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giovedì 6 settembre 2018

settecento in Europa

settecento in Europa

Scoperte scientifiche e conseguenti applicazioni tecniche rivoluzionano la vita economica facendola passare da una struttura agricola e artigianale a una struttura capitalistica e industriale; grazie al suo progressivo sviluppo in tutti i campi la borghesia gradualmente scalza dalle posizioni di privilegio sino allora godute il clero e l'aristocrazia su cui si fondava il potere assoluto dei sovrani. L'ascesa dell'intraprendente borghesia intellettuale e mercantile prepara così alla fine dei regimi assoluti : la rivoluzione americana del 1776-83 e la rivoluzione francese del 1789  sono la conclusione di questo lungo processo di trasformazione e l'inizio  di una nuova società civile.
L'Inghilterra è il primo paese a conoscere l'esigenza del rinnovamento. La cultura inglese del tempo ha carattere sostanzialmente pratico e razionalistico: per promuovere lo sviluppo della società  si rifiuta di accettare come dogma indiscutibile quanto la tradizione e l'autorità continuano a imporre e si affrontano i problemi della vita e della realtà basandosi esclusivamente sulla forza della ragione.
Questa mentalità razionalistica dell'Inghilterra si diffonde nei più importanti paesi europei, dove la situazione politica economica e sociale non presenta grosse diversità e dove la borghesia anela ad emanciparsi  dalle classi e dalle strutture tradizionali che inceppano il progresso e mortificano l'individuo nella sua autonoma capacità di pensare e di vivere liberamente.
I paesi  dove l'esempio  inglese è maggiormente  seguito sono la Francia, l'Austria, la Prussia e la Russia, ma con notevoli diversità tra loro.
La Francia darà il maggior contributo al fervore di ricerche e di iniziative che rivoluzionano il modo di pensare e di affrontare problemi economici  politici filosofici culturali e pratici di ogni genere e culminano nell'Enciclopedia ( il primo volume è del 1751, l'ultimo del '72), la grandiosa opera destinata a diventare il più importante veicolo di diffusione e di divulgazione delle nuove idee; ma questo grandioso movimento che prende il nome di illuminismo (dalla fiducia nel "lumi" della ragione che permettono all'uovo di vincere le tenebre dell'ignoranza e del pregiudizio e di rinnovare le strutture sociali per un'effettiva liberazione degli individui e un reale progresso della società) corrisponde a una ostinata difesa dei secolari privilegi, e questo atteggiamento negativo provocherà lo scoppio della rivoluzione. Invece in Austria, Prussia  e Russia il processo di rinnovamento promosso dall'Illuminismo trova u insperato consenso in sovrani particolarmente "illuminati" ( Maria Teresa e Giuseppe II d'Austria, Federico II di Prussia e Caterina II di Russia)  che favoriscono nei propri stati la diffusione dei principi rinnovatori e si fanno essi stessi promotori dei coraggiose riforme economiche e amministrative. Fino allo scoppio della rivoluzione francese i principali paesi europei conoscono un fervore di opere e di iniziative culturali  e pratiche di ogni genere un più alacre pulsare di attività intellettuali, una vivace circolazione di idee, di dibattiti, di proposte.
Anche la letteratura assume gli stessi caratteri esprime le stesse esigenze e rivela lo stesso atteggiamento critico nei confronti della società. Inghilterra e Grancia  attraversano nel settecento due straordinarie stagioni letterarie di importanza veramente eccezionale. In Inghilterra il fervore del dibattito politico si manifesta non solo nella polemica, nella satira e nell'invettiva, ma anche nella saggistica e nel giornalismo che contribuisce a formare  e a diffondere la così' detta pubblica opinione , mentre il romanzo in modo più disteso ma non meno incisivo riflette gli aspetti  più significativi della vita e della società criticandone indirettamente gli aspetti negativi. Tutti i più grandi scrittori del tempo da Defoe (autore del Robinson Crusoe ) a Swift ( autore dei Viaggi di Gulliver) si trovano coinvolti  nelle polemiche tra i partiti Whigs e tories che dominano la vita politica e furono dei grandi giornalisti: le loro opere narrative  anche le più fantastiche ed immaginarie, come le avventure di Robinson Crusoe  e di Gulliver, nascono dalla concretezza della vita reale e dei suoi più scottanti problemi , e vanno perciò lette tenendo d'occhio  tutti i riferimenti aperti o sottintesi a persone e situazioni del mondo contemporaneo.
In Francia l'illuminismo sposta il centro degli interessi culturali dalla corte ai "salotti"  dove i più aperti rappresentanti della nobiltà discutono accanto ai rappresentanti della borghesi a innovatrice. Il " secolo dei lumi " come fu chiamato questo periodo, vide figure di letterati-pensatori di grande spicco : Voltaire, scintillante, arguto  e mondano , più di ogni altro contribuì a demolire vecchi miti e a diffondere  per tutta l'Europa  l'Illuminismo, Diderot diresse L'Enciclopedia, raccogliendo attorno ad essa i più vivaci ingegni contemporanei, Rousseau, campione della democrazia diretta (opposta alla democrazia parlamentare  teorizzata da Montesquieu sul modello inglese) celebrò acanto alla fiducia nella ragione, la necessità del ritorno alla natura e al sentimento per riportare l'uomo e al società alle origini  e correggere in tal modo i guasti della civiltà. Anche in Francia il romanzo riflette la società e i suoi problemi e, con Voltaire e Diderot, propone un genere nuovo, il così detto  conte philosophique  o romanzo filosofico  che, sotto forma di narrazione fantastica, vuole  affrontare e discutere problemi di carattere filosofico.
La diffusione della cultura illuministica francese nelle corti d'Austria, di Prussia  e di Russia valorizzata spesso da contatti personali e dall'amministrazione  dei sovrani per un Voltaire e un Diderot, contribuì a creare anche in questi paesi  un clima favorevole allo sviluppo di personalità di statura veramente europea come Lessing, la cui opera incise non sollo nell'ambito del proprio paese : si può dire che tutta l'Europa respiri la stessa atmosfera culturale, dovuta alla vivacissima circolazione delle idee e alle reciproche influenze degli scrittori. Di questo clima europeo beneficia anche l'Italia soprattutto per ragioni politiche : la Lombardia ad esempio  essendo soggetta al governo riformatore austriaco, risentì  più di ogni altra regione dell'influsso culturale dell'Austria di Maria Teresa e ne risultò di conseguenza favorita l'opera di personalità vigorose e coraggiose come Parini, il cui linguaggio è il linguaggio dell'uomo nuovo che lavora per la fondazione di una società più giusta e umana. Il fervore del rinnovamento colpisce anche chi è nato in una regione retriva e se ne sente soffocato come il piemontese Alfieri : il suo spirito di rivolta anticipa i tempi  della liberazione libertaria e dei cambiamenti radicali .
Lo spirito della ribellione che si agita nel mondo già scosso dalle prospettate riforme illuministiche nasce più dall'impulso del sentimento che dall'analisi rigorosa della ragione: e motivi del romanticismo e della civiltà dell'Ottocento : Rousseau e Alfieri, ad esempio,  si muovono in questo clima e dietro di loro già si intravvedono movimenti come lo Sturm und Drang tedesco o figure tormentate e irruenti come il nostro Foscolo.
Dopo la rivoluzione francese l' Europa  consocerà la grandiosa avventura napoleonica, la conseguente  restaurazione e l'ardore irrefrenabile delle nazionalità anelanti alla libertà e all'indipendenza : il romanticismo rispecchierà vicende e situazioni e darà voce a tutte le esigenze della mente e del cuore.

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