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lunedì 13 maggio 2019

la morte di Ermengarda - Manzoni

la morte di Ermengarda - Manzoni

a metà dell'atto IV il coro commenta la morte di Ermengarda, assopitasi in una pace dolce e serena nel convento di San Salvatore di Brescia, dopo un angoscioso delirio in cui è esploso il suo amore ancora intenso e non sopito per Carlo Magno, il marito che l'ha ripudiata . L'eco della guerra tra Franchi e Longobardi si placa per un momento di fronte alla morte che ha concluso nel silenzio e nella pace di un ritiro religioso il dramma terreno di una giovane infelice, sul cui doloroso destino il poeta si china pensoso e commosso a riflettere : legata per sempre a Carlo Magno  nella solitudine di un chiostro ella chiedeva l'oblio, ma invano perchè I ricordi dei momenti  più felici della sua vita coniugale le tornavano alla mente, tormentandola. Questa lotta durissima coi propri affetti  redime nella sofferenza la giovane principessa; perché possa serenamente morire, è necessario che ella si innalzi dall'amore terreno all'amore celeste offrendo a Dio il proprio tormento. Soltanto la sofferenza redime : per quando ha patito Ermengarda non sarà ricordata con odio come gli altri Longobardi oppressori ma sarà invece compianta come tutte le vittime innocenti che ora riposano intorno a lei.
Il dolore è un dono della provvidenza perché permette di elevarsi sulle violenze e sulle ingiustizie della vita riscattando ogni colpa

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