Il fu Mattia Pascal
autore Luigi Pirandello
1° edizione 1904
genere romanzo autodiegetico
lingua originale italiano
ambientazione '800 inizi '900
protagonisti Mattia Pascal (Adriano Meis)
il fu Mattia Pascal è il celebre romanzo di Pirandello che apparve dapprima a puntate sulla rivista "Nuova antologia nel 1904 e che fu pubblicato in volume nello stesso anno
fu il primo grande successo di Pirandello scritto in un momento difficile della sua vita
TRAMA
Mattia Pascal vive a Miragno dove il padre a lasciato in eredità alla moglie e ai due figli una discreta fortuna
Un disonesto amministratore si interessa di gestire questo patrimonio. Sposa Oliva, ragazza che Pascal conosceva bene con la quale intraprende una relazione adultera per un dispetto all'amministratore che non può avere figli e attribuisce la colpa a Oliva. Alla fine Oliva rimane incinta di un bambino figlio di Mattia
L'amico Pomino dice al protagonista di aver scambiato una discussione con una serva scoprendo che Malagna l'amministratore sta tramando qualcosa con la cugina Marianna Dondi vedova Pescatore questa gli avrebbe rimproverato di non riuscire ad avere figli conseguenza dovuta al rifiuto di sposare Romilda figlia della vedova e nipote di Malagna di cui Pomino è innamorato
Ora lo zio si sarebbe pentito di non aver accontentato la nipote Mattia e Pomino temono che l'uomo stia complottando con al cugina di avere un figlio da Romilda
Pascal aiuto l'amico e giusto per stordirlo gli dice che per salvare la giovane potrebbe sposarle
Con la scusa di una cambiale Mattia si reca a casa di Marianna Dondi dove si trova anche Malagna e conosce Romilda si trattiene poco a casa della vedova Pescatore per poter tornare ancora da Romilda e dalla madre che però on sembra contenta dell'annuncio di una sua prossima visita
Nonostante il giovane le parli di Pomino Romilda si innamora di mattia e lui ricambia
Un giorno la ragazza rimasta sola con lui gli chiede di portarla via
Romilda viene messa incinta e pensa di preparare la madre alla notizia del suo inevitabile matrimonio
Riceve però una lettera da Romilda che gli spiega che non devono vedersi più
Mattia compresa la ragione per cui Romilda gli ha detto che non avrebbero più dovuto vedersi si sente ingannato da lei si reca a casa di Oliva e mostra la lettera Oliva capisce che Malagna non è il padre del bambino che aspetta Romilda ma Mattia le dice che ha disonorato la nipote e che deve rimediare
Il protagonista è costretto a sposare Romilda e a convivere con la suocere Marianna Pescatore che lo disprezza
La vita familiare è un inferno umiliante il modesto lavoro nella Biblioteca Boccamazza
Mattia decide di fuggire e tentare una vita diversa
A Montecarlo vince alla roulette un'enorme somma di denaro e per caso legge su un giornale della sua presunta morte
ha così la possibilità di cambiare vita
Con il nome di Adriano Meis comincia a viaggiare poi si stabilisce a Roma come pensionante a casa del signor Paleari
s'innamora di sua figlia Adriana e vorrebbe proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio
A questo punto si accorge che la nuova identità fittizia non gli consente di sposarsi né denunciare Terenzio perché Adriano Meis all'anagrafe non esiste
Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la sua identità
Tornato a Miragno dopo due anni nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina
Non gli resta che chiudersi in biblioteca e scrivere la sua storia e portare ogni tanto i fiori sulla sua tomba
commento
in questo romanza ci fa capire che non si può vivere senza uno stato civile Mattia Pasca uomo che ha una doppia personalità si accorge chele due persone che vivono dentro di lui sono in contrasto tra loro
Cerca di ribellarsi alle regole imposte dalla società ma ciò significa non vivere inseguendo un sogno di libertà che lo renderà schiavo e che gli impedirà di vivere normalmente
un romanzo che si legge facilmente ricco di dialoghi e riflessioni gran parte della narrazione si svolge in biblioteca
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mercoledì 1 giugno 2016
sabato 28 maggio 2016
Luigi Pirandello
Luigi Pirandello
Nacque a Porto Empedocle (Agrigento) nel 1867 da famiglia benestante
Terminati gli studi dell'ordine superiore si iscrisse alla Facoltà di lettere dell'Università di Roma ma completò gli studi in Germania a Bonn il soggiorno in Germania ebbe un influsso determinante sulle sue opinioni filosofiche si orientò infatti verso la concezione idealistica che in lui divenne sentimento di solitudine individuale scetticismo sulla capacità dell'uomo di arrivare a una qualsiasi certezza su di sé e sulla realtà esterna
Tornato in Sicilia si sposò e tronò a Roma dove fu per vari anni professore di lettere italiane al Ministero
Le opere
La sua attività di drammaturgo iniziata nel 1898 ma intensificata dopo il 1910 ebbe dapprima alcuni contrasti nella sua fase originale col pubblico italiano ma ottenne presto fama mondiale riconosciutagli nel 1934 con l'assegnazione del premio Nobel e confermata poi dalle traduzioni nelle lingue dei principali popoli civili e dall'influsso esercitato sul teatro europeo specialmente quello francese
alle poco felici prove in versi fece seguire un deciso orientamento verso la prosa narrativa e scrisse per esortazione del corregionale Capuana un primo romanzo d'ambiente siciliano L'esclusa e più tardi nel 1913 i Vecchi e i giovani che inquadrò nella cornice di storia contemporanea ed espresse in esso le delusioni succedute nell'isola alle speranze rinnovatrici portate dal Rinascimento Ma il romanzo in cui più autenticamente è riflesso il problema pirandelliano della personalità con umorismo triste e insieme la malinconica pietà per l'uomo fu Il fu Mattia Pascal
In questo romanzo si trovano i principali temi dell'arte di Pirandello il desiderio di evasione dall'angoscia di una insostenibile situazione familiare vivissimo nel protagonista, il gioco di una sorte beffarda e illusoria che sembra favorirlo spargendo la falsa notizia della sua morte, la morsa della società che gli impedisce di ricostruirsi una vita di crearsi cioè un'altra personalità sì che il protagonista rimane come un sopravvissuto a se stesso vivente di vita fisica sebbene morto a ogni vita sociale ed umana
questi medesimi temi si trovano disseminati in diversi numerose situazioni che Pirandello descrisse in varie storie poi raccolte in Novelle per un anno
