quale importanza hanno nello sviluppo delle lettere gli minori della I metà dell'Ottocento ?
l'importanza e il ruolo che rivestono gli autori minori in genere e quelli della I metà dell'Ottocento in particolare possono riassumersi nell'apporto sostanziale che essi danno alla migliore e che essi danno alla migliore e talvolta più profonda conoscenza del costume delle tendenze e delle attese della generazione alla quale appartengono
Gli scrittori minori della I metà dell'Ottocento danno ad esempio la dimensione esatta della radicalizzazione della polemica tra Neoclassicismo e Romanticismo
quali poeti minori si potrebbero citare per meglio testimoniare la contrapposizione tra le due correnti letterarie della I metà dell'Ottocento ?
la citazione potrebbe limitarsi soprattutto a tre poeti : Berchet Pindemonte e Giordani il primo e il terzo come sostenitori delle opposte posizioni e il secondo come elemento di mediazione
In che senso il Pindemonte può definirsi elemento mediatore tra il Neoclassicismo e il Romanticismo ?
soprattutto la lettura delle "Poesie campestri" e delle "prose" ha indotto il Sapegno ad assegnarlo alla temperie neoclassica e il Binni a ricondurlo ad "trapasso di stagioni letterarie dall'ultimo canto di Arcadia dal brio del sensismo e dalla precisione scientifica illuministica a chiare tenerezze preromantiche a candori neoclassici ad irrobustimento di situazione romantica
quali caratteri neoclassici presenta la produzione letteraria del Giordani ?
Il carattere più spiccatamente neoclassico può essere testimoniato nella varia produzione letteraria del Giordani dal purismo della lingua che volle non solo per lui, rappresentare un'affermazione di italianità contro il linguaggio francesizzante dei prosatori del Settecento
Questa tesi fu sostenuta dal maestro dal maestro del Purismo Antonio Cesari (dissertazioni sopra lo stato presente della lingua Italiana")
Come si possono sintetizzare gli elementi essenziali della storiografia di Vincenzo Cuoco ?
Il Cuoco si inquadra nella storiografia neoclassica insieme con Carlo Botta (Storia d'Italia dal 1789 1814) e con Pietro Colletta (Storia del Reame di Napoli dal 1734 al 1825 )
IL Cuoco nel "Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 manifesta gli essenziali della sua storiografia
realismo storico
ricerca delle cause che determinarono i fallimenti della rivoluzione napoletana
accoglimento e divulgazione dei principi storici teorizzati dal Macchiavelli dal dal Vico e dal Gravina
Quali nuovi concetti introduce il Botta nella sua storia ?
pur partendo dal metodo storiografico umanistico il Botta con la sua opera storica introduce un caldo sentimento di amor patrio un desiderio ardente di libertà e l'aspirazione ad una situazione politica di indipendenza e di unità nazionale
In che cosa consiste il classicismo di Vincenzo Cuoco ?
