si sita bene attenti ad usare le forme dei pronomi non confondendo i pronomi soggetto da quelli complemento
- errati sono i modo di dire
pensaci te la forma corretta è pensaci tu
te non lo devi fare la forma corretta è tu non lo devi fare
- e errato per la stessa ragione usare me al posto di io
e sbagliato dire per egli di egli di ella
ma si dirà per lui di lei
- è di uso antiquato e quindi da evitare
la di lei sorella il di lui babbo
- è bene evitare di mettere accanto nella stessa frase due pronomi che sono la ripetizione uno dell'altro
a me mi a te ti
- e scorretto porre in una stessa frase la particella pronominale ne riferita ad un complemento di specificazione o di argomento quando è una ripetizione
di queste cose ne faccio a meno il ne equivale a certe cose quindi si dirà
di queste cose faccio a meno
- non è esatto usare gli al posto di le (= a lei)
vidi tua sorella e gli riferii
la forma corretta è vidi tua sorella e le riferii
e entrato in uso comune adoperare gli al posto di loro
parlò con gli scolare e gli disse
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mercoledì 10 dicembre 2014
martedì 9 dicembre 2014
pronomi personali complemento e particelle pronominali
i pronomi personali in funzione di complemento hanno due forme forma forte ( o tonica hanno un proprio accento ) e forma debole (atona : si appoggiano alla parola vicina per la pronuncia)
svolgono la funzione di complemento
sia i pronomi di forma forte
1° persona 2° persona 3° persona riflessivo
singolare me te lui lei esso essa sé
plurale noi voi loro essi esse sé
che si possono usare per qualsiasi complemento
di lui mi fido
passeggio con lui
egli è accanto a me
sia i pronomi di forma debole i quali svolgono soltanto la funzione di complemento oggetto e di termine
singolare 1° persona mi = me complemento oggetto mi = me complemento di termine
egli mi chiama mi hanno regalato
2° persona ti = te complemento oggetto mi = me complemento di termine
ti chiama ti hanno regalato
riflessivo si = sé complemento oggetto a sé complemento di termine
si chiama si diede dell'ingenuo
plurale 1° persona ci = noi complemento oggetto a noi complemento di termine
tu ci aiuti ci confessò molte cose
2° persona vi = voi complemento oggetto a voi complemento di termine
vi invito a pranzo vi dico la verità
riflessivo si = sé complemento oggetto a sé complemento di termine
si vestirono si fecero male
in alcuni casi lui lei e loro che di solito svolgono una funzione di complemento possono essere usati in funzione di soggetto
1) quando si vuol dare rilievo a chi compie l'azione
fu lui a fare questo
2) quando vi è opposizione tra due soggetti
lui vuole partire lei vuole restare
3) nelle proposizioni che hanno il verbo in modo indefinito
arrivati loro la vesta cominciò
4) di preferenza dopo anche neanche pure nemmeno neppure ecco come quanto e nelle esclamazioni ellittiche
ha studiato anche lui
beata lei
5) nel linguaggio familiare
felice te !
singolare lo = lui complemento oggetto chiamò il ragazzo e lo ammonì
gli = a lui complemento di termine ho visto Carlo e gli ho detto
la = lei complemento oggetto le amiche la canzonano
le = a lei complemento di termine le ho perdonato tutto
plurale le = loro complemento oggetto femminile le incontro sempre
li = loro complemento oggetto maschile li stimo
singolare ne = di lui di lei di loro da lui da lei da loro di esso di essa
ne conosco tutta la vita - perché te ne disfi ?