Ma più tardi convinto com'era dell'immediatezza della comunicazione di un messaggio sociale ed umano attraverso il teatro decise di portare gli stessi temi sulla scena dapprima di commedie di stampo borghese (Pensaci Giacomino , così è se vi pare , la Signora Morli uno e due)
Queste situazioni psicologiche di contrasto tra il parere e l'essere tra la maschera dell'ideale e il sentimento del contrario donde scaturiva l'umorismo tragico di Pirandello si prestavano ad essere rappresentate sulla scena come proiezione della natura drammatica della situazione in cui l'autore vedeva dibattersi i personaggi
Il teatro pirandelliano fondato appunto sul tragico umorismo trattò questi ed altri temi tutti ricondotti però al tema fondamentale e universale dell'uomo che cerca invano di conoscere se stesso e gli altri aggirandosi in un mondo caratterizzato da fenomeni illusori a cominciare da quella maschera che è la sua personalità alla ricerca vana di una verità sulla sua natura sui rapporti con gli altri sulla responsabilità morale
E' insomma rispecchiato nel teatro pirandelliano il travaglio della società contemporanea angoscia di solitudine, affannosi e vani tentativi di ricerca e di conquista di verità e di giustizia anelito a salvare nel naufragio d'ogni certezza alcuni valori primordiali ed eterni dell'umanità come l'amore puro e fedele l'affetto materno la pietà per i deboli e vinti della società e della vita
Pirandello quando scrisse il suo primo romano Marta Ajala che poi intitolo Esclusa sembrò volesse seguire la poetica naturalistica del Verismo ma in effetti egli svuotò il realismo di ogni consistenza facendo balenare una contraddizione insanabile fra essenza ed apparenza
Egli costruì una realtà interiore ma scavò contemporaneamente al di dentro di quella realtà per scoprire la pena in essa nascosta
Pirandello non è filosofo E' appunto un attento e appassionato osservatore della realtà al quali non sfugge che la vita dell'uomo è costruita su due piani correlati che nell'uomo c'è un dualismo senza soluzione fra quel che egli è e quello che crede di esser o che pare agli altri in comseguenza di ciò ogni definizione è impossibile come ogni certezza
Entra perciò nell'arte con Pirandello il Relativismo applicato in tutte le situazioni nella nostra esistenza a testimoniarne la precarietà e la provvisorietà
La visione pirandelliana del mondo è pessimistica : della realtà coglie solo parvenze, nel consorzio umano trova dolore esistenziale contraddizioni irriducibili che non riescono a costituire la vera certezza anche se tentano di ammantarsi di certezza
Il personaggio pirandelliano è il risultato del frantumarsi dell'unità psicologica e morale in un mosaico di apparenze ingannevoli il suo dramma consiste nell'avere perduto sempre la coerenza e l'organicità delle sua unità etica e psicologica
Il personaggio pirandelliano concludendo ha la consapevolezza di uno essere più "uno " ma "centomila" quindi "nessuno"
Pirandello con la sua arte e con il suo tragico umorismo polemizza contro i valori- tabù di una società ipocrita borghese fa saltare la maschera e scopre e mostra ai lettori e agli spettatori al di là del "parere" sanguinante e partecipa pietoso al dramma umano
Quindi non solo logica del paradosso di Pirandello ma partecipazione al dolore dell'uomo che egli scopre scavando nel profondo, al di là dell'apparenza, fino all'essenza nascosta e spaurita dell'uomo
schema delle opere
opere di poesia
Mal giocondo (rime 1889)
Pasqua di Gea (rime 1891)
Elegie renane (rime 1895)
romanzi
Il fu Mattia Pascal
l'esclusa
il turno
suo marito
uno nessuno e centomila
i vecchi e i giovani
si gira
teatro
Pensaci Giacomino
così è (se vi pare)
sei personaggi in cerca d'autore
Enrico VI
L'uomo dal fiore in bocca
il piacere dell'onestà
Liolà
come prima meglio di prima
ciascuno a suo modo
opere di narrativa
novelle per un anno
saggi
l'umorismo
Nacque a Porto Empedocle (Agrigento) nel 1867 da famiglia benestante
Terminati gli studi dell'ordine superiore si iscrisse alla Facoltà di lettere dell'Università di Roma ma completò gli studi in Germania a Bonn il soggiorno in Germania ebbe un influsso determinante sulle sue opinioni filosofiche si orientò infatti verso la concezione idealistica che in lui divenne sentimento di solitudine individuale scetticismo sulla capacità dell'uomo di arrivare a una qualsiasi certezza su di sé e sulla realtà esterna
Tornato in Sicilia si sposò e tronò a Roma dove fu per vari anni professore di lettere italiane al Ministero
Le opere
La sua attività di drammaturgo iniziata nel 1898 ma intensificata dopo il 1910 ebbe dapprima alcuni contrasti nella sua fase originale col pubblico italiano ma ottenne presto fama mondiale riconosciutagli nel 1934 con l'assegnazione del premio Nobel e confermata poi dalle traduzioni nelle lingue dei principali popoli civili e dall'influsso esercitato sul teatro europeo specialmente quello francese
alle poco felici prove in versi fece seguire un deciso orientamento verso la prosa narrativa e scrisse per esortazione del corregionale Capuana un primo romanzo d'ambiente siciliano L'esclusa e più tardi nel 1913 i Vecchi e i giovani che inquadrò nella cornice di storia contemporanea ed espresse in esso le delusioni succedute nell'isola alle speranze rinnovatrici portate dal Rinascimento Ma il romanzo in cui più autenticamente è riflesso il problema pirandelliano della personalità con umorismo triste e insieme la malinconica pietà per l'uomo fu Il fu Mattia Pascal
In questo romanzo si trovano i principali temi dell'arte di Pirandello il desiderio di evasione dall'angoscia di una insostenibile situazione familiare vivissimo nel protagonista, il gioco di una sorte beffarda e illusoria che sembra favorirlo spargendo la falsa notizia della sua morte, la morsa della società che gli impedisce di ricostruirsi una vita di crearsi cioè un'altra personalità sì che il protagonista rimane come un sopravvissuto a se stesso vivente di vita fisica sebbene morto a ogni vita sociale ed umana
questi medesimi temi si trovano disseminati in diversi numerose situazioni che Pirandello descrisse in varie storie poi raccolte in Novelle per un anno
