Al periodo rivoluzionario francese segua come naturale prodotto e anzi come effetto di una causa storica la dominazione napoleonica che assume un'importanza europea persino mondiale s
la dominazione napoleonica non solo diffuse i principi della rivoluzione francese divulgando le idee dell'Illuminismo ma ripristinò il culto del mondo classico ed artistico che assume la denominazione di neoclassicismo
I ritorno al mondo classico fu avvertito da Bonaparte come una necessità imprescindibile per la conservazione delle proprie conquiste ; il mondo classico infatti riporta direttamente alla Roma dei Cesari e quindi dell'imperialismo romano di cui Napoleone fu insigne ammiratore ecco quindi la rinascita di tutto quello che era romano degli esemplari d'arte delle opere letterarie
la letteratura esaltava il mondo latino e greco
si ritornò così alla poesia primitiva alla visione mitologica della vita con questa logica differenza : nel mondo antico la mitologia fu ragione di vita spiegazione del mondo naturale e fenomenico; nella società e letteratura neoclassica una sublime rievocazione del passato dominato dalla fantasia in un'epoca che celebrava il trionfo della ragione
La mitologia è,quindi, manifestazione puramente poetica.
Il mondo classico però non era stato solo espressione di mitologia, ma anche e principalmente della personalità italica perfetto connubio di fantasia e ragione di sublimazione del reale nel bello e di visioni romantiche
furono cioè non solo il Monti ma anche i Foscolo, il Leopardi ed il Carducci a dare al mondo classico i più spiccati caratteri di un neoclassicismo che, se era antichità nello spirito non mancava di modernità nella visione
non è possibile dividere la nostra poesia in genere e quella dell'Ottocento in gruppi o scuole poiché la poesia quando è veramente tale è interpretazione cosciente della società in mezzo alla quale si svolge e non può conoscere limite a meno che non si voglia fare riferimento a minori e minimi che poetano seguendo regole quindi senza inspirazione
La poesia di questi è un atteggiamento sporadico una moda esteriore ed estranea allo spirito essi quindi sono cultori d'arte e non artisti
I culto della bellezza del reale l'esaltazione del vero e l'attaccamento al mondo del mito in tutti glia altri secoli hanno accompagnato i capolavori d'arte letteraria ed anzi ne hanno costituito l'elemento fondamentale
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mercoledì 10 giugno 2015
SCHEMA - I MOVIMENTI LETTERARI DEL XIX SECOLO
il neoclassicismo
il Classicismo
il Romanticismo
il Decadentismo
il Positivismo
il Verismo
il Realismo
l'Estetismo
il Crepuscolarismo
LA LETTERATURA ITALIANA - L'OTTOCENTO
Il secolo XIX è ricchissimo di avvenimenti storici e fatti letterari che riflettono i problemi le istanze e le attese della società.
Questa uscita dal clima rivoluzionario della Francia e di tutto il continente europeo influenzato per la proclamazione e la propagazione delle nuove idee di libertà e democrazia si avvia un tipo di nuovo stato ad una concezione di vita sociale di cui lo stato è stata la sintesi e la realizzazione in campo politico
i 1789 l'anno in cui inizia la rivoluzione francese è posteriore di tredici anni allo scoppio della rivoluzione americana e anteriore di 11 anni al 1800 anno in cui inizia il Risorgimento non sono italiano ma continentale europeo
Dalla Parigi sbatigliata all'Impero Napoleonico la società francese e in particolare quella d'Europa in genere subiscono una radicale trasformazione attraverso fasi alterne talvolta addirittura contraddittorie : dal dominio delle classi privilegiate che vivono all'ombra delle monarchie e che anzi della monarchia rappresentano i pilastri più robusti e i baluardi inespugnabili si passa in Francia per effetto della rivoluzione al prepotere della borghesia
Questa mentre con l'aiuto dei popolari (la plebe) è riuscita a sconfiggere la nobiltà e l'alto clero ha ridotto i medesimi popolani in una servitù di poco diversa da quella prerivoluzionaria
Dalla consapevole constatazione di questa realtà sociale politica ed economica nasce la reazione dei popolani guidati da Robespierre Danton e Marat che fa registrare i più mostruosi eccessi della Rivoluzione la ghigliottina innalzata nelle piazze continua a funzionare senza sosta e cadono le teste di nobili e borghesi di intellettuali e artisti : sacrificio cruento celebrato sull'altare della libertà per il trionfo dei principi affermati dagli enciclopedisti dei Diritti dell' Uomo e del Cittadino che ricalca le idee e i principi informatori della rivoluzione delle 13 colonie inglesi dell'America del Nord
da cui era nata la Confederazione degli Stati Uniti d'America
In questo periodo tutta la letteratura ed ogni corrente artistica hanno un contenuto fortemente rivoluzionario fino al sorgere dell'astro napoleonico.
