Gustave Flaubert
Gustave Flaubert (1821-1880) nacque a Rouen in Normandia e visse in una vicina casa di campagna un'esistenza turbata da malattie e lutti famigliari, interrotta da qualche breve viaggio a Parigi e all'estero, in Corsica, in Italia, nel Medio Oriente e a Tunisi; sin dalla giovinezza si dedicò all'attività letteraria con metodo e assiduità. Le prime opere rispecchiano un certo gusto romantico per l'esotico, ma I romanzi della maturità descrivono realisticamente con fedeltà e obiettività la vita monotona e piatta della provincia francese. Le sue opere più importanti sono Madame Bovary(1857) storia di una giovane donna romantica e smaniosa di avventure che, delusa dalla mediocrità del marito e dalla noia della vita di provincia lo tradisce e poi si uccide; l'Educazione sentimentale (1869) storia di un fallimento di un giovane provinciale a Parigi; e il postumo incompiuto Buvard e Pecuchet, aspramente ironico contro l'imbecillità piccolo borghese. Le opere di Flaubert sono un'altra lezione stilistica con un linguaggio rigoroso e distaccato lo scrittore rimane al di fuori di ciò che narra limitandosi a descrivere I fatti senza darne nessuna interpretazione perché I fatti parlano da sé.
Flaubert avvertì la crisi che travaglia la società contemporanea : il fallimento o l'imbecillità dei suoi personaggi indirettamente la riflettono e lasciano trasparire l'interiore tensione dello scrittore al di là della sua concezione oggettiva dell'arte e della rigorosa impassibilità del suo stile
Translate
lunedì 14 ottobre 2019
la casa del signor Grandet - Balzac
la casa del signor Grandet - Balzac
Il più famoso dei romanzi di Balzac é Eugenia Grandet, che narra la vicenda di una giovane vissuta sotto la tirannia di un padre avaro e nel sogno di un amore destinato a deluderla. Le prime pagine del libro caratterizzano subito lo stile dello scrittore. La descrizione della cittadina di Saumur e della strada che porta alla casa del signor Grandet prepara la descrizione del personaggio definendo l'ambiente e la società in cui vive. E' un mondo di mercanti che non badano all'esteriorità, ma alla sostanza, in un clima chiuso ed egoistico. Ciascuno pensa ai suoi interessi, ma osserva attentamente quanto accade intorno : nulla sfugge a quegli occhi avidi e impietosi. Egoismo e invidia circondano al casa Grandet; in essa non c'è fremito di vita, tutto è vecchio e freddo, dovunque regnano silenzio e malinconia. Dalla descrizione minuziosa e oggettiva poco alla volta emerge il profilo del gratto e avido padrone di casa e, di contro, la triste e rassegnata esistenza della moglie e della figlia.
Ambiente sociale e personaggio costituiscono per Balzac un'unità inscindibile. L'egoismo , l'avarizia insaziabile, l'insensibilità del signor Grandet sono dunque la conseguenza della società borghese in cui è nato e in cui opera. Attraverso il personaggio del signor Grandet Balzac descrive il mondo della borghesia, la sua mentalità I suoi interessi I suoi limiti.
Il più famoso dei romanzi di Balzac é Eugenia Grandet, che narra la vicenda di una giovane vissuta sotto la tirannia di un padre avaro e nel sogno di un amore destinato a deluderla. Le prime pagine del libro caratterizzano subito lo stile dello scrittore. La descrizione della cittadina di Saumur e della strada che porta alla casa del signor Grandet prepara la descrizione del personaggio definendo l'ambiente e la società in cui vive. E' un mondo di mercanti che non badano all'esteriorità, ma alla sostanza, in un clima chiuso ed egoistico. Ciascuno pensa ai suoi interessi, ma osserva attentamente quanto accade intorno : nulla sfugge a quegli occhi avidi e impietosi. Egoismo e invidia circondano al casa Grandet; in essa non c'è fremito di vita, tutto è vecchio e freddo, dovunque regnano silenzio e malinconia. Dalla descrizione minuziosa e oggettiva poco alla volta emerge il profilo del gratto e avido padrone di casa e, di contro, la triste e rassegnata esistenza della moglie e della figlia.