Ma più tardi convinto com'era dell'immediatezza della comunicazione di un messaggio sociale ed umano attraverso il teatro decise di portare gli stessi temi sulla scena dapprima di commedie di stampo borghese (Pensaci Giacomino , così è se vi pare , la Signora Morli uno e due)
Queste situazioni psicologiche di contrasto tra il parere e l'essere tra la maschera dell'ideale e il sentimento del contrario donde scaturiva l'umorismo tragico di Pirandello si prestavano ad essere rappresentate sulla scena come proiezione della natura drammatica della situazione in cui l'autore vedeva dibattersi i personaggi
Il teatro pirandelliano fondato appunto sul tragico umorismo trattò questi ed altri temi tutti ricondotti però al tema fondamentale e universale dell'uomo che cerca invano di conoscere se stesso e gli altri aggirandosi in un mondo caratterizzato da fenomeni illusori a cominciare da quella maschera che è la sua personalità alla ricerca vana di una verità sulla sua natura sui rapporti con gli altri sulla responsabilità morale
E' insomma rispecchiato nel teatro pirandelliano il travaglio della società contemporanea angoscia di solitudine, affannosi e vani tentativi di ricerca e di conquista di verità e di giustizia anelito a salvare nel naufragio d'ogni certezza alcuni valori primordiali ed eterni dell'umanità come l'amore puro e fedele l'affetto materno la pietà per i deboli e vinti della società e della vita
Pirandello quando scrisse il suo primo romano Marta Ajala che poi intitolo Esclusa sembrò volesse seguire la poetica naturalistica del Verismo ma in effetti egli svuotò il realismo di ogni consistenza facendo balenare una contraddizione insanabile fra essenza ed apparenza
Egli costruì una realtà interiore ma scavò contemporaneamente al di dentro di quella realtà per scoprire la pena in essa nascosta
Pirandello non è filosofo E' appunto un attento e appassionato osservatore della realtà al quali non sfugge che la vita dell'uomo è costruita su due piani correlati che nell'uomo c'è un dualismo senza soluzione fra quel che egli è e quello che crede di esser o che pare agli altri in comseguenza di ciò ogni definizione è impossibile come ogni certezza
Entra perciò nell'arte con Pirandello il Relativismo applicato in tutte le situazioni nella nostra esistenza a testimoniarne la precarietà e la provvisorietà
La visione pirandelliana del mondo è pessimistica : della realtà coglie solo parvenze, nel consorzio umano trova dolore esistenziale contraddizioni irriducibili che non riescono a costituire la vera certezza anche se tentano di ammantarsi di certezza
Il personaggio pirandelliano è il risultato del frantumarsi dell'unità psicologica e morale in un mosaico di apparenze ingannevoli il suo dramma consiste nell'avere perduto sempre la coerenza e l'organicità delle sua unità etica e psicologica
Il personaggio pirandelliano concludendo ha la consapevolezza di uno essere più "uno " ma "centomila" quindi "nessuno"
Pirandello con la sua arte e con il suo tragico umorismo polemizza contro i valori- tabù di una società ipocrita borghese fa saltare la maschera e scopre e mostra ai lettori e agli spettatori al di là del "parere" sanguinante e partecipa pietoso al dramma umano
Quindi non solo logica del paradosso di Pirandello ma partecipazione al dolore dell'uomo che egli scopre scavando nel profondo, al di là dell'apparenza, fino all'essenza nascosta e spaurita dell'uomo
schema delle opere
opere di poesia
Mal giocondo (rime 1889)
Pasqua di Gea (rime 1891)
Elegie renane (rime 1895)
romanzi
Il fu Mattia Pascal
l'esclusa
il turno
suo marito
uno nessuno e centomila
i vecchi e i giovani
si gira
teatro
Pensaci Giacomino
così è (se vi pare)
sei personaggi in cerca d'autore
Enrico VI
L'uomo dal fiore in bocca
il piacere dell'onestà
Liolà
come prima meglio di prima
ciascuno a suo modo
opere di narrativa
novelle per un anno
saggi
l'umorismo
domenica 8 maggio 2016
tesina di 3 media
tesina di 3 media
per la prima volto lo studente deve elaborare una tesina complessa rispetto ai temi che sono abituati a fare
con questa infatti si può vedere cosa ha imparato nei tre anni di studio e soprattutto se riesce a collegare e mettere in evidenza le capacità dello studente
di solito un po' di preoccupazione è normale
la data ufficiale valida per tutto il territo nazionale è la prova invalsi del 17 giugno 2016 che durerà 2 ore e 30
la prova di italiano consiste in un tema ci saranno 5 possibilità di scelta di una traccia durerà 4 ore e gli studenti hanno a disposizione il vocabolario
la seconda prova scritta sarà la prova di matematica che durerà 3 ore e che
poi ci sarà la prova di inglese e della durata di 3 ore
dopo le prove scritte ci sarà l'esame orale in cui si dovrà presentare una tesina
ecco alcuni collegamenti che potrete fare
adolescenza
italiano verga lo sfruttamento minorile il libro rosso malpelo
storia adolescenza nel periodo fascista
inglese Oliver twist
scienze alimentazione problemi
francese il piccolo principe
arte arte contemporanea i tatuaggi
geografia terzo mondo come vivono i ragazzi
ed civica diritti dei bambini
tecnologia internet e i ragazzi
musica musica che piace agli adolescenti
ed fisica sport che uniscono
bellezza
italiano estetismo d'annunzio
storia bell'époque
scienze venere
inglese Oscar Wilde
arte neoclassicismo
cibo
italiano Promessi sposi carestia a Milano
storia scambio di cibo con la scoperta dell'America
scienze cibo e alimentazione
ed fisica dieta per chi fa sport
arte l'ultima cena Leonardo
caduta del fascismo
storia caduta del fascismo
italiano Quasimodo
arte Modigliani pittore ebreo
scienze bomba atomica
geografia Europa durante la seconda guerra mondiale
ed fisica stop olimpiadi per la guerra
i canti partigiani
globalizzazione
italiano globalizzazione
storia neocolonialismo
scienze energie rinnovabili
ed tecnica internet
francese le voyage
geografia India e la globalizzazione
musica etnica
ed fisica calcio in tutto il mondo
musica concerti internazionali
ed tecnica petrolio
la cultura del fronte
storia prima guerra mondiale
geografia Europa
italiano Gabriele d'Annunzio
inglese Hemingway
arte Boccioni
musica la leggenda del Piave
per la prima volto lo studente deve elaborare una tesina complessa rispetto ai temi che sono abituati a fare
con questa infatti si può vedere cosa ha imparato nei tre anni di studio e soprattutto se riesce a collegare e mettere in evidenza le capacità dello studente
di solito un po' di preoccupazione è normale