plurale ne = di loro di essi di esse da loro da esse da essi
ne riconobbi pochi
le particelle pronominali si appoggiano al verbo della proposizione di cui fanno parte proclitiche
mi parli - mi venite a trovare
quando seguono i verbo formano una sola parola e si dicono enclitiche
1) quando esse sono complementi di un imperativo presente seconda persone singolare e plurale
parlami - salutalo
2) quando sono complementi di un infinito
non voglio nuocerti
3) quando sono complementi di gerundio
avendone udito il grido
4) quando sono complementi di participio
se la forma verbale è mono sillaba o è tronca le particelle pronominali unendosi al verbo raddoppiano
dimmi che pratichi
le particelle pronominali mi ti ci si vi quando durante un discorso si accoppiano a lo la li le ne si mutano come segue :
mi diventa me me lo imprestò
ti diventa te te la porterò
si diventa se se li prese
ci diventa ce ce le consegnerà
vi diventa ve ve ne darò
la particella pronominale gli quando si accoppia con la lo li le ne si muta in
glielo gliela glieli gliele gliene
il gruppo glie serve a significare sia il maschile che il femminile
gliene diedi ne diedi a lei ne diedi a lui
il pronome riflessivo sé si usa quando il pronome si riferisce al soggetto della proposizione
si devono usare in luogo sé
il pronome lui lei quando il pronome di terza persona non si riferisce al soggetto
la cosa era stata risolta da lui
la forma loro si usa per indicare un'azione reciproca e si fa precedere da fra o tra
hanno risolto tra loro
al purale si può usare in certi casi si sé che loro
gli amici portano con sé
gli amici portano con loro
svolgono la funzione di complemento
sia i pronomi di forma forte
1° persona 2° persona 3° persona riflessivo
singolare me te lui lei esso essa sé
plurale noi voi loro essi esse sé
che si possono usare per qualsiasi complemento
di lui mi fido
passeggio con lui
egli è accanto a me
sia i pronomi di forma debole i quali svolgono soltanto la funzione di complemento oggetto e di termine
singolare 1° persona mi = me complemento oggetto mi = me complemento di termine
egli mi chiama mi hanno regalato
2° persona ti = te complemento oggetto mi = me complemento di termine
ti chiama ti hanno regalato
riflessivo si = sé complemento oggetto a sé complemento di termine
si chiama si diede dell'ingenuo
plurale 1° persona ci = noi complemento oggetto a noi complemento di termine
tu ci aiuti ci confessò molte cose
2° persona vi = voi complemento oggetto a voi complemento di termine
vi invito a pranzo vi dico la verità
riflessivo si = sé complemento oggetto a sé complemento di termine
si vestirono si fecero male
in alcuni casi lui lei e loro che di solito svolgono una funzione di complemento possono essere usati in funzione di soggetto
1) quando si vuol dare rilievo a chi compie l'azione
fu lui a fare questo
2) quando vi è opposizione tra due soggetti
lui vuole partire lei vuole restare
3) nelle proposizioni che hanno il verbo in modo indefinito
arrivati loro la vesta cominciò
4) di preferenza dopo anche neanche pure nemmeno neppure ecco come quanto e nelle esclamazioni ellittiche
ha studiato anche lui
beata lei
5) nel linguaggio familiare
felice te !
singolare lo = lui complemento oggetto chiamò il ragazzo e lo ammonì
gli = a lui complemento di termine ho visto Carlo e gli ho detto
la = lei complemento oggetto le amiche la canzonano
le = a lei complemento di termine le ho perdonato tutto
plurale le = loro complemento oggetto femminile le incontro sempre
li = loro complemento oggetto maschile li stimo
singolare ne = di lui di lei di loro da lui da lei da loro di esso di essa
ne conosco tutta la vita - perché te ne disfi ?
plurale ne = di loro di essi di esse da loro da esse da essi
ne riconobbi pochi
le particelle pronominali si appoggiano al verbo della proposizione di cui fanno parte proclitiche
mi parli - mi venite a trovare
quando seguono i verbo formano una sola parola e si dicono enclitiche
1) quando esse sono complementi di un imperativo presente seconda persone singolare e plurale
parlami - salutalo
2) quando sono complementi di un infinito
non voglio nuocerti
3) quando sono complementi di gerundio
avendone udito il grido
4) quando sono complementi di participio
se la forma verbale è mono sillaba o è tronca le particelle pronominali unendosi al verbo raddoppiano
dimmi che pratichi
le particelle pronominali mi ti ci si vi quando durante un discorso si accoppiano a lo la li le ne si mutano come segue :
mi diventa me me lo imprestò
ti diventa te te la porterò
si diventa se se li prese
ci diventa ce ce le consegnerà
vi diventa ve ve ne darò
la particella pronominale gli quando si accoppia con la lo li le ne si muta in
glielo gliela glieli gliele gliene
il gruppo glie serve a significare sia il maschile che il femminile
gliene diedi ne diedi a lei ne diedi a lui
il pronome riflessivo sé si usa quando il pronome si riferisce al soggetto della proposizione
si devono usare in luogo sé
il pronome lui lei quando il pronome di terza persona non si riferisce al soggetto
la cosa era stata risolta da lui
la forma loro si usa per indicare un'azione reciproca e si fa precedere da fra o tra
hanno risolto tra loro
al purale si può usare in certi casi si sé che loro
gli amici portano con sé
gli amici portano con loro
lunedì 8 dicembre 2014
i pronomi personali - il pronome soggetto
i pronomi personali possono esercitare funzione di soggetto oppure complemento
lei aveva appoggiato il cappotto sulla sedia (lei soggetto)
mi guardò (mi complemento oggetto)
mi diceva (= a me complemento d'agente)
io tu noi voi ...... e fanno le veci del nome
io leggo
noi leggiamo
egli ella si riferiscono solo a persone
esso essa a animali o cose
essi esse si riferiscono a persone animali e cose
spesso è bene omettere il pronome soggetto quando dalla frase si capisce a chi si riferisce
è bene metterlo
quando si vuol dare particolare rilievo alla persona
mi tradisci tu
nei contrapposti
noi vogliamo questo voi no
quando è sottinteso il verbo
sei sicuro ? egli in America?
