la religione della casa nei Malavoglia
I Malavoglia volevano essere uno studio sincero e spassionato del nascere e dello svilupparsi delle prime irrequietudini per il benessere nell'anima della povera gente.
La vaga bramosia dell'ignoto, l'insoddisfazione delle proprie umili condizioni, doveva trascinare una casa patriarcale di pescatori alla rovina.
Questo senso di fatalità che c'è in tutto il racconto non insinuato per tesi dallo scrittore ma direttamente sentito dai protagonisti dà al romanzo una intonazione tragica dove gli uomini non si atteggiano a eroi e sono eroi; silenziosi eroi del dovere eroi dell'onore domestico del lavoro e della fedeltà.
Possiamo dire appunto che questo è il romanzo della fedeltà, nel senso religioso alla vita alle costumanze antiche e severe agli affetti semplici e patriarcali.
Padron 'Toni è il custode di queste leggi invisibili della casa è questa primitiva e potente religione della casa e delle virtù patriarcali che strinte in una ferrea unit il romanzo, una sola fede in tutti. Questo tragico sentimento religioso degli uomini nel Verga perfino finisce col diventare la tragedia religiosa delle cose stesse, Quando I Malavoglia devono lasciare la casa del Nespolo il dolore e il pudore degli esiliati pare che trapassino in quelle mura, in quelle masserizie in quel nespolo e in tutto quel vuoto riecheggiante nelle stanze squallide e disabitate.
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