Il colloquio tra Renzo e Don Abbondio
Don Abbondio passa una notte agitata con lunghe ore di veglia per fare un esame angosciato della situazione
Delibera alla fine di guadagnar tempo menando Renzo per le lunghe
Renzo arriva ben presto
L'accoglimento incerto e misterioso di don Abbondio gli fa capire che c'è qualcosa non desiderato
Con un dialogo concitato buttando là qualche espressione in latino il curato riesce ad ottenere il rinvio del matrimonio per una settimana; ma dopo poco la Perpetua conferma Renzo nei suoi sospetti
Questi torna indietro dal curato e con modi risoluti si fa dire il nome del prepotente
Renzo domando poi scusa a don Abbondio delle maniere energiche usate per carpirgli la verità ed esce arrabbiato avviandosi verso casa di Lucia mentre don Abbondio se ne va a letto e ordina a Perpetua di sprangare l'uscio di strada rimandando chiunque chiedesse di lui
Renzo va a casa di Lucia
Renzo cammina in preda all'ira e non pensa che all'omicidio e ha la mente intenta a figurarsi la scena di vendetta
Ripensa però a Lucia si rammenta dei suoi parenti di Dio e prova gioia nell'aver solo immaginato
Arrivato a casa della sposa la fa chiamare dalla piccola Bettina
Lucia scende e apprende tutta smarrita che per quel giorno tutto è a monte
Renzo informa Agnese che licenzia le donne poiché dice il curato è ammalato
Le donne sfilano all'uscio del curato per verificare Perpetua conferma dalla finestra un febbrone
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domenica 31 maggio 2015
SINTESI DEL PRIMO CAPITOLO DEI PROMESSI SPOSI
IL TERRITORIO DI LECCO
il lago di Como (detto anche Lario) ha tre bracci o rami, con centro divisionale alla punta di Bellagio : il ramo meridionale fa capo a Lecco ne cui territorio è posta l'azione iniziale del romanzo un'ampi a descrizione introduttiva offre una panoramica del lago e della costiera che vi si rispecchia
tutta ridente di paesi e villaggi
l'INCONTRO DI DON ABBONDIO CON I BRAVI
tornando dalla solita passeggiata, Don Abbondio, il curato di un paese della costiera verso la sera del 7 novembre 1628, incontra i bravi, al servizio del nobile Don Rodrigo, i quali gli impongono di non fare il matrimonio di Renzo e Lucia due suoi giovani parrocchiani che egli doveva sposare l'indomani. Don Abbondio si dichiara disposto all'obbedienza
LE CONDIZIONI SOCIALI NEL SEICENTO
erano tempi duri quelli in cui viveva il povero Don Abbondio che non era nato con un cuor di leone
ecco un breve quadro di quest'epoca : inefficacia delle leggi (queste leggi o "gride" si ripetevano e si susseguivano negli anni con il solo effetto di accrescere la confusione e la impotenza della legge) assenza di protezione giuridica dei deboli soprusi dei più violenti sempre impuniti connivenza e omertà dei tutori ed esecutori di giustizia con i facinorosi esistenza di classi privilegiate (specialmente clero nobili e militari)
DON ABBONDIO VASO DI TERRACOTTA
In questo ambiente s'era sviluppata la vocazione di Don Abbondio "vaso di terracotta tra vasi di ferro" con un temperamento fiacco e rinunciatario
incapace di prendere decisioni vigorose aveva obbedito ai genitori che lo avviarono allo stato ecclesiastico ritenuto il più difeso e munito contro ogni sopraffazione
Barcamenandosi alla meglio era riuscito a passarsela liscia per sessant'anni, cedendo a tutti pur di salvare la propria quiete e scendendo con troppa facilità ai compromessi: dominato com'era da un sentimento che prevaleva sugli altri; la paura , che era in parte conseguenza del suo egoismo
I PARERI DI PERPETUA
