCENTO

quale importanza hanno nello sviluppo delle lettere  gli  minori della I metà dell'Ottocento ?

l'importanza  e il ruolo che rivestono gli autori minori  in genere e quelli della I   metà dell'Ottocento  in particolare  possono  riassumersi  nell'apporto sostanziale che essi  danno  alla migliore e che essi  danno alla migliore  e talvolta più profonda  conoscenza del  costume delle  tendenze e delle attese della generazione alla  quale  appartengono
Gli scrittori minori della I metà dell'Ottocento  danno ad esempio  la dimensione esatta della radicalizzazione della polemica tra Neoclassicismo e Romanticismo

quali  poeti minori si potrebbero citare per meglio  testimoniare  la contrapposizione tra le due correnti letterarie della I metà dell'Ottocento ?

la citazione  potrebbe limitarsi  soprattutto  a tre poeti : Berchet  Pindemonte  e Giordani  il primo e il terzo  come sostenitori delle opposte posizioni e il  secondo  come elemento  di mediazione

In che senso il Pindemonte  può definirsi  elemento mediatore  tra il Neoclassicismo  e il Romanticismo ?

soprattutto la lettura  delle "Poesie campestri"  e delle "prose" ha indotto il Sapegno  ad assegnarlo  alla temperie neoclassica  e il Binni a ricondurlo  ad "trapasso  di stagioni letterarie  dall'ultimo  canto di Arcadia  dal brio  del sensismo e dalla precisione scientifica illuministica a chiare  tenerezze preromantiche  a candori  neoclassici  ad irrobustimento di situazione romantica

quali caratteri neoclassici  presenta la produzione  letteraria del Giordani ?

Il carattere  più spiccatamente  neoclassico  può essere testimoniato  nella varia produzione letteraria del Giordani  dal purismo  della lingua  che volle non solo  per lui,  rappresentare  un'affermazione di italianità  contro il linguaggio  francesizzante dei prosatori  del Settecento
Questa  tesi  fu sostenuta dal maestro  dal maestro  del Purismo  Antonio Cesari (dissertazioni sopra lo stato presente della lingua Italiana")

Come si possono  sintetizzare gli elementi  essenziali  della storiografia di Vincenzo Cuoco ?

Il Cuoco si inquadra  nella storiografia neoclassica insieme con Carlo Botta (Storia d'Italia dal 1789 1814) e con Pietro Colletta (Storia del Reame  di Napoli dal 1734  al 1825 )
IL Cuoco  nel "Saggio storico  sulla rivoluzione  napoletana del 1799  manifesta  gli essenziali  della sua storiografia 
realismo  storico
ricerca delle cause che determinarono i fallimenti  della rivoluzione napoletana
accoglimento  e divulgazione dei principi storici  teorizzati  dal Macchiavelli  dal  dal Vico  e dal Gravina

Quali nuovi concetti  introduce il Botta nella sua storia ?

pur partendo dal metodo storiografico  umanistico  il Botta  con la sua opera storica  introduce un caldo sentimento  di amor patrio  un desiderio  ardente  di libertà  e l'aspirazione ad una situazione politica di indipendenza e di unità nazionale

In che cosa consiste il classicismo  di Vincenzo  Cuoco ?
IL classicismo del Cuoco consiste nel suo realismo  storico derivato dai principi politico-filosofici del Macchiavelli che si rifaceva  al più grande  storico latino  Tito Livio  e del Vico che aveva studiato  con impegno continuo e totale la civiltà greca  in genere e quella omerica  in particolare

domenica 21 giugno 2015

GLI STORICI DEL PERIODO NEOCLASSICO

anche la storiografia in un certo senso sente l'influsso  neoclassico del primo Ottocento  gli storici si uniformano alla perfezione formale  nonostante in essi sia vivissimo l'interesse morale e politico e spiccato  il sentimento patriottico 
Notevole  si rivela la letteratura dei loro scritti  il proposito  di contribuire  alla formazione della coscienza rinascimentale
Gli storici  di questo periodo degni di menzioni  sono
Carlo Botta  "storia della guerra di indipendenza  degli Stati Uniti  d'America" 2Storia d'Italia dal 1789 al 1814 " "Proposizione ai longobardi di una maniera di governo libero" "storia naturale  e medica dell'isola di Corfù"