la data ufficiale valida per tutto il territo nazionale è la prova invalsi del 17 giugno 2016 che durerà 2 ore e 30
la prova di italiano consiste in un tema ci saranno 5 possibilità di scelta di una traccia durerà 4 ore e gli studenti hanno a disposizione il vocabolario
la seconda prova scritta sarà la prova di matematica che durerà 3 ore e che
poi ci sarà la prova di inglese e della durata di 3 ore
dopo le prove scritte ci sarà l'esame orale in cui si dovrà presentare una tesina
ecco alcuni collegamenti che potrete fare
adolescenza
italiano verga lo sfruttamento minorile il libro rosso malpelo
storia adolescenza nel periodo fascista
inglese Oliver twist
scienze alimentazione problemi
francese il piccolo principe
arte arte contemporanea i tatuaggi
geografia terzo mondo come vivono i ragazzi
ed civica diritti dei bambini
tecnologia internet e i ragazzi
musica musica che piace agli adolescenti
ed fisica sport che uniscono
bellezza
italiano estetismo d'annunzio
storia bell'époque
scienze venere
inglese Oscar Wilde
arte neoclassicismo
cibo
italiano Promessi sposi carestia a Milano
storia scambio di cibo con la scoperta dell'America
scienze cibo e alimentazione
ed fisica dieta per chi fa sport
arte l'ultima cena Leonardo
caduta del fascismo
storia caduta del fascismo
italiano Quasimodo
arte Modigliani pittore ebreo
scienze bomba atomica
geografia Europa durante la seconda guerra mondiale
ed fisica stop olimpiadi per la guerra
i canti partigiani
globalizzazione
italiano globalizzazione
storia neocolonialismo
scienze energie rinnovabili
ed tecnica internet
francese le voyage
geografia India e la globalizzazione
musica etnica
ed fisica calcio in tutto il mondo
musica concerti internazionali
ed tecnica petrolio
la cultura del fronte
storia prima guerra mondiale
geografia Europa
italiano Gabriele d'Annunzio
inglese Hemingway
arte Boccioni
musica la leggenda del Piave
venerdì 8 aprile 2016
Pasolini
Pasolini
Pier Paolo Pasolini è nato a Bologna e morto tragicamente a Roma in una situazione misteriosamente scabrosa dopo una vita condotta tra scandali; come uomo è oggetto di esaltazione e di biasimo da parte dei critici e dei moralisti di mestiere
Come Moravia rappresenta l'interpretazione della crisi della borghesi del nostro paese così Pier Paolo Pasolini impersona la crisi profonda in cui è piombata al coscienza di certa gioventù del tempo
Si potrebbe definir come scrittore e come uomo in continua contraddizione con se stesso, in lui infatti coesistono e convivono irrequietezza la ribellione la spiccata sensibilità la sessualità esasperata e la purezza forse più desiderata che vissuta
Le note dominanti della sua vita amore e repulsione sono alla base del suo dramma esistenziale
Dall'esame della sua produzione considerata in periodi diversi si possono ricavare i motivi e i temi più salienti della sua poetica
Da una posizione romantica espressa nella produzione inversi cui ha dato luogo la raccolta "la meglio gioventù composta di poesie scritte in dialetto friulano con la traduzione dello stesso autore
E' passato attraverso una crisi di maturazione politica ad una visione che si potrebbe definire sociologica
La concezione idillico-mistica del Pasolini del primo periodo in cui canta il suo Friuli e la sua gente come un paese e una popolazione senza miseria, senza afflizione, senza dolori, è superata dalla presa di coscienza dei problemi sociali che sono fondamento della sua poesia del secondo periodo
I contadini che ha cantato en "la meglio gioventù " come componenti di una società che vive in comunione con le cose accettando indifferentemente la vita e la morte in una posizione quasi metastorica, nel secondo periodo entrano nella storia, attraverso la guerra e la resistenza che hanno insegnato loro che i mali non sono il risultato di una serie di fatti determinati dal fato ma l'effetto delle deliberazioni di uomini senza scrupoli ingiusti e prepotenti
Pasolini fu un uomo dalla psicologia aggrovigliata e complessa dalla vita torbida e tormentata
Ama e rifiuta con la stessa intensità con la medesima violenza
Rompe così con la sua gente le volta le spalle e cerca altre strade altri oggetti su cui riporre il suo amore e quindi la sua violenza
Scrive ancora poesie e pubblica " Le ceneri di Gramsci " che manifestano in termini chiarissimi un "populismo" voluto e cosciente
L'opera poetica pasoliniana però è poco valida : in essa si risentono alternativamente i due diversi toni del Carducci e del Pascoli
"Le ceneri di Gramsci " debbono essere considerate il discorso che Pasolini fa su se stesso piuttosto che su Gramsci
Egli si rivela un marxista che professa ormai un populismo razionale un militante della politica ma non un credente nel marxismo
Si è così ancora una volta di fronte a una persona che vive in contraddizione con se stesso
Lontano ormai dal suo Friuli e dalla sua gente è alla ricerca di un popolo in cui possa identificarsi e crede di trovarlo nella gente di borgata fra i relitti umani di bidonville a Roma : un popolo costituito da rappresentanti di un sottoproletariato quasi zingaresco di omosessuali prostitute ladri teppisti ruffiani alla ricerca di espedienti per vivere
E questa la folla talvolta inverosimilmente disumanizzata diventa protagonista della sua opera narrativa
NARRATORE
Come narratore appartiene al neorealismo
sono due romanzi che rilevano nella sua interezza la sua personalità di uomo e scrittore che manifestano il suo travaglio interiore con il suo credo artistico e con il suo impegno politico di scritto re che con la rappresentazione del sottoproletariato del bidonville romano vuole forse non solo compassionare la folla protagonista dei suoi romanzi ma e soprattutto denunciare colpe e insieme colpevoli di quella aberrante e disumanizzante situazione sociale e morale in cui vivono accampati miserabili sbandati immigrati dal meridione d'Italia
Questo il tema fondamentale di "Ragazzi di vita " 1955 e una "vita violenta " 1959 naturalmente rimpolpato con tutte le situazioni scabrose amori impossibili di "relazioni particolari " di atteggiamenti e comportamenti anomali e patologici di omosessuali ruffiani ladri prostitute