IL classicismo del Cuoco consiste nel suo realismo storico derivato dai principi politico-filosofici del Macchiavelli che si rifaceva al più grande storico latino Tito Livio e del Vico che aveva studiato con impegno continuo e totale la civiltà greca in genere e quella omerica in particolare
Translate
martedì 23 giugno 2015
domenica 21 giugno 2015
GLI STORICI DEL PERIODO NEOCLASSICO
anche la storiografia in un certo senso sente l'influsso neoclassico del primo Ottocento gli storici si uniformano alla perfezione formale nonostante in essi sia vivissimo l'interesse morale e politico e spiccato il sentimento patriottico
Notevole si rivela la letteratura dei loro scritti il proposito di contribuire alla formazione della coscienza rinascimentale
Gli storici di questo periodo degni di menzioni sono
Carlo Botta "storia della guerra di indipendenza degli Stati Uniti d'America" 2Storia d'Italia dal 1789 al 1814 " "Proposizione ai longobardi di una maniera di governo libero" "storia naturale e medica dell'isola di Corfù"
Pietro Colletta "storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825"
ma il più grande storico del primo Ottocento fu :
Vincenzo Cuoco che si riallacciò al Macchiavelli e al Vico narrando con assoluta imparzialità i fatti storici di cui era stato testimone ed esprimendo sinceri sentimenti di amor patrio sul problema politico del Risorgimento nazionale italiano
Lo storico napoletano come viene denominato sebbene nato nel Molise a Civitacampomarano, professò come uomo politico e come scrittore idee liberali; fu antiborbonico come rivela la letteratura dei suoi "frammenti di lettere a Vincenzo Russo" di cui traccia le linee del progetto di costituzione della Repubblica Napoletana preparato da Mario Pagano , sul modello di quella francese dell'anno III
La sua più importante opera fu il "Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del '99 (pubblicato nel 1801)
Il suo credo di storiografo fu la verità che come egli scrisse deve esser sempre cara a chiunque ama la patria
Sostenne il Cuoco nella sua opera che la causa del fallimento della rivoluzione napoletana del '99 è da ricercarsi e rinvenirsi nel fatto che essa non era nata dal di dentro (cioè dal popolo) ma era stata imposta da fuori
Di straordinario interesse storico e culturale sono le pagine in cui sono descritte le condizioni politiche e economiche del Regno di Napoli dal principio della Rivoluzione francese alla fuga di re Ferdinando di Borbone
E' da ricordare inoltre che il Cuoco collaborò al "Redattore Cisalpino" e diresse il Giornale Italiano e fu l'autore di "Platone in Italia romanzo filosofico archeologico dove immagina che un suo avo scavando presso l'antica eraclea abbia trovato e tradotto un manoscritto greco in cui si narra il viaggio che Platone fece in Italia nel 406 anno di Roma visitando la Magna Grecia osservando le condizioni e i costumi
Nel 1806 fondò il Corriere di Napoli e ne 1809 preparò il "Progetto di decreto per l'organizzazione della pubblica istruzione nel Regno di Napoli " nel quale sostenne l'universalità dell'istruzione nel senso che essa deve comprendere tutte le scienze e tutte le arti la pubblicità e la socialità dell'istruzione stessa nel senso che ciascun cittadino deve essere istruito secondo le proprie necessità con un'uniformità assicurata e controllata dallo Stato
L'educazione e l'istruzione secondo il Cuoco deve tradursi in educazione civica deve cioè formare buoni cittadini i quali si hanno soltanto con la quotidiana pratica della virtù politica
Pietro Giordano
un ceno alla fine della completezza storico-letteraria merita uno studioso e letterato la cui fama in verità è andata col tempo sempre diminuendo
questo scrittore viene ricordato principalmente per la sua amicizia con Leopardi
attentissimo ai valori formali il Giordani non riuscì a scrivere un'opera organica di una certa ampiezza troppi ed eccessivi furono i suoi interessi stilistici per potere creare opere grandi e di durata Si fermava insomma più sulle idee accessorie che su quelle principali
La parola nei suoi scritti appare troppo guardinga di se stessa