Giunto a casa Don Abbondio chiama Perpetua
La serva che "sa ubbidire e comandare, secondo l'occasione " si accorge subito del "viso stravolto" del padrone
Don Abbondio ha forse tanta voglia di scaricarsi del suo doloroso segreto quanta....Perpetua di conoscerlo
finalmente dopo "averle fatto più di una volta giurare che non fiaterebbe le racconta il miserabile caso "
Per risolvere la difficile situazione Perpetua consiglia il padrone di scrivere al cardinale arcivescovo di Milano che sa far star a dovere i prepotenti
Respinto il consiglio della sua governante don Abbondio prende il lume e si avvia brontolando alla propria camera solo con i suoi pensieri e le sue preoccupazioni
il lago di Como (detto anche Lario) ha tre bracci o rami, con centro divisionale alla punta di Bellagio : il ramo meridionale fa capo a Lecco ne cui territorio è posta l'azione iniziale del romanzo un'ampi a descrizione introduttiva offre una panoramica del lago e della costiera che vi si rispecchia
tutta ridente di paesi e villaggi
l'INCONTRO DI DON ABBONDIO CON I BRAVI
tornando dalla solita passeggiata, Don Abbondio, il curato di un paese della costiera verso la sera del 7 novembre 1628, incontra i bravi, al servizio del nobile Don Rodrigo, i quali gli impongono di non fare il matrimonio di Renzo e Lucia due suoi giovani parrocchiani che egli doveva sposare l'indomani. Don Abbondio si dichiara disposto all'obbedienza
LE CONDIZIONI SOCIALI NEL SEICENTO
erano tempi duri quelli in cui viveva il povero Don Abbondio che non era nato con un cuor di leone
ecco un breve quadro di quest'epoca : inefficacia delle leggi (queste leggi o "gride" si ripetevano e si susseguivano negli anni con il solo effetto di accrescere la confusione e la impotenza della legge) assenza di protezione giuridica dei deboli soprusi dei più violenti sempre impuniti connivenza e omertà dei tutori ed esecutori di giustizia con i facinorosi esistenza di classi privilegiate (specialmente clero nobili e militari)
DON ABBONDIO VASO DI TERRACOTTA
In questo ambiente s'era sviluppata la vocazione di Don Abbondio "vaso di terracotta tra vasi di ferro" con un temperamento fiacco e rinunciatario
incapace di prendere decisioni vigorose aveva obbedito ai genitori che lo avviarono allo stato ecclesiastico ritenuto il più difeso e munito contro ogni sopraffazione
Barcamenandosi alla meglio era riuscito a passarsela liscia per sessant'anni, cedendo a tutti pur di salvare la propria quiete e scendendo con troppa facilità ai compromessi: dominato com'era da un sentimento che prevaleva sugli altri; la paura , che era in parte conseguenza del suo egoismo
I PARERI DI PERPETUA
Giunto a casa Don Abbondio chiama Perpetua
La serva che "sa ubbidire e comandare, secondo l'occasione " si accorge subito del "viso stravolto" del padrone
Don Abbondio ha forse tanta voglia di scaricarsi del suo doloroso segreto quanta....Perpetua di conoscerlo
finalmente dopo "averle fatto più di una volta giurare che non fiaterebbe le racconta il miserabile caso "
Per risolvere la difficile situazione Perpetua consiglia il padrone di scrivere al cardinale arcivescovo di Milano che sa far star a dovere i prepotenti
Respinto il consiglio della sua governante don Abbondio prende il lume e si avvia brontolando alla propria camera solo con i suoi pensieri e le sue preoccupazioni
sabato 30 maggio 2015
ALESSANDRO MANZONI IL MATRIMONIO CON ENRICHETTA BLONDEL