Ambiente sociale e personaggio costituiscono per Balzac un'unità inscindibile. L'egoismo , l'avarizia insaziabile, l'insensibilità del signor Grandet sono dunque la conseguenza della società borghese in cui è nato e in cui opera. Attraverso il personaggio del signor Grandet Balzac descrive il mondo della borghesia, la sua mentalità I suoi interessi I suoi limiti.
domenica 13 ottobre 2019
Honoré De Balzac
Honoré De Balzac
Honoré De Balzac (1799-1850) nacque a Tours e trascorse la giovinezza trascura
to dalla madre che gli preferiva un altro figliolo : in un primo tempo fu scrivano presso un notaio, poi passò a lavorare in una casa editrice con scarso successo finanziario, quindi progettò fantastici affari che si risolsero tutti in colossali fallimenti. La sua vita fu però caratterizzata da un'intensa e frenetica attività letteraria, sostenuta da una fervidissima immaginazione e dal bisogno di fronteggiare I debiti, sempre più numerosi. In venti anni scrisse quasi cento libri, tra romanzi e racconti ; I romanzi con più di duemila personaggi, sono raccolti sotto il titolo complessivo di "Commedia umana" e descrivono la Francia contemporanea attraverso quadri di vita privata o ambienti di provincia Parigi, il mondo politico e militare, la campagna.
Balzac ha l'arte di creare personaggi caratteristici di un certo ceto sociale e di una particolare psicologia; essendo perfettamente inquadrati nel loro ambiente, la loro analisi psicologica si trasforma in analisi della società in cui vivono. L'attenzione dello scrittore è attratta soprattutto dalla borghesia "laboriosa intrigante egoista, assetata di denaro e di potere" di cui coglie con acutezza la nascita e il declino.
L'opera di Balzac viene solitamente collocata alle soglie del realismo per la capacità di rappresentare la realtà e la vita sociale in tutti gli aspetti
Honoré De Balzac (1799-1850) nacque a Tours e trascorse la giovinezza trascura
to dalla madre che gli preferiva un altro figliolo : in un primo tempo fu scrivano presso un notaio, poi passò a lavorare in una casa editrice con scarso successo finanziario, quindi progettò fantastici affari che si risolsero tutti in colossali fallimenti. La sua vita fu però caratterizzata da un'intensa e frenetica attività letteraria, sostenuta da una fervidissima immaginazione e dal bisogno di fronteggiare I debiti, sempre più numerosi. In venti anni scrisse quasi cento libri, tra romanzi e racconti ; I romanzi con più di duemila personaggi, sono raccolti sotto il titolo complessivo di "Commedia umana" e descrivono la Francia contemporanea attraverso quadri di vita privata o ambienti di provincia Parigi, il mondo politico e militare, la campagna.
Balzac ha l'arte di creare personaggi caratteristici di un certo ceto sociale e di una particolare psicologia; essendo perfettamente inquadrati nel loro ambiente, la loro analisi psicologica si trasforma in analisi della società in cui vivono. L'attenzione dello scrittore è attratta soprattutto dalla borghesia "laboriosa intrigante egoista, assetata di denaro e di potere" di cui coglie con acutezza la nascita e il declino.
