la linea di svolgimento ora proposta serve per la descrizione di qualsiasi cosa grande, piccola, edificio, giocattolo ecc.
usiamo per esempio una puntina da disegno
quale cosa si sta descrivendo e il quale luogo si trova
sul banco davanti a me stanno una qua e una là alcune puntine da disegno. Di tanto in tanto mi viene da giocherellare con qualcuna di esse. Ne tengo in questo momento tra le dita una nuova e lucidissima
qual è la sua forma esterna, quali le sue dimensioni, di quale materiale è formata, quali le sue qualità estetiche e il suo colore
nonostante la piccolezza è costruita con cura. Ha la forma di un chiodo con la punta larghissima rispetto alla punta che è corta. Ritengo sia di acciaio. Ha un colore metallico lucente
descrizione particolareggiata
La testa larga piatta , presenta alla periferia una strettissima fascia circolare , separata dal resto della teste stessa da una linea incisa nell'acciaio
Più internamente sono incise delle lettere in stampatello che indicano la marca della fabbrica della puntina "eterna" Dal centro della testa verso l'esterno si apre una fessura a forma di triangolo, il cui vertice tocca la fascetta circolare; il pezzetto di metallo, che la riempiva è piegato in modo da formare una punta che si eleva perpendicolarmente rispetto alla testa della puntina dalla parte opposta alla faccia su cui è scritta la marca di fabbrica
La faccia sulla quale si eleva la punta è meno lucida dell'altra, quasi opaca, ed è liscia senza incisioni e senza scritte.
sensazione
la puntina è leggerissima ed è rigida in tutte le sue parti
a che cosa serve, Giudizio
sembra una cosetta insignificante invece ha pur essa un impiego ben utile: l'adopero di solito, insieme alle altre per fissare la carta da disegno sul tavolo e per poter lavorare con tranquillità, senza correre il rischio che la carta si muova. Non saprei fare senza
ricordo
cominciai a usare le puntine in quinta elementare mio padre me ne comprò allora una scatoletta raccomandandomi di non usarle per giocare ma soltanto per il disegno a scuola
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martedì 24 marzo 2015
sabato 21 marzo 2015
saper scrivere - la descrizione in generale
Norme generali
Quando si conduce una descrizione (come del resto in tutte le azioni ) si deve essere ordinati e sinceri; si deve esporre con ordine con precisione : dire tutto quello che realmente si vede, si sente, si pensa sulla cosa che si sta osservando
Se si tratta di descrivere una "cosa" per esempio un frutto, una bicicletta, un tavolo, secondo il genere di questa, si inizia la descrizione da un suo lato e si procede poi osservando lentamente e via via descrivendo sino all'estremità opposta; oppure dal centro alla periferia; o dal basso verso l'alto o viceversa.
Oppure prima nel suo complesso quindi in ciascuna sua parte.
Si possono svolgere per esempio i seguenti punti
1 qual è la cosa che si sta per descrivere
in quale luogo si trova
per dare maggiore naturalezza alla descrizione e renderla meno monotona nel suo inizio la si inquadri in un fatto, in un'azione, in un ricordo , in un luogo
esempio descrivi un tuo vecchio giocattolo
la giornata era noiosa pioveva ad un tratto mi venne un'idea : rovistare fra le mie vecchie cose, i ricordi di quando ero bambino........
2 quale era la forma esterna
quali le sue dimensioni (grande, piccolo, di giusta misura......)
quale era il suo valore
di quale materiale è fatto (legno, ferro , acciaio, marmo ......)
elastica, liquida, gassosa densa
quali le sue qualità estetiche (bellezza, eleganza, semplicità, proporzione, armonia delle parti o il contrario .....
3 quale era il suo colore
4 descrizione particolareggiata delle parti di cui si compone la cosa osservata, e con tale evidenza ed esattezza che chi legge se la raffiguri tale e quale essa è
Per fare ciò procediamo con ordine :iniziamo dalla descrizione da un lato della cosa e procediamo osservandola lentamente e via via descrivendola sino all'estremità opposta; oppure dal centro alla periferia, dal basso verso l'alto o al contrario
se la cosa si presta, descriviamola prima esternamente nel complesso ed esternamente in ciascuna delle parti poi internamente
5 secondo la sua natura che sapore ha oppure l'odore, la sensazione tattile che suscita (sensazione termica di rilievo liscio, ruvido )
con quali suoni colpisce l'udito, la sensazione visiva ( sensazione di massa, di peso, di leggerezza di grandiosità se di materiale rigido flessibile malleabile
6 Utilità (utile, inutile superfluo) a che cosa serve
7 Giudizio (piace, non mi piace perché?) sentimenti che suscita
8 Accenniamo se il case quale ricordo desta la cosa osservata oppure se la prima volta che la osserviamo
Quando si conduce una descrizione (come del resto in tutte le azioni ) si deve essere ordinati e sinceri; si deve esporre con ordine con precisione : dire tutto quello che realmente si vede, si sente, si pensa sulla cosa che si sta osservando
Se si tratta di descrivere una "cosa" per esempio un frutto, una bicicletta, un tavolo, secondo il genere di questa, si inizia la descrizione da un suo lato e si procede poi osservando lentamente e via via descrivendo sino all'estremità opposta; oppure dal centro alla periferia; o dal basso verso l'alto o viceversa.