Giulia pensa ad un matrimonio per Alessandro che non si oppone ed ecco madre e figlio in viaggio per Genova dove si trovava una Luigina Visconti che il Manzoni aveva conosciuto a Milano corteggiata per breve tempo chiamata la Divina Luigina ma a Genova trovano che si è già sposata
un'altra notizia li raggiunge
Pietro Manzoni è gravemente malato a Milano
quando però giungono d Genova a Brusuglio vengono a sapere che Pietro è morto è stato sepolto nella chiesetta annessa alla villa Calleotto a Lecco
non hanno nessun motivo per tornare a Milano madre e figlio proseguono immediatamente per Parigi
Il Fauriel pensa ad un matrimonio del Manzoni con la bella mademoiselle da Tracy la figlia del conte Destutt conosciuto in Francia come il capo degli ideologi ma il progetto fallisce
nel 1807 nuovo viaggio a Milano per ragioni di affari Giulia Beccaria aveva venduto il palazzo Imbonati sito di fronte alla chiesa di San Fedele, proprio in quei tempi, a Francesco Luigi Blondel il quale aveva stipulato un contratto a esborsi rateali
Francesco Luigi Blondel non era ginevrino nel 1783 sposa Jeanne Lucrèce Privat rimasto vedovo sposa Marie Anne Pernette Mariton la madre di Enrichetta che nacque nel 1791 a Casirate
Il Blondel si era facilmente arricchito attraverso l'acquisto e le vendite dei beni ecclesiastici accumulati prima dal governo austriaco poi da quello francese attraverso la sospensione degli ordini ecclesiastici
In occasione del viaggio fatto con la madre il Manzoni conosce Enrichetta che sapeva bene il francese, ricamava, dipingeva e suonava il piano aveva 16 anni
La madre l'ha trovata molto affettuosa e tutta casa anche s protestante questo non fu un ostacolo per il Manzoni miscredente e per Giulia sorda al problema religioso
Siccome i preti pongono ostacoli per la celebrazione del matrimonio misto in quanto occorrerebbero dispense lunghe a venire il Manzoni sposa Enrichetta con il rito calvinista l'8 febbraio 1808 nella casa della sposa
Vita tranquilla e riservata solo alcune visite della Maisonette
Il 23 dicembre 1808 nasce la primogenita del Manzoni Giulia Claudina
la piccola però ha un inizio tormentato di vita per una serie di malattie
un'altra notizia li raggiunge
Pietro Manzoni è gravemente malato a Milano
quando però giungono d Genova a Brusuglio vengono a sapere che Pietro è morto è stato sepolto nella chiesetta annessa alla villa Calleotto a Lecco
non hanno nessun motivo per tornare a Milano madre e figlio proseguono immediatamente per Parigi
Il Fauriel pensa ad un matrimonio del Manzoni con la bella mademoiselle da Tracy la figlia del conte Destutt conosciuto in Francia come il capo degli ideologi ma il progetto fallisce
nel 1807 nuovo viaggio a Milano per ragioni di affari Giulia Beccaria aveva venduto il palazzo Imbonati sito di fronte alla chiesa di San Fedele, proprio in quei tempi, a Francesco Luigi Blondel il quale aveva stipulato un contratto a esborsi rateali
Francesco Luigi Blondel non era ginevrino nel 1783 sposa Jeanne Lucrèce Privat rimasto vedovo sposa Marie Anne Pernette Mariton la madre di Enrichetta che nacque nel 1791 a Casirate
Il Blondel si era facilmente arricchito attraverso l'acquisto e le vendite dei beni ecclesiastici accumulati prima dal governo austriaco poi da quello francese attraverso la sospensione degli ordini ecclesiastici
In occasione del viaggio fatto con la madre il Manzoni conosce Enrichetta che sapeva bene il francese, ricamava, dipingeva e suonava il piano aveva 16 anni
La madre l'ha trovata molto affettuosa e tutta casa anche s protestante questo non fu un ostacolo per il Manzoni miscredente e per Giulia sorda al problema religioso