La sua formula artistica fu "stile greco e lingua del trecento in questo senso si colloca fra i puristi
Laureato in legge e benedettino e quindi titolare di cariche amministrative in vari comuni dell'Italia centro-settentrionale fu tra i cantori di Napoleone (panegirico allo Imperator Napoleone)
Nei suoi pellegrinaggi giunse anche a Firenze dove conobbe letterati e poeti tra cui il Leopardi
Prima di morire (14 settembre 1848) salutò con gioia la prima guerra di indipendenza
tra le molte opere
La storia della spirito pubblico d'Italia per 600 anni considerata nelle vicende della lingua
della religione in Italia
Istruzione di un giovane italiano per l'arte di scrivere
la carcerazione di Pietro Giordani
Notevole si rivela la letteratura dei loro scritti il proposito di contribuire alla formazione della coscienza rinascimentale
Gli storici di questo periodo degni di menzioni sono
Carlo Botta "storia della guerra di indipendenza degli Stati Uniti d'America" 2Storia d'Italia dal 1789 al 1814 " "Proposizione ai longobardi di una maniera di governo libero" "storia naturale e medica dell'isola di Corfù"
Pietro Colletta "storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825"
ma il più grande storico del primo Ottocento fu :
Vincenzo Cuoco che si riallacciò al Macchiavelli e al Vico narrando con assoluta imparzialità i fatti storici di cui era stato testimone ed esprimendo sinceri sentimenti di amor patrio sul problema politico del Risorgimento nazionale italiano
Lo storico napoletano come viene denominato sebbene nato nel Molise a Civitacampomarano, professò come uomo politico e come scrittore idee liberali; fu antiborbonico come rivela la letteratura dei suoi "frammenti di lettere a Vincenzo Russo" di cui traccia le linee del progetto di costituzione della Repubblica Napoletana preparato da Mario Pagano , sul modello di quella francese dell'anno III
La sua più importante opera fu il "Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del '99 (pubblicato nel 1801)
Il suo credo di storiografo fu la verità che come egli scrisse deve esser sempre cara a chiunque ama la patria
Sostenne il Cuoco nella sua opera che la causa del fallimento della rivoluzione napoletana del '99 è da ricercarsi e rinvenirsi nel fatto che essa non era nata dal di dentro (cioè dal popolo) ma era stata imposta da fuori
Di straordinario interesse storico e culturale sono le pagine in cui sono descritte le condizioni politiche e economiche del Regno di Napoli dal principio della Rivoluzione francese alla fuga di re Ferdinando di Borbone
E' da ricordare inoltre che il Cuoco collaborò al "Redattore Cisalpino" e diresse il Giornale Italiano e fu l'autore di "Platone in Italia romanzo filosofico archeologico dove immagina che un suo avo scavando presso l'antica eraclea abbia trovato e tradotto un manoscritto greco in cui si narra il viaggio che Platone fece in Italia nel 406 anno di Roma visitando la Magna Grecia osservando le condizioni e i costumi
Nel 1806 fondò il Corriere di Napoli e ne 1809 preparò il "Progetto di decreto per l'organizzazione della pubblica istruzione nel Regno di Napoli " nel quale sostenne l'universalità dell'istruzione nel senso che essa deve comprendere tutte le scienze e tutte le arti la pubblicità e la socialità dell'istruzione stessa nel senso che ciascun cittadino deve essere istruito secondo le proprie necessità con un'uniformità assicurata e controllata dallo Stato
L'educazione e l'istruzione secondo il Cuoco deve tradursi in educazione civica deve cioè formare buoni cittadini i quali si hanno soltanto con la quotidiana pratica della virtù politica
Pietro Giordano
un ceno alla fine della completezza storico-letteraria merita uno studioso e letterato la cui fama in verità è andata col tempo sempre diminuendo
questo scrittore viene ricordato principalmente per la sua amicizia con Leopardi
attentissimo ai valori formali il Giordani non riuscì a scrivere un'opera organica di una certa ampiezza troppi ed eccessivi furono i suoi interessi stilistici per potere creare opere grandi e di durata Si fermava insomma più sulle idee accessorie che su quelle principali
