letteratura - il verso sciolto
Per verso sciolto si intende il verso libero da ogni legame sia di strofa che di rima con gli altri della composizione poetica.
La scelta del verso sciolto nasce per lo più dall'esigenza di creare periodi ritmici originali e liberi da condizionamento delle strofe e delle rime fisse : anche la versificazione sciolta crea quindi legami ritmici, però tra serie variabili e non fisse di versi; e di solito usa l'endecasillabo, che meglio permette variazioni di armonia per la varietà dei suoi accenti; così come può usare l'enjambement per creare effetti nuovi attraverso la spezzatura del ritmo normale.
L'uso del verso sciolto risale al '500, ma è andato accentuandosi ed ha come unica norma la successione di un unico tipo di versi (endecasillabo) nella composizione.
Nella poesia moderna è andato sempre più affermandosi l'uso della versificazione libera, in cui le successioni di versi non solo sono sciolte da ogni legame di rima e di strofa, ma altrettanto serie successive di espressioni ritmiche libere, solo vincolate all'esigenza di corrispondere musicalmente al ritmo interiore dell'ispirazione.
Questo ha portato al rifiuto della metrica tradizionale e del suo complesso di norme, sentite come ostacoli e vincoli alla libera e originale espressione delle emozioni interiori, specialmente da parte dei preermetici e degli ermetici.
E' pur vero che, a valutare più attentamente alla tradizione metrica : ad esempio nella nota immagine poetica di Ungaretti Soldati :
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.
Possiamo trovare due tradizionali settenari : si sta come d'autunno // sugli alberi le foglie.
Ma è cadenza della nuova versificazione che muta profondamente rispetto alla metrica tradizionale, perché non insiste più sul ritmo dato dagli accenti ma sul valore fonico e sulle capacità evocative della parola sentita nella sua essenzialità.
E' un processo di ricerca di un'espressione poetica veramente intima e personale, che la vecchia metrica non riusciva a soddisfare perché sembrava ricondurre a echi convenzionali.
Proprio questo carattere di originalità ha tolto però all'espressione della poesia gran parte della funzione di comunicazione sociale che essa aveva assunto nei secoli scorsi. Riconoscendosi più facilmente nelle strofe e nelle rime tradizionali, il pubblico dei lettori trovava il momento più alto dell'esperienza raccolto nell'espressione poetica : dai versi di Parini, Foscolo, di Carducci accettava di ricevere non solo l'eco sottile dei problemi individuali, ma moniti di vita morale, politica e sociale.
Oggi questa funzione pubblica è assunta prevalentemente dalla prosa : dai giornali, dalla saggistica, dalla narrativa e dai social.
Proprio l'estrema individualità del linguaggio poetico lo riserva ad un pubblico limitato e sensibile, mentre rende difficile una sua più ampia risonanza in un più vasto mondo di lettori.
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