Aroldo di George Byron
Il Pellegrinaggio di Aroldo (1812-1818) è un poema a sfondo autobiografico in strofe di nove versi, nel quale si descrivono i viaggi e le riflessioni di un giovane inglese che, sazio della vita sino allora condotta tra bagordi e turpitudini, lascia volontariamente la patria e vaga tra la penisola iberica la Grecia e l'Italia. Le descrizioni e le riflessioni che costituiscono la vera ossatura dell'opera hanno come punto di riferimento la personalità di Aroldo, marcata dal vizio dalla noia, dall'amore della solitudine, dal dramma segreto che lo tormenta dal gusto dell'esilio volontario dal disprezzo della gente comune cioè dai tipici atteggiamenti romantici che in lui si complicano perché in parte sono autentici e in parte artificiosi in quanto costituiscono una posa studiata del personaggio Byron.
Per la caratterizzazione dell'eroe romantico Aroldo eroe che cerca fuga dagli uomini e dalla realtà decisa nel primo brano per sazietà di piacere interiore scontentezza e nel secondo per incapacità di rapporti umani e conseguente disgusto per i propri simili, indifferenza per tutti e lucida disperazione. Il sentimento potrebbe essere sincero ma la sua rappresentazione caricata ed enfatica e nello stesso tempo compiaciuta ci porta verso una forma di estetismo cupo e tenebroso. Il linguaggio nel complesso è sostenuto e costruito retoricamente si sente la volontà di colpire il lettore con una certa aura poetica e una particolare enfasi nel modo di presentare situazioni o di riflettere su atteggiamenti dello spirito attraverso vocaboli sintassi ed immagini ricercate. Siamo lontani dal clima magniloquente di Chyateaubriand, ma ci troviamo sempre in un genere di discorso poetico di consapevole sostenutezza formale che corrisponde al modo di atteggiarsi e di presentarsi del personaggio Byron. Non sarà difficile per il lettore individuare le parole e le immagini che più marcatamente incidono il profilo interiore del protagonista.
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