La parola nei suoi scritti appare troppo guardinga di se stessa
La sua formula artistica fu "stile greco e lingua del trecento in questo senso si colloca fra i puristi
Laureato in legge e benedettino e quindi titolare di cariche amministrative in vari comuni dell'Italia centro-settentrionale fu tra i cantori di Napoleone (panegirico allo Imperator Napoleone)
Nei suoi pellegrinaggi giunse anche a Firenze dove conobbe letterati e poeti tra cui il Leopardi
Prima di morire (14 settembre 1848) salutò con gioia la prima guerra di indipendenza
tra le molte opere
La storia della spirito pubblico d'Italia per 600 anni considerata nelle vicende della lingua
della religione in Italia
Istruzione di un giovane italiano per l'arte di scrivere
la carcerazione di Pietro Giordani
martedì 16 giugno 2015
LETTERATURA ITALIANA LE OPERE DI IPPOLITO PINDEMONTE
L'opera principale è "Poesie campestri " (1788) il cui pricipio animatore è blando e languido sentimentalismo che rivela genuinamente il mondo interiore del Pindemonte
le altre opere :
in lode dell'oscurità della poesia
sermone ironico i sui rivela un certo gusto ermetico che tra i poeti di quel tempo cominciava ad essere di moda
I Cimiteri
di cui scrisse solo il primo Canto l'interruzione deve esser spiegata con il fatto che il Pindemonte abbandonò l'idea di comporre un poema in ottave quando ebbe notizia dell'imminente pubblicazione dei Sepolcri di Foscolo
12 Epistole in versi
di argomento descrittivo e moraleggiante
il colpo di martello del campanile di San Marco a Venezia
dove il poeta esprime tristezza e malinconia per la fugacità del tempo e profondo dolore al pensiero della morte
Elogi di letterati italiani
Clementina
novelle
pregevolissima è la sua traduzione dell'Odissea in endecasillabi sciolti dove trasfuse tutta la sua anima e il culto dell'antichità ritratto nei suoi fondamentali valori che si sintetizzano nel culto della patria e della famiglia
le altre opere :
in lode dell'oscurità della poesia
sermone ironico i sui rivela un certo gusto ermetico che tra i poeti di quel tempo cominciava ad essere di moda
I Cimiteri
di cui scrisse solo il primo Canto l'interruzione deve esser spiegata con il fatto che il Pindemonte abbandonò l'idea di comporre un poema in ottave quando ebbe notizia dell'imminente pubblicazione dei Sepolcri di Foscolo
12 Epistole in versi
di argomento descrittivo e moraleggiante
il colpo di martello del campanile di San Marco a Venezia
dove il poeta esprime tristezza e malinconia per la fugacità del tempo e profondo dolore al pensiero della morte
Elogi di letterati italiani
Clementina
novelle
pregevolissima è la sua traduzione dell'Odissea in endecasillabi sciolti dove trasfuse tutta la sua anima e il culto dell'antichità ritratto nei suoi fondamentali valori che si sintetizzano nel culto della patria e della famiglia
LETTERATURA ITALIANA - IPPOLITO PINDEMONTE
VITA
troppi mediocri furono i poeti minori dell'Ottocento pertanto pochi sono degni di menzioni e tra questi Ippolito Pindemonte nato a Verona da nobile famiglia che per lunga tradizione coltivava le lettere compì i suoi studi al collegio San Carlo di Modena insieme al fratello Giovanni Per desiderio di conoscenza e per dovizia di mezzi viaggiò molto sia in Italia che all'estero si trovava a Parigi nel 1789 allo scoppio della rivoluzione, l'entusiasmo popolare, dal quale fu particolarmente attratto gli suggerì la composizione di un poemetto in versi sciolti "La Francia" nel quale concludeva augurando che anche in Italia germogliasse presto l'albero della libertà
Il Pindemonte però non approvò gli eccessi rivoluzionari anzi li respinse gli provocarono una chiusura psicologica che si tradusse in uno scetticismo pensoso
la sua più altra e fervida aspirazione fu la ricostruzione politica unitaria della patria alla cui supremazia in arte si augurava che si aggiungesse la gloria delle armi
Avversò il dispotismo napoleonico e si potè a giusta ragione ventare di non aver mai tratto dalla sua lira "voce servile "
Profonda tristezza gli provocò l'infausto trattato di Campoformio con cui Napoleone cedette Venezia all?Austria nel 1797
