Emilio De Marchi
Il milanese Emilio De Marchi (1851-1901) che svolse prevalentemente attività di educatore popolare, può essere considerato l'erede spirituale di Manzoni. Si dedicò agli strati più diseredati della città e, in un periodo di violenti moti sociali, pensò che l'elevazione morale e spirituale degli umili potesse giovare alla reciproca comprensione e alla pacificazione civile. I suoi romanzi (Demetrio Pianelli, '90; Arabella '92, ecc) e le sue novelle (storie d'ogni colore '85 ecc.) ritraggono il popolo e la piccola borghesia della città e della campagna, ne descrivono la miseria e l'umanità con un linguaggio semplice e piano che mira alla celebrazione dei più elementari valori spirituali come il dovere, l'onore la dignità, la dedizione, il sacrificio. I suoi personaggi vivono un'esistenza grigia tra stenti e sofferenze senza mai lamentarsi; le loro vicende sono fuse con il paesaggio che ne costituisce in un certo senso l'atmosfera, il respiro esteriore pur essendo sempre individuato con notazioni precise attente e realistiche
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