Siccome i preti pongono ostacoli per la celebrazione del matrimonio misto in quanto occorrerebbero dispense lunghe a venire il Manzoni sposa Enrichetta con il rito calvinista l'8 febbraio 1808 nella casa della sposa
Vita tranquilla e riservata solo alcune visite della Maisonette
Il 23 dicembre 1808 nasce la primogenita del Manzoni Giulia Claudina
la piccola però ha un inizio tormentato di vita per una serie di malattie
venerdì 29 maggio 2015
ALESSANDRO MANZONI - LA VITA - I GENITORI E LA GIOVINEZZA
Alessandro Manzoni nacque a Milano il 7 marzo del 1785 nella casa di via San Damiano n:20 parrocchia allora di San Babila, da Giulia Beccaria, sposata dal 12 settembre 1782 con il conte Pietro Manzoni. Giulia era la figlia del giurista Cesare, autore del libro "Del delitto e delle pene" nel quale era propugnata l'abolizione della pena di morte e della tortura inquisitoria : l'opera apparsa a tempo giusto, aveva reso famoso il suo autore in tutta Europa
Pietro Manzoni era un piccolo nobile di campagna: i suoi antenati provenivano dalla Val Taleggio e sul principio del settecento, giunti in Valsassina e stanziatisi dapprima a Barzio , si erano stabiliti definitivamente a Lecco , dove Pietro aveva acquistato una bella villa (il Caleotto) ed ampi possessi terrieri. Egli aveva acquistato un ceto tradizionalista, alquanto retrivo , di stretta osservanza cattolica chiuso alle novità anche se amico del Monti del Mellerio e di altri nobili ingegni
Il suo matrimonio con Giulia Beccaria era stato combinato dal conte Pietro Verri forse anche per mettere fine alle chiacchiere che correvano in Milano sulla troppo libera vita della figlia de marchese Beccaria
I due sposi andarono ad abitare in via San Damiano, 20 (l'odierna via Uberto Visconti di Modrone 16) non era la ricca via Brera, non era l'ampio giardino del palazzo Beccaria dove Giulia era cresciuta appena uscita dal collegio : la casa era in un angolo tranquillo e semplice della quieta Milano. Davanti le scorrevano le acque del Naviglio ed era la parte più bella e decorosa di esso per i giardini che vi si affacciavano per le nobili case che vi si specchiavano
Pietro cercò di avvicinare a sé Giulia, di seguirla nella sua vita mondana, ma troppo diverso era il temperamento dei due coniugi
Forse la sua relazione con Giovanni Verri conte e Cavaliere di Malta, frate professo anzi del sovrano Militare Ordine di Malta continuava
Tanto che alla nascita di Alessandro molte furono le chiacchiere
L'unione tra Giulia di 20 anni e Pietro che ne aveva 46 fallì e nel febbraio del 1792 si ebbe una legale separazione, per la quale Giulia si obbligava a vivere a Milano , nella casa di uno zio matenro
Fuggì invece prima a Londra e poi a Parigi con il conte Carlo Imbonati
l'illustre nome di Beccaria la fece facilmente entrare nel circolo intellettuale degli ideologi francesi che si radunavano nella Maisonette presso Parigi
I primi anni di Alessandro li trascorse presso la balia alla Cascina La Costa nel Lecchese, poi venne messo in collegio presso i Padri Somaschi a Merate vicino Lecco
Quando nel 1796 si annunciava la calata dei francesi in Italia i collegiali furono trasferiti nel collegio di S. Antonio a Lugano
nel 1798 il Manzoni dovette tornare in Italia per ordine della Cisalpina e fu dal padre affidato al collegio dei Nobili tenuto dai Padri Barnabiti, che per ragioni di guerra erano sfollati a Castelletto de' Bradi (presso Cuggiono MI) da qui il Manzoni avrebbe visto la fuga dei francesi da Milano nel 1799 e gli incendi che ne derivarono sotto le truppe Austro Russe .