Pietro Colletta "storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825"

ma il più grande  storico del primo Ottocento  fu :

Vincenzo Cuoco  che si riallacciò al Macchiavelli  e al Vico  narrando con assoluta imparzialità i fatti storici di cui era stato testimone  ed esprimendo sinceri sentimenti  di amor patrio  sul problema politico  del Risorgimento nazionale italiano

Lo storico  napoletano come viene denominato sebbene nato nel Molise  a Civitacampomarano, professò come uomo politico  e come scrittore idee liberali; fu antiborbonico  come rivela la letteratura  dei suoi "frammenti di lettere  a Vincenzo Russo" di cui  traccia le linee del progetto di costituzione della Repubblica Napoletana  preparato da Mario Pagano , sul modello  di quella francese dell'anno III
La sua  più importante opera fu il "Saggio  storico sulla rivoluzione  napoletana del '99 (pubblicato  nel 1801)
Il suo credo  di storiografo fu la verità che come egli scrisse  deve esser sempre cara  a chiunque ama la patria 
Sostenne il Cuoco nella sua opera  che la causa del fallimento della rivoluzione napoletana del '99  è da ricercarsi e rinvenirsi nel fatto che essa non era nata dal di dentro (cioè dal popolo) ma era stata imposta da fuori
Di straordinario interesse storico  e culturale sono le pagine in cui sono descritte le condizioni  politiche e economiche  del Regno di Napoli  dal principio della Rivoluzione  francese alla fuga di re Ferdinando di Borbone
E' da ricordare inoltre che il Cuoco  collaborò al "Redattore Cisalpino" e diresse il Giornale Italiano  e fu l'autore di "Platone in Italia  romanzo filosofico archeologico dove immagina che un suo avo  scavando  presso l'antica eraclea  abbia trovato e tradotto un manoscritto greco in cui si narra  il viaggio che Platone fece in Italia nel 406  anno di Roma visitando la Magna Grecia osservando  le condizioni e i costumi
Nel 1806 fondò il Corriere di Napoli  e ne 1809 preparò il "Progetto  di decreto  per l'organizzazione della pubblica istruzione nel Regno di Napoli " nel quale sostenne l'universalità dell'istruzione nel senso che essa  deve comprendere tutte le scienze e tutte le arti  la pubblicità e la socialità  dell'istruzione stessa  nel senso che ciascun cittadino  deve essere istruito secondo le proprie necessità con un'uniformità assicurata e controllata dallo Stato
L'educazione e l'istruzione secondo il Cuoco  deve tradursi  in educazione civica  deve cioè  formare buoni cittadini i quali si hanno soltanto con la quotidiana pratica della virtù politica

Pietro Giordano
un ceno alla fine della completezza storico-letteraria  merita uno studioso e letterato la cui fama in verità è andata col tempo sempre diminuendo
questo scrittore viene ricordato principalmente per la sua amicizia  con Leopardi
attentissimo ai valori formali  il Giordani non riuscì a scrivere un'opera organica di una certa ampiezza troppi ed eccessivi furono i suoi interessi stilistici per potere creare opere grandi e di durata Si fermava insomma più sulle idee accessorie che su quelle principali
La parola nei suoi scritti appare troppo guardinga di se stessa
La sua formula artistica fu "stile greco e lingua del trecento  in questo senso  si colloca fra i puristi
Laureato in legge e benedettino e quindi titolare di cariche amministrative in vari comuni  dell'Italia centro-settentrionale  fu tra i cantori di Napoleone (panegirico allo Imperator Napoleone)
Nei suoi pellegrinaggi giunse anche a Firenze dove conobbe letterati e poeti tra cui il Leopardi
Prima di morire (14 settembre 1848) salutò con gioia  la prima guerra di indipendenza

tra le molte opere
La storia della spirito pubblico d'Italia  per 600 anni considerata nelle vicende della lingua
della religione in Italia
Istruzione di un  giovane  italiano per l'arte di scrivere
la carcerazione di Pietro Giordani