Attorno al 1800 gli interessi dei movimenti letterari e degli orientamenti artistici si accentravano sulla figura di Napoleone Bonaparte.
L'azione politica del giovane imperatore si concreta con la fondazione dell'Impero di Francia anche se tale azione politica inizialmente si è fusa con quella militare e, quindi, si è svolta e sviluppata in modo autonomo ma sempre con criteri dettati da uomo politico abituato a considerare i fatti ed avvenimenti con mentalità e valutazioni militaresche
E' questo il periodo storico in cui tutto l'Europa guarda con diverso atteggiamento questo grande figlio della rivoluzione
Napoleone offre occasione e quasi garanzia di risorgimento nazionale dei popoli oppressi le sue truppe raggiungono i paesi europei con l'atteggiamento dei liberatori e di tutori delle libertà democratiche che si sintetizzano con uguaglianza, fraternità e libertà politica e sociale, nel suffragio universale nell'indipendenza e nell'unità nazionale di ciascun popolo
Due figure sono fortemente drammatiche Robespierre e Napoleone entrambi ambiziosi intelligenti rivoluzionari l'uno genio politico di grande levatura l'altro stratega e condottiero di eserciti dalle dimensioni di Carlo Magno e Giulio Cesare
L'accostamento al più grande imperatore non poteva apparire adeguato agli uomini più sensibili del tempo
l'Ottocento rappresenta un carattere squisitamente romantico proprio per la presenza di Napoleone assertore dell'Europa unita ma anche distruggitore di ogni principio di libertà democratica
Infatti l'atmosfera romantica si forma e si sviluppa in funzione antinapoleonica romanticismo è sinonimo di liberazione di affermazione di grandi ideali etnici europei di cospirazione di lotta armata contro il tiranno per il trionfo della democrazia sull'assolutismo monarchico
Napoleone finisce a Lipsia e poi a Waterloo muore a sant'Elena il 5 maggio 1821 sei anni prima della morte di Ugo Foscolo (1827) e sedici anni prima della morte di Leopardi (1837)
Questa uscita dal clima rivoluzionario della Francia e di tutto il continente europeo influenzato per la proclamazione e la propagazione delle nuove idee di libertà e democrazia si avvia un tipo di nuovo stato ad una concezione di vita sociale di cui lo stato è stata la sintesi e la realizzazione in campo politico
i 1789 l'anno in cui inizia la rivoluzione francese è posteriore di tredici anni allo scoppio della rivoluzione americana e anteriore di 11 anni al 1800 anno in cui inizia il Risorgimento non sono italiano ma continentale europeo
Dalla Parigi sbatigliata all'Impero Napoleonico la società francese e in particolare quella d'Europa in genere subiscono una radicale trasformazione attraverso fasi alterne talvolta addirittura contraddittorie : dal dominio delle classi privilegiate che vivono all'ombra delle monarchie e che anzi della monarchia rappresentano i pilastri più robusti e i baluardi inespugnabili si passa in Francia per effetto della rivoluzione al prepotere della borghesia
Questa mentre con l'aiuto dei popolari (la plebe) è riuscita a sconfiggere la nobiltà e l'alto clero ha ridotto i medesimi popolani in una servitù di poco diversa da quella prerivoluzionaria
Dalla consapevole constatazione di questa realtà sociale politica ed economica nasce la reazione dei popolani guidati da Robespierre Danton e Marat che fa registrare i più mostruosi eccessi della Rivoluzione la ghigliottina innalzata nelle piazze continua a funzionare senza sosta e cadono le teste di nobili e borghesi di intellettuali e artisti : sacrificio cruento celebrato sull'altare della libertà per il trionfo dei principi affermati dagli enciclopedisti dei Diritti dell' Uomo e del Cittadino che ricalca le idee e i principi informatori della rivoluzione delle 13 colonie inglesi dell'America del Nord
da cui era nata la Confederazione degli Stati Uniti d'America
In questo periodo tutta la letteratura ed ogni corrente artistica hanno un contenuto fortemente rivoluzionario fino al sorgere dell'astro napoleonico.