"Una vita violenta " ha per protagonista un "ragazzo di vita " politicamente impegnato prima missino per il gusto di essere contro poi democristiano perché spera che la tessera del partito democratico cristiano possa fargli ottenerne un alloggio ed infine comunista per la presa di coscienza attraverso esperienza diretta di assoluta carenza di organizzazione sanitaria pubblica e con la speranza di una resurrezione sociale ad opera del comunismo
La posizione politica di Tommasino (protagonista di "una vita violenta") non è il frutto di una consapevole scelta ma il tentativo di trovare un modo con cui combattere la borghesia responsabile nel suo ruolo di classe dirigente che non riesce o meglio non vuole attuare la giustizia sociale
E' triste ricordare che Pasolini finisce la sua vita terrena proprio per effetto della furia violenta di una dei suoi "ragazzi di vita" che si abbatte senza freno e senza pietà sul suo corpo dopo lo scempio
Le ultime opere
sono poesie "la religione del mio tempo " "poesia in forma di rosa " "Alì dagli occhi azzurri
"Teorema" "Il vangelo secondo Matteo "
Pier Paolo Pasolini è nato a Bologna e morto tragicamente a Roma in una situazione misteriosamente scabrosa dopo una vita condotta tra scandali; come uomo è oggetto di esaltazione e di biasimo da parte dei critici e dei moralisti di mestiere
Come Moravia rappresenta l'interpretazione della crisi della borghesi del nostro paese così Pier Paolo Pasolini impersona la crisi profonda in cui è piombata al coscienza di certa gioventù del tempo
Si potrebbe definir come scrittore e come uomo in continua contraddizione con se stesso, in lui infatti coesistono e convivono irrequietezza la ribellione la spiccata sensibilità la sessualità esasperata e la purezza forse più desiderata che vissuta
Le note dominanti della sua vita amore e repulsione sono alla base del suo dramma esistenziale
Dall'esame della sua produzione considerata in periodi diversi si possono ricavare i motivi e i temi più salienti della sua poetica
Da una posizione romantica espressa nella produzione inversi cui ha dato luogo la raccolta "la meglio gioventù composta di poesie scritte in dialetto friulano con la traduzione dello stesso autore
E' passato attraverso una crisi di maturazione politica ad una visione che si potrebbe definire sociologica
La concezione idillico-mistica del Pasolini del primo periodo in cui canta il suo Friuli e la sua gente come un paese e una popolazione senza miseria, senza afflizione, senza dolori, è superata dalla presa di coscienza dei problemi sociali che sono fondamento della sua poesia del secondo periodo
I contadini che ha cantato en "la meglio gioventù " come componenti di una società che vive in comunione con le cose accettando indifferentemente la vita e la morte in una posizione quasi metastorica, nel secondo periodo entrano nella storia, attraverso la guerra e la resistenza che hanno insegnato loro che i mali non sono il risultato di una serie di fatti determinati dal fato ma l'effetto delle deliberazioni di uomini senza scrupoli ingiusti e prepotenti
Pasolini fu un uomo dalla psicologia aggrovigliata e complessa dalla vita torbida e tormentata
Ama e rifiuta con la stessa intensità con la medesima violenza
Rompe così con la sua gente le volta le spalle e cerca altre strade altri oggetti su cui riporre il suo amore e quindi la sua violenza
Scrive ancora poesie e pubblica " Le ceneri di Gramsci " che manifestano in termini chiarissimi un "populismo" voluto e cosciente
L'opera poetica pasoliniana però è poco valida : in essa si risentono alternativamente i due diversi toni del Carducci e del Pascoli
"Le ceneri di Gramsci " debbono essere considerate il discorso che Pasolini fa su se stesso piuttosto che su Gramsci
Egli si rivela un marxista che professa ormai un populismo razionale un militante della politica ma non un credente nel marxismo
Si è così ancora una volta di fronte a una persona che vive in contraddizione con se stesso
Lontano ormai dal suo Friuli e dalla sua gente è alla ricerca di un popolo in cui possa identificarsi e crede di trovarlo nella gente di borgata fra i relitti umani di bidonville a Roma : un popolo costituito da rappresentanti di un sottoproletariato quasi zingaresco di omosessuali prostitute ladri teppisti ruffiani alla ricerca di espedienti per vivere
E questa la folla talvolta inverosimilmente disumanizzata diventa protagonista della sua opera narrativa
NARRATORE
Come narratore appartiene al neorealismo
sono due romanzi che rilevano nella sua interezza la sua personalità di uomo e scrittore che manifestano il suo travaglio interiore con il suo credo artistico e con il suo impegno politico di scritto re che con la rappresentazione del sottoproletariato del bidonville romano vuole forse non solo compassionare la folla protagonista dei suoi romanzi ma e soprattutto denunciare colpe e insieme colpevoli di quella aberrante e disumanizzante situazione sociale e morale in cui vivono accampati miserabili sbandati immigrati dal meridione d'Italia
Questo il tema fondamentale di "Ragazzi di vita " 1955 e una "vita violenta " 1959 naturalmente rimpolpato con tutte le situazioni scabrose amori impossibili di "relazioni particolari " di atteggiamenti e comportamenti anomali e patologici di omosessuali ruffiani ladri prostitute
"Una vita violenta " ha per protagonista un "ragazzo di vita " politicamente impegnato prima missino per il gusto di essere contro poi democristiano perché spera che la tessera del partito democratico cristiano possa fargli ottenerne un alloggio ed infine comunista per la presa di coscienza attraverso esperienza diretta di assoluta carenza di organizzazione sanitaria pubblica e con la speranza di una resurrezione sociale ad opera del comunismo
La posizione politica di Tommasino (protagonista di "una vita violenta") non è il frutto di una consapevole scelta ma il tentativo di trovare un modo con cui combattere la borghesia responsabile nel suo ruolo di classe dirigente che non riesce o meglio non vuole attuare la giustizia sociale
E' triste ricordare che Pasolini finisce la sua vita terrena proprio per effetto della furia violenta di una dei suoi "ragazzi di vita" che si abbatte senza freno e senza pietà sul suo corpo dopo lo scempio
Le ultime opere
sono poesie "la religione del mio tempo " "poesia in forma di rosa " "Alì dagli occhi azzurri
"Teorema" "Il vangelo secondo Matteo "
venerdì 25 marzo 2016
Cesare Pavese
Cesare Pavese
nacque a Santo Stefano Belbo (cuneo) nel 1908.