Oppure prima nel suo complesso quindi in ciascuna sua parte.
Si possono svolgere per esempio i seguenti punti
1 qual è la cosa che si sta per descrivere
in quale luogo si trova
per dare maggiore naturalezza alla descrizione e renderla meno monotona nel suo inizio la si inquadri in un fatto, in un'azione, in un ricordo , in un luogo
esempio descrivi un tuo vecchio giocattolo
la giornata era noiosa pioveva ad un tratto mi venne un'idea : rovistare fra le mie vecchie cose, i ricordi di quando ero bambino........
2 quale era la forma esterna
quali le sue dimensioni (grande, piccolo, di giusta misura......)
quale era il suo valore
di quale materiale è fatto (legno, ferro , acciaio, marmo ......)
elastica, liquida, gassosa densa
quali le sue qualità estetiche (bellezza, eleganza, semplicità, proporzione, armonia delle parti o il contrario .....
3 quale era il suo colore
4 descrizione particolareggiata delle parti di cui si compone la cosa osservata, e con tale evidenza ed esattezza che chi legge se la raffiguri tale e quale essa è
Per fare ciò procediamo con ordine :iniziamo dalla descrizione da un lato della cosa e procediamo osservandola lentamente e via via descrivendola sino all'estremità opposta; oppure dal centro alla periferia, dal basso verso l'alto o al contrario
se la cosa si presta, descriviamola prima esternamente nel complesso ed esternamente in ciascuna delle parti poi internamente
5 secondo la sua natura che sapore ha oppure l'odore, la sensazione tattile che suscita (sensazione termica di rilievo liscio, ruvido )
con quali suoni colpisce l'udito, la sensazione visiva ( sensazione di massa, di peso, di leggerezza di grandiosità se di materiale rigido flessibile malleabile
6 Utilità (utile, inutile superfluo) a che cosa serve
7 Giudizio (piace, non mi piace perché?) sentimenti che suscita
8 Accenniamo se il case quale ricordo desta la cosa osservata oppure se la prima volta che la osserviamo
saper scrivere - la disposizione e il comporre
trovate le idee più convenienti all'argomento che ci siamo prefissi di trattare, occorre distribuirle secondo un determinato ordine e concatenarle in modo che si susseguano logicamente così da pervenire ad uno svolgimento coerente ed armonico del discorso
Questo insegna la disposizione
I pensieri che esponiamo debbono formare un tutto organico e non essere gettati giù alla rinfusa : ogni pensiero o concetto deve derivare da quello che lo precede e, a sua volta, generare quello che segue: Non si può parlare d'un argomento , passare poi a un altro e quindi tornare sull'argomento lasciato ( a meno che non vi sia tra essi un nesso logico e siano chiarificazione l'uno dell'altro ) e procedere così disordinatamente
Inoltre nello svolgere un argomento si deve porre attenzione che ogni pensiero sia in costante rapporto con quanto ci si è preposti di esporre e non abbandonarsi, invece a divagazioni che con esso abbiano scarsa o nessuna attinenza. Solo seguendo tale disciplina si riuscirà a mantenere la proposizione, l'equilibrio cioè tra le parti dell'elaborato; e non si incorrerà nel pericolo di comporre uno scritto non omogeneo diluito dalle idee secondarie e dalle divagazioni
Perciò terminata la composizione di qualsiasi tipo essa sia è indispensabile rivedere il lavoro, rileggerlo togliere il superfluo, fondere i pensieri simili: Una prima stesura non può quasi mai essere definitiva
E' comunque opportuno scrivere come si sente si correggerà poi ma anche iniziare a scrivere dopo aver meditato a lungo il soggetto, dopo averlo tutto ben chiaro nella mente
Abbiamo detto che si deve comporre con ordine e legare tra loro le idee in modo che si svolgano senza discontinuità tra un concetto e un altro
Veniamo ora a casi concreti soffermandoci sull'ordine che si deve osservare nella descrizione
Questo insegna la disposizione
I pensieri che esponiamo debbono formare un tutto organico e non essere gettati giù alla rinfusa : ogni pensiero o concetto deve derivare da quello che lo precede e, a sua volta, generare quello che segue: Non si può parlare d'un argomento , passare poi a un altro e quindi tornare sull'argomento lasciato ( a meno che non vi sia tra essi un nesso logico e siano chiarificazione l'uno dell'altro ) e procedere così disordinatamente