Visse gli ultimi anni in disparte accudendo con zelo alle pratiche religiose e agli studi
il 18 novembre 1828 morì a Vienna
Il giudizio critico più genuino della poetica di Pindemonte venne espresso con acume e con straordinario gusto estetico
Foscolo fu un suo amico sincero e lo ricorda nei Sepolcri
La poesia di Pindemonte fu infatti caratterizzata da dolce e pacata malinconia e da sublimità soave e in pieno Neoclassicismo anticipava già, con felice precorrimento la sensibilità romantica
Il suo amore per la natura e la solitudine gli suscitò versi, dai quali traspare un'atmosfera fantastica mista a momenti psicologici di profonda meditazione sulle miserie della vita umana e sulla caducità delle cose
troppi mediocri furono i poeti minori dell'Ottocento pertanto pochi sono degni di menzioni e tra questi Ippolito Pindemonte nato a Verona da nobile famiglia che per lunga tradizione coltivava le lettere compì i suoi studi al collegio San Carlo di Modena insieme al fratello Giovanni Per desiderio di conoscenza e per dovizia di mezzi viaggiò molto sia in Italia che all'estero si trovava a Parigi nel 1789 allo scoppio della rivoluzione, l'entusiasmo popolare, dal quale fu particolarmente attratto gli suggerì la composizione di un poemetto in versi sciolti "La Francia" nel quale concludeva augurando che anche in Italia germogliasse presto l'albero della libertà
Il Pindemonte però non approvò gli eccessi rivoluzionari anzi li respinse gli provocarono una chiusura psicologica che si tradusse in uno scetticismo pensoso
la sua più altra e fervida aspirazione fu la ricostruzione politica unitaria della patria alla cui supremazia in arte si augurava che si aggiungesse la gloria delle armi
Avversò il dispotismo napoleonico e si potè a giusta ragione ventare di non aver mai tratto dalla sua lira "voce servile "
Profonda tristezza gli provocò l'infausto trattato di Campoformio con cui Napoleone cedette Venezia all?Austria nel 1797
Visse gli ultimi anni in disparte accudendo con zelo alle pratiche religiose e agli studi
il 18 novembre 1828 morì a Vienna
Il giudizio critico più genuino della poetica di Pindemonte venne espresso con acume e con straordinario gusto estetico
Foscolo fu un suo amico sincero e lo ricorda nei Sepolcri
La poesia di Pindemonte fu infatti caratterizzata da dolce e pacata malinconia e da sublimità soave e in pieno Neoclassicismo anticipava già, con felice precorrimento la sensibilità romantica
Il suo amore per la natura e la solitudine gli suscitò versi, dai quali traspare un'atmosfera fantastica mista a momenti psicologici di profonda meditazione sulle miserie della vita umana e sulla caducità delle cose
sabato 13 giugno 2015
letteratura della prima metà dell'ottocento I NEOCLASSICI
l'ottocento si apre con il dominio di Napoleone I soffocatore di ogni speranza di libertà e con i Congresso di Vienna (1815) che segna il ritorno all'assolutismo dispotico per effetto dei principi della Restaurazione
La politica repressiva dell'assolutismo affretta i tempi di quell'aspirazione dei popoli alla libertà
Infatti fin dal 1820 in Spagna prima e in Italia subito dopo e quindi in Grecia si attuano i primi moti liberali d'indipendenza nazionale repressi anche sanguinosamente ma mai sopiti del tutto
I moti iniziati nel 1820 in Italia continuano con sempre maggiore partecipazione con le sortite mazziniane quindi con le ormai organizzaste insurrezioni popolari de 1848 ed infine con le guerre di indipendenza nazionale fino alla realizzazione nel 1861 dell' Unità di Italia dopo l'epopea garibaldina del'6
tutta l'azione risorgimentale è da considerarsi il meraviglioso risultato di una sensibilità romantica ispiratrice di tutto il nostro Ottocento e leva del risorgimento nazionale e della nuova realtà politica economica e sociale dell'Italia fino all'unificazione ed anche dopo fino alla completa liberazione dell'intera penisola dallo straniero
Non si può tuttavia non tenere conto, in una linea di svolgimento storico della letteratura italiana del Neoclassicismo, cioè un modo particolare di intendere la classicità, che si sviluppa tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800