Attorno al 1800 gli interessi dei movimenti letterari e degli orientamenti artistici si accentravano sulla figura di Napoleone Bonaparte.
L'azione politica del giovane imperatore si concreta con la fondazione dell'Impero di Francia anche se tale azione politica inizialmente si è fusa con quella militare e, quindi, si è svolta e sviluppata in modo autonomo ma sempre con criteri dettati da uomo politico abituato a considerare i fatti ed avvenimenti con mentalità e valutazioni militaresche
E' questo il periodo storico in cui tutto l'Europa guarda con diverso atteggiamento questo grande figlio della rivoluzione
Napoleone offre occasione e quasi garanzia di risorgimento nazionale dei popoli oppressi le sue truppe raggiungono i paesi europei con l'atteggiamento dei liberatori e di tutori delle libertà democratiche che si sintetizzano con uguaglianza, fraternità e libertà politica e sociale, nel suffragio universale nell'indipendenza e nell'unità nazionale di ciascun popolo
Due figure sono fortemente drammatiche Robespierre e Napoleone entrambi ambiziosi intelligenti rivoluzionari l'uno genio politico di grande levatura l'altro stratega e condottiero di eserciti dalle dimensioni di Carlo Magno e Giulio Cesare
L'accostamento al più grande imperatore non poteva apparire adeguato agli uomini più sensibili del tempo
l'Ottocento rappresenta un carattere squisitamente romantico proprio per la presenza di Napoleone assertore dell'Europa unita ma anche distruggitore di ogni principio di libertà democratica
Infatti l'atmosfera romantica si forma e si sviluppa in funzione antinapoleonica romanticismo è sinonimo di liberazione di affermazione di grandi ideali etnici europei di cospirazione di lotta armata contro il tiranno per il trionfo della democrazia sull'assolutismo monarchico
Napoleone finisce a Lipsia e poi a Waterloo muore a sant'Elena il 5 maggio 1821 sei anni prima della morte di Ugo Foscolo (1827) e sedici anni prima della morte di Leopardi (1837)
domenica 31 maggio 2015
SINTESI DEL SECONDO CAPITOLO DEI PROMESSI SPOSI
Il colloquio tra Renzo e Don Abbondio
Don Abbondio passa una notte agitata con lunghe ore di veglia per fare un esame angosciato della situazione
Delibera alla fine di guadagnar tempo menando Renzo per le lunghe
Renzo arriva ben presto
L'accoglimento incerto e misterioso di don Abbondio gli fa capire che c'è qualcosa non desiderato
Con un dialogo concitato buttando là qualche espressione in latino il curato riesce ad ottenere il rinvio del matrimonio per una settimana; ma dopo poco la Perpetua conferma Renzo nei suoi sospetti
Questi torna indietro dal curato e con modi risoluti si fa dire il nome del prepotente
Renzo domando poi scusa a don Abbondio delle maniere energiche usate per carpirgli la verità ed esce arrabbiato avviandosi verso casa di Lucia mentre don Abbondio se ne va a letto e ordina a Perpetua di sprangare l'uscio di strada rimandando chiunque chiedesse di lui
Renzo va a casa di Lucia
Renzo cammina in preda all'ira e non pensa che all'omicidio e ha la mente intenta a figurarsi la scena di vendetta
Ripensa però a Lucia si rammenta dei suoi parenti di Dio e prova gioia nell'aver solo immaginato
Arrivato a casa della sposa la fa chiamare dalla piccola Bettina
Lucia scende e apprende tutta smarrita che per quel giorno tutto è a monte
Renzo informa Agnese che licenzia le donne poiché dice il curato è ammalato
Le donne sfilano all'uscio del curato per verificare Perpetua conferma dalla finestra un febbrone
Don Abbondio passa una notte agitata con lunghe ore di veglia per fare un esame angosciato della situazione
Delibera alla fine di guadagnar tempo menando Renzo per le lunghe
Renzo arriva ben presto
L'accoglimento incerto e misterioso di don Abbondio gli fa capire che c'è qualcosa non desiderato
Con un dialogo concitato buttando là qualche espressione in latino il curato riesce ad ottenere il rinvio del matrimonio per una settimana; ma dopo poco la Perpetua conferma Renzo nei suoi sospetti
Questi torna indietro dal curato e con modi risoluti si fa dire il nome del prepotente