quando la voce verbale è uguale e si presta all'equivoco
credono che abiti a Roma
può essere credono che io abiti a Roma
credono che tu abiti a Roma
credono che egli abiti a Roma
quindi bisogna specificarlo
lei aveva appoggiato il cappotto sulla sedia (lei soggetto)
mi guardò (mi complemento oggetto)
mi diceva (= a me complemento d'agente)
pronomi personali soggetto
hanno la funzione di soggettoio tu noi voi ...... e fanno le veci del nome
io leggo
noi leggiamo
egli ella si riferiscono solo a persone
esso essa a animali o cose
essi esse si riferiscono a persone animali e cose
spesso è bene omettere il pronome soggetto quando dalla frase si capisce a chi si riferisce
è bene metterlo
quando si vuol dare particolare rilievo alla persona
mi tradisci tu
nei contrapposti
noi vogliamo questo voi no
quando è sottinteso il verbo
sei sicuro ? egli in America?
quando la voce verbale è uguale e si presta all'equivoco
credono che abiti a Roma
può essere credono che io abiti a Roma
credono che tu abiti a Roma
credono che egli abiti a Roma
quindi bisogna specificarlo
il pronome
il pronome si usa quando intendiamo ripetere il nome senza fare una ripetizione
li possiamo usare anche
1) per indicare uno o più pensieri precedentemente esposti
confessalo (confessa quanto ti ho chiesto)
2) per richiamare una persona per ciò che stiamo per esporre;
ascolta bene ciò (quanto stò per dirti)
3) per indicare una persona o una cosa non ancora nominata
chi desiderate ?
ci sono diversi tipi di pronome
- personale che fa le veci di un sostantivo proprio o comune di persona
voi amate la vostra patria
- possessivo se sostituisce un sostantivo determinando a chi appartiene qualcosa
a voi piace la vostra casa a noi la nostra
- dimostrativo si indica un nome e dà a esso un'idea di vicinanza o lontananza
questi ragazzi sono disciplinati quelli no
- relativo se rappresenta un sostantivo o un'intera frase antecedente e nello stesso tempo congiunge due proposizioni
l'albero che vedi nell'orto è molto fruttifero
interrogativo se ricerca il sostantivo con un'interrogazione diretta o indiretta
chi è ?
vorrei sapere che cosa vuole
- indefinito se indica in modo indeterminato un sostantivo
ad alcuni sono necessarie molte cure
esclamativo se introduce una esclamazione
quanti si rovinano !!
li possiamo usare anche
1) per indicare uno o più pensieri precedentemente esposti
confessalo (confessa quanto ti ho chiesto)
2) per richiamare una persona per ciò che stiamo per esporre;
ascolta bene ciò (quanto stò per dirti)
3) per indicare una persona o una cosa non ancora nominata
chi desiderate ?
ci sono diversi tipi di pronome
- personale che fa le veci di un sostantivo proprio o comune di persona
voi amate la vostra patria
- possessivo se sostituisce un sostantivo determinando a chi appartiene qualcosa
a voi piace la vostra casa a noi la nostra
- dimostrativo si indica un nome e dà a esso un'idea di vicinanza o lontananza
questi ragazzi sono disciplinati quelli no
- relativo se rappresenta un sostantivo o un'intera frase antecedente e nello stesso tempo congiunge due proposizioni
l'albero che vedi nell'orto è molto fruttifero
interrogativo se ricerca il sostantivo con un'interrogazione diretta o indiretta
chi è ?