L'opera di Balzac viene solitamente collocata alle soglie del realismo per la capacità di rappresentare la realtà e la vita sociale in tutti gli aspetti
il realismo in Francia
il realismo in Francia
Verso la metà del secolo ci fu in Francia una reazione antiromantica tanto in poesia (Baudelaire) quanto in prosa (il naturalismo)
Stendhal e Balzac nei decenni precedenti erano già usciti dagli schemi della narrativa romantica guardando la realtà in modo disincantato e privo di abbandoni sentimentali; Flaubert aveva lottato contro gli slanci romantici del suo temperamento per soddisfare all'esigenza di un'arte intesa come documento di vita, cercando di restare impassibile e oggettivo di fronte alla materia rappresentata. Ma solo verso il 1880 la tendenza realistica diventa una scuola letteraria vera e propria, il naturalismo con una teoria ben definita ( I caratteri e le vicende degli uomini dipendono dall'ereditarietà, dall'ambizione e dalle condizioni del momento) con un caposcuola (Zola). Negli scrittori più impegnati il naturalismo diventa strumento di indagine e di denuncia sociale, in quelli meno legati ai principi deterministici si limita a descrivere aspetti e caratteri della provincia con toni variamente sfumati
L'opera di Flaubert e il naturalismo francese furono modello del nostro verismo
Verso la metà del secolo ci fu in Francia una reazione antiromantica tanto in poesia (Baudelaire) quanto in prosa (il naturalismo)
Stendhal e Balzac nei decenni precedenti erano già usciti dagli schemi della narrativa romantica guardando la realtà in modo disincantato e privo di abbandoni sentimentali; Flaubert aveva lottato contro gli slanci romantici del suo temperamento per soddisfare all'esigenza di un'arte intesa come documento di vita, cercando di restare impassibile e oggettivo di fronte alla materia rappresentata. Ma solo verso il 1880 la tendenza realistica diventa una scuola letteraria vera e propria, il naturalismo con una teoria ben definita ( I caratteri e le vicende degli uomini dipendono dall'ereditarietà, dall'ambizione e dalle condizioni del momento) con un caposcuola (Zola). Negli scrittori più impegnati il naturalismo diventa strumento di indagine e di denuncia sociale, in quelli meno legati ai principi deterministici si limita a descrivere aspetti e caratteri della provincia con toni variamente sfumati
L'opera di Flaubert e il naturalismo francese furono modello del nostro verismo
mercoledì 9 ottobre 2019
il Realismo
il Realismo
La seconda metà dell'ottocento può essere considerata l'età del realismo. Il mondo è cambiato : gli ideali, le aspirazioni, le passioni, I sentimenti che avevano caratterizzato la grande stagione romantica lasciano il posto alla fede nella ragione e nella scienza; l'industrializzazione, la diffusione dele ferrovie e della navigazione a vapore provocano la crisi dell'agricoltura , la concentrazione urbana nelle grandi città industriali e causano contrasti e conflitti sociali anche all'interno di paesi progrediti.
Le lotte per l'indipendenza nazionale sono sostituite dalle lotte di classe; la letteratura abbandona gli sfoghi lirici e gli entusiasmi patriottici del romanticismo per guardare alla realtà e ai suoi problemi concreti; dalla poesia si passa alla prosa, e il romanzo è il genere più diffuso anche grazie all'incremento dell'istruzione obbligatoria e del giornale, diventato nel frattempo mezzo di informazione per un pubblico sempre più vasto.
L'attenzione ai problemi della società con il fino dichiarato di rappresentare la vita così com'è, trascurando il mondo interiore dello scrittore caro ai romantici, determina la nascita di una letteratura realistica che ha le formulazioni teoriche in Francia, ma si sviluppa in tutta Europa, con caratteristiche ovviamente diverse da paese a paese. L0uomo non è più considerato nella sua complessità spirituale, ma nella sua natura materiale condizionata da leggi biologiche, da esigenze economiche, da strutture sociali : la descrizione del suo rapporto con la società negli aspetti concreti della realtà di ogni giorno ne spiega gli atteggiamenti, il modo di vivere, le stesse vicende.
Nell'opera di Manzoni, Stendhal, Balzac che possono essere considerati i precursori del realismo, la realtà era sì accuratamente descritta, ma nella descrizione erano sempre presenti il giudizio, la concezione della vita, I principi morali dello scrittore : si trattava cioè di una riflessione sulla realtà più che di una descrizione attenta e fedele a ogni particolare. I realisti invece rinunciano alla soggettività della narrazione e si propongono la più assoluto imparzialità e oggettività : la letteratura deve essere una sorta di riproduzione fotografica, di documentazione distaccata senza commenti nè riflessioni.
