le tombe di Santa Croce - Ugo Foscolo
Quando parla delle tombe di santa croce esalta la funzione civile delle tombe dei grandi, che spingono gli animi generosi ad imitare l'esempio dei più nobili e gloriosi tra gli antenati, dei quali rendono perenne ricordo e fanno rivivere, inalterato, lo spirito.
Le tombe dei grandi rendono belle e sacra la terra che le ospita. Così è di Firenze. Quando Foscolo visitò la chiesa di Santa Croce con le tombe di Macchiavelli, di Michelangelo e di Galileo, gridò la sua ammirazione alla città fortunata per il clima ridente e salubre per aver dato a Dante I natali e a Petrarca i genitori e la lingua, ma soprattutto perché conserva le tombe in Santa Croce le glorie italiche le uniche che ci sono rimaste dopo invasioni e predominio straniero di secoli. A queste tombe dovranno venire ad ispirarsi gli Italiani, quando nuovamente proveranno desiderio di gloria, proprio come vi veniva Alfieri, angosciato dalle sventure presenti della patria ed animato dalla speranza nel futuro. Anch'egli ora é sepolto in Santa Croce : dal sacro silenzio del tempio spira una voce, la voce dell'amor patrio, quella stessa voce che spinse I Greci a lottare contro I Persiani a Maratona. Le tombe dei vincitori di Maratona fanno rivivere agli occhi del navigante, nella quiete notturna, I fantasmi eroici della gloriosa battaglia, rinnovando nel suo animo I sentimenti degli eroi caduti per la libertà della loro terra.
Il passaggio dalla celebrazione del tempio di Santa Croce all'antica Grecia dà alla lirica un respiro più vasto e universale. La passione civile e politica che freme tra i versi e la rievocazione della leggendaria battaglia di Maratona mostrano chiaramente la complessa spiritualità di questo poeta che sull'educazione e sul culto dei classici innesta una fremente sensibilità romantica.
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