l'osservazione e la descrizione costituiscono due delle principali fonti di idee, ma un' altra fonte importante è la lettura. anche qui occorre tuttavia chiarire "che cosa" si deve leggere e in quale modo dalla lettura si possono trarre frutti utili per i nostri componimenti
che cosa si deve leggere.
indubbiamente si si leggono libri scritti malamente in maniera sciatta si perde solo del tempo.
anche i fumetti, così diffusi oggi tra i ragazzi, possono interessare o divertire ma non insegnano a scrivere bene e non abituano a svolgere con ordine e con connessione i proprio pensiero
ciò non significa mettere al bando i fumetti se ne possono leggere tanti quanti si desidera purchè :
- essi non soppiantino la lettura degli altri libri e degli altri racconti
- essi siano fumetti creati con spirito ed intelligenza grafica, che stimolino la nostra fantasia che dicano qualche cosa attraverso un linguaggio magari sintetico ma significativo
perché la lettura giovi dunque è indispensabile che si leggano libri scritti con serietà con frutto di esperienze di riflessioni di impegno
i grandi scrittori d'ogni tempo e di ogni paese hanno osservato, riflettuto, vissuto, creato immagini per noi e noi leggendo le loro opere vivremo i loro e i nostri sentimenti e i loro problemi, che spesso sono anche i nostri, impareremo ad osservare affineremo il nostro intelletto e il nostro gusto, accresceremo sempre più le nostre cognizioni
come si deve leggere
ma il solo leggere non è sufficiente per arricchire la mente di idee, di concetti, e per imparare a scrivere : è necessario leggere bene con attenzione e meditare su ciò che si legge
potrà anche essere utile leggere ad alta voce pronunciando chiaramente le singole parole, ma soprattutto impegnando a leggere con espressione, assecondando con i tono della voce il senso del testo
leggere con espressione non è artificio . Quando si narra ad una persona un fatto doloroso, la voce assume naturalmente un tono basso e triste, E, se al contrario, si riferisce un fatto allegro , la voce assume una intonazione vivace. Dunque si può fare altrettanto quando si legge un brano in prosa o poesia.
si legga perciò lentamente, e con voce sommessa, un brano malinconico e con tutte le sfumature che essa richiede; velocemente un dialogo tra persone che bisticciano; con tono spigliato un racconto in cui si narra una burla
dalla lettura alla riflessione , al riassunto-componimento
alla lettura è bene far seguire di tanto in tanto qualche esercitazione
- si legga qualche pagina di un buon libro e si ricerchi il significato di ogni vocabolo non noto ricorrendo al vocabolario
- si sottolineino tutte le espressioni che ci sembrano felici e che ci hanno particolarmente colpito
- si sottolineino via via, ad esempio tutte le espressioni che indicano stati d'animo oppure le descrizioni di luoghi, di persone ecc.
A questa lettura approfondita si può far seguire una esercitazione scritta :
.-si riassuma per iscritto quanto letto : ma senza tralasciare ( sia pur riassumendolo in poche parole) alcun concetto e ricopiando quasi integralmente, le descrizioni, i ritratti dei personaggio e le espressioni indicanti lo stato d'animo, così da imprimere bene tutto ciò nella mente ed arricchire il proprio patrimonio di idee.
- si pongano in evidenza l'immediatezza descrittiva, le immagini efficaci, la proprietà nell'uso dei vocaboli, notando come questi e non altri doveva usare l'autore per esprimere con esattezza il proprio pensiero.
- si esprima , infine, il proprio pensiero su quanto letto, e si dica oltre a quanto suggerisce il brano specifico
a) se il brano letto ci è piaciuto o no e perché
b) quale parte di esso ha maggiormente colpito il nostro interesse (si riportino le frasi che maggiormente sono piaciute
c)qualora si tratti di un racconto, quale personaggio ci ha maggiormente interessato e per
chè
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lunedì 29 dicembre 2014
domenica 21 dicembre 2014
saper scrivere - l'osservazione
per scrivere c'è bisogno di idee
queste si acquistano con l'osservazione con la riflessione con lo studio con la lettura con l'esperienza di vita
tutto ciò che è intorno a noi costituisce una miniera di idee
ma molti non se ne accorgono si muovo camminano percorrono vie attraversano strade ma non vedono non guardano non ascoltano non osservano
e ben poco si fissa nella memoria
per sapere un giorno comporre la memoria deve essere nutrita continuamente da osservazioni
infatti la nostra mente è simile ad una pellicola dove rimane impresso quello che abbiamo visto
tutte le immagini tutti i ricordi vi si accumulano e vi rimangono secondo l'impressione provata
bisogna accrescere quanto più si può questa ricchezza osservando tutto quanto avviene intorno a noi senza trascurare i particolari fermare in noi le sensazioni rendere attiva la memoria.
per educare noi stessi all'osservazione per acquisire quello che comunemente si dice spirito di osservazione è però necessario eseguire molte descrizioni.
se scriviamo cose o avvenimenti facendo esercizio verrà tutto naturale ci abitueremo a esporre con metodo
queste si acquistano con l'osservazione con la riflessione con lo studio con la lettura con l'esperienza di vita
tutto ciò che è intorno a noi costituisce una miniera di idee
ma molti non se ne accorgono si muovo camminano percorrono vie attraversano strade ma non vedono non guardano non ascoltano non osservano
e ben poco si fissa nella memoria
per sapere un giorno comporre la memoria deve essere nutrita continuamente da osservazioni
infatti la nostra mente è simile ad una pellicola dove rimane impresso quello che abbiamo visto
tutte le immagini tutti i ricordi vi si accumulano e vi rimangono secondo l'impressione provata
bisogna accrescere quanto più si può questa ricchezza osservando tutto quanto avviene intorno a noi senza trascurare i particolari fermare in noi le sensazioni rendere attiva la memoria.
per educare noi stessi all'osservazione per acquisire quello che comunemente si dice spirito di osservazione è però necessario eseguire molte descrizioni.
se scriviamo cose o avvenimenti facendo esercizio verrà tutto naturale ci abitueremo a esporre con metodo
martedì 16 dicembre 2014
la stilistica e le sue parti
con lo studio della grammatica nei suoi aspetti fonologia morfologia e sintassi veniamo in possesso cosciente e ragionato della lingua che comunemente usiamo impariamo a parlare a scrivere con correttezza, a disporre opportunamente le categorie di parole nel messaggio che comunichiamo ad altri
ma così esporremmo il nostro pensiero in modo scialbo e freddo se alle possibilità espressive forniteci dalla grammatica non daremo vita se dopo esserci impadroniti di esse non sapremo usarle in modo da raggiungere gli effetti che desideriamo, pervenendo ad una nostra particolare maniera di esprimersi ad uno stile ciò dipende
- dalle nostre facoltà intellettuali
- dalle condizioni della società in cui viviamo perché condiziona il nostro mondo interiore
- dal tipo de dalla qualità dei pensieri e dei sentimenti che ci proponiamo di esprimere i quali necessariamente determinano modi particolari di raggruppare le idee ed esporle
- dal fine che ci proponiamo con il nostro messaggio di narrare, di rappresentare avvenimenti reali o immaginari, di esprimere sentimenti umani, civili, religiosi
- dalla scelta che facciamo del fraseggio ed dei costrutti con cui traduciamo quello che abbiamo da dire
- dallo studio in genere, dalla lettura di autori, dalla riflessione, dalla fantasia, dal sentimento
lo stile quindi è una manifestazione concreta della nostra personalità e come tale non può soggiacere a regole, a leggi
ma è anche vero che possiamo perfezionarlo attraverso lo studio della stilistica questa è costituita essenzialmente in :
- invenzione : cioè la ricerca di pensieri sentimenti intorno ad un argomento
- disposizione: la scelta la disposizione e coordinazione secondo un ordine logico ma anche con criteri soggettivi
- elocuzione : alla espressione più appropriata ed efficace
ma così esporremmo il nostro pensiero in modo scialbo e freddo se alle possibilità espressive forniteci dalla grammatica non daremo vita se dopo esserci impadroniti di esse non sapremo usarle in modo da raggiungere gli effetti che desideriamo, pervenendo ad una nostra particolare maniera di esprimersi ad uno stile ciò dipende
- dalle nostre facoltà intellettuali
- dalle condizioni della società in cui viviamo perché condiziona il nostro mondo interiore
- dal tipo de dalla qualità dei pensieri e dei sentimenti che ci proponiamo di esprimere i quali necessariamente determinano modi particolari di raggruppare le idee ed esporle
- dal fine che ci proponiamo con il nostro messaggio di narrare, di rappresentare avvenimenti reali o immaginari, di esprimere sentimenti umani, civili, religiosi
- dalla scelta che facciamo del fraseggio ed dei costrutti con cui traduciamo quello che abbiamo da dire
- dallo studio in genere, dalla lettura di autori, dalla riflessione, dalla fantasia, dal sentimento
lo stile quindi è una manifestazione concreta della nostra personalità e come tale non può soggiacere a regole, a leggi
ma è anche vero che possiamo perfezionarlo attraverso lo studio della stilistica questa è costituita essenzialmente in :
- invenzione : cioè la ricerca di pensieri sentimenti intorno ad un argomento
- disposizione: la scelta la disposizione e coordinazione secondo un ordine logico ma anche con criteri soggettivi
- elocuzione : alla espressione più appropriata ed efficace
interiezioni onomatopee
una particella di solito dimenticata è l'interiezione
capita di dover esprimere uno stato d'animo durante il discorso ed usiamo delle esclamazioni o interiezioni le quali non hanno alcun nesso grammaticale con il resto del discorso
le interiezioni sono
semplici formate da una sola parola uh! ah! mah!
composte formate da una parola composta suvvia! addio! ahimè!
improprie formate da sostantivi aggettivi avverbi usati come esclamativi orrore! zitto! bene!
esclamative sono espresse da più parole che bellezza! alto là! quanti guai !
quelle onomatopee son voci di richiamo pss, pss! sst!
a desse si aggiungono anche le voci degli animali, i rumori
miao ! patatrac!
capita di dover esprimere uno stato d'animo durante il discorso ed usiamo delle esclamazioni o interiezioni le quali non hanno alcun nesso grammaticale con il resto del discorso
le interiezioni sono
semplici formate da una sola parola uh! ah! mah!
composte formate da una parola composta suvvia! addio! ahimè!
improprie formate da sostantivi aggettivi avverbi usati come esclamativi orrore! zitto! bene!
esclamative sono espresse da più parole che bellezza! alto là! quanti guai !
quelle onomatopee son voci di richiamo pss, pss! sst!
a desse si aggiungono anche le voci degli animali, i rumori
miao ! patatrac!
uso della preposizione
le preposizioni proprie hanno valore generico e ciascuna può formare più complementi diretti i quali completano un enunciato specificando una indicazione
di luogo
su un ramo
di specificazione
di ciliegio
di tempo
nell'ora
di modo
con i piedi
di fine
per mangiare
ecc.
di luogo
su un ramo
di specificazione
di ciliegio
di tempo
nell'ora
di modo
con i piedi
di fine
per mangiare
ecc.