Il giovane Alessandro pur non essendo un bambino prodigio avvertì in sé la vocazione delle lettere e alla poesia e a 15 anni compose il poemetto "Il trionfo della libertà" di inspirazione giacobina
Gli scritti dell'Enciclopedia e le dottrine illuministiche di cui fu tutto pervaso il suo pensiero se giovarono alla formazione culturale lo portarono al più arido scetticismo in fatto di religione che viva negli anni dell'infanzia andò del tutto spegnendosi nel periodo della giovinezza
Dall'ottobre 1803 al luglio 1804 soggiorna a Venezia con una zia vi si era recato per la malattia di uno zio di cui pareva imminente la morte ma lì gli mancarono gli amici
Nel 1805 una lettera di Carlo Imbonati lo invita a Parigi ma nel frattempo Carlo Imbonati muore
Giulia introduce il figlio nel circolo della Maisonette
Pietro Manzoni era un piccolo nobile di campagna: i suoi antenati provenivano dalla Val Taleggio e sul principio del settecento, giunti in Valsassina e stanziatisi dapprima a Barzio , si erano stabiliti definitivamente a Lecco , dove Pietro aveva acquistato una bella villa (il Caleotto) ed ampi possessi terrieri. Egli aveva acquistato un ceto tradizionalista, alquanto retrivo , di stretta osservanza cattolica chiuso alle novità anche se amico del Monti del Mellerio e di altri nobili ingegni
Il suo matrimonio con Giulia Beccaria era stato combinato dal conte Pietro Verri forse anche per mettere fine alle chiacchiere che correvano in Milano sulla troppo libera vita della figlia de marchese Beccaria
I due sposi andarono ad abitare in via San Damiano, 20 (l'odierna via Uberto Visconti di Modrone 16) non era la ricca via Brera, non era l'ampio giardino del palazzo Beccaria dove Giulia era cresciuta appena uscita dal collegio : la casa era in un angolo tranquillo e semplice della quieta Milano. Davanti le scorrevano le acque del Naviglio ed era la parte più bella e decorosa di esso per i giardini che vi si affacciavano per le nobili case che vi si specchiavano
Pietro cercò di avvicinare a sé Giulia, di seguirla nella sua vita mondana, ma troppo diverso era il temperamento dei due coniugi
Forse la sua relazione con Giovanni Verri conte e Cavaliere di Malta, frate professo anzi del sovrano Militare Ordine di Malta continuava
Tanto che alla nascita di Alessandro molte furono le chiacchiere
L'unione tra Giulia di 20 anni e Pietro che ne aveva 46 fallì e nel febbraio del 1792 si ebbe una legale separazione, per la quale Giulia si obbligava a vivere a Milano , nella casa di uno zio matenro
Fuggì invece prima a Londra e poi a Parigi con il conte Carlo Imbonati
l'illustre nome di Beccaria la fece facilmente entrare nel circolo intellettuale degli ideologi francesi che si radunavano nella Maisonette presso Parigi
I primi anni di Alessandro li trascorse presso la balia alla Cascina La Costa nel Lecchese, poi venne messo in collegio presso i Padri Somaschi a Merate vicino Lecco
Quando nel 1796 si annunciava la calata dei francesi in Italia i collegiali furono trasferiti nel collegio di S. Antonio a Lugano
nel 1798 il Manzoni dovette tornare in Italia per ordine della Cisalpina e fu dal padre affidato al collegio dei Nobili tenuto dai Padri Barnabiti, che per ragioni di guerra erano sfollati a Castelletto de' Bradi (presso Cuggiono MI) da qui il Manzoni avrebbe visto la fuga dei francesi da Milano nel 1799 e gli incendi che ne derivarono sotto le truppe Austro Russe .
Il giovane Alessandro pur non essendo un bambino prodigio avvertì in sé la vocazione delle lettere e alla poesia e a 15 anni compose il poemetto "Il trionfo della libertà" di inspirazione giacobina
Gli scritti dell'Enciclopedia e le dottrine illuministiche di cui fu tutto pervaso il suo pensiero se giovarono alla formazione culturale lo portarono al più arido scetticismo in fatto di religione che viva negli anni dell'infanzia andò del tutto spegnendosi nel periodo della giovinezza
Dall'ottobre 1803 al luglio 1804 soggiorna a Venezia con una zia vi si era recato per la malattia di uno zio di cui pareva imminente la morte ma lì gli mancarono gli amici
Nel 1805 una lettera di Carlo Imbonati lo invita a Parigi ma nel frattempo Carlo Imbonati muore
Giulia introduce il figlio nel circolo della Maisonette
LEGGERE LA REALTA' - COS'E' UN METODO SCIENTIFICO :QUESTIONI DI EPISTEMOLOGIA
quali sono i problemi dell'epistemologia
come dice la parola stessa l'epistemologia è logos (discorso) sulla episteme (scienza)
e il temine epistemologia è equivalente che metodologia
data quindi la definizione vediamo a quali problemi gli epistemologi tentino di offrire adeguate risposte
gli uomini nel corso della loro storia oltre ad aver inventato e raccontato storie declamato poesie costruito sistemi giuridici e morali proposto metafisiche fondato citta ecc.
hanno ormai costruito un imponente edificio di sapere che chiamiamo saper scientifico sapere costituito dalla fisica, dalla chimica, dalla biologia, dalla linguistica, dalla sociologia, dalla storia, dalla psicologia ecc.