La sua prima attività letteraria fu quella di traduttore e di saggista
Tradusse da autori inglesi e americani
Nel 1935 a causa del su aperto antifascismo fu arrestato e quindi mandato al confino di polizia
Dopo il 1945 visse a Torino dove lavorò per l'editore Einaudi
Morì suicida il 27 agosto del 1950
Di lui sono notevoli le due raccolte di poesie Lavorare stanca (1936) e Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951 postumo ) il diario intitolato il mestiere di vivere (1952 postumo) intriso di profonda amarezza e il libro di racconti Notte di Festa (1953 postumo )
Le opere più importanti di Cesare Pavese sono però i romanzi Prima che il gallo canti - La bella estate
Nei romanzi si legge il totale impegno di Pavese antifascista partigiano e comunista in un tentativo di lotte e di combattimenti per risanare la società corrotta e crudele
ma la sua sollecitudine sociale fu vinta e domata dalla sua affinata e pessimistica sensibilità e dal suo intellettualismo, che gli suggerirono una tematica, che poi gli era più congeniale di sensi tristi e decadentistici
del uso dramma esistenziale sono sicure e sincere testimonianze il mestiere di vivere e il suo epistolario
Le cose importanti per Pavese uomo ed artista furono la poesia la regina del mondo come egli stesso la definì; la cultura in cui si impegnò con costanza e continuità; la donna, che egli concepì come un Assoluto, anche se i suoi rapporti con l'altro sesso furono di attrazione-repulsione di amore-odio
Pavese, sebbene se lo fosse proposto con serietà e con convinzione non riuscì ad attuare il suo impegno sociale, come si rileva dalle sue opere e in particolare dai romanzi
In Pavese c'è un contrasto tra infanzia-maturità, che è il punto focale della spiritualità dell'uomo contemporaneo c'è quasi una teorizzazione razionale che si riflette sul piano storico-geografico di questo contrasto che così si può indicare :infanzia, età primitiva, campagna; età matura, civiltà, città
Al suo dramma esistenziale di uomo che sente i legami e i limiti dell'attualità contingente e aspira ad una vita più ampia che lo impegni socialmente Pavese reagisce con i disordine e la sessualità
In tutta l'opera maggiore di Pavese c'è il contrasto irreducibile tra ragione e fantasia infantile che fa nascere i miti li alimenta e li fa diventare matrice del nostro IO più profondo
E dal mito dell'infanzia, della fantasia e, quindi dall'immaginazione che è evasione e negazione della conoscenza, l'uomo e, quindi lo scrittore Pavese non si libererà mai e perciò non potrà mai neanche conoscere
Nasce qui il pessimismo di Pavese (dialoghi con Lurcò)
Un'opera più scopertamente politica è il Carcere in cui Stefano il protagonista è un confinato politico (è chiaro biografismo ) con tutti i suoi problemi di uomo, che è costretto a vivere in isolamento che lo turba e lo tormenta per la sua condizione di confinato prescindendo dalla causa (politica) del suo isolamento
Anche il Compagno rileva una modestissima vocazione politica di Pavese
E' così anche per la casa in collina
Carcere, Compagno, la casa in collina sono tre aspetti dell'attività politico-letterario di Pavese che rivelano la scarsa vocazione politica dell'autore che non riesce a risolvere il suo problema esistenziale
Per comprender in modo completo ed esatto il mondo interiore di Pavese la sua arte e i suoi intimi drammi è utile ed indispensabile soffermarsi ad esaminare pur molto velocemente i suoi romanzi La luna e i falò e paesi tuoi
Paesi tuoi è il suo primo romanzo e manifesta certi caratteri del romanzo americano (trasformazione della Langa in un far West di provincia)
Non può assumere un ruolo diverso dall'esercitazione letteraria dalla preparazione dell'autore al grande romanzo La luna e i falò considerato dalla critica il capolavoro di Pavese
si può dire che in questo romanzo c'è tutto il mondo interiore con riflessi ora decadentisti ed ora crepuscolari dell'autore : il mito la nostalgia per l'infanzia definitivamente trascorsa e non più ripetibile l'amore per le Langhe e per i contadini, l'antipatia, per i borghesi che turbano con i loro godimenti la severità delle colline il giudizio negativo delle speranze cui la Resistenza aveva dato modo ed occasione di nascere
tutto il romanzo è pervaso d'intensa nostalgia per l'addio al passato che non torna più nemmeno per effetto dell'attività memoriale; addio ai miti dell'infanzia e alle illusioni distrutti dalla maturità fatta d'esperienza e di conoscenza nazionale
nacque a Santo Stefano Belbo (cuneo) nel 1908.