la preposizione
le preposizioni possono esser proprie cioè di, a, da, in, con, su, per, tra, fra
quando si uniscono ad un articolo formano le preposizioni articolate
singolare plurale
di + il, lo, la, i gli, le del dello della dei degli delle
a + il, lo, la, i gli, le al allo alla ai agli alle
da + il lo la i gli le dal dallo dalla dai dagli dalle
in + il lo la i gli le nel nello nella nei negli nelle
con + il lo la i gli le (col collo colla) (coi cogli colle)
su + il lo la i gli le sul sullo sulla sui sugli sulle
per + il lo la i gli le (pei pello pella) (pei pegli pelle)
le preposizioni con e per adesso no si usano più articolate meglio dire con il o per il
ci sono poi le preposizioni improprie cioè quelle che per loro natura sono avverbi o aggettivi o participi verbali che vengono usati talvolta come preposizioni
sopra fuori di, vicino a, lontano da, in mezzo a, di là da, di qua da, prima di, dopo, accanto a, fino a, in luogo di, per opera di, a favore di, rispetto a, dietro, all'infuori di, insieme con a guisa di, alla presenza di, per causa di.
quando si uniscono ad un articolo formano le preposizioni articolate
singolare plurale
di + il, lo, la, i gli, le del dello della dei degli delle
a + il, lo, la, i gli, le al allo alla ai agli alle
da + il lo la i gli le dal dallo dalla dai dagli dalle
in + il lo la i gli le nel nello nella nei negli nelle
con + il lo la i gli le (col collo colla) (coi cogli colle)
su + il lo la i gli le sul sullo sulla sui sugli sulle
per + il lo la i gli le (pei pello pella) (pei pegli pelle)
le preposizioni con e per adesso no si usano più articolate meglio dire con il o per il
ci sono poi le preposizioni improprie cioè quelle che per loro natura sono avverbi o aggettivi o participi verbali che vengono usati talvolta come preposizioni
sopra fuori di, vicino a, lontano da, in mezzo a, di là da, di qua da, prima di, dopo, accanto a, fino a, in luogo di, per opera di, a favore di, rispetto a, dietro, all'infuori di, insieme con a guisa di, alla presenza di, per causa di.
venerdì 12 dicembre 2014
le congiunzioni subordinative
congiunzioni dichiarative che, come
introducono una proposizione oggettiva o soggettiva
temo che verrà
congiunzioni causali perché, poiché siccome, dal momento che, per il fatto che....
introducono una proposizione causale
mi piace il luogo perché è ricco di alberi
congiunzioni finali perché, affinché
introducono una proposizione finale
te lo dico affinché possiate provvedere subito
congiunzioni consecutive così tanto che, talmente che, così che,
introducono una proposizione consecutiva
era così tanto caldo che ho bevuto due litri di acqua
congiunzioni temporali quando, allorché, mentre, subito, appena che, fino a che, nel momento in cui
introducono una proposizione temporale
è arrivato mentre cenavo
congiunzioni condizionali se, purchè, qualora, posto che, a patto che, supposto che, a meno che
introducono una proposizione condizionale
ti scriverò spesso a patto che tu mi risponda sempre
congiunzioni concessive sebbene, benché, quantunque, nonostante che, per quanto, ancorché
introducono una proposizione concessiva
per quanto l'azione fosse pericolosa non esitò ad intraprenderla
congiunzione modali come, come se, siccome, quasi, in qualsiasi maniera, nel modo che,
introducono una proposizione modale
ti devi comportare come ti consigliano i tuoi genitori
congiunzioni eccettuative tranne, fuorché, eccetto che, a meno che,
introducono una proposizione eccettuativa
potevi far tutto fuorchè mostrargli la foto
congiunzioni interrogative quando, come. perché, se, quanto
introducono una proposizione interrogativa indiretta
desidero sapere quando ritorni
congiunzione dubitativa se introdotta da verbi che esprimono dubbi
introduce una proposizione dubitativa
non so se abbia recitato
introducono una proposizione oggettiva o soggettiva
temo che verrà
congiunzioni causali perché, poiché siccome, dal momento che, per il fatto che....
introducono una proposizione causale
mi piace il luogo perché è ricco di alberi
congiunzioni finali perché, affinché
introducono una proposizione finale
te lo dico affinché possiate provvedere subito
congiunzioni consecutive così tanto che, talmente che, così che,
introducono una proposizione consecutiva
era così tanto caldo che ho bevuto due litri di acqua
congiunzioni temporali quando, allorché, mentre, subito, appena che, fino a che, nel momento in cui
introducono una proposizione temporale
è arrivato mentre cenavo
congiunzioni condizionali se, purchè, qualora, posto che, a patto che, supposto che, a meno che
introducono una proposizione condizionale
ti scriverò spesso a patto che tu mi risponda sempre
congiunzioni concessive sebbene, benché, quantunque, nonostante che, per quanto, ancorché
introducono una proposizione concessiva
per quanto l'azione fosse pericolosa non esitò ad intraprenderla
congiunzione modali come, come se, siccome, quasi, in qualsiasi maniera, nel modo che,
introducono una proposizione modale
ti devi comportare come ti consigliano i tuoi genitori
congiunzioni eccettuative tranne, fuorché, eccetto che, a meno che,
introducono una proposizione eccettuativa
potevi far tutto fuorchè mostrargli la foto
congiunzioni interrogative quando, come. perché, se, quanto
introducono una proposizione interrogativa indiretta
desidero sapere quando ritorni
congiunzione dubitativa se introdotta da verbi che esprimono dubbi
introduce una proposizione dubitativa
non so se abbia recitato
le congiunzioni coordinative
- le congiunzioni copulative o aggiuntive
affermative : anche, pure, altresì, inoltre
negative : né, neanche, neppure, nemmeno
uniscono due termini simili di una proposizione o due pensieri affermando o negando
Renzo si alzò e disse le preghiere
non andrò da lui né gli scriverò
- le congiunzioni disgiuntive o, oppure, ovvero, ossia, altrimenti
uniscono due pensieri (proposizioni) uno dei quali esclude l'altro
fa questo lavoro oppure ritorna a studiare
- le congiunzioni avversative ma, però, eppure , ebbene, tuttavia, al contrario, piuttosto, invece, laddove, non di meno, invece, mentre, del resto
uniscono due proposizioni (o pensieri ) tra loro contrapposti
lo invitai ma non venne
- le congiunzioni conclusive dunque, perciò, ebbene, quindi, pertanto, sicchè, per questo, in conclusione, per conseguenza, per la qualcosa,
uniscono due proposizioni ( o pensieri) delle quali la seconda è la conclusione della prima
ho fatto il mio dovere perciò ho la coscienza pulita
- le congiunzioni dimostrative o dichiarative infatti, difatti, cioè, vale a dire, in effetti, in realtà,
uniscono due pensieri dei quali il secondo spiega il primo o comprova il pensiero precedentemente esposto
vi parlerò dell'Ariosto cioè dell'Orlando furioso
- le congiunzioni correlative sia .....sia, o.....o, né....né, non solo....... ma anche, come....così, tanto... quanto
unisono in correlazione due elementi della medesima specie che si corrispondono oppure due enunciati
non volle fare né questo né quello
egli non solo lavora ma anche studia
affermative : anche, pure, altresì, inoltre
negative : né, neanche, neppure, nemmeno
uniscono due termini simili di una proposizione o due pensieri affermando o negando
Renzo si alzò e disse le preghiere
non andrò da lui né gli scriverò
- le congiunzioni disgiuntive o, oppure, ovvero, ossia, altrimenti
uniscono due pensieri (proposizioni) uno dei quali esclude l'altro
fa questo lavoro oppure ritorna a studiare
- le congiunzioni avversative ma, però, eppure , ebbene, tuttavia, al contrario, piuttosto, invece, laddove, non di meno, invece, mentre, del resto
uniscono due proposizioni (o pensieri ) tra loro contrapposti
lo invitai ma non venne
- le congiunzioni conclusive dunque, perciò, ebbene, quindi, pertanto, sicchè, per questo, in conclusione, per conseguenza, per la qualcosa,
uniscono due proposizioni ( o pensieri) delle quali la seconda è la conclusione della prima
ho fatto il mio dovere perciò ho la coscienza pulita
- le congiunzioni dimostrative o dichiarative infatti, difatti, cioè, vale a dire, in effetti, in realtà,
uniscono due pensieri dei quali il secondo spiega il primo o comprova il pensiero precedentemente esposto
vi parlerò dell'Ariosto cioè dell'Orlando furioso
- le congiunzioni correlative sia .....sia, o.....o, né....né, non solo....... ma anche, come....così, tanto... quanto
unisono in correlazione due elementi della medesima specie che si corrispondono oppure due enunciati
non volle fare né questo né quello
egli non solo lavora ma anche studia
la congiunzione
come i pronomi relativi anche le congiunzioni hanno la funzione, nella frase di collegare tra loro i vari enunciati
senza le congiunzioni il discorso sarebbe slegato e senza senso
esse ci offrono l'opportunità di congiungere tra loro due parole dello stesso tipo due pensieri come pure congiungere due proposizioni e far dipendere una dall'altra
e si distinguono in
-congiunzioni coordinative o coordinanti le quali congiungono tra loro due proposizioni senza dar rilievo più all'una che all'altra
le foglie del bosco diventarono gialle e il vento le portò via
o due elementi della proposizione
sei felice o triste
- congiunzioni subordinative o subordinanti le quali congiungono due proposizioni di cui la seconda dipende dalla prima
mi risulta che tu studi
possono inoltre essere formate da una sola parola o da due o più parole insieme anche se
senza le congiunzioni il discorso sarebbe slegato e senza senso
esse ci offrono l'opportunità di congiungere tra loro due parole dello stesso tipo due pensieri come pure congiungere due proposizioni e far dipendere una dall'altra
e si distinguono in
-congiunzioni coordinative o coordinanti le quali congiungono tra loro due proposizioni senza dar rilievo più all'una che all'altra
le foglie del bosco diventarono gialle e il vento le portò via
o due elementi della proposizione
sei felice o triste
- congiunzioni subordinative o subordinanti le quali congiungono due proposizioni di cui la seconda dipende dalla prima
mi risulta che tu studi
possono inoltre essere formate da una sola parola o da due o più parole insieme anche se
giovedì 11 dicembre 2014
alcune osservazioni sui pronomi relativi
quale
è sempre preceduto dall'articolo
il quale la quale
può avere valore di aggettivo relativo quando è seguito dal nome
il quale cane
senza articolo a valore di come
una notta quale ognuno può immaginarsela
che
è invariabile vale si a per il maschile che per il femminile
si usa soltanto come soggetto e complemento oggetto
ricordo un canto che iniziava così
quel signore che abbiamo aiutato
preceduto dall'articolo determinativo o da preposizione articolata vale la quale cosa
il che mi addolora
non confondere il diverso valore che può avere che
a) pronome relativo (l'uomo che hai visto)
b) pronome interrogativo (che disse?)
c) aggettivo interrogativo (che libro leggi ?)
d) pronome esclamativo (che mi succede !)
e) aggettivo esclamativo (che bell'anello )
f) congiunzione ( dico che verrò)
in particolare non confondere il che pronome relativo e congiunzione
come pronome può essere sostituito da la quale il quale
se non si può sostituire è congiunzione
cui è invariabile serve per il maschile e femminile per il singolare e plurale
si usa soltanto come complemento indiretto mai come soggetto o oggetto
il paese di cui conosci i laghi
cui quando significa a cui si può usare senza la preposizione a ma è uso letterario
a voi cui fortuna ha posto una mano .....