Il neoclassicismo è un ritorno al mondo classico attraverso la lettura la traduzione e soprattutto l'interpretazione della cultura e della civiltà classica non più secondo i canoni e i modi umanistici che vollero riesumare non solo lo spirito ma anche la lingua dei classici greci e latini
Infatti questo nuovo classicismo a cavallo tra i due secoli XVIII e XIX si allontana e si differenzia spiccatamente da quello del quattrocentesco e cinquecentesco umanistico- rinascimentale in quanto tende a rappresentare l'idealizzazione della classicità
Esso trova le sue sollecitazione nelle ricerche e conseguenti scoperte archeologiche dagli studi sull'antichità condotti fondamentalmente dal Lessing (Laocoonte) e da Winckelmann che lavorò da archeologo per lungo tempo a Pompei
In Italia si distinguono negli studi sull'antichità Ennio Quirino Visconti, nelle arti figurative e plastiche l'Appiani e i canova alla cui opera Gruppo delle grazie) si inspirerà il Foscolo per il suo poemetto frammentario "Le Grazie"
La politica repressiva dell'assolutismo affretta i tempi di quell'aspirazione dei popoli alla libertà
Infatti fin dal 1820 in Spagna prima e in Italia subito dopo e quindi in Grecia si attuano i primi moti liberali d'indipendenza nazionale repressi anche sanguinosamente ma mai sopiti del tutto
I moti iniziati nel 1820 in Italia continuano con sempre maggiore partecipazione con le sortite mazziniane quindi con le ormai organizzaste insurrezioni popolari de 1848 ed infine con le guerre di indipendenza nazionale fino alla realizzazione nel 1861 dell' Unità di Italia dopo l'epopea garibaldina del'6
tutta l'azione risorgimentale è da considerarsi il meraviglioso risultato di una sensibilità romantica ispiratrice di tutto il nostro Ottocento e leva del risorgimento nazionale e della nuova realtà politica economica e sociale dell'Italia fino all'unificazione ed anche dopo fino alla completa liberazione dell'intera penisola dallo straniero
Non si può tuttavia non tenere conto, in una linea di svolgimento storico della letteratura italiana del Neoclassicismo, cioè un modo particolare di intendere la classicità, che si sviluppa tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800
Il neoclassicismo è un ritorno al mondo classico attraverso la lettura la traduzione e soprattutto l'interpretazione della cultura e della civiltà classica non più secondo i canoni e i modi umanistici che vollero riesumare non solo lo spirito ma anche la lingua dei classici greci e latini
Infatti questo nuovo classicismo a cavallo tra i due secoli XVIII e XIX si allontana e si differenzia spiccatamente da quello del quattrocentesco e cinquecentesco umanistico- rinascimentale in quanto tende a rappresentare l'idealizzazione della classicità
Esso trova le sue sollecitazione nelle ricerche e conseguenti scoperte archeologiche dagli studi sull'antichità condotti fondamentalmente dal Lessing (Laocoonte) e da Winckelmann che lavorò da archeologo per lungo tempo a Pompei
In Italia si distinguono negli studi sull'antichità Ennio Quirino Visconti, nelle arti figurative e plastiche l'Appiani e i canova alla cui opera Gruppo delle grazie) si inspirerà il Foscolo per il suo poemetto frammentario "Le Grazie"
mercoledì 10 giugno 2015
ESERCIZI - QUESTIONARI SULL'OTTOCENTO E SUL NEOCLASSICISMO
l'Ottocento è caratterizzato da alcuni importanti movimenti letterari da quali ?
l'Ottocento si annunzia con il Neoclassicismo e si concretizza dopo i 1816 nelle sue manifestazioni artistico-letterarie con il Romanticismo di cui debbono ritenersi varianti, più o meno immediate il Decadentismo, La scapigliatura milanese e il Verismo
Quali sono i caratteri distintivi del Neoclassicismo?
Carattere fondamentale è la ripresa della cultura anzi della civiltà classica greco-romana tradotta con sensibilità e linguaggio moderno
in questa ripresa è opportuno precisarlo deve essere considerato anche il periodo classico della letteratura italiana che comprende i secoli XIV XV XVI e cioè i Trecento l'Umanesimo e il Rinascimento
Oltre al bello quali altri concetti dell'arte e della letteratura classica venivano esaltati dal Neoclassicismo ?