Renzo domando poi scusa a don Abbondio delle maniere energiche usate per carpirgli la verità ed esce arrabbiato avviandosi verso casa di Lucia mentre don Abbondio se ne va a letto e ordina a Perpetua di sprangare l'uscio di strada rimandando chiunque chiedesse di lui
Renzo va a casa di Lucia
Renzo cammina in preda all'ira e non pensa che all'omicidio e ha la mente intenta a figurarsi la scena di vendetta
Ripensa però a Lucia si rammenta dei suoi parenti di Dio e prova gioia nell'aver solo immaginato
Arrivato a casa della sposa la fa chiamare dalla piccola Bettina
Lucia scende e apprende tutta smarrita che per quel giorno tutto è a monte
Renzo informa Agnese che licenzia le donne poiché dice il curato è ammalato
Le donne sfilano all'uscio del curato per verificare Perpetua conferma dalla finestra un febbrone
SINTESI DEL PRIMO CAPITOLO DEI PROMESSI SPOSI
IL TERRITORIO DI LECCO
il lago di Como (detto anche Lario) ha tre bracci o rami, con centro divisionale alla punta di Bellagio : il ramo meridionale fa capo a Lecco ne cui territorio è posta l'azione iniziale del romanzo un'ampi a descrizione introduttiva offre una panoramica del lago e della costiera che vi si rispecchia
tutta ridente di paesi e villaggi
l'INCONTRO DI DON ABBONDIO CON I BRAVI
tornando dalla solita passeggiata, Don Abbondio, il curato di un paese della costiera verso la sera del 7 novembre 1628, incontra i bravi, al servizio del nobile Don Rodrigo, i quali gli impongono di non fare il matrimonio di Renzo e Lucia due suoi giovani parrocchiani che egli doveva sposare l'indomani. Don Abbondio si dichiara disposto all'obbedienza
LE CONDIZIONI SOCIALI NEL SEICENTO
erano tempi duri quelli in cui viveva il povero Don Abbondio che non era nato con un cuor di leone
ecco un breve quadro di quest'epoca : inefficacia delle leggi (queste leggi o "gride" si ripetevano e si susseguivano negli anni con il solo effetto di accrescere la confusione e la impotenza della legge) assenza di protezione giuridica dei deboli soprusi dei più violenti sempre impuniti connivenza e omertà dei tutori ed esecutori di giustizia con i facinorosi esistenza di classi privilegiate (specialmente clero nobili e militari)
DON ABBONDIO VASO DI TERRACOTTA
In questo ambiente s'era sviluppata la vocazione di Don Abbondio "vaso di terracotta tra vasi di ferro" con un temperamento fiacco e rinunciatario
incapace di prendere decisioni vigorose aveva obbedito ai genitori che lo avviarono allo stato ecclesiastico ritenuto il più difeso e munito contro ogni sopraffazione
Barcamenandosi alla meglio era riuscito a passarsela liscia per sessant'anni, cedendo a tutti pur di salvare la propria quiete e scendendo con troppa facilità ai compromessi: dominato com'era da un sentimento che prevaleva sugli altri; la paura , che era in parte conseguenza del suo egoismo
I PARERI DI PERPETUA
Giunto a casa Don Abbondio chiama Perpetua
La serva che "sa ubbidire e comandare, secondo l'occasione " si accorge subito del "viso stravolto" del padrone
Don Abbondio ha forse tanta voglia di scaricarsi del suo doloroso segreto quanta....Perpetua di conoscerlo
finalmente dopo "averle fatto più di una volta giurare che non fiaterebbe le racconta il miserabile caso "
Per risolvere la difficile situazione Perpetua consiglia il padrone di scrivere al cardinale arcivescovo di Milano che sa far star a dovere i prepotenti
Respinto il consiglio della sua governante don Abbondio prende il lume e si avvia brontolando alla propria camera solo con i suoi pensieri e le sue preoccupazioni
il lago di Como (detto anche Lario) ha tre bracci o rami, con centro divisionale alla punta di Bellagio : il ramo meridionale fa capo a Lecco ne cui territorio è posta l'azione iniziale del romanzo un'ampi a descrizione introduttiva offre una panoramica del lago e della costiera che vi si rispecchia
tutta ridente di paesi e villaggi
l'INCONTRO DI DON ABBONDIO CON I BRAVI