Ebbene dinanzi a questo enorme complesso di teorie scientifiche ( che intuitivamente, distinguiamo dalle norme morali , dai comandi giuridici da una teoria metafisica o da una preghiera ) l'epistemologo si pome problemi come questi :
in che moto, cioè attraverso quali criteri possiamo distinguere un discorso non scientifico da uno discorso scientifico? che cosa vuol dire spiegare scientificamente un fenomeno ? che tipo di argomentazioni mettiamo in atto allorché prevediamo scientificamente un fenomeno ? qual è il rapporto tra teoria ed esperienza? cosa vuol dire che una teoria scientifica è oggettiva ? la scienza ideologicamente neutrale ? possiamo ottenere teorie scientifiche certe ? come si fa tecnicamente a provare una teoria scientifica? quali sono i rapporti tra epistemologia (che è un insieme di prescrizioni su come gli scienziati dovrebbero procedere e se vogliono raggiungere teorie più verosimili)) e la storia della scienza (che è l'insieme delle teorie descrittive su come la scienza è progredita ) qual è il ruolo dell'errore nella ricerca scientifica ? esiste un unico metodo per le scienze fisico- naturalistiche e per le cosiddette scienze umane oppure si danno differenti metodi di indagine? come valutare il progresso della scienza ?
ecco dunque alcuni dei tipici problemi degli epistemologo o del metodologo:
E la risposta articolata e sistematica a questi interrogativi costituisce l'epistemologia (o teoria o filosofia della scienza
come dice la parola stessa l'epistemologia è logos (discorso) sulla episteme (scienza)
e il temine epistemologia è equivalente che metodologia
data quindi la definizione vediamo a quali problemi gli epistemologi tentino di offrire adeguate risposte
gli uomini nel corso della loro storia oltre ad aver inventato e raccontato storie declamato poesie costruito sistemi giuridici e morali proposto metafisiche fondato citta ecc.
hanno ormai costruito un imponente edificio di sapere che chiamiamo saper scientifico sapere costituito dalla fisica, dalla chimica, dalla biologia, dalla linguistica, dalla sociologia, dalla storia, dalla psicologia ecc.
Ebbene dinanzi a questo enorme complesso di teorie scientifiche ( che intuitivamente, distinguiamo dalle norme morali , dai comandi giuridici da una teoria metafisica o da una preghiera ) l'epistemologo si pome problemi come questi :
in che moto, cioè attraverso quali criteri possiamo distinguere un discorso non scientifico da uno discorso scientifico? che cosa vuol dire spiegare scientificamente un fenomeno ? che tipo di argomentazioni mettiamo in atto allorché prevediamo scientificamente un fenomeno ? qual è il rapporto tra teoria ed esperienza? cosa vuol dire che una teoria scientifica è oggettiva ? la scienza ideologicamente neutrale ? possiamo ottenere teorie scientifiche certe ? come si fa tecnicamente a provare una teoria scientifica? quali sono i rapporti tra epistemologia (che è un insieme di prescrizioni su come gli scienziati dovrebbero procedere e se vogliono raggiungere teorie più verosimili)) e la storia della scienza (che è l'insieme delle teorie descrittive su come la scienza è progredita ) qual è il ruolo dell'errore nella ricerca scientifica ? esiste un unico metodo per le scienze fisico- naturalistiche e per le cosiddette scienze umane oppure si danno differenti metodi di indagine? come valutare il progresso della scienza ?