Questo genere di letteratura, soprattutto il naturalismo francese, ha nel sottofondo l'impronta della mentalità scientifica che tende ala più assoluta oggettività annullando ogni esigenza di tipo oggettivo.
In questa prospettiva al rappresentazione dell'uomo si completa con la descrizione della società e lo scrittore non può esimersi dall'impegno di denunciare la deplorevole situazione dei ceti più poveri, le disumane condizioni di vita e di lavoro del proletariato urbano e rurale, le ingiustizie e I soprusi di cui sono vittime da sempre I più miseri e I più diseredati in un mondo in cui trionfa l'egoismo e il denaro, che inneggia al progresso e alla civiltà e proclama I diritti degli operai e dei contadini, giustizia sociale e dignità umana per tutti.
La seconda metà dell'ottocento può essere considerata l'età del realismo. Il mondo è cambiato : gli ideali, le aspirazioni, le passioni, I sentimenti che avevano caratterizzato la grande stagione romantica lasciano il posto alla fede nella ragione e nella scienza; l'industrializzazione, la diffusione dele ferrovie e della navigazione a vapore provocano la crisi dell'agricoltura , la concentrazione urbana nelle grandi città industriali e causano contrasti e conflitti sociali anche all'interno di paesi progrediti.
Le lotte per l'indipendenza nazionale sono sostituite dalle lotte di classe; la letteratura abbandona gli sfoghi lirici e gli entusiasmi patriottici del romanticismo per guardare alla realtà e ai suoi problemi concreti; dalla poesia si passa alla prosa, e il romanzo è il genere più diffuso anche grazie all'incremento dell'istruzione obbligatoria e del giornale, diventato nel frattempo mezzo di informazione per un pubblico sempre più vasto.
L'attenzione ai problemi della società con il fino dichiarato di rappresentare la vita così com'è, trascurando il mondo interiore dello scrittore caro ai romantici, determina la nascita di una letteratura realistica che ha le formulazioni teoriche in Francia, ma si sviluppa in tutta Europa, con caratteristiche ovviamente diverse da paese a paese. L0uomo non è più considerato nella sua complessità spirituale, ma nella sua natura materiale condizionata da leggi biologiche, da esigenze economiche, da strutture sociali : la descrizione del suo rapporto con la società negli aspetti concreti della realtà di ogni giorno ne spiega gli atteggiamenti, il modo di vivere, le stesse vicende.
Nell'opera di Manzoni, Stendhal, Balzac che possono essere considerati i precursori del realismo, la realtà era sì accuratamente descritta, ma nella descrizione erano sempre presenti il giudizio, la concezione della vita, I principi morali dello scrittore : si trattava cioè di una riflessione sulla realtà più che di una descrizione attenta e fedele a ogni particolare. I realisti invece rinunciano alla soggettività della narrazione e si propongono la più assoluto imparzialità e oggettività : la letteratura deve essere una sorta di riproduzione fotografica, di documentazione distaccata senza commenti nè riflessioni.
Questo genere di letteratura, soprattutto il naturalismo francese, ha nel sottofondo l'impronta della mentalità scientifica che tende ala più assoluta oggettività annullando ogni esigenza di tipo oggettivo.
In questa prospettiva al rappresentazione dell'uomo si completa con la descrizione della società e lo scrittore non può esimersi dall'impegno di denunciare la deplorevole situazione dei ceti più poveri, le disumane condizioni di vita e di lavoro del proletariato urbano e rurale, le ingiustizie e I soprusi di cui sono vittime da sempre I più miseri e I più diseredati in un mondo in cui trionfa l'egoismo e il denaro, che inneggia al progresso e alla civiltà e proclama I diritti degli operai e dei contadini, giustizia sociale e dignità umana per tutti.