vorrei sapere che cosa vuole
- indefinito se indica in modo indeterminato un sostantivo
ad alcuni sono necessarie molte cure
esclamativo se introduce una esclamazione
quanti si rovinano !!
domenica 7 dicembre 2014
alcune ossevazioni sui numerali
1) i numerali si scrivono in cifre in aritmetica e in lettere in un testo narrativo
quando però le citazioni sono lunghe ed il numero ha particolare rilievo aritmetico possono usarsi le cifre anziché le lettere
2) - nelle date si indica in cifre il giorno in lettere il mese, in cifre l'anno ( il mese si può scrivere anche in cifre
28 marzo 1974 - 28.3.1974
- quando si esprime l'anno il nome che indica il mese non lo si fa precedere dalla preposizione di la quale si pone quando non è espresso l'anno
18 gennaio 1918
il 18 di gennaio
- il primo giorno del mese si indica con l'ordinale
il primo di gennaio
- si usa scrivere in lettere il numera del giorno o dell'anno importanti nella storia
il quattro novembre
il millesimo può essere sostituito con il segno dell'apostrofo (1952 = '952)
per i due secoli (1800 e 1900)si può sostituire con l'apostrofo nell'indicazione di un anno il numero che indica il migliaio e le centinaia (i moti del '21)
indicando solo l'anno in forma abbreviata lo si fa precedere dalla preposizione articolata nel o il
accadde nel 1950
il '40 fu un anno tragico
3) i secoli si indicano con un numero ordinale di solito con cifre romane
il II secolo d.C.
i secoli che vanno dal XIII in poi si indicano anche con numeri cardinali (specialmente in letteratura storia e arte)
XIII = duecento
XIV = trecento
4) i numeri composti con uno si accordano con il nome il quale si usa porre sempre al plurale
ventuno panini
nel caso di cento e uno (una) e mille e uno (una) si richiede il singolare
cento e un giorno
mille e una notte
5) quando indicano le ore se il numerale uno e il suo composto ventuno seguono il sostantivo ora questo va posto al plurale e l'aggettivo femminile singolare
sono le ore una
le ore ventuna
6) tre non è è accentato ma nei composti richiede l'accento acuto
tre
ventitré
7) milione e miliardo sono sostantivi ed hanno il plurale maschile
milioni
miliardi
8) attenzione mai apostrofare alcuni numeri composti come ventuno ventotto
9) se l'aggettivo numerale si riferisce a più nomi va ripetuto davanti a ciascuno di essi
quattro cavalli e quattro muli
quando però le citazioni sono lunghe ed il numero ha particolare rilievo aritmetico possono usarsi le cifre anziché le lettere
2) - nelle date si indica in cifre il giorno in lettere il mese, in cifre l'anno ( il mese si può scrivere anche in cifre
28 marzo 1974 - 28.3.1974
- quando si esprime l'anno il nome che indica il mese non lo si fa precedere dalla preposizione di la quale si pone quando non è espresso l'anno
18 gennaio 1918
il 18 di gennaio
- il primo giorno del mese si indica con l'ordinale
il primo di gennaio
- si usa scrivere in lettere il numera del giorno o dell'anno importanti nella storia
il quattro novembre
il millesimo può essere sostituito con il segno dell'apostrofo (1952 = '952)
per i due secoli (1800 e 1900)si può sostituire con l'apostrofo nell'indicazione di un anno il numero che indica il migliaio e le centinaia (i moti del '21)
indicando solo l'anno in forma abbreviata lo si fa precedere dalla preposizione articolata nel o il
accadde nel 1950
il '40 fu un anno tragico
3) i secoli si indicano con un numero ordinale di solito con cifre romane
il II secolo d.C.