è sempre preceduto dall'articolo
il quale la quale
può avere valore di aggettivo relativo quando è seguito dal nome
il quale cane
senza articolo a valore di come
una notta quale ognuno può immaginarsela
che
è invariabile vale si a per il maschile che per il femminile
si usa soltanto come soggetto e complemento oggetto
ricordo un canto che iniziava così
quel signore che abbiamo aiutato
preceduto dall'articolo determinativo o da preposizione articolata vale la quale cosa
il che mi addolora
non confondere il diverso valore che può avere che
a) pronome relativo (l'uomo che hai visto)
b) pronome interrogativo (che disse?)
c) aggettivo interrogativo (che libro leggi ?)
d) pronome esclamativo (che mi succede !)
e) aggettivo esclamativo (che bell'anello )
f) congiunzione ( dico che verrò)
in particolare non confondere il che pronome relativo e congiunzione
come pronome può essere sostituito da la quale il quale
se non si può sostituire è congiunzione
cui è invariabile serve per il maschile e femminile per il singolare e plurale
si usa soltanto come complemento indiretto mai come soggetto o oggetto
il paese di cui conosci i laghi
cui quando significa a cui si può usare senza la preposizione a ma è uso letterario
a voi cui fortuna ha posto una mano .....
i pronomi relativi
questi pronomi hanno particolare importanza poiché si riferiscono ad un nome o a un pronome di una proposizione precedente mettono in relazione o congiungono la proposizione alla quale appartengono con quella precedente
che cui il quale la quale sono pronomi relativi e fanno anche le veci del nome contenuto nella frase precedente
il nuoto subacqueo è il nuovissimo sport che oggi si va diffondendo
che è un pronome relativo che unisce le due proposizioni e fa le veci del nome sport
il pronome relativo svolge pertanto due compiti
A) congiunge la proposizione di cui fa parte che prende il nome di proposizione relativa con la precedente e da cui dipende (proposizione reggente)
B) rappresenta un nome o un pronome contenuto nella proposizione che precede
andiamo da Antonio che mi deve dare un libro
reggente relativa
viene messo subito dopo il nome a cui si riferisce
che cui il quale la quale sono pronomi relativi e fanno anche le veci del nome contenuto nella frase precedente
il nuoto subacqueo è il nuovissimo sport che oggi si va diffondendo
che è un pronome relativo che unisce le due proposizioni e fa le veci del nome sport
il pronome relativo svolge pertanto due compiti
A) congiunge la proposizione di cui fa parte che prende il nome di proposizione relativa con la precedente e da cui dipende (proposizione reggente)
B) rappresenta un nome o un pronome contenuto nella proposizione che precede
andiamo da Antonio che mi deve dare un libro
reggente relativa
viene messo subito dopo il nome a cui si riferisce
i pronomi interrogativi
servono a ricercare il nome di una cosa con una domanda diretta
e sono
chi, che, che cosa, quale quanto
come gli aggettivi interrogativi si mettono sempre all'inizio della proposizione che si chiamerà proposizione interrogativa
chi è ?
e sono
chi, che, che cosa, quale quanto
come gli aggettivi interrogativi si mettono sempre all'inizio della proposizione che si chiamerà proposizione interrogativa
chi è ?
pronomi indefiniti
designano in modo approssimativo indeterminato le persone le cose e gli animali fanno le veci di un nome
sono soltanto pronomi
qualcuno
qualcheduno
ognuno
chiunque
chicchessia
altri
certuni
alcunché
checché
checchessia
qualcosa
niente
nulla
sono pronomi e aggettivi
uno una
alcuno alcuna -i -e
taluno -a -i -e
ciascuno -a
ciascheduno -a
altro -a -e -i
troppo -a -e -i
parecchio -a -i -e
molto -a -i -e
poco a -chi -che
tutto a i e
tanto a i e
quanto a i e
alquanto a i e
altrettanto a i e
nessuno a
veruno a
non sono mai pronomi ma sempre aggettivi
ogni
qualche
qualunque
qualsisia
qualsiasi
qualsivoglia
si può considerare pronome indefinito anche l'aggettivo determinativo tale quando è preceduto da un
un tale freddo
si può considerare pronome indefinito anche l'aggettivo certo preceduto da un
un certo punto
sono soltanto pronomi
qualcuno
qualcheduno
ognuno
chiunque
chicchessia
altri
certuni
alcunché
checché
checchessia
qualcosa
niente
nulla
sono pronomi e aggettivi
uno una
alcuno alcuna -i -e
taluno -a -i -e
ciascuno -a
ciascheduno -a
altro -a -e -i
troppo -a -e -i
parecchio -a -i -e
molto -a -i -e
poco a -chi -che
tutto a i e
tanto a i e
quanto a i e
alquanto a i e
altrettanto a i e
nessuno a
veruno a
non sono mai pronomi ma sempre aggettivi
ogni
qualche
qualunque
qualsisia
qualsiasi
qualsivoglia
si può considerare pronome indefinito anche l'aggettivo determinativo tale quando è preceduto da un
un tale freddo
si può considerare pronome indefinito anche l'aggettivo certo preceduto da un
un certo punto
i pronomi dimostrativi
indicano rispetto alla persona che parla il posto che occupa una cosa e ne fanno le veci
essi sono
singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
questi
questo questa questi queste
costui costei costoro costoro
quegli
quello quella quelli quelle
colui colei coloro coloro
stesso stessa stessi stesse
medesimo medesima medesimi medesime
tale tale tali tali
codesto codesta codesti codeste
ciò
questi svolge solo la funzione di soggetto ed è maschile singolare si riferisce a persona nominata per ultima
Cloridano e Medoro erano due guerrieri questi (Medoro) era un giovinetto
quegli svolge solo funzione di soggetto ed è maschile singolare si riferisce a persona nominata per prima
Cloridano e Medoro erano due guerrieri quegli (Cloridano) un uomo coraggioso e temerario
questo (- a -e -i) si riferisce a persone vicine a chi parla
quello (-a -e -i) si riferisce a cose lontane da chi parla
colui colei e coloro sono di uso letterario e si usano per le persone e si usano quando sono seguiti da che
colui che sarà espulso
costui costei e costoro sono di solito usati come dispregiativi si riferiscono a persone
costui non combinerà niente
stesso e medesimo si usano quando si vuole porre in rilievo l'identità tra il nome precedente e il pronome che lo rappresenta e vengono chiamati pronomi identificativi
l'uomo che è venuto oggi è lo stesso di ieri
tale può essere anche pronome indefinito e ha il valore di questo e quello
tale è il suo carattere
ciò si riferisce solo a cosa e significa questa codesta quella cosa quelle cose ed è indeclinabile
si usa come soggetto e complemento
quando è complemento può essere sostituito dalle particelle pronominali dimostrative la lo le li ne ci vi
io lo affermo = io affermo ciò
lo la li le ci
sono pronomi dimostrativi quando sostituiscono un nome di cosa o di animale
te lo assicuro
sono pronomi personali quando sostituiscono un nome di persona
l'onda ci avvolse
ne può essere
- pronome personale
ne (di lui di lei ) parlerò ai miei genitori
- pronome dimostrativo
non ne (di ciò) sento la necessità
- avverbio di moto da luogo
andiamocene
-particella con valore intensivo
ne va della vita
essi sono
singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
questi
questo questa questi queste
costui costei costoro costoro
quegli
quello quella quelli quelle
colui colei coloro coloro
stesso stessa stessi stesse
medesimo medesima medesimi medesime
tale tale tali tali
codesto codesta codesti codeste
ciò
questi svolge solo la funzione di soggetto ed è maschile singolare si riferisce a persona nominata per ultima
Cloridano e Medoro erano due guerrieri questi (Medoro) era un giovinetto
quegli svolge solo funzione di soggetto ed è maschile singolare si riferisce a persona nominata per prima
Cloridano e Medoro erano due guerrieri quegli (Cloridano) un uomo coraggioso e temerario
questo (- a -e -i) si riferisce a persone vicine a chi parla
quello (-a -e -i) si riferisce a cose lontane da chi parla
colui colei e coloro sono di uso letterario e si usano per le persone e si usano quando sono seguiti da che
colui che sarà espulso
costui costei e costoro sono di solito usati come dispregiativi si riferiscono a persone
costui non combinerà niente
stesso e medesimo si usano quando si vuole porre in rilievo l'identità tra il nome precedente e il pronome che lo rappresenta e vengono chiamati pronomi identificativi
l'uomo che è venuto oggi è lo stesso di ieri
tale può essere anche pronome indefinito e ha il valore di questo e quello
tale è il suo carattere
ciò si riferisce solo a cosa e significa questa codesta quella cosa quelle cose ed è indeclinabile
si usa come soggetto e complemento
quando è complemento può essere sostituito dalle particelle pronominali dimostrative la lo le li ne ci vi
io lo affermo = io affermo ciò
lo la li le ci
sono pronomi dimostrativi quando sostituiscono un nome di cosa o di animale
te lo assicuro
sono pronomi personali quando sostituiscono un nome di persona
l'onda ci avvolse
ne può essere
- pronome personale
ne (di lui di lei ) parlerò ai miei genitori
- pronome dimostrativo
non ne (di ciò) sento la necessità
- avverbio di moto da luogo
andiamocene
-particella con valore intensivo
ne va della vita
mercoledì 10 dicembre 2014
i pronomi possessivi
hanno la stessa forma dell'aggettivo ma l'aggettivo determina il nome e il pronome sottintende (non sostituisce) un nome
pertanto spesso i pronomi possessivi vengono chiamati aggettivi possessivi sostantivati
il pronome possessivo è sempre preceduto dall'articolo
sing il mio il tuo il suo il vostro il nostro il loro il proprio l'altrui
la mia la tua la sua la vostra la nostra la loro la propria l'altrui
plur i miei i tuoi i suoi i vostri i nostri i loro i propri gli altrui
le mie le tue le sue le vostre le nostre le loro le proprie le altrui
esempi
quell'ombrello è mio
meglio il tuo o il suo
pertanto spesso i pronomi possessivi vengono chiamati aggettivi possessivi sostantivati
il pronome possessivo è sempre preceduto dall'articolo
sing il mio il tuo il suo il vostro il nostro il loro il proprio l'altrui
la mia la tua la sua la vostra la nostra la loro la propria l'altrui
plur i miei i tuoi i suoi i vostri i nostri i loro i propri gli altrui
le mie le tue le sue le vostre le nostre le loro le proprie le altrui
esempi
quell'ombrello è mio
meglio il tuo o il suo
pronomi allocutivi
si chiamano pronomi allocutivi i pronomi che si usano rivolgendosi a persone di riguardo o ad amici nel parlare o nello scrivere si può dare del tu del voi o del lei
si dà del tu a una persona di confidenza amici parenti
si dà del voi invece che del tu ad una persona verso la quale vogliamo dimostrare rispetto e con la quale non si è in confidenza anche se oggi si usa sempre meno
si dà del lei a una persona di riguardo in segno di rispetto
si dà del tu a una persona di confidenza amici parenti
si dà del voi invece che del tu ad una persona verso la quale vogliamo dimostrare rispetto e con la quale non si è in confidenza anche se oggi si usa sempre meno
si dà del lei a una persona di riguardo in segno di rispetto
errori comuni nell'uso dei pronomi
si sita bene attenti ad usare le forme dei pronomi non confondendo i pronomi soggetto da quelli complemento
- errati sono i modo di dire
pensaci te la forma corretta è pensaci tu
te non lo devi fare la forma corretta è tu non lo devi fare
- e errato per la stessa ragione usare me al posto di io
e sbagliato dire per egli di egli di ella
ma si dirà per lui di lei
- è di uso antiquato e quindi da evitare
la di lei sorella il di lui babbo
- è bene evitare di mettere accanto nella stessa frase due pronomi che sono la ripetizione uno dell'altro
a me mi a te ti
- e scorretto porre in una stessa frase la particella pronominale ne riferita ad un complemento di specificazione o di argomento quando è una ripetizione
di queste cose ne faccio a meno il ne equivale a certe cose quindi si dirà
di queste cose faccio a meno
- non è esatto usare gli al posto di le (= a lei)
vidi tua sorella e gli riferii
la forma corretta è vidi tua sorella e le riferii
e entrato in uso comune adoperare gli al posto di loro
parlò con gli scolare e gli disse
- errati sono i modo di dire
pensaci te la forma corretta è pensaci tu
te non lo devi fare la forma corretta è tu non lo devi fare
- e errato per la stessa ragione usare me al posto di io
e sbagliato dire per egli di egli di ella
ma si dirà per lui di lei
- è di uso antiquato e quindi da evitare
la di lei sorella il di lui babbo
- è bene evitare di mettere accanto nella stessa frase due pronomi che sono la ripetizione uno dell'altro
a me mi a te ti
- e scorretto porre in una stessa frase la particella pronominale ne riferita ad un complemento di specificazione o di argomento quando è una ripetizione
di queste cose ne faccio a meno il ne equivale a certe cose quindi si dirà
di queste cose faccio a meno
- non è esatto usare gli al posto di le (= a lei)
vidi tua sorella e gli riferii
la forma corretta è vidi tua sorella e le riferii
e entrato in uso comune adoperare gli al posto di loro
parlò con gli scolare e gli disse
martedì 9 dicembre 2014
pronomi personali complemento e particelle pronominali
i pronomi personali in funzione di complemento hanno due forme forma forte ( o tonica hanno un proprio accento ) e forma debole (atona : si appoggiano alla parola vicina per la pronuncia)
svolgono la funzione di complemento
sia i pronomi di forma forte
1° persona 2° persona 3° persona riflessivo
singolare me te lui lei esso essa sé
plurale noi voi loro essi esse sé
che si possono usare per qualsiasi complemento
di lui mi fido
passeggio con lui
egli è accanto a me
sia i pronomi di forma debole i quali svolgono soltanto la funzione di complemento oggetto e di termine
singolare 1° persona mi = me complemento oggetto mi = me complemento di termine
egli mi chiama mi hanno regalato
2° persona ti = te complemento oggetto mi = me complemento di termine
ti chiama ti hanno regalato
riflessivo si = sé complemento oggetto a sé complemento di termine
si chiama si diede dell'ingenuo
plurale 1° persona ci = noi complemento oggetto a noi complemento di termine
tu ci aiuti ci confessò molte cose
2° persona vi = voi complemento oggetto a voi complemento di termine
vi invito a pranzo vi dico la verità
riflessivo si = sé complemento oggetto a sé complemento di termine
si vestirono si fecero male
in alcuni casi lui lei e loro che di solito svolgono una funzione di complemento possono essere usati in funzione di soggetto
1) quando si vuol dare rilievo a chi compie l'azione
fu lui a fare questo
2) quando vi è opposizione tra due soggetti
lui vuole partire lei vuole restare
3) nelle proposizioni che hanno il verbo in modo indefinito
arrivati loro la vesta cominciò
4) di preferenza dopo anche neanche pure nemmeno neppure ecco come quanto e nelle esclamazioni ellittiche
ha studiato anche lui
beata lei
5) nel linguaggio familiare
felice te !