I concetti dell'arte e della letteratura classica da parte degli artissti e dei poeti neoclassici si possono enunciare
il concetto del bello (dall'arte greca espressione euritmica di armonia e serenità)
il concetto del reale (perfetta corrispondenza con la concretezza della realtà)
la concezione religiosa e l'adesione alla mitologia greco romana
il concetto della continuità di Roma e del suo impero
Quali sono i limiti cronologici del Neoclassicismo ?
Il Neoclassicismo cronologicamente si svolge nell'età compresa tra gli ultimi decenni del Settecento e il periodo napoleonico (primo ventennio dell'Ottocento)
Da che cosa è favorita la nascita del Neoclassicismo ?
Il neoclassicismo nato come intenso richiamo al mondo antico è stato favorito nel suo sorgere dalle scoperte archeologiche dallo studio delle arti figurative e dalle discussioni di carattere artistico
Chi furono i teorici del Neoclassicismo ?
I più importanti teorici del Neoclassicismo furono
Giovanni Gioachino Winckelmann con la storia dell'arte nell'antichità
Ephraim Lessing con il Laocoonte e la drammaturgia di Amburgo
seguace di Winkelmann in Italia fu Ennio Quirino Visconti
Quali furono i centri di cultura neoclassica più vivi in Italia?
In Italia i centri culturalmente più vivi furono Roma e Milano
In arte e particolarmente nella scultura la personalità più rappresentativa fu Antonio Canova
l'Ottocento si annunzia con il Neoclassicismo e si concretizza dopo i 1816 nelle sue manifestazioni artistico-letterarie con il Romanticismo di cui debbono ritenersi varianti, più o meno immediate il Decadentismo, La scapigliatura milanese e il Verismo
Quali sono i caratteri distintivi del Neoclassicismo?
Carattere fondamentale è la ripresa della cultura anzi della civiltà classica greco-romana tradotta con sensibilità e linguaggio moderno
in questa ripresa è opportuno precisarlo deve essere considerato anche il periodo classico della letteratura italiana che comprende i secoli XIV XV XVI e cioè i Trecento l'Umanesimo e il Rinascimento
Oltre al bello quali altri concetti dell'arte e della letteratura classica venivano esaltati dal Neoclassicismo ?
I concetti dell'arte e della letteratura classica da parte degli artissti e dei poeti neoclassici si possono enunciare
il concetto del bello (dall'arte greca espressione euritmica di armonia e serenità)
il concetto del reale (perfetta corrispondenza con la concretezza della realtà)
la concezione religiosa e l'adesione alla mitologia greco romana
il concetto della continuità di Roma e del suo impero
Quali sono i limiti cronologici del Neoclassicismo ?
Il Neoclassicismo cronologicamente si svolge nell'età compresa tra gli ultimi decenni del Settecento e il periodo napoleonico (primo ventennio dell'Ottocento)
Da che cosa è favorita la nascita del Neoclassicismo ?
Il neoclassicismo nato come intenso richiamo al mondo antico è stato favorito nel suo sorgere dalle scoperte archeologiche dallo studio delle arti figurative e dalle discussioni di carattere artistico
Chi furono i teorici del Neoclassicismo ?
I più importanti teorici del Neoclassicismo furono
Giovanni Gioachino Winckelmann con la storia dell'arte nell'antichità
Ephraim Lessing con il Laocoonte e la drammaturgia di Amburgo
seguace di Winkelmann in Italia fu Ennio Quirino Visconti
Quali furono i centri di cultura neoclassica più vivi in Italia?
