L'attributo e' un aggettivo che si aggiunge a un nome
Per esempio
Voi avete una casa bella e spaziosa
Mi e' stato regalato un libro interessante
Per quanto riguarda l'apposizione non si tratta di un aggettivo ma di un nome o sostantivo che serve a detrminarlo
Per esempio
Dante poeta
Galileo scienziato
L'apposizione puo'essere posta davanti al nome
Il musicista Verdi
Il sostantivo puo'essere precedetu da una preposizione
Petrarca come poeta
Puo essere preceduta da un'aggettivo
Roma, la splendida capitale d'Italia
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venerdì 27 novembre 2015
giovedì 26 novembre 2015
Il predicato - grammatica italiana
E' la parte della preposizione che indica l'azione il predicato può essere verbale o nominale (detto anche copulativo)
1) il predicato verbale si ha quando il verbo ha un senso compiuto e indica un'azione
2) il predicato nominale ha bisogno di un nome e di un aggettivo per essere di senso compiuto essi infatti completano il verbo
il verbo che viene usato più frequentemente per formare il predicato nominale è il verbo essere che si chiama copula
si possono però avere anche altri verbi che vengono chiamati verbi copulativi
ATTENZIONE non sempre il verbo essere forma il predicato nominale può anche essere predicato verbale
quando
ha il significato di trovarsi
tuo cugino era a Roma
ha il significato di esistere
Dio è
ha il significato di appartenere
questa casa è del comune
ha il significa di consistere
La commedia è di tre atti
ha il significato di recarsi
siamo stati a Parigi
ha significato di essere fatto
quel bastone è di legno
ecco i verbi copulativi
sembrare, parere, diventare, rimanere ( rimanere stupito) restare (restare attonito) nascere, vivere ( nel senso di vivere felice) crescere, apparire, risultare, presentarsi (presentarsi difficile)
e i verbi copulativi apparenti
si tratta di verbi che nella forma passiva si presentano come copulativi
essere chiamati, essere nominato, essere soprannominato, venire eletto, essere creato, essere dichiarato essere stimato, venire creduto, essere giudicato, essere fatto, essere costruito, essere trovato, essere lasciato, essere veduto essere reso( ne senso di trasformare non di restituire)
non sono copulativi se non sono seguiti da un nome o aggettivo
Alessandro fu chiamato dal professore (predicato verbale)
fu trovato in un fosso (predicato verbale)
1) il predicato verbale si ha quando il verbo ha un senso compiuto e indica un'azione
2) il predicato nominale ha bisogno di un nome e di un aggettivo per essere di senso compiuto essi infatti completano il verbo
il verbo che viene usato più frequentemente per formare il predicato nominale è il verbo essere che si chiama copula
si possono però avere anche altri verbi che vengono chiamati verbi copulativi
ATTENZIONE non sempre il verbo essere forma il predicato nominale può anche essere predicato verbale
quando
ha il significato di trovarsi
tuo cugino era a Roma
ha il significato di esistere
Dio è
ha il significato di appartenere
questa casa è del comune
ha il significa di consistere
La commedia è di tre atti
ha il significato di recarsi
siamo stati a Parigi
ha significato di essere fatto
quel bastone è di legno
ecco i verbi copulativi
sembrare, parere, diventare, rimanere ( rimanere stupito) restare (restare attonito) nascere, vivere ( nel senso di vivere felice) crescere, apparire, risultare, presentarsi (presentarsi difficile)
e i verbi copulativi apparenti
si tratta di verbi che nella forma passiva si presentano come copulativi
essere chiamati, essere nominato, essere soprannominato, venire eletto, essere creato, essere dichiarato essere stimato, venire creduto, essere giudicato, essere fatto, essere costruito, essere trovato, essere lasciato, essere veduto essere reso( ne senso di trasformare non di restituire)
non sono copulativi se non sono seguiti da un nome o aggettivo
Alessandro fu chiamato dal professore (predicato verbale)
fu trovato in un fosso (predicato verbale)
il soggetto - grammatica italiana
il soggetto della proposizione è la parte che compie l'azione espressa dal verbo naturalmente questa sarà un'zione vera e propria se il predicato (cioè il verbo) sarà verbale (Luigi dorme) sarà invece un semplice modo di essere se il predicato è nominale (il mio insegnante è buono)
ATTENZIONE
non fatevi ingannare dalla presenza di verbi passivi
la carne viene venduta dal macellaio