singolare lo = lui complemento oggetto chiamò il ragazzo e lo ammonì
gli = a lui complemento di termine ho visto Carlo e gli ho detto
la = lei complemento oggetto le amiche la canzonano
le = a lei complemento di termine le ho perdonato tutto
plurale le = loro complemento oggetto femminile le incontro sempre
li = loro complemento oggetto maschile li stimo
singolare ne = di lui di lei di loro da lui da lei da loro di esso di essa
ne conosco tutta la vita - perché te ne disfi ?
plurale ne = di loro di essi di esse da loro da esse da essi
ne riconobbi pochi
le particelle pronominali si appoggiano al verbo della proposizione di cui fanno parte proclitiche
mi parli - mi venite a trovare
quando seguono i verbo formano una sola parola e si dicono enclitiche
1) quando esse sono complementi di un imperativo presente seconda persone singolare e plurale
parlami - salutalo
2) quando sono complementi di un infinito
non voglio nuocerti
3) quando sono complementi di gerundio
avendone udito il grido
4) quando sono complementi di participio
se la forma verbale è mono sillaba o è tronca le particelle pronominali unendosi al verbo raddoppiano
dimmi che pratichi
le particelle pronominali mi ti ci si vi quando durante un discorso si accoppiano a lo la li le ne si mutano come segue :
mi diventa me me lo imprestò
ti diventa te te la porterò
si diventa se se li prese
ci diventa ce ce le consegnerà
vi diventa ve ve ne darò
la particella pronominale gli quando si accoppia con la lo li le ne si muta in
glielo gliela glieli gliele gliene
il gruppo glie serve a significare sia il maschile che il femminile
gliene diedi ne diedi a lei ne diedi a lui
il pronome riflessivo sé si usa quando il pronome si riferisce al soggetto della proposizione
si devono usare in luogo sé
il pronome lui lei quando il pronome di terza persona non si riferisce al soggetto
la cosa era stata risolta da lui
la forma loro si usa per indicare un'azione reciproca e si fa precedere da fra o tra
hanno risolto tra loro
al purale si può usare in certi casi si sé che loro
gli amici portano con sé
gli amici portano con loro
svolgono la funzione di complemento
sia i pronomi di forma forte
1° persona 2° persona 3° persona riflessivo
singolare me te lui lei esso essa sé
plurale noi voi loro essi esse sé
che si possono usare per qualsiasi complemento
di lui mi fido
passeggio con lui
egli è accanto a me
sia i pronomi di forma debole i quali svolgono soltanto la funzione di complemento oggetto e di termine
singolare 1° persona mi = me complemento oggetto mi = me complemento di termine
egli mi chiama mi hanno regalato
2° persona ti = te complemento oggetto mi = me complemento di termine
ti chiama ti hanno regalato
riflessivo si = sé complemento oggetto a sé complemento di termine
si chiama si diede dell'ingenuo
plurale 1° persona ci = noi complemento oggetto a noi complemento di termine
tu ci aiuti ci confessò molte cose
2° persona vi = voi complemento oggetto a voi complemento di termine
vi invito a pranzo vi dico la verità
riflessivo si = sé complemento oggetto a sé complemento di termine
si vestirono si fecero male
in alcuni casi lui lei e loro che di solito svolgono una funzione di complemento possono essere usati in funzione di soggetto
1) quando si vuol dare rilievo a chi compie l'azione
fu lui a fare questo
2) quando vi è opposizione tra due soggetti
lui vuole partire lei vuole restare
3) nelle proposizioni che hanno il verbo in modo indefinito
arrivati loro la vesta cominciò
4) di preferenza dopo anche neanche pure nemmeno neppure ecco come quanto e nelle esclamazioni ellittiche
ha studiato anche lui
beata lei
5) nel linguaggio familiare
felice te !
singolare lo = lui complemento oggetto chiamò il ragazzo e lo ammonì
gli = a lui complemento di termine ho visto Carlo e gli ho detto
la = lei complemento oggetto le amiche la canzonano
le = a lei complemento di termine le ho perdonato tutto
plurale le = loro complemento oggetto femminile le incontro sempre
li = loro complemento oggetto maschile li stimo
singolare ne = di lui di lei di loro da lui da lei da loro di esso di essa
ne conosco tutta la vita - perché te ne disfi ?
plurale ne = di loro di essi di esse da loro da esse da essi
ne riconobbi pochi
le particelle pronominali si appoggiano al verbo della proposizione di cui fanno parte proclitiche
mi parli - mi venite a trovare
quando seguono i verbo formano una sola parola e si dicono enclitiche
1) quando esse sono complementi di un imperativo presente seconda persone singolare e plurale
parlami - salutalo
2) quando sono complementi di un infinito
non voglio nuocerti
3) quando sono complementi di gerundio
avendone udito il grido
4) quando sono complementi di participio
se la forma verbale è mono sillaba o è tronca le particelle pronominali unendosi al verbo raddoppiano
dimmi che pratichi
le particelle pronominali mi ti ci si vi quando durante un discorso si accoppiano a lo la li le ne si mutano come segue :
mi diventa me me lo imprestò
ti diventa te te la porterò
si diventa se se li prese
ci diventa ce ce le consegnerà
vi diventa ve ve ne darò
la particella pronominale gli quando si accoppia con la lo li le ne si muta in
glielo gliela glieli gliele gliene
il gruppo glie serve a significare sia il maschile che il femminile
gliene diedi ne diedi a lei ne diedi a lui
il pronome riflessivo sé si usa quando il pronome si riferisce al soggetto della proposizione
si devono usare in luogo sé
il pronome lui lei quando il pronome di terza persona non si riferisce al soggetto
la cosa era stata risolta da lui
la forma loro si usa per indicare un'azione reciproca e si fa precedere da fra o tra
hanno risolto tra loro
al purale si può usare in certi casi si sé che loro
gli amici portano con sé
gli amici portano con loro
lunedì 8 dicembre 2014
i pronomi personali - il pronome soggetto
i pronomi personali possono esercitare funzione di soggetto oppure complemento
lei aveva appoggiato il cappotto sulla sedia (lei soggetto)
mi guardò (mi complemento oggetto)
mi diceva (= a me complemento d'agente)
io tu noi voi ...... e fanno le veci del nome
io leggo
noi leggiamo
egli ella si riferiscono solo a persone
esso essa a animali o cose
essi esse si riferiscono a persone animali e cose
spesso è bene omettere il pronome soggetto quando dalla frase si capisce a chi si riferisce
è bene metterlo
quando si vuol dare particolare rilievo alla persona
mi tradisci tu
nei contrapposti
noi vogliamo questo voi no
quando è sottinteso il verbo
sei sicuro ? egli in America?
quando la voce verbale è uguale e si presta all'equivoco
credono che abiti a Roma
può essere credono che io abiti a Roma
credono che tu abiti a Roma
credono che egli abiti a Roma
quindi bisogna specificarlo
lei aveva appoggiato il cappotto sulla sedia (lei soggetto)
mi guardò (mi complemento oggetto)
mi diceva (= a me complemento d'agente)
pronomi personali soggetto
hanno la funzione di soggettoio tu noi voi ...... e fanno le veci del nome
io leggo
noi leggiamo
egli ella si riferiscono solo a persone
esso essa a animali o cose
essi esse si riferiscono a persone animali e cose
spesso è bene omettere il pronome soggetto quando dalla frase si capisce a chi si riferisce
è bene metterlo
quando si vuol dare particolare rilievo alla persona
mi tradisci tu
nei contrapposti
noi vogliamo questo voi no
quando è sottinteso il verbo
sei sicuro ? egli in America?
quando la voce verbale è uguale e si presta all'equivoco
credono che abiti a Roma
può essere credono che io abiti a Roma
credono che tu abiti a Roma
credono che egli abiti a Roma
quindi bisogna specificarlo
il pronome
il pronome si usa quando intendiamo ripetere il nome senza fare una ripetizione
li possiamo usare anche
1) per indicare uno o più pensieri precedentemente esposti
confessalo (confessa quanto ti ho chiesto)
2) per richiamare una persona per ciò che stiamo per esporre;
ascolta bene ciò (quanto stò per dirti)
3) per indicare una persona o una cosa non ancora nominata
chi desiderate ?