In Italia i centri culturalmente più vivi furono Roma e Milano
In arte e particolarmente nella scultura la personalità più rappresentativa fu Antonio Canova
IL NEOCLASSICISMO - CARATTERI GENERALI
Al periodo rivoluzionario francese segua come naturale prodotto e anzi come effetto di una causa storica la dominazione napoleonica che assume un'importanza europea persino mondiale s
la dominazione napoleonica non solo diffuse i principi della rivoluzione francese divulgando le idee dell'Illuminismo ma ripristinò il culto del mondo classico ed artistico che assume la denominazione di neoclassicismo
I ritorno al mondo classico fu avvertito da Bonaparte come una necessità imprescindibile per la conservazione delle proprie conquiste ; il mondo classico infatti riporta direttamente alla Roma dei Cesari e quindi dell'imperialismo romano di cui Napoleone fu insigne ammiratore ecco quindi la rinascita di tutto quello che era romano degli esemplari d'arte delle opere letterarie
la letteratura esaltava il mondo latino e greco
si ritornò così alla poesia primitiva alla visione mitologica della vita con questa logica differenza : nel mondo antico la mitologia fu ragione di vita spiegazione del mondo naturale e fenomenico; nella società e letteratura neoclassica una sublime rievocazione del passato dominato dalla fantasia in un'epoca che celebrava il trionfo della ragione
La mitologia è,quindi, manifestazione puramente poetica.
Il mondo classico però non era stato solo espressione di mitologia, ma anche e principalmente della personalità italica perfetto connubio di fantasia e ragione di sublimazione del reale nel bello e di visioni romantiche
furono cioè non solo il Monti ma anche i Foscolo, il Leopardi ed il Carducci a dare al mondo classico i più spiccati caratteri di un neoclassicismo che, se era antichità nello spirito non mancava di modernità nella visione
non è possibile dividere la nostra poesia in genere e quella dell'Ottocento in gruppi o scuole poiché la poesia quando è veramente tale è interpretazione cosciente della società in mezzo alla quale si svolge e non può conoscere limite a meno che non si voglia fare riferimento a minori e minimi che poetano seguendo regole quindi senza inspirazione
La poesia di questi è un atteggiamento sporadico una moda esteriore ed estranea allo spirito essi quindi sono cultori d'arte e non artisti
I culto della bellezza del reale l'esaltazione del vero e l'attaccamento al mondo del mito in tutti glia altri secoli hanno accompagnato i capolavori d'arte letteraria ed anzi ne hanno costituito l'elemento fondamentale
la dominazione napoleonica non solo diffuse i principi della rivoluzione francese divulgando le idee dell'Illuminismo ma ripristinò il culto del mondo classico ed artistico che assume la denominazione di neoclassicismo
I ritorno al mondo classico fu avvertito da Bonaparte come una necessità imprescindibile per la conservazione delle proprie conquiste ; il mondo classico infatti riporta direttamente alla Roma dei Cesari e quindi dell'imperialismo romano di cui Napoleone fu insigne ammiratore ecco quindi la rinascita di tutto quello che era romano degli esemplari d'arte delle opere letterarie
la letteratura esaltava il mondo latino e greco
si ritornò così alla poesia primitiva alla visione mitologica della vita con questa logica differenza : nel mondo antico la mitologia fu ragione di vita spiegazione del mondo naturale e fenomenico; nella società e letteratura neoclassica una sublime rievocazione del passato dominato dalla fantasia in un'epoca che celebrava il trionfo della ragione
La mitologia è,quindi, manifestazione puramente poetica.
Il mondo classico però non era stato solo espressione di mitologia, ma anche e principalmente della personalità italica perfetto connubio di fantasia e ragione di sublimazione del reale nel bello e di visioni romantiche
furono cioè non solo il Monti ma anche i Foscolo, il Leopardi ed il Carducci a dare al mondo classico i più spiccati caratteri di un neoclassicismo che, se era antichità nello spirito non mancava di modernità nella visione
non è possibile dividere la nostra poesia in genere e quella dell'Ottocento in gruppi o scuole poiché la poesia quando è veramente tale è interpretazione cosciente della società in mezzo alla quale si svolge e non può conoscere limite a meno che non si voglia fare riferimento a minori e minimi che poetano seguendo regole quindi senza inspirazione
La poesia di questi è un atteggiamento sporadico una moda esteriore ed estranea allo spirito essi quindi sono cultori d'arte e non artisti
I culto della bellezza del reale l'esaltazione del vero e l'attaccamento al mondo del mito in tutti glia altri secoli hanno accompagnato i capolavori d'arte letteraria ed anzi ne hanno costituito l'elemento fondamentale
Iscriviti a:
Post (Atom)