Inoltre nello svolgere un argomento si deve porre attenzione che ogni pensiero sia in costante rapporto con quanto ci si è preposti di esporre e non abbandonarsi, invece a divagazioni che con esso abbiano scarsa o nessuna attinenza. Solo seguendo tale disciplina si riuscirà a mantenere la proposizione, l'equilibrio cioè tra le parti dell'elaborato; e non si incorrerà nel pericolo di comporre uno scritto non omogeneo diluito dalle idee secondarie e dalle divagazioni
Perciò terminata la composizione di qualsiasi tipo essa sia è indispensabile rivedere il lavoro, rileggerlo togliere il superfluo, fondere i pensieri simili: Una prima stesura non può quasi mai essere definitiva
E' comunque opportuno scrivere come si sente si correggerà poi ma anche iniziare a scrivere dopo aver meditato a lungo il soggetto, dopo averlo tutto ben chiaro nella mente
Abbiamo detto che si deve comporre con ordine e legare tra loro le idee in modo che si svolgano senza discontinuità tra un concetto e un altro
Veniamo ora a casi concreti soffermandoci sull'ordine che si deve osservare nella descrizione
saper scrivere- l'introspezione
altra fonte per scrivere è l'introspezione l'esame interiore di noi stessi la riflessione su propri sentimenti e pensieri
può essere interessante a questo fine tenere un "Diario personale" In esso si potranno confessare aspirazioni - tendenze- entusiasmi - avvilimenti - manifestazioni di pigrizia - di egoismo, di generosità, di avarizia - difetti - vizi - virtù - affetti - impressioni - pensieri vari; si potranno tradurre in parole riflessioni su cose viste, su racconti letti, su sensazioni provate ; si potrà arricchire giorno per giorno, di note, di giudizi ci si potrà esprimere ora in quattro righe, ora con calma per una pagina o due; e ora in forma di appunto e ora in forma di descrizione, di narrazione, di dialogo.
lo scrivere quanto si pensa e si sente e nel modo come si pensa e si sente, abitua a capire se stessi; e allo stesso tempo viene a costruire un'abbondante, vivissima fonte di idee; e se inizialmente lo scrivere il proprio diario può risultare difficoltoso in quanto occorre superare lo scoglio della pigrizia in un secondo tempo può riempire di entusiasmo
Il diario personale diviene così un diario di vita e si arricchisce di continuo di osservazioni di giudizi, di descrizioni e perché no ? di disegni, di schizzi che illustrano cose viste e come sono state viste
L'esercizio di analisi dell'intimo è di grande importanza
L'osservare il proprio "io" vivente conduce alla scoperta di tante verità e di tante sfumature, di sensazioni e, di conseguenza, porta ad una più felice e profonda osservazione degli altri
Così ci sarà possibile all'occorrenza descrivere l'azione e lo stato d'animo di un personaggio di un nostro racconto di un nostro tema con maggiore facilità trasferendo in lui sensazioni e stati d'animo che noi stessi abbiamo provato
può essere interessante a questo fine tenere un "Diario personale" In esso si potranno confessare aspirazioni - tendenze- entusiasmi - avvilimenti - manifestazioni di pigrizia - di egoismo, di generosità, di avarizia - difetti - vizi - virtù - affetti - impressioni - pensieri vari; si potranno tradurre in parole riflessioni su cose viste, su racconti letti, su sensazioni provate ; si potrà arricchire giorno per giorno, di note, di giudizi ci si potrà esprimere ora in quattro righe, ora con calma per una pagina o due; e ora in forma di appunto e ora in forma di descrizione, di narrazione, di dialogo.
lo scrivere quanto si pensa e si sente e nel modo come si pensa e si sente, abitua a capire se stessi; e allo stesso tempo viene a costruire un'abbondante, vivissima fonte di idee; e se inizialmente lo scrivere il proprio diario può risultare difficoltoso in quanto occorre superare lo scoglio della pigrizia in un secondo tempo può riempire di entusiasmo
Il diario personale diviene così un diario di vita e si arricchisce di continuo di osservazioni di giudizi, di descrizioni e perché no ? di disegni, di schizzi che illustrano cose viste e come sono state viste
L'esercizio di analisi dell'intimo è di grande importanza
L'osservare il proprio "io" vivente conduce alla scoperta di tante verità e di tante sfumature, di sensazioni e, di conseguenza, porta ad una più felice e profonda osservazione degli altri
Così ci sarà possibile all'occorrenza descrivere l'azione e lo stato d'animo di un personaggio di un nostro racconto di un nostro tema con maggiore facilità trasferendo in lui sensazioni e stati d'animo che noi stessi abbiamo provato
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