tornando dalla solita passeggiata, Don Abbondio, il curato di un paese della costiera verso la sera del 7 novembre 1628, incontra i bravi, al servizio del nobile Don Rodrigo, i quali gli impongono di non fare il matrimonio di Renzo e Lucia due suoi giovani parrocchiani che egli doveva sposare l'indomani. Don Abbondio si dichiara disposto all'obbedienza
LE CONDIZIONI SOCIALI NEL SEICENTO
erano tempi duri quelli in cui viveva il povero Don Abbondio che non era nato con un cuor di leone
ecco un breve quadro di quest'epoca : inefficacia delle leggi (queste leggi o "gride" si ripetevano e si susseguivano negli anni con il solo effetto di accrescere la confusione e la impotenza della legge) assenza di protezione giuridica dei deboli soprusi dei più violenti sempre impuniti connivenza e omertà dei tutori ed esecutori di giustizia con i facinorosi esistenza di classi privilegiate (specialmente clero nobili e militari)
DON ABBONDIO VASO DI TERRACOTTA
In questo ambiente s'era sviluppata la vocazione di Don Abbondio "vaso di terracotta tra vasi di ferro" con un temperamento fiacco e rinunciatario
incapace di prendere decisioni vigorose aveva obbedito ai genitori che lo avviarono allo stato ecclesiastico ritenuto il più difeso e munito contro ogni sopraffazione
Barcamenandosi alla meglio era riuscito a passarsela liscia per sessant'anni, cedendo a tutti pur di salvare la propria quiete e scendendo con troppa facilità ai compromessi: dominato com'era da un sentimento che prevaleva sugli altri; la paura , che era in parte conseguenza del suo egoismo
I PARERI DI PERPETUA
Giunto a casa Don Abbondio chiama Perpetua
La serva che "sa ubbidire e comandare, secondo l'occasione " si accorge subito del "viso stravolto" del padrone
Don Abbondio ha forse tanta voglia di scaricarsi del suo doloroso segreto quanta....Perpetua di conoscerlo
finalmente dopo "averle fatto più di una volta giurare che non fiaterebbe le racconta il miserabile caso "
Per risolvere la difficile situazione Perpetua consiglia il padrone di scrivere al cardinale arcivescovo di Milano che sa far star a dovere i prepotenti
Respinto il consiglio della sua governante don Abbondio prende il lume e si avvia brontolando alla propria camera solo con i suoi pensieri e le sue preoccupazioni
sabato 30 maggio 2015
ALESSANDRO MANZONI IL MATRIMONIO CON ENRICHETTA BLONDEL
Giulia pensa ad un matrimonio per Alessandro che non si oppone ed ecco madre e figlio in viaggio per Genova dove si trovava una Luigina Visconti che il Manzoni aveva conosciuto a Milano corteggiata per breve tempo chiamata la Divina Luigina ma a Genova trovano che si è già sposata
un'altra notizia li raggiunge
Pietro Manzoni è gravemente malato a Milano
quando però giungono d Genova a Brusuglio vengono a sapere che Pietro è morto è stato sepolto nella chiesetta annessa alla villa Calleotto a Lecco
non hanno nessun motivo per tornare a Milano madre e figlio proseguono immediatamente per Parigi
Il Fauriel pensa ad un matrimonio del Manzoni con la bella mademoiselle da Tracy la figlia del conte Destutt conosciuto in Francia come il capo degli ideologi ma il progetto fallisce
nel 1807 nuovo viaggio a Milano per ragioni di affari Giulia Beccaria aveva venduto il palazzo Imbonati sito di fronte alla chiesa di San Fedele, proprio in quei tempi, a Francesco Luigi Blondel il quale aveva stipulato un contratto a esborsi rateali
Francesco Luigi Blondel non era ginevrino nel 1783 sposa Jeanne Lucrèce Privat rimasto vedovo sposa Marie Anne Pernette Mariton la madre di Enrichetta che nacque nel 1791 a Casirate
Il Blondel si era facilmente arricchito attraverso l'acquisto e le vendite dei beni ecclesiastici accumulati prima dal governo austriaco poi da quello francese attraverso la sospensione degli ordini ecclesiastici
In occasione del viaggio fatto con la madre il Manzoni conosce Enrichetta che sapeva bene il francese, ricamava, dipingeva e suonava il piano aveva 16 anni
La madre l'ha trovata molto affettuosa e tutta casa anche s protestante questo non fu un ostacolo per il Manzoni miscredente e per Giulia sorda al problema religioso
Siccome i preti pongono ostacoli per la celebrazione del matrimonio misto in quanto occorrerebbero dispense lunghe a venire il Manzoni sposa Enrichetta con il rito calvinista l'8 febbraio 1808 nella casa della sposa