l'azione è passiva ed è la carne che compie quest'azione passiva quindi è la carne soggetto
ATTENZIONE
non fatevi ingannare dalla presenza di verbi passivi
la carne viene venduta dal macellaio
l'azione è passiva ed è la carne che compie quest'azione passiva quindi è la carne soggetto
venerdì 6 novembre 2015
riassunto promessi sposi - terzo capitolo
Lucia confessa a Renzo ed alla madre di essere stata avvicinata un giorno da Don Rodrigo e da un altro nobile (il conte Attilio, cugino di Don Rodrigo) che aveva tentato di trattenerla con chiacchiere non molto belle. Afrettato il passo, aveva poi sentito i due uomini scommettere tra di loro. La scena si era ripetuta anche il giorno dopo e Lucia, capito di essere l’oggetto della scommessa, aveva deciso quindi di raccontare l’accaduto a fra Cristoforo, che le aveva suggerito di affrettare le nozze. Agnese convince Renzo ad andare a Lecco a chiedere aiuto al dottor Azzecca-garbugli (non si ricorda il suo vero nome) e consegna quindi al giovane quattro capponi da portare in dono all’avvocato. Durante il viaggio i capponi, scossi dal giovane, si beccheranno tra loro, a simboleggiare la mancanza di solidarietà degli uomini nei momenti difficili.Giunto nello studio del dottore (decadente e polveroso, in linea con le caratteristiche di un personaggio che vive del proprio passato), Renzo riesce appena ad accennare al suo problema, tanta è la fretta dell’avvocato. Da quel poco che lascia dire al giovane, Azzecca-garbugli pensa che sia stato Renzo a commettere il torto, lo scambia quindi per un bravo. Gli legge una grida che tratta il caso suo, così da fargli capire a quali pene può andare incontro. Terminata la lettura della grida, il dottore commenta anche il fatto che Renzo non porti il ciuffo. Si complimenta con il giovane per esserselo prudemente tagliato, gli dice però che non c’era bisogno di farlo, vantandosi così di aver tirato fuori dai guai malviventi responsabili di ben maggiori misfatti. Comunica infine apertamente come intende agire verso il prete e verso gli sposi che hanno subito il torto, mostrandogli il modo per togliere anche lui dai guai. Renzo rimane sbalordito dalle parole di Azzecca-garbugli e confessa di essere lui ad avere subito il torto, dal momento che Don Rodrigo gli ha di fatto impedito le nozze con la sua amata. A questo punto anche il dottore rimane sbalordito, accusa Renzo di dire fandonie e lo caccia dal suo studio in malo modo, non prima di avergli restituito i capponi portati in dono.Mentre Renzo è impegnato a Lecco, Agnese e Lucia decidono di operare per ottenere anche un secondo aiuto, quello di padre Cristoforo. Mentre stanno ancora decidendo come riuscire ad informare il frate cappuccino, bussa alla loro porta fra Galdino, incaricato dal convento di Pescarenico, lo stesso di fra Cristoforo, di raccogliere le noci offerte dai fedeli. Mentre Lucia ve a prendere le noci, Agnese, per evitare l’argomento nozze, chiede al frate come procede la raccolta, ed i due iniziano così a parlare di carestia. Il frate racconta alla donna un fatto miracoloso avvenuto nel passato, volendo mostrare che l’elemosina può far tornare l’abbondanza. Un frate cappuccino, padre Macario, convinse un giorno un uomo a non tagliare un noce incapace di produrre frutti, predicendo per quell’anno una formidabile produzione di noci, la metà delle quali avrebbe dovuto essere data in offerta al convento. Come predetto da Macario, l’albero diede frutti in abbondanza, ma il proprietario morì nel frattempo e suo figlio si rifiutò di rispettare il patto fatto dal padre. A causa di questo rifiuto, le noci raccolte si trasformarono in foglie secche. Lucia dona al frate un gran numero di noci, così che non debba andare alla ricerca di altre offerte ma possa invece tornare subito al convento, incaricando quindi l’uomo di chiedere a fra Cristoforo di recarsi il prima possibile da loro. Il cappuccino è più che felice di poterla accontentare.Renzo torna dalle donne, si congratula subito ironicamente con Agnese per il buon consiglio che gli ha dato, e racconta quindi la sua vicenda. La donna vorrebbe poter difendere la sua posizione, ma Lucia interrompe subito la discussione tra i due, dicendo di sperare nell’aiuto di padre Cristoforo. Le donne salutano infine Renzo che torna così, con il cuore in tempesta, alla propria casa. -
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