ecco dunque alcuni dei tipici problemi degli epistemologo o del metodologo:
E la risposta articolata e sistematica a questi interrogativi costituisce l'epistemologia (o teoria o filosofia della scienza
giovedì 28 maggio 2015
SCRIVERE UN TEMA SU UN ARGOMENTO DI ATTUALITA'
introduzione
definire i veri termini del problema come viene richiesto dall'enunciato discutere se la formulazione permette uno svolgimento esauriente o data l'ampiezza richiede limitazioni
In questo caso precisare la scelta di alcuni argomenti e motivarla
corpo
1 aspetto morale, sociale, politico o religioso del problema in genere
2 sguardo storico all'origine e sviluppo del problema in particolare
3 sua urgenza o meno nell'epoca attuale
4 partecipazione o meno delle varie classi sociali dei vari governi e sistemi politici alla sua soluzione
5 conseguenze da esso prodotte
conclusione
critiche e proposte per una migliore e costruttiva sensibilizzazione al riguardo enumerando i vantaggi e gli svantaggi derivanti dall'interesse o disinteresse generale infine esaminate varie opinioni in proposito esporre il proprio parere personale
definire i veri termini del problema come viene richiesto dall'enunciato discutere se la formulazione permette uno svolgimento esauriente o data l'ampiezza richiede limitazioni
In questo caso precisare la scelta di alcuni argomenti e motivarla
corpo
1 aspetto morale, sociale, politico o religioso del problema in genere
2 sguardo storico all'origine e sviluppo del problema in particolare
3 sua urgenza o meno nell'epoca attuale
4 partecipazione o meno delle varie classi sociali dei vari governi e sistemi politici alla sua soluzione
5 conseguenze da esso prodotte
conclusione
critiche e proposte per una migliore e costruttiva sensibilizzazione al riguardo enumerando i vantaggi e gli svantaggi derivanti dall'interesse o disinteresse generale infine esaminate varie opinioni in proposito esporre il proprio parere personale
mercoledì 27 maggio 2015
SCRIVERE UN TEMA - SU RICORDI ED ESPERIENZE PERSONALI
1 si raccolgano in un pre-schema gli episodi da collegare tra loro e riguardanti quel periodo della vita, di studi, di vacanza di viaggi ecc. che il tema richiede
2 si alternino tali episodi con riflessioni accostando situazioni simili o contrastanti
3 non si indugi in meticolose descrizioni che per amor di precisione rischiano di stancare evitando particolari comuni che possono interessare solo a chi scrive
4 non rinunciando né a spontaneità né a naturalezza, su i cerchi qualche taglio di quadro originale
5 prudenza quanto all'umorismo e' un arma a doppio taglio che rischia di diventare contro producente
6 il commento degli episodi è come il sale nelle vivande : tra la descrizione d'un fatto e la sua interpretazione passa pressappoco la differenza che corre tra la fotografia ed un dipinto.
7 un saggio uso (non ostentazione della propria cultura può elevare il tono dello scritto confrontando i propri casi con quelli occorsi a personaggio noti, però si eviti la saccenteria che toglie freschezza ai ricordi
8 Bando alle esagerazioni a e all'inverosimile a meno che non si voglia trattare il "grottesco" che non è pane per tutti i denti
9 E' necessaria una conclusione che si a intonata a tutto il lavoro "conclusione intonata " vuol dire
opportuna quanto al tempo e allo spazio , logica quanto al pensiero, armonica quanto all'atteggiamento precedentemente assunto
2 si alternino tali episodi con riflessioni accostando situazioni simili o contrastanti
3 non si indugi in meticolose descrizioni che per amor di precisione rischiano di stancare evitando particolari comuni che possono interessare solo a chi scrive
4 non rinunciando né a spontaneità né a naturalezza, su i cerchi qualche taglio di quadro originale
5 prudenza quanto all'umorismo e' un arma a doppio taglio che rischia di diventare contro producente
6 il commento degli episodi è come il sale nelle vivande : tra la descrizione d'un fatto e la sua interpretazione passa pressappoco la differenza che corre tra la fotografia ed un dipinto.
7 un saggio uso (non ostentazione della propria cultura può elevare il tono dello scritto confrontando i propri casi con quelli occorsi a personaggio noti, però si eviti la saccenteria che toglie freschezza ai ricordi
8 Bando alle esagerazioni a e all'inverosimile a meno che non si voglia trattare il "grottesco" che non è pane per tutti i denti
9 E' necessaria una conclusione che si a intonata a tutto il lavoro "conclusione intonata " vuol dire
opportuna quanto al tempo e allo spazio , logica quanto al pensiero, armonica quanto all'atteggiamento precedentemente assunto
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