Vita tranquilla e riservata solo alcune visite della Maisonette
Il 23 dicembre 1808 nasce la primogenita del Manzoni Giulia Claudina
la piccola però ha un inizio tormentato di vita per una serie di malattie
un'altra notizia li raggiunge
Pietro Manzoni è gravemente malato a Milano
quando però giungono d Genova a Brusuglio vengono a sapere che Pietro è morto è stato sepolto nella chiesetta annessa alla villa Calleotto a Lecco
non hanno nessun motivo per tornare a Milano madre e figlio proseguono immediatamente per Parigi
Il Fauriel pensa ad un matrimonio del Manzoni con la bella mademoiselle da Tracy la figlia del conte Destutt conosciuto in Francia come il capo degli ideologi ma il progetto fallisce
nel 1807 nuovo viaggio a Milano per ragioni di affari Giulia Beccaria aveva venduto il palazzo Imbonati sito di fronte alla chiesa di San Fedele, proprio in quei tempi, a Francesco Luigi Blondel il quale aveva stipulato un contratto a esborsi rateali
Francesco Luigi Blondel non era ginevrino nel 1783 sposa Jeanne Lucrèce Privat rimasto vedovo sposa Marie Anne Pernette Mariton la madre di Enrichetta che nacque nel 1791 a Casirate
Il Blondel si era facilmente arricchito attraverso l'acquisto e le vendite dei beni ecclesiastici accumulati prima dal governo austriaco poi da quello francese attraverso la sospensione degli ordini ecclesiastici
In occasione del viaggio fatto con la madre il Manzoni conosce Enrichetta che sapeva bene il francese, ricamava, dipingeva e suonava il piano aveva 16 anni
La madre l'ha trovata molto affettuosa e tutta casa anche s protestante questo non fu un ostacolo per il Manzoni miscredente e per Giulia sorda al problema religioso
Siccome i preti pongono ostacoli per la celebrazione del matrimonio misto in quanto occorrerebbero dispense lunghe a venire il Manzoni sposa Enrichetta con il rito calvinista l'8 febbraio 1808 nella casa della sposa
Vita tranquilla e riservata solo alcune visite della Maisonette
Il 23 dicembre 1808 nasce la primogenita del Manzoni Giulia Claudina
la piccola però ha un inizio tormentato di vita per una serie di malattie
venerdì 29 maggio 2015
ALESSANDRO MANZONI - LA VITA - I GENITORI E LA GIOVINEZZA
Alessandro Manzoni nacque a Milano il 7 marzo del 1785 nella casa di via San Damiano n:20 parrocchia allora di San Babila, da Giulia Beccaria, sposata dal 12 settembre 1782 con il conte Pietro Manzoni. Giulia era la figlia del giurista Cesare, autore del libro "Del delitto e delle pene" nel quale era propugnata l'abolizione della pena di morte e della tortura inquisitoria : l'opera apparsa a tempo giusto, aveva reso famoso il suo autore in tutta Europa
Pietro Manzoni era un piccolo nobile di campagna: i suoi antenati provenivano dalla Val Taleggio e sul principio del settecento, giunti in Valsassina e stanziatisi dapprima a Barzio , si erano stabiliti definitivamente a Lecco , dove Pietro aveva acquistato una bella villa (il Caleotto) ed ampi possessi terrieri. Egli aveva acquistato un ceto tradizionalista, alquanto retrivo , di stretta osservanza cattolica chiuso alle novità anche se amico del Monti del Mellerio e di altri nobili ingegni
Il suo matrimonio con Giulia Beccaria era stato combinato dal conte Pietro Verri forse anche per mettere fine alle chiacchiere che correvano in Milano sulla troppo libera vita della figlia de marchese Beccaria
I due sposi andarono ad abitare in via San Damiano, 20 (l'odierna via Uberto Visconti di Modrone 16) non era la ricca via Brera, non era l'ampio giardino del palazzo Beccaria dove Giulia era cresciuta appena uscita dal collegio : la casa era in un angolo tranquillo e semplice della quieta Milano. Davanti le scorrevano le acque del Naviglio ed era la parte più bella e decorosa di esso per i giardini che vi si affacciavano per le nobili case che vi si specchiavano
Pietro cercò di avvicinare a sé Giulia, di seguirla nella sua vita mondana, ma troppo diverso era il temperamento dei due coniugi
Forse la sua relazione con Giovanