I Sepolcri
La poesia della fine del '700 fu caratterizzata prevalentemente da due tendenze la neoclassica e la preromantica. La prima tendeva alla celebrazione dell'antica Grecia, simbolo di bellezza e di armonia, la seconda indulgeva a sentimenti malinconici e a descrizioni lugubri. Nel gusto preromantico rientra la così detta poesia sepolcrale che canta le tenebre notturne, i cimiteri e il triste pensiero della morte, e che fiorì soprattutto in Inghilterra ed è rappresentata ad esempio dalla famosissima Elegia su un cimitero di campagna di Thomas Gray (1716-1771). Il carme foscoliano pubblicato ne 1807 rientra nel genere sepolcrale, ma si stacca dai modelli contemporanei per la sua ispirazione civile e morale : lungi dall'essere un lamento per l'ineluttabilità della morte. I Sepolcri foscoliani sono una celebrazione della vita eroica e dei valori spirituali che guidano l''uomo. Prendendo spunto dall'imminente estensione all'Italia di Saint-Cloud che vietava le sepolture entro gli abitati urbani il poeta riflette sull'utilità dei sepolcri per concludere che essi non portano nessuna utilità ai defunti, ma sono importanti per i vivi perché danno loro l'illusione che i morti non sono morti del tutto se una tomba continua a perpetuarne il ricordo tra i viventi. In questo modo il culto dei morti che non lascia perire il ricordo dei trapassati e degli ideali in cui credettero, consente e garantisce lo sviluppo della civiltà in quanto questa si fonda appunto sulla conservazione del patrimonio di quei valori spirituali e sull'esempio dei sacrifici che ciascuna generazione ha saputo affrontare per realizzarli : in particolare vale il culto degli spiriti più grandi del passato in cui i popoli riconoscono e al cui insegnamento ritornano nel momento della rinascita nazionale.
Così per gli italiani la chiesa di Santa Croce in Firenze, dove sono sepolti i grandi del passato è il tempio sacro della patria, che di lì parla ai suoi figli attraverso quei sepolcri ispirandoli a lottare per la libertà. Quando le tombe cadranno distrutte dal tempo il loro messaggio sarà perpetuato dalla poesia che è eterna : ne è la prova la lirica di Omero che ancor oggi fa rivivere in noi il sacrificio di Ettore per la salvezza della patria troiana.
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