ci sono diversi tipi di pronome
- personale che fa le veci di un sostantivo proprio o comune di persona
voi amate la vostra patria
- possessivo se sostituisce un sostantivo determinando a chi appartiene qualcosa
a voi piace la vostra casa a noi la nostra
- dimostrativo si indica un nome e dà a esso un'idea di vicinanza o lontananza
questi ragazzi sono disciplinati quelli no
- relativo se rappresenta un sostantivo o un'intera frase antecedente e nello stesso tempo congiunge due proposizioni
l'albero che vedi nell'orto è molto fruttifero
interrogativo se ricerca il sostantivo con un'interrogazione diretta o indiretta
chi è ?
vorrei sapere che cosa vuole
- indefinito se indica in modo indeterminato un sostantivo
ad alcuni sono necessarie molte cure
esclamativo se introduce una esclamazione
quanti si rovinano !!
li possiamo usare anche
1) per indicare uno o più pensieri precedentemente esposti
confessalo (confessa quanto ti ho chiesto)
2) per richiamare una persona per ciò che stiamo per esporre;
ascolta bene ciò (quanto stò per dirti)
3) per indicare una persona o una cosa non ancora nominata
chi desiderate ?
ci sono diversi tipi di pronome
- personale che fa le veci di un sostantivo proprio o comune di persona
voi amate la vostra patria
- possessivo se sostituisce un sostantivo determinando a chi appartiene qualcosa
a voi piace la vostra casa a noi la nostra
- dimostrativo si indica un nome e dà a esso un'idea di vicinanza o lontananza
questi ragazzi sono disciplinati quelli no
- relativo se rappresenta un sostantivo o un'intera frase antecedente e nello stesso tempo congiunge due proposizioni
l'albero che vedi nell'orto è molto fruttifero
interrogativo se ricerca il sostantivo con un'interrogazione diretta o indiretta
chi è ?
vorrei sapere che cosa vuole
- indefinito se indica in modo indeterminato un sostantivo
ad alcuni sono necessarie molte cure
esclamativo se introduce una esclamazione
quanti si rovinano !!
domenica 7 dicembre 2014
alcune ossevazioni sui numerali
1) i numerali si scrivono in cifre in aritmetica e in lettere in un testo narrativo
quando però le citazioni sono lunghe ed il numero ha particolare rilievo aritmetico possono usarsi le cifre anziché le lettere
2) - nelle date si indica in cifre il giorno in lettere il mese, in cifre l'anno ( il mese si può scrivere anche in cifre
28 marzo 1974 - 28.3.1974
- quando si esprime l'anno il nome che indica il mese non lo si fa precedere dalla preposizione di la quale si pone quando non è espresso l'anno
18 gennaio 1918
il 18 di gennaio
- il primo giorno del mese si indica con l'ordinale
il primo di gennaio
- si usa scrivere in lettere il numera del giorno o dell'anno importanti nella storia
il quattro novembre
il millesimo può essere sostituito con il segno dell'apostrofo (1952 = '952)
per i due secoli (1800 e 1900)si può sostituire con l'apostrofo nell'indicazione di un anno il numero che indica il migliaio e le centinaia (i moti del '21)
indicando solo l'anno in forma abbreviata lo si fa precedere dalla preposizione articolata nel o il
accadde nel 1950
il '40 fu un anno tragico
3) i secoli si indicano con un numero ordinale di solito con cifre romane
il II secolo d.C.
i secoli che vanno dal XIII in poi si indicano anche con numeri cardinali (specialmente in letteratura storia e arte)
XIII = duecento
XIV = trecento
4) i numeri composti con uno si accordano con il nome il quale si usa porre sempre al plurale
ventuno panini
nel caso di cento e uno (una) e mille e uno (una) si richiede il singolare
cento e un giorno
mille e una notte
5) quando indicano le ore se il numerale uno e il suo composto ventuno seguono il sostantivo ora questo va posto al plurale e l'aggettivo femminile singolare
sono le ore una
le ore ventuna
6) tre non è è accentato ma nei composti richiede l'accento acuto
tre
ventitré
7) milione e miliardo sono sostantivi ed hanno il plurale maschile
milioni
miliardi
8) attenzione mai apostrofare alcuni numeri composti come ventuno ventotto
9) se l'aggettivo numerale si riferisce a più nomi va ripetuto davanti a ciascuno di essi
quattro cavalli e quattro muli
quando però le citazioni sono lunghe ed il numero ha particolare rilievo aritmetico possono usarsi le cifre anziché le lettere
2) - nelle date si indica in cifre il giorno in lettere il mese, in cifre l'anno ( il mese si può scrivere anche in cifre
28 marzo 1974 - 28.3.1974
- quando si esprime l'anno il nome che indica il mese non lo si fa precedere dalla preposizione di la quale si pone quando non è espresso l'anno
18 gennaio 1918
il 18 di gennaio
- il primo giorno del mese si indica con l'ordinale
il primo di gennaio
- si usa scrivere in lettere il numera del giorno o dell'anno importanti nella storia
il quattro novembre
il millesimo può essere sostituito con il segno dell'apostrofo (1952 = '952)
per i due secoli (1800 e 1900)si può sostituire con l'apostrofo nell'indicazione di un anno il numero che indica il migliaio e le centinaia (i moti del '21)
indicando solo l'anno in forma abbreviata lo si fa precedere dalla preposizione articolata nel o il
accadde nel 1950
il '40 fu un anno tragico
3) i secoli si indicano con un numero ordinale di solito con cifre romane
il II secolo d.C.
i secoli che vanno dal XIII in poi si indicano anche con numeri cardinali (specialmente in letteratura storia e arte)
XIII = duecento
XIV = trecento
4) i numeri composti con uno si accordano con il nome il quale si usa porre sempre al plurale
ventuno panini
nel caso di cento e uno (una) e mille e uno (una) si richiede il singolare
cento e un giorno
mille e una notte
5) quando indicano le ore se il numerale uno e il suo composto ventuno seguono il sostantivo ora questo va posto al plurale e l'aggettivo femminile singolare
sono le ore una
le ore ventuna
6) tre non è è accentato ma nei composti richiede l'accento acuto
tre
ventitré
7) milione e miliardo sono sostantivi ed hanno il plurale maschile
milioni
miliardi
8) attenzione mai apostrofare alcuni numeri composti come ventuno ventotto
9) se l'aggettivo numerale si riferisce a più nomi va ripetuto davanti a ciascuno di essi
quattro cavalli e quattro muli
gli aggettivi numerali
ci sono di diverse specie
cardinali per indicare
una quantità numerica in modo assoluto uno, due, tre .......
ordinali per indicare
l'ordine la successione il posto che occupa in una numerazione una persona una cosa un animale primo, secondo, terzo......
moltiplicativi per indicare
1) quante volte una cosa è maggiore di un'altra doppio, triplo, quadruplo .....
2) di quante parti si compone una cosa quanti scopi ha duplice, triplice, quadruplice
distributivi per indicare
in che modo è distribuita una cosa a uno a uno, a due a due ..........
frazionari per indicare
una parte numerica di un tutto un quarto, due quinti, tre mezzi ........
in numerali e i cardinali rappresentano i gruppi principali
possono essere determinati
da un segno cioè in cifra
cifre arabe 1,2,3,4,
cifre romane I, II, III
con il loro nome cioè in lettere
i cardinali uno, due, tre
gli ordinali primo , secondo, terzo
i numeri cardinali sono grammaticalmente invariabili eccetto uno che al femminile diventa una
e mille che al plurale diventa mila
gli ordinali sono variabili e hanno genere e numero differenti primo prime
cardinali per indicare
una quantità numerica in modo assoluto uno, due, tre .......
ordinali per indicare
l'ordine la successione il posto che occupa in una numerazione una persona una cosa un animale primo, secondo, terzo......
moltiplicativi per indicare
1) quante volte una cosa è maggiore di un'altra doppio, triplo, quadruplo .....
2) di quante parti si compone una cosa quanti scopi ha duplice, triplice, quadruplice
distributivi per indicare
in che modo è distribuita una cosa a uno a uno, a due a due ..........
frazionari per indicare
una parte numerica di un tutto un quarto, due quinti, tre mezzi ........
in numerali e i cardinali rappresentano i gruppi principali
possono essere determinati
da un segno cioè in cifra
cifre arabe 1,2,3,4,
cifre romane I, II, III
con il loro nome cioè in lettere
i cardinali uno, due, tre
gli ordinali primo , secondo, terzo
i numeri cardinali sono grammaticalmente invariabili eccetto uno che al femminile diventa una
e mille che al plurale diventa mila
gli ordinali sono variabili e hanno genere e numero differenti primo prime
gli aggettivi indefiniti
gli aggettivi indefiniti vengono utilizzati quando volgiamo indicare in modo generico non definito la qualità o la quantità di una cosa
singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
di qualità qualunque qualunque
qualsiasi qualsiasi
uno una
alcuno alcuna alcuni alcune
altro altra altri altre
qualche qualche
ciascuno ciascuna
ogni ogni
taluno taluna taluni talune
nessuno nessuna
di quantità tanto tanta tanti tante
alquanto alquanta alquanti alquante
molto molta molti molte
troppo troppa troppi troppe
parecchio parecchia parecchi parecchie
poco poca pochi poche
certo certa certi certe
tutto tutta tutti tutte
quanto quanta quanti quante
altrettanto altrettanta altrettanti altrettante
singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
di qualità qualunque qualunque
qualsiasi qualsiasi
uno una
alcuno alcuna alcuni alcune
altro altra altri altre
qualche qualche
ciascuno ciascuna
ogni ogni
taluno taluna taluni talune
nessuno nessuna
di quantità tanto tanta tanti tante
alquanto alquanta alquanti alquante
molto molta molti molte
troppo troppa troppi troppe
parecchio parecchia parecchi parecchie
poco poca pochi poche
certo certa certi certe
tutto tutta tutti tutte
quanto quanta quanti quante
altrettanto altrettanta altrettanti altrettante
venerdì 5 dicembre 2014
gli aggettivi esclamativi e interrogativi - grammatica italiana
usiamo gli aggettivi interrogativi quando abbiamo bisogno di determinare un nome indicando la domanda rispetto alla qualità alla quantità
sono
che
quale quali
quanto quanti
quanta quante
che donna è ?
quanta legna hai?
gli aggettivi esclamativi si utilizzano quando abbiamo necessità di determinare un nome per indicare un moto dell'anima in forma esclamativa
che
quanto quanti
quanta quante
quale quali
che bello spettacolo !
quanta gente !
anche se è diventato uso comune è errato adoperare il che davanti a un aggettivo non seguito dal un nome
non si dirà " che bello ! " ma "che bella cosa !" "che bravo ragazzo !"
sono
che
quale quali
quanto quanti
quanta quante
che donna è ?
quanta legna hai?
gli aggettivi esclamativi si utilizzano quando abbiamo necessità di determinare un nome per indicare un moto dell'anima in forma esclamativa
che
quanto quanti
quanta quante
quale quali
che bello spettacolo !
quanta gente !
anche se è diventato uso comune è errato adoperare il che davanti a un aggettivo non seguito dal un nome
non si dirà " che bello ! " ma "che bella cosa !" "che bravo ragazzo !"
gli aggettivi dimostrativi - grammatica italiana
si utilizzano
1) quando si vuole determinare se il luogo dove si trova una cosa è lontano o vicino a noi
questo questi
questa queste
quello quelli
quella quelle
codesto codesti
codesta codeste
2) quando si vuole determinare una relazione di identità
stesso stessi
stessa stesse
medesimo medesimi
medesima medesime
è lo stesso calamaio
gli aggettivi dimostrativi sono anche
tale (quando è posto in relazione a qualcosa citata o nota)
dette tali parole
altro (quando significa diverso )
tu sei un altro tipo (un tipo diverso)
non sempre gli aggettivi dimostrativi questo e quello hanno funzione indicativa ma solo la funzione di conferire maggior rilievo all'espressione
l'ho visto con questi occhi !