i secoli che vanno dal XIII in poi si indicano anche con numeri cardinali (specialmente in letteratura storia e arte)
XIII = duecento
XIV = trecento
4) i numeri composti con uno si accordano con il nome il quale si usa porre sempre al plurale
ventuno panini
nel caso di cento e uno (una) e mille e uno (una) si richiede il singolare
cento e un giorno
mille e una notte
5) quando indicano le ore se il numerale uno e il suo composto ventuno seguono il sostantivo ora questo va posto al plurale e l'aggettivo femminile singolare
sono le ore una
le ore ventuna
6) tre non è è accentato ma nei composti richiede l'accento acuto
tre
ventitré
7) milione e miliardo sono sostantivi ed hanno il plurale maschile
milioni
miliardi
8) attenzione mai apostrofare alcuni numeri composti come ventuno ventotto
9) se l'aggettivo numerale si riferisce a più nomi va ripetuto davanti a ciascuno di essi
quattro cavalli e quattro muli
gli aggettivi numerali
ci sono di diverse specie
cardinali per indicare
una quantità numerica in modo assoluto uno, due, tre .......
ordinali per indicare
l'ordine la successione il posto che occupa in una numerazione una persona una cosa un animale primo, secondo, terzo......
moltiplicativi per indicare
1) quante volte una cosa è maggiore di un'altra doppio, triplo, quadruplo .....
2) di quante parti si compone una cosa quanti scopi ha duplice, triplice, quadruplice
distributivi per indicare
in che modo è distribuita una cosa a uno a uno, a due a due ..........
frazionari per indicare
una parte numerica di un tutto un quarto, due quinti, tre mezzi ........
in numerali e i cardinali rappresentano i gruppi principali
possono essere determinati
da un segno cioè in cifra
cifre arabe 1,2,3,4,
cifre romane I, II, III
con il loro nome cioè in lettere
i cardinali uno, due, tre
gli ordinali primo , secondo, terzo
i numeri cardinali sono grammaticalmente invariabili eccetto uno che al femminile diventa una
e mille che al plurale diventa mila
gli ordinali sono variabili e hanno genere e numero differenti primo prime
cardinali per indicare
una quantità numerica in modo assoluto uno, due, tre .......
ordinali per indicare
l'ordine la successione il posto che occupa in una numerazione una persona una cosa un animale primo, secondo, terzo......
moltiplicativi per indicare
1) quante volte una cosa è maggiore di un'altra doppio, triplo, quadruplo .....
2) di quante parti si compone una cosa quanti scopi ha duplice, triplice, quadruplice
distributivi per indicare
in che modo è distribuita una cosa a uno a uno, a due a due ..........
frazionari per indicare
una parte numerica di un tutto un quarto, due quinti, tre mezzi ........
in numerali e i cardinali rappresentano i gruppi principali
possono essere determinati
da un segno cioè in cifra
cifre arabe 1,2,3,4,
cifre romane I, II, III
con il loro nome cioè in lettere
i cardinali uno, due, tre
gli ordinali primo , secondo, terzo
i numeri cardinali sono grammaticalmente invariabili eccetto uno che al femminile diventa una
e mille che al plurale diventa mila
gli ordinali sono variabili e hanno genere e numero differenti primo prime
gli aggettivi indefiniti
gli aggettivi indefiniti vengono utilizzati quando volgiamo indicare in modo generico non definito la qualità o la quantità di una cosa
singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
di qualità qualunque qualunque
qualsiasi qualsiasi
uno una
alcuno alcuna alcuni alcune
altro altra altri altre
qualche qualche
ciascuno ciascuna
ogni ogni
taluno taluna taluni talune
nessuno nessuna
di quantità tanto tanta tanti tante
alquanto alquanta alquanti alquante
molto molta molti molte
troppo troppa troppi troppe
parecchio parecchia parecchi parecchie
poco poca pochi poche
certo certa certi certe
tutto tutta tutti tutte
quanto quanta quanti quante
altrettanto altrettanta altrettanti altrettante
singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
di qualità qualunque qualunque
qualsiasi qualsiasi
uno una
alcuno alcuna alcuni alcune
altro altra altri altre
qualche qualche
ciascuno ciascuna
ogni ogni
taluno taluna taluni talune
nessuno nessuna
di quantità tanto tanta tanti tante
alquanto alquanta alquanti alquante
molto molta molti molte
troppo troppa troppi troppe
parecchio parecchia parecchi parecchie
poco poca pochi poche
certo certa certi certe
tutto tutta tutti tutte
quanto quanta quanti quante
altrettanto altrettanta altrettanti altrettante
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