La sua prima attività letteraria fu quella di traduttore e di saggista
Tradusse da autori inglesi e americani
Nel 1935 a causa del su aperto antifascismo fu arrestato e quindi mandato al confino di polizia
Dopo il 1945 visse a Torino dove lavorò per l'editore Einaudi
Morì suicida il 27 agosto del 1950
Di lui sono notevoli le due raccolte di poesie Lavorare stanca (1936) e Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951 postumo ) il diario intitolato il mestiere di vivere (1952 postumo) intriso di profonda amarezza e il libro di racconti Notte di Festa (1953 postumo )
Le opere più importanti di Cesare Pavese sono però i romanzi Prima che il gallo canti - La bella estate
Nei romanzi si legge il totale impegno di Pavese antifascista partigiano e comunista in un tentativo di lotte e di combattimenti per risanare la società corrotta e crudele
ma la sua sollecitudine sociale fu vinta e domata dalla sua affinata e pessimistica sensibilità e dal suo intellettualismo, che gli suggerirono una tematica, che poi gli era più congeniale di sensi tristi e decadentistici
del uso dramma esistenziale sono sicure e sincere testimonianze il mestiere di vivere e il suo epistolario
Le cose importanti per Pavese uomo ed artista furono la poesia la regina del mondo come egli stesso la definì; la cultura in cui si impegnò con costanza e continuità; la donna, che egli concepì come un Assoluto, anche se i suoi rapporti con l'altro sesso furono di attrazione-repulsione di amore-odio
Pavese, sebbene se lo fosse proposto con serietà e con convinzione non riuscì ad attuare il suo impegno sociale, come si rileva dalle sue opere e in particolare dai romanzi
In Pavese c'è un contrasto tra infanzia-maturità, che è il punto focale della spiritualità dell'uomo contemporaneo c'è quasi una teorizzazione razionale che si riflette sul piano storico-geografico di questo contrasto che così si può indicare :infanzia, età primitiva, campagna; età matura, civiltà, città
Al suo dramma esistenziale di uomo che sente i legami e i limiti dell'attualità contingente e aspira ad una vita più ampia che lo impegni socialmente Pavese reagisce con i disordine e la sessualità
In tutta l'opera maggiore di Pavese c'è il contrasto irreducibile tra ragione e fantasia infantile che fa nascere i miti li alimenta e li fa diventare matrice del nostro IO più profondo
E dal mito dell'infanzia, della fantasia e, quindi dall'immaginazione che è evasione e negazione della conoscenza, l'uomo e, quindi lo scrittore Pavese non si libererà mai e perciò non potrà mai neanche conoscere
Nasce qui il pessimismo di Pavese (dialoghi con Lurcò)
Un'opera più scopertamente politica è il Carcere in cui Stefano il protagonista è un confinato politico (è chiaro biografismo ) con tutti i suoi problemi di uomo, che è costretto a vivere in isolamento che lo turba e lo tormenta per la sua condizione di confinato prescindendo dalla causa (politica) del suo isolamento
Anche il Compagno rileva una modestissima vocazione politica di Pavese
E' così anche per la casa in collina
Carcere, Compagno, la casa in collina sono tre aspetti dell'attività politico-letterario di Pavese che rivelano la scarsa vocazione politica dell'autore che non riesce a risolvere il suo problema esistenziale
Per comprender in modo completo ed esatto il mondo interiore di Pavese la sua arte e i suoi intimi drammi è utile ed indispensabile soffermarsi ad esaminare pur molto velocemente i suoi romanzi La luna e i falò e paesi tuoi
Paesi tuoi è il suo primo romanzo e manifesta certi caratteri del romanzo americano (trasformazione della Langa in un far West di provincia)
Non può assumere un ruolo diverso dall'esercitazione letteraria dalla preparazione dell'autore al grande romanzo La luna e i falò considerato dalla critica il capolavoro di Pavese
si può dire che in questo romanzo c'è tutto il mondo interiore con riflessi ora decadentisti ed ora crepuscolari dell'autore : il mito la nostalgia per l'infanzia definitivamente trascorsa e non più ripetibile l'amore per le Langhe e per i contadini, l'antipatia, per i borghesi che turbano con i loro godimenti la severità delle colline il giudizio negativo delle speranze cui la Resistenza aveva dato modo ed occasione di nascere
tutto il romanzo è pervaso d'intensa nostalgia per l'addio al passato che non torna più nemmeno per effetto dell'attività memoriale; addio ai miti dell'infanzia e alle illusioni distrutti dalla maturità fatta d'esperienza e di conoscenza nazionale
venerdì 12 febbraio 2016
sillaba e versi
sillaba e versi
i verso italiano e il computo della sillabe
i generi letterari in versi a cui abbiamo ora accennato devono sottostare ad alcune regole che nel loro insieme costituiscono una particolare disciplina detta metrica la quale indica come debbono essere formati i versi come questi devono essere eventualmente ordinati in strofe e le strofe in componimenti
se leggiamo una composizione in versi sentiamo un'armonica cadenza essa è dovuta al determinato numero di sillabe che compone il verso (numero che varia a seconda della specie dei versi) all'accento ritmico e quando c'è dalla rima
Secondo il numero delle sillabe di cui è composto il verso prende il nome di
bisillabo (due sillabe)
ternario (tre sillabe)
quaternario (quattro sillabe)
quinario (cinque sillabe)
senario (sei sillabe)
settenario (sette sillabe)
ottonario (otto sillabe)
novenario (nove)
decasillabo (dieci)
endecasillabo (undici)
vi sono inoltre i versi doppi il doppio quinario (due quinari) accoppiati insieme doppio senario (due senari) ecc.
per contare il numero di sillabe contenute in un verso occorre tenere conto di alcuni fenomeni fonetici o figure metriche quali la sinalefe (detta elisione) lo iato la sineresi la dieresi
SINALEFE
quando la parola termina per vocale e la parola che segue comincia per vocale (vocali non accentate) o per h le due vocali formano una sola sillaba ovvero si considera come non esistente la finale della parola della prima parola
per es
e vidivi entro terribile stipa
la vocale finale di vidivi si considera inesistente e la si fa cadere e per il computo delle sillabe si considera come se fosse scritto "e vidiventro terribile stipa" e si ha un endecasillabo
la sinalefe non ha luogo quando o ambedue le vocali o una sola di queste è accentata si ha allora la figura metrica chiamata IATO
SINERESI
contrazione in una sola di due vocali appartenenti a sillabe diverse e quindi che non formano un dittongo
es
ch'io perdei la speranza dell'altezza
DIERESI
è l'opposto della sineresi : due vocali di un dittongo vengono pronunciate distinte per ragioni poetiche la dieresi si indica con un doppio punto sopra la prima vocale
dolce color d'oriental zaffiro
se la parola termina con due o più vocali (es miei mio via pio ecc.) esse all'interno del verso formano una sillaba sola mentre fanno sempre dieresi in fin di verso
es.