1) quando si vuole determinare se il luogo dove si trova una cosa è lontano o vicino a noi
questo questi
questa queste
quello quelli
quella quelle
codesto codesti
codesta codeste
2) quando si vuole determinare una relazione di identità
stesso stessi
stessa stesse
medesimo medesimi
medesima medesime
è lo stesso calamaio
gli aggettivi dimostrativi sono anche
tale (quando è posto in relazione a qualcosa citata o nota)
dette tali parole
altro (quando significa diverso )
tu sei un altro tipo (un tipo diverso)
non sempre gli aggettivi dimostrativi questo e quello hanno funzione indicativa ma solo la funzione di conferire maggior rilievo all'espressione
l'ho visto con questi occhi !
l'aggettivo possessivo - grammatica italiana
usiamo l'aggettivo possessivo quando vogliamo indicare di chi è una certa cosa, a chi appartiene
mio (mia mie miei)
tuo (tua tue tuoi)
suo (sua sue suoi)
nostro (nostra nostre nostri)
vostro (vostra vostre vostri)
loro (invariabile )
altrui (invariabile)
proprio ( invariabile)
proprio si utilizza invece di suo quando non determiniamo chiaramente il possessore
Carlo uscì di casa con Mario e salì sulla sua automobile (non si capisce di chi è l'auto)
Carlo uscì di casa con Mario e salì sulla propria automobile (l'auto è di Mario)
l'aggettivo possessivo si concorda con il sostantivo
1) se si riferisce a un solo sostantivo si mette nel numero e genere del sostantivo
la mia bambola
il mio giocattolo
2) se si riferisce a più sostantivi dello stesso genere si pone al plurale e nel genere dei sostantivi
i cani e i gatti tuoi disturbano
3) se si riferisce a più sostantivi di genere diverso
si può mettere al maschile
la cavalla e l'asino tuoi
si può accordare con il sostantivo più vicino
la tua cavalla e l'asino
meglio ripetere l'aggettivo e accordarlo
la tua cavalla e il tuo asino
collocazione
di solito l'aggettivo si pone prima del sostantivo a cui si riferisce
le sue ricchezze
se si desidera dare maggior rilievo del possesso si pone dopo
l'arroganza tua è deplorevole
mio (mia mie miei)
tuo (tua tue tuoi)
suo (sua sue suoi)
nostro (nostra nostre nostri)
vostro (vostra vostre vostri)
loro (invariabile )
altrui (invariabile)
proprio ( invariabile)
proprio si utilizza invece di suo quando non determiniamo chiaramente il possessore
Carlo uscì di casa con Mario e salì sulla sua automobile (non si capisce di chi è l'auto)
Carlo uscì di casa con Mario e salì sulla propria automobile (l'auto è di Mario)
l'aggettivo possessivo si concorda con il sostantivo
1) se si riferisce a un solo sostantivo si mette nel numero e genere del sostantivo
la mia bambola
il mio giocattolo
2) se si riferisce a più sostantivi dello stesso genere si pone al plurale e nel genere dei sostantivi
i cani e i gatti tuoi disturbano
3) se si riferisce a più sostantivi di genere diverso
si può mettere al maschile
la cavalla e l'asino tuoi
si può accordare con il sostantivo più vicino
la tua cavalla e l'asino
meglio ripetere l'aggettivo e accordarlo
la tua cavalla e il tuo asino
collocazione
di solito l'aggettivo si pone prima del sostantivo a cui si riferisce
le sue ricchezze
se si desidera dare maggior rilievo del possesso si pone dopo
l'arroganza tua è deplorevole
collocazione dell'aggettivo qualificativo - grammatica italiana
l'aggettivo può essere messo prima o dopo il nome regole fisse non ci sono tutto dipende dall'espressione che chi scrive vuol dare al suo discorso
1) se si vuole restringere il significato troppo esteso del sostantivo l'aggettivo si pone dopo di questo
l'ambiente familiare mi piace
2) se si determina una specie particolare di ciò che indica il sostantivo, oppure colore, materia si pone dopo
scuola superiore
vestito nero
3) se si vuole mettere in risalto la qualità implicita nel sostantivo si pone prima di questo e prende il nome di epiteto (l'aggettivo indica la qualità propria del nome)
il dolce miele
se non si vuole dar rilievo particolare all' aggettivo questo si antepone al sostantivo
l'enorme folla è più marcato di
la folla enorme
talvolta la posizione dell'aggettivo cambia il significato dell'espressione
una sola ragazza unica tra tanti
una ragazza sola che è da sola
una certa cosa quella cosa
una cosa certa una cosa sicura
1) se si vuole restringere il significato troppo esteso del sostantivo l'aggettivo si pone dopo di questo
l'ambiente familiare mi piace
2) se si determina una specie particolare di ciò che indica il sostantivo, oppure colore, materia si pone dopo
scuola superiore
vestito nero
3) se si vuole mettere in risalto la qualità implicita nel sostantivo si pone prima di questo e prende il nome di epiteto (l'aggettivo indica la qualità propria del nome)
il dolce miele
se non si vuole dar rilievo particolare all' aggettivo questo si antepone al sostantivo
l'enorme folla è più marcato di
la folla enorme
talvolta la posizione dell'aggettivo cambia il significato dell'espressione
una sola ragazza unica tra tanti
una ragazza sola che è da sola
una certa cosa quella cosa
una cosa certa una cosa sicura
i gradi dell'aggettivo qualificativo - grammatica italiana
se indichiamo la qualità di una cosa avremo un grado positivo dell'aggettivo cioè è costituito dall'aggettivo qualificativo puro e semplice
egli è saggio
l'aggettivo può avere gradi diversi i gradi comparativi si formano con gli avverbi più di maggioranza meno di minoranze e tanto quanto, come
di uguaglianza Ugo è tanto forte quanto Ivo
di maggioranza Ugo è più forte di Ivo
di minoranza Ugo è meno forte di Ivo
vi sono poi i gradi superlativi
superlativo relativo Ugo è più forte di tutti i compagni - Ugo è meno forte dei suoi compagni
superlativo assoluto Ugo è fortissimo
quindi i gradi sono tre : positivo comparativo e superlativo
Vi sono dei comparativi irregolari
positivo comparativo superlativo assoluto superlativo relativo
buono migliore ottimo il migliore
cattivo peggiore pessimo il peggiore
grande maggiore massimo il maggiore
piccolo minore minimo il minore
non si potrà dire il più ottimo il più pessimo perché sono già superlativi assoluti senza il più
una forma particolare di superlativo assoluto
acre acerrimo
celebre celeberrimo
salubre saluberrimo
benevolo benevolentissimo
malevolo malevolentissimo
maledico maledicentissimo
benefico beneficentissimo
malefico maleficentissimo
munifico munificentissimo
magnifico magnificentissimo
aspro asperrimo asprissimo
integro integerrimo
misero miserrimo
altri comparativi e superlativi irregolari
alto superiore sommo supremo
basso inferiore infimo
interno interiore intimo
esterno esteriore estremo
egli è saggio
l'aggettivo può avere gradi diversi i gradi comparativi si formano con gli avverbi più di maggioranza meno di minoranze e tanto quanto, come
di uguaglianza Ugo è tanto forte quanto Ivo
di maggioranza Ugo è più forte di Ivo
di minoranza Ugo è meno forte di Ivo
vi sono poi i gradi superlativi
superlativo relativo Ugo è più forte di tutti i compagni - Ugo è meno forte dei suoi compagni
superlativo assoluto Ugo è fortissimo
quindi i gradi sono tre : positivo comparativo e superlativo
Vi sono dei comparativi irregolari
positivo comparativo superlativo assoluto superlativo relativo
buono migliore ottimo il migliore
cattivo peggiore pessimo il peggiore
grande maggiore massimo il maggiore
piccolo minore minimo il minore
non si potrà dire il più ottimo il più pessimo perché sono già superlativi assoluti senza il più
una forma particolare di superlativo assoluto
acre acerrimo
celebre celeberrimo
salubre saluberrimo
benevolo benevolentissimo
malevolo malevolentissimo
maledico maledicentissimo
benefico beneficentissimo
malefico maleficentissimo
munifico munificentissimo
magnifico magnificentissimo
aspro asperrimo asprissimo
integro integerrimo
misero miserrimo
altri comparativi e superlativi irregolari
alto superiore sommo supremo
basso inferiore infimo
interno interiore intimo
esterno esteriore estremo
giovedì 4 dicembre 2014
tipi di aggettivi qualificativi - grammatica italiana
aggettivi sostantivati
alcuni aggettivi qualificativi possono essere usati come sostantivi se poniamo davanti a loro l'articolootteniamo dei sostantivi astratti
il buono l'onesto i buoni gli onesti
in questo caso sottintendono i nomi il buono l'uomo buono
gli aggettivi dei colori
gli aggettivi dei colori appartengono agli aggettivi qualificativi possono essere usati come nomiil rosso il verde
si modificano in genere e numero ma quando l'aggettivo è precisato rimangono invariati
verde chiaro
rimangono invariati anche altri
vestito rosa vestiti rosa guanto viola guanti viola
aggettivi qualificativi participi
il participio presente e il participio passato acquistano talvolta il significato di aggettivi qualificativii cavalieri serventi l'uomo ferito
sono aggettivi quando assumono la funzione di attributo
aggettivi qualificativi usati come avverbi
in certi casi può essere usato in funzione predicativa e quindi assume un senso che equivale ad un avverbiocamminare veloce avanzava lento
genere e numero dell'aggetivo qualificativo - grammatica italiana
gli aggettivi variano come segue :
se finiscono al singolare con -o
al purate se sono maschili cambiano in -i accigliato accigliati
se sono femminili cambiamo in -e accigliato accigliate
se finiscono in -co
cambiano in -chi maschile in che femminile se sono piani
animalesco animaleschi roco rochi
cambiano in -ci per i maschili e in -che per i femminili se sono sdruccioli
monastico monastici comico comiche
se finiscono in -go fanno al plurale -ghi per il maschile e in -ghe per il femminile
lungo lunghi larga larghe
se finiscono in -logo e - fago cambino al plurale per il maschile in -logi e -fagi e per il femminile in - loghe -faghe
teologo teologhe antropofago, antropofagi
se finiscono in -cia -gia cambiano al plurale in -cie -gie o -ce e -ge a seconda che prima della c e g ci sia consonante o vocale
fradicia fradicie malconcia malconce
se finiscono in -io con la i accentata fanno al plurale maschile in -ii al femminile -ie
pio pii pie stantio stantii stantie
io con la i non accentata cambiano al plurale in -i per il maschile e -e oppure ie al femminile
proprio propri proprie
se finiscono in -e cambiano sia al maschile che al femminile in -i
trave enorme travi enormi giardino francese giardini francesi
se gli aggettivi sono composti varia solo la desinenza finale
variopinto variopinti russo-giapponese russo-giapponesi
l'aggettivo concorda sempre nel genere e numero con i nomi a cui si riferiscono
se finiscono al singolare con -o
al purate se sono maschili cambiano in -i accigliato accigliati
se sono femminili cambiamo in -e accigliato accigliate
se finiscono in -co
cambiano in -chi maschile in che femminile se sono piani
animalesco animaleschi roco rochi
cambiano in -ci per i maschili e in -che per i femminili se sono sdruccioli
monastico monastici comico comiche
se finiscono in -go fanno al plurale -ghi per il maschile e in -ghe per il femminile
lungo lunghi larga larghe
se finiscono in -logo e - fago cambino al plurale per il maschile in -logi e -fagi e per il femminile in - loghe -faghe
teologo teologhe antropofago, antropofagi
se finiscono in -cia -gia cambiano al plurale in -cie -gie o -ce e -ge a seconda che prima della c e g ci sia consonante o vocale
fradicia fradicie malconcia malconce
se finiscono in -io con la i accentata fanno al plurale maschile in -ii al femminile -ie
pio pii pie stantio stantii stantie
io con la i non accentata cambiano al plurale in -i per il maschile e -e oppure ie al femminile
proprio propri proprie
se finiscono in -e cambiano sia al maschile che al femminile in -i
trave enorme travi enormi giardino francese giardini francesi
se gli aggettivi sono composti varia solo la desinenza finale
variopinto variopinti russo-giapponese russo-giapponesi
l'aggettivo concorda sempre nel genere e numero con i nomi a cui si riferiscono
l'aggettivo - grammatica italiana
l'aggettivo può essere
qualificativo buono, bello, pacifico
possessivo mio, tuo, suo
dimostrativo questo, quello, codesto
interrogativo quando, quanto, come
esclamativo che, quale
indefinito altro qualsiasi tutto
l'aggettivo qualificativo denotano una qualità possono adornarlo mortificarlo ravvivarlo, donano colore ai nostri discorsi
infelice libero indipendente allegro roseo
qualificativo buono, bello, pacifico
possessivo mio, tuo, suo
dimostrativo questo, quello, codesto
interrogativo quando, quanto, come
esclamativo che, quale
indefinito altro qualsiasi tutto
l'aggettivo qualificativo denotano una qualità possono adornarlo mortificarlo ravvivarlo, donano colore ai nostri discorsi
infelice libero indipendente allegro roseo
mercoledì 3 dicembre 2014
l'articolo e i nomi stranieri - grammatica italiana
quando si citano nomi stranieri come ci si deve comportare con gli articoli?
