il dramma di un popolo - Alessandro Manzoni
E' la fine dell'atto terzo : I Franchi superate le chiuse di Susa irrompono nella pianura, inseguendo I Longobardi in fuga. Gli italiani contemplano la sconfitta dei loro padroni con animo stupito e sospeso : l'antica fierezza della nazione e le umiliazioni subite si mescolano alla nascente speranza della libertà. Ma il poeta raffredda I loro entusiasmi e li mette in guardi a: come possono sperare di avere la libertà dai Franchi? non per loro certo costoro hanno sopportato fatiche e pericoli : essi resteranno qui da padroni, e I poveri illusi dovranno servire a due popoli non solo ai longobardo ma anche ai nuovi signori che ai accorderanno con quelli.
Il coro ha un chiaro riferimento alla situazione politica dei primi anni del Risorgimento ( non si dimentichi che la tragedia fu scritta al tempo dei moti del 1821) : se gli italiani vorranno la libertà dovranno conquistarsela da soli colle proprie forze e con il proprio sacrificio.
In questi versi serpeggia un senso di amaro e doloroso della vita che non è certo felice per nessuno con profonda commozione e cristiana pietà il poeta si accosta tanto agli italiani, schiavi e ben presto delusi nelle speranze quanto ai longobardi ormai non più signori sprezzanti ma poveri genitori angosciati per la sorte dei figli, e ai Franchi costretti a riprendere le armi e a correre rischi mortali una inutile sciagura per I vinti I vincitori e spettatori innocenti.
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