andiam chè la via lunga ne sospinge
un poeta può anche avvalendosi delle cosiddette licenze poetiche aggiungere una sillaba in principio della parola (protesi) in mezzo (epentesi) o alla fine (paragoge)
ignudo similemente fue
come pure può sopprimere una sillaba all'inizio di una parola (aferesi) nel mezzo (sincope)
o alla fine apocope
verno ( inverno ) opre ( opere ) polve (polvere)
inoltre il poeta è talvolta portato a sostituire una vocale con una consonante in una data parola (dando luogo ad una antitesi fonetica) o a trasporre una lettera (avvalendosi di una metatesi)
es
lome (lume) savere (sapere) dipigne (dipinge)
per il computo delle sillabe è inoltre necessario tenere presente che l'ultima parola del verso si considera sempre piana anche se è tronca o sdrucciola
per quanto riguarda l'ortografia poetica si usava nel passato porre la lettera maiuscola alla prima parola di ciascun verso oggi questa tendenza è abolita
si usava pure porre l'accento circonflesso ^ sulle parole contratte tipo voto ( vuoto )
quando si riportano i versi
uno dopo l'altro senza andare a capo dopo ciascuno di essi si mette una sbarra |
i verso italiano e il computo della sillabe
i generi letterari in versi a cui abbiamo ora accennato devono sottostare ad alcune regole che nel loro insieme costituiscono una particolare disciplina detta metrica la quale indica come debbono essere formati i versi come questi devono essere eventualmente ordinati in strofe e le strofe in componimenti
se leggiamo una composizione in versi sentiamo un'armonica cadenza essa è dovuta al determinato numero di sillabe che compone il verso (numero che varia a seconda della specie dei versi) all'accento ritmico e quando c'è dalla rima
Secondo il numero delle sillabe di cui è composto il verso prende il nome di
bisillabo (due sillabe)
ternario (tre sillabe)
quaternario (quattro sillabe)
quinario (cinque sillabe)
senario (sei sillabe)
settenario (sette sillabe)
ottonario (otto sillabe)
novenario (nove)
decasillabo (dieci)
endecasillabo (undici)
vi sono inoltre i versi doppi il doppio quinario (due quinari) accoppiati insieme doppio senario (due senari) ecc.
per contare il numero di sillabe contenute in un verso occorre tenere conto di alcuni fenomeni fonetici o figure metriche quali la sinalefe (detta elisione) lo iato la sineresi la dieresi
SINALEFE
quando la parola termina per vocale e la parola che segue comincia per vocale (vocali non accentate) o per h le due vocali formano una sola sillaba ovvero si considera come non esistente la finale della parola della prima parola
per es
e vidivi entro terribile stipa
la vocale finale di vidivi si considera inesistente e la si fa cadere e per il computo delle sillabe si considera come se fosse scritto "e vidiventro terribile stipa" e si ha un endecasillabo
la sinalefe non ha luogo quando o ambedue le vocali o una sola di queste è accentata si ha allora la figura metrica chiamata IATO
SINERESI
contrazione in una sola di due vocali appartenenti a sillabe diverse e quindi che non formano un dittongo
es
ch'io perdei la speranza dell'altezza
DIERESI
è l'opposto della sineresi : due vocali di un dittongo vengono pronunciate distinte per ragioni poetiche la dieresi si indica con un doppio punto sopra la prima vocale
dolce color d'oriental zaffiro
se la parola termina con due o più vocali (es miei mio via pio ecc.) esse all'interno del verso formano una sillaba sola mentre fanno sempre dieresi in fin di verso
es.
andiam chè la via lunga ne sospinge
un poeta può anche avvalendosi delle cosiddette licenze poetiche aggiungere una sillaba in principio della parola (protesi) in mezzo (epentesi) o alla fine (paragoge)
ignudo similemente fue
come pure può sopprimere una sillaba all'inizio di una parola (aferesi) nel mezzo (sincope)
o alla fine apocope
verno ( inverno ) opre ( opere ) polve (polvere)
inoltre il poeta è talvolta portato a sostituire una vocale con una consonante in una data parola (dando luogo ad una antitesi fonetica) o a trasporre una lettera (avvalendosi di una metatesi)
es
lome (lume) savere (sapere) dipigne (dipinge)
per il computo delle sillabe è inoltre necessario tenere presente che l'ultima parola del verso si considera sempre piana anche se è tronca o sdrucciola
per quanto riguarda l'ortografia poetica si usava nel passato porre la lettera maiuscola alla prima parola di ciascun verso oggi questa tendenza è abolita
si usava pure porre l'accento circonflesso ^ sulle parole contratte tipo voto ( vuoto )
quando si riportano i versi
uno dopo l'altro senza andare a capo dopo ciascuno di essi si mette una sbarra |
mercoledì 10 febbraio 2016
scrivere un tema - descrivere una cosa
scrivere un tema - descrivere una cosa
se si tratta di descrivere una cosa (un frutto, una bicicletta, un tavolo) secondo i genere di questa si inizia una descrizione di un suo late o si procede lentamente osservando e descrivendo fino all'estremità opposta oppure dal centro verso la periferia o dall'alto verso il basso o viceversa oppure prima nel suo complesso poi in ciascuna sua parte si possono svolgere per esempio i seguenti punti
1) quale è la cosa che si sta per descrivere
in quale luogo si trova
per rendere mino monotona la descrizione e dare maggior naturalezza nel suo inizio bisogna inquaderarla in un fatto in 'azione in un ricordo in un luogo
es descrivi un vecchio giocattolo
la giornata era noiosa pioveva ad un tratto mi venne un'idea rovistare tra le vecchie cose, i ricordi di quando ero bambino
2) qual è la sua forma esterna
quali le sue dimensioni (grande piccola di giusta misura)
qual è il valore
di che materiale è fatta
è elastica liquida densa
quali sono le sue qualità estetiche ( bellezza eleganza semplicità proporzione ecc:)
3) qual è il suo colore esterno
4) descrizione particolareggiata delle parti di cui si compone la cosa con tale precisione che chi legge può vederla
5) secondo la natura della cosa si noti quale sapore odore manda la sensazione tattile se molle flessibile duttile friabile
6) utilità (utile superfluo adatto a ..) a cosa serve
7) Giudizio (piace non piace e perché )
8) accenniamo se è la prima volta che la vediamo o l'abbiamo già vista in passato e quando
questa linea possiamo applicarla ad una puntina
sul banco davanti a me stanno una qua e una là alcune puntine da disegno di tanto in tanto mi viene voglia di giocherellarci ne tento una tra le mani è nuova e lucidissima
nonostante la sua piccolezza è costruita con cura. Ha una forma di chiodo con la testa larghissima ha un colore metallico lucente
la testa larga presenta in periferia una strettissima fascia circolare separata dal resto della testa stessa da un linea leggermente incisa nell'acciaio.
Più internamente sono incise alcune lettere in stampatello che indicano la marca di fabbrica della puntina ETERNA . Dal centro della testa verso l'esterno si apre una fessure a forma di triangolo in cui vertice tocca la fascetta circolare il pezzetto di metallo che la riempiva è piegato in modo da formare una punta che si eleva perpendicolarmente rispetto alla testa della puntina
la puntina è leggerissima e rigida nelle sue parti. Sembra una cosetta insignificante invece ha pur essa un impiego ben utile serve a fissare la carta da disegno sul tavolo non potrei fare senza
cominciai ad usare le puntine in quinta elementare
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