l'unica fora raccomandabile è seguire la grammatica italiana si usa lo davanti a sc seguita da e i
diciamo quindi lo scialle
esempi si dirà
gli Chambonnages de France
gli Champs Elysèes
lo champagne
conviene accordare l'articolo con il genere nella lingua di origine per esempio Etudes in francese e femminile singolare in italiano studio è maschile si dirà comunque nelle Etudes italiennes
l'unica fora raccomandabile è seguire la grammatica italiana si usa lo davanti a sc seguita da e i
diciamo quindi lo scialle
esempi si dirà
gli Chambonnages de France
gli Champs Elysèes
lo champagne
conviene accordare l'articolo con il genere nella lingua di origine per esempio Etudes in francese e femminile singolare in italiano studio è maschile si dirà comunque nelle Etudes italiennes
l'uso dell'articolo - grammatica italiana
dobbiamo ricorrere all'articolo determinativi il lo la i gli le
quando indichiamo una persona un animale o una cosa unica nel suo genere
il Papa
quando ci riferiamo a persone o cose di cui abbiamo già parlato e che conosciamo
prestai un libro id Salgari,le ho chiesto di restituirmi il libro
quando intendiamo riferirci a tutto un dato genere
il cavallo è un animale domestico (cioè tutti i cavalli sono animali domestici)
dobbiamo usare l'articolo indeterminativo un uno una un'
quando si vuole indicare un individuo un animale o una casa indeterminata nel suo genere di cui non osi è ancora parlato
dammi una mela (una qualsiasi)
non si pone l'articolo
quando si vuol lasciare indeterminato un nome
vende fiori
quando si vuole rendere più spedita una enumerazione l'aereo sorvolò casa, vie, piazze
davanti ai nomi padre madre fratello sorella zia e altri nomi di parentela quando si usa l'aggettivo possessivo
mio padre tua madre
davanti ai nomi propri
davanti ai nomi preceduti da attributi o titoli
re Ugo, papa Sisto
quando indichiamo una persona un animale o una cosa unica nel suo genere
il Papa
quando ci riferiamo a persone o cose di cui abbiamo già parlato e che conosciamo
prestai un libro id Salgari,le ho chiesto di restituirmi il libro
quando intendiamo riferirci a tutto un dato genere
il cavallo è un animale domestico (cioè tutti i cavalli sono animali domestici)
dobbiamo usare l'articolo indeterminativo un uno una un'
quando si vuole indicare un individuo un animale o una casa indeterminata nel suo genere di cui non osi è ancora parlato
dammi una mela (una qualsiasi)
non si pone l'articolo
quando si vuol lasciare indeterminato un nome
vende fiori
quando si vuole rendere più spedita una enumerazione l'aereo sorvolò casa, vie, piazze
davanti ai nomi padre madre fratello sorella zia e altri nomi di parentela quando si usa l'aggettivo possessivo
mio padre tua madre
davanti ai nomi propri
davanti ai nomi preceduti da attributi o titoli
re Ugo, papa Sisto
l'articolo - grammatica italiana
quando parliamo bisogna dare al nome un senso determinato o indeterminato contribuendo alla precisione, alla chiarezza alla vivacità dl discorso
se noi scriviamo una bicicletta intendiamo una bicicletta qualsiasi una delle tante non ancora conosciuta abbiamo utilizzato l'articolo indeterminativo
se dopo scriviamo la bicicletta si sapeva di quale bicicletta si trattava abbiamo usate l'articolo determinativo
se scriviamo che bella invenzione la bicicletta diamo alla bicicletta un valore esteso all'infinito esteso a tutte le biciclette del mondo
abbiamo date tre valori diversi alla stessa parola
l'articolo infatti precisa quale valore diamo ad un nome cioè indeterminato determinato o generico
l'articolo può essere determinativo il lo al maschile singolare i gli al maschile plurale
la femminile singolare le femminile plurale
indeterminativo un uno maschile
un' una al femminile
gli articoli lo gli la una subiscono l'elisione davanti a una parola che inizia per vocale
si pone l'articolo
il per il singolare i per il plurale davanti a nomi maschili che non cominciano per s impura , sc, z, x. gn, pn, ps,
eccezione gli dei
lo per il singolare gli per il plurale davanti a nomi maschili che cominciano per vocale o s impura
sc, z, x,gn, pn, ps
lo pneumatico lo psicologo lo scolaro
la per il singolare davanti a tutti i nomi femminili
le per il plurale dinanzi a tutti i nomi femminili
l'articolo indeterminativo
un davanti a nomi maschili che cominciano per vocale (fuorché quelli che cominciano per semi consonante) o per consonante che non si a s impura sc z x gn ps pn non vuole l'apostrofo
un uomo un albero
uno davanti ai nomi maschili che cominciano per s impura sc z x gn ps pn
uno struzzo uno scalone
una un' davanti a nomi femminili l'accento se iniziano per vocale
un'anima una cicogna
se noi scriviamo una bicicletta intendiamo una bicicletta qualsiasi una delle tante non ancora conosciuta abbiamo utilizzato l'articolo indeterminativo
se dopo scriviamo la bicicletta si sapeva di quale bicicletta si trattava abbiamo usate l'articolo determinativo
se scriviamo che bella invenzione la bicicletta diamo alla bicicletta un valore esteso all'infinito esteso a tutte le biciclette del mondo
abbiamo date tre valori diversi alla stessa parola
l'articolo infatti precisa quale valore diamo ad un nome cioè indeterminato determinato o generico
l'articolo può essere determinativo il lo al maschile singolare i gli al maschile plurale
la femminile singolare le femminile plurale
indeterminativo un uno maschile
un' una al femminile
gli articoli lo gli la una subiscono l'elisione davanti a una parola che inizia per vocale
si pone l'articolo
il per il singolare i per il plurale davanti a nomi maschili che non cominciano per s impura , sc, z, x. gn, pn, ps,
eccezione gli dei
lo per il singolare gli per il plurale davanti a nomi maschili che cominciano per vocale o s impura
sc, z, x,gn, pn, ps
lo pneumatico lo psicologo lo scolaro
la per il singolare davanti a tutti i nomi femminili
le per il plurale dinanzi a tutti i nomi femminili
l'articolo indeterminativo
un davanti a nomi maschili che cominciano per vocale (fuorché quelli che cominciano per semi consonante) o per consonante che non si a s impura sc z x gn ps pn non vuole l'apostrofo
un uomo un albero
uno davanti ai nomi maschili che cominciano per s impura sc z x gn ps pn
uno struzzo uno scalone
una un' davanti a nomi femminili l'accento se iniziano per vocale
un'anima una cicogna
martedì 2 dicembre 2014
i nomi alterati
se volgiamo indicare una cosa più grande del comune si aggiunge - one maschile e -ona femminile ed è un accrescitivo
ragazzo ragazzone amica amicona
certe volte - one si mette alla fine di nomi femminili
la stanza lo stanzone la donna il donnone
se desideriamo indicare una cosa più piccola del comune si usano i suffissi - ino - ello - etto - ina -etta -ella
e diventa un diminutivo
casa casetta micio micino micetto
oppure possiamo indicare con un vezzeggiativo una cosa simpatica con -uccia - uccio
ragazzo ragazzuccio bocca boccuccia
se invece se voglia indicare una cosa pessima si usa un dispregiativo o peggiorativo con i suffissi tipo -accio -astro -accia
poetastro gentaccia
ma non è sempre vero perchè dipende dall'animo di chi parla tante volte ragazzaccio per esempio è usato con affetto
ragazzo ragazzone amica amicona
certe volte - one si mette alla fine di nomi femminili
la stanza lo stanzone la donna il donnone
se desideriamo indicare una cosa più piccola del comune si usano i suffissi - ino - ello - etto - ina -etta -ella
e diventa un diminutivo
casa casetta micio micino micetto
oppure possiamo indicare con un vezzeggiativo una cosa simpatica con -uccia - uccio
ragazzo ragazzuccio bocca boccuccia
se invece se voglia indicare una cosa pessima si usa un dispregiativo o peggiorativo con i suffissi tipo -accio -astro -accia
poetastro gentaccia
ma non è sempre vero perchè dipende dall'animo di chi parla tante volte ragazzaccio per esempio è usato con affetto
le parole sostantivate
possono svolgere la funzione di sostantivi
gli aggettivi qualificativi voglio che tu mi dica il vero
gli aggettivi numerali i tre furono irraggiungibili
i verbi all'infinito il viaggiare mi diletta
i partecipi presenti e passati il vinto non può avere pretese
le congiunzioni voglio sapere il perché
gli avverbi il troppo stroppia
le interiezioni i tuoi ahimè non si contano
le preposizioni il per è una preposizione
gli aggettivi qualificativi voglio che tu mi dica il vero
gli aggettivi numerali i tre furono irraggiungibili
i verbi all'infinito il viaggiare mi diletta
i partecipi presenti e passati il vinto non può avere pretese
le congiunzioni voglio sapere il perché
gli avverbi il troppo stroppia
le interiezioni i tuoi ahimè non si contano
le preposizioni il per è una preposizione
i nomi sovrabbondanti
i nomi sovrabbondanti hanno più plurali e i due plurali hanno significati diversi
il braccio i bracci del fiume della croce
le braccia del corpo umano
il calcagno i calcagni dell'uomo
le calcagna in senso figurato stare alle calcagna
il ciglio i cigli della strada
le ciglia dell'occhio
il corno i corni della luna da caccia
le corna degli animali
il dito i diti si può dire ma non comune
le dita della mano
il filo i fili dell'erba..