La Tirannella di Fratta - Ippolito Nievo
La Tirannella di Fratta - Ippolito Nievo
la pagine più vive e affascinanti del romanzo Confessioni di un italiano sono le prime, largamente autobiografiche, dove l'infanzia di Carlino è rivissuta con una vena di sottile ironia e di velata nostalgia. Lo scenario è il castello di Fratta, nella bassa friulana, dove sopravvive un piccolo mondo feudale al tramonto con personaggi più patetici che anacronistici.
Diversa dal tutti gli altri per particolare vivacità e immediatezza è la Pisana, figlia del signor Conte e cugina di Carlino, che gli sarà vicina per tutta la vita; a un tempo tenera e sdegnosa, affettuosa e crudele ingenua e calcolatrice, già da bambina rivela il carattere della donna e fa gioire e soffrire il povere ragazzo innamorato e sdegnato ma incapace di levarsela dal cuore. Accanto al personaggio della Pisana si noti il fascino della natura in cui pare che l'animo giovanile si effonda più libero e spensierato
la pagine più vive e affascinanti del romanzo Confessioni di un italiano sono le prime, largamente autobiografiche, dove l'infanzia di Carlino è rivissuta con una vena di sottile ironia e di velata nostalgia. Lo scenario è il castello di Fratta, nella bassa friulana, dove sopravvive un piccolo mondo feudale al tramonto con personaggi più patetici che anacronistici.
Diversa dal tutti gli altri per particolare vivacità e immediatezza è la Pisana, figlia del signor Conte e cugina di Carlino, che gli sarà vicina per tutta la vita; a un tempo tenera e sdegnosa, affettuosa e crudele ingenua e calcolatrice, già da bambina rivela il carattere della donna e fa gioire e soffrire il povere ragazzo innamorato e sdegnato ma incapace di levarsela dal cuore. Accanto al personaggio della Pisana si noti il fascino della natura in cui pare che l'animo giovanile si effonda più libero e spensierato
lunedì 7 ottobre 2019
Ippolito Nievo
Ippolito Nievo
Ippolito Nievo (1831-61) è il più importante scrittore della seconda generazione romantica, a metà secolo. Fervente patriota , particolarmente sensibile alle condizioni di vita delle popolazioni contadine che riteneva indispensabili accanto alla borghesia cittadina, per l'unità materiale e spirituale della patria, seguì Garibaldi dapprima tra I Cacciatori delle Alpi e poi tra I Mille, col grado di colonnello dell'intendenza; durante quell'impresa perì in un naufragio. La sua opera più importante sono Le confessioni di un italiano, scritte di getto tra il '57 e il '58, pur non avendo avuto l'ultima mano dell'autore sono il più bel romanzo del risorgimento. Attraverso le immaginarie vicende di Carlo Altoviti Nievo racconta circa ottant'anni di storia italiana dal 1775 al 1849, mostrando come in quei lunghi e travagliati decenni italiani siano passati dal clima feudale di un torbido settecento alla dignità di un popolo che lotta per la libertà e indipendenza
Ippolito Nievo (1831-61) è il più importante scrittore della seconda generazione romantica, a metà secolo. Fervente patriota , particolarmente sensibile alle condizioni di vita delle popolazioni contadine che riteneva indispensabili accanto alla borghesia cittadina, per l'unità materiale e spirituale della patria, seguì Garibaldi dapprima tra I Cacciatori delle Alpi e poi tra I Mille, col grado di colonnello dell'intendenza; durante quell'impresa perì in un naufragio. La sua opera più importante sono Le confessioni di un italiano, scritte di getto tra il '57 e il '58, pur non avendo avuto l'ultima mano dell'autore sono il più bel romanzo del risorgimento. Attraverso le immaginarie vicende di Carlo Altoviti Nievo racconta circa ottant'anni di storia italiana dal 1775 al 1849, mostrando come in quei lunghi e travagliati decenni italiani siano passati dal clima feudale di un torbido settecento alla dignità di un popolo che lotta per la libertà e indipendenza
Iscriviti a:
Post (Atom)