le fila di una tela ...
il fondamento i fondamenti di una scienza
le fondamenta di un edificio
il fuso i fusi strumento per filare
le fusa del gatto
il ginocchio i ginocchi di solito considerati singolarmente
le ginocchia tutte due insieme
il grido i gridi degli uccelli
le grida dell'uomo
il labro i labbri di un vaso di una ferita
le labbra della bocca
il lenzuolo i lenzuoli considerati individualmente
le lenzuola considerati appaiati
il membro i membri della società
le membra del corpo umano
il muro i muri della stanza
le mura della città
l'osso gli ossi considerati singolarmente gli ossi del cane
le ossa considerati nel loro complesso le ossa dell'uomo
lo strido gli stridi poco comune
le strida voci
l'urlo gli urli alte grida degli animali
le grida dell'uomo
il braccio i bracci del fiume della croce
le braccia del corpo umano
il calcagno i calcagni dell'uomo
le calcagna in senso figurato stare alle calcagna
il ciglio i cigli della strada
le ciglia dell'occhio
il corno i corni della luna da caccia
le corna degli animali
il dito i diti si può dire ma non comune
le dita della mano
il filo i fili dell'erba..
le fila di una tela ...
il fondamento i fondamenti di una scienza
le fondamenta di un edificio
il fuso i fusi strumento per filare
le fusa del gatto
il ginocchio i ginocchi di solito considerati singolarmente
le ginocchia tutte due insieme
il grido i gridi degli uccelli
le grida dell'uomo
il labro i labbri di un vaso di una ferita
le labbra della bocca
il lenzuolo i lenzuoli considerati individualmente
le lenzuola considerati appaiati
il membro i membri della società
le membra del corpo umano
il muro i muri della stanza
le mura della città
l'osso gli ossi considerati singolarmente gli ossi del cane
le ossa considerati nel loro complesso le ossa dell'uomo
lo strido gli stridi poco comune
le strida voci
l'urlo gli urli alte grida degli animali
le grida dell'uomo
grammatica - il numero del nome
oltre ai generi il nome ha anche numeri diversi
il nome può essere singolare o plurale
il passaggio dal singolare al plurale è indicato dalla sua desinenza e ci sono tre declinazioni
la prima comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano con -a
la seconda comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano con -o
la terza comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano con -e
prima declinazione
se sono maschili fanno al plurale -i
poeta poeti
se sono femminili fanno plurale -e
giornata giornate
-ca -ga fanno al plurale-
-chi -ghi se sono maschili
monarca monarchi
se sono femminili - che -ghe
barca barche
cia e gia fanno al plurale
-cie -gie
in -ce - ge se hanno davanti alla c e g una consonante
querce rocce frange
2° declinazione
terminano in -o fanno al plurale in -i
canotto canotti
se terminano in - chi -ghi se la parola è piana
pacco pacchi arco archi
se la parola è sdrucciola in ci e gi
medico medici monaco monaci
alcuni sdruccioli fanno -chi e ghi
incarico lastrico carico solletico pizzico valico rammarico diadoco strascico indaco abbaco monologo pelago riepilogo epilogo dialogo apologo melologo callifugo catalogo allobrogo e pochi altri
fanno in ci e chi tutti e due i modi
manico bilico stomaco esofago fondaco parroco farmaco
le parole che terminano in -io
fanno al plurale -ii
se hanno la i tonica
addio addii zio zii leggio leggii
i se hanno la i atona
salvataggio salvataggi marinaio marinai
3° declinazione
le parole che finiscono per -e
fanno al plurale -i
paese paesi mare mari
ie hanno il plurale uguale al singolare
barbarie specie serie
nomi indeclinabili
- i nomi che terminano al maschile e al femminile in -i in consonante in vocale accentata e i monosillabi
crisi lunedì re gru tunnel
- i nomi stranieri
film bar
-i cognomi i nomi propri
non tutti hanno il plurale o il singolare quelli che non ce l'hanno sono difettivi
calzoni nozze forbici prole miele pepe
i nomi composti
sono formati da due parole diverse
arcobaleno cassapanca
i nomi composti sostantivo + aggettivo prendono la desinenza del plurale entrambi
la terracotta le terrecotte
- se abbiamo un aggettivo + sostantivo cambia solo la vocale finale
bassorilievo bassorilievi
- se abbiamo sostantivo + sostantivo
se sono tutte e due femminili o maschili mutano solo la desinenza
pescecane pescecani
se sono di genere di verso cambia solo il primo
il pescespada i pescispada
- se abbiamo una forma verbale + sostantivo cambia solo la desinenza del sostantivo
spazzacamino spazzacamini
- se abbiamo una forma verbale + sostantivo femminile singolare
se la parola è maschile rimane invariata
lo spazza neve gli spazzaneve
se la parola è di genere maschile cambia la desinenza
la retroguardia le retroguardie
- se abbiamo nomi composti da verbi + verbo oppure verbo + avverbio rimangono invariati
il parapiglia i parapiglia il posapiano i posapiano
con capo
alcuni cambiano il primo elemento
capobanda capibanda capofila capifila
altri il secondo elemento
capocomico capocomici capoluogo capoluoghi
altri tutte e due gli elementi
caposaldo capisaldi
non cambiano mai il primo elemento se si riferiscono a persona femminile
i capistazione le capostazione
il nome può essere singolare o plurale
il passaggio dal singolare al plurale è indicato dalla sua desinenza e ci sono tre declinazioni
la prima comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano con -a
la seconda comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano con -o
la terza comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano con -e
prima declinazione
se sono maschili fanno al plurale -i
poeta poeti
se sono femminili fanno plurale -e
giornata giornate
-ca -ga fanno al plurale-
-chi -ghi se sono maschili
monarca monarchi
se sono femminili - che -ghe
barca barche
cia e gia fanno al plurale
-cie -gie
in -ce - ge se hanno davanti alla c e g una consonante
querce rocce frange
2° declinazione
terminano in -o fanno al plurale in -i
canotto canotti
se terminano in - chi -ghi se la parola è piana
pacco pacchi arco archi
se la parola è sdrucciola in ci e gi
medico medici monaco monaci
alcuni sdruccioli fanno -chi e ghi
incarico lastrico carico solletico pizzico valico rammarico diadoco strascico indaco abbaco monologo pelago riepilogo epilogo dialogo apologo melologo callifugo catalogo allobrogo e pochi altri
fanno in ci e chi tutti e due i modi
manico bilico stomaco esofago fondaco parroco farmaco
le parole che terminano in -io
fanno al plurale -ii
se hanno la i tonica
addio addii zio zii leggio leggii
i se hanno la i atona
salvataggio salvataggi marinaio marinai
3° declinazione
le parole che finiscono per -e
fanno al plurale -i
paese paesi mare mari
ie hanno il plurale uguale al singolare
barbarie specie serie
nomi indeclinabili
- i nomi che terminano al maschile e al femminile in -i in consonante in vocale accentata e i monosillabi
crisi lunedì re gru tunnel
- i nomi stranieri
film bar
-i cognomi i nomi propri
non tutti hanno il plurale o il singolare quelli che non ce l'hanno sono difettivi
calzoni nozze forbici prole miele pepe
i nomi composti
sono formati da due parole diverse
arcobaleno cassapanca
i nomi composti sostantivo + aggettivo prendono la desinenza del plurale entrambi
la terracotta le terrecotte
- se abbiamo un aggettivo + sostantivo cambia solo la vocale finale
bassorilievo bassorilievi
- se abbiamo sostantivo + sostantivo
se sono tutte e due femminili o maschili mutano solo la desinenza
pescecane pescecani
se sono di genere di verso cambia solo il primo
il pescespada i pescispada
- se abbiamo una forma verbale + sostantivo cambia solo la desinenza del sostantivo
spazzacamino spazzacamini
- se abbiamo una forma verbale + sostantivo femminile singolare
se la parola è maschile rimane invariata
lo spazza neve gli spazzaneve
se la parola è di genere maschile cambia la desinenza
la retroguardia le retroguardie
- se abbiamo nomi composti da verbi + verbo oppure verbo + avverbio rimangono invariati
il parapiglia i parapiglia il posapiano i posapiano
con capo
alcuni cambiano il primo elemento
capobanda capibanda capofila capifila
altri il secondo elemento
capocomico capocomici capoluogo capoluoghi
altri tutte e due gli elementi
caposaldo capisaldi
non cambiano mai il primo elemento se si riferiscono a persona femminile
i capistazione le capostazione
lunedì 1 dicembre 2014
il nome - nel periodo in grammatica
con il verbo indichiamo l'azione uno stato che possiamo determinare con gli avverbi
di solito lo accompagniamo con un nome o con un nome preceduto dall' articolo per specificare chi fa l'azione cioè un soggetto
l'articolo e in nome formano un' unità sintattica ed ugualmente la formano aggettivo e nome
articolo : il la un l' ecc.
nomi : giardino massa zona luce confini silenzio
aggettivi : violacea larga tricolore
inoltre essi concordano in numero e genere
il nome, detto anche sostantivo, può essere di più specie
comune : indica una persona una cosa un animale senza distinguerli individualmente
vie città bandiere cielo stadio
proprio : si scrive con la lettera maiuscola e indica una sola persona e la distingue da tutte le altre
Gijón Italia Marco
collettivo : indica più individui della stessa specie raggruppandoli in un'unica idea
popolo flotta mandria sciame
il nome può essere anche astratto o concreto
concreto : indica persone cose e animali che possono essere visti o toccati o uditi che possono essere
sentiti attraverso i sensi pane cane isola
astrato : indica un sentimento un'idea della mente una qualità modi essere
virtù valore egoismo fanciullezza
genere del nome può essere
maschile : uomo gallo bue balcone
femminile : donna bandiera gallina coppa
comune : nomi che hanno un'unica forma la nipote il nipote il pianista la pianista
promiscuo : animali che hanno un solo genere
leopardo giraffa pantera (maschio e femmina)
mobile
il fanciullo la fanciulla a il maestro la maestra
non tutti sono mobili per esempio : uomo donna padre madre
di solito lo accompagniamo con un nome o con un nome preceduto dall' articolo per specificare chi fa l'azione cioè un soggetto
l'articolo e in nome formano un' unità sintattica ed ugualmente la formano aggettivo e nome
articolo : il la un l' ecc.
nomi : giardino massa zona luce confini silenzio
aggettivi : violacea larga tricolore
inoltre essi concordano in numero e genere
il nome, detto anche sostantivo, può essere di più specie
comune : indica una persona una cosa un animale senza distinguerli individualmente
vie città bandiere cielo stadio
proprio : si scrive con la lettera maiuscola e indica una sola persona e la distingue da tutte le altre
Gijón Italia Marco
collettivo : indica più individui della stessa specie raggruppandoli in un'unica idea
popolo flotta mandria sciame
il nome può essere anche astratto o concreto
concreto : indica persone cose e animali che possono essere visti o toccati o uditi che possono essere
sentiti attraverso i sensi pane cane isola
astrato : indica un sentimento un'idea della mente una qualità modi essere
virtù valore egoismo fanciullezza
genere del nome può essere
maschile : uomo gallo bue balcone
femminile : donna bandiera gallina coppa
comune : nomi che hanno un'unica forma la nipote il nipote il pianista la pianista
promiscuo : animali che hanno un solo genere
leopardo giraffa pantera (maschio e femmina)
mobile
il fanciullo la fanciulla a il maestro la maestra
non tutti sono mobili per esempio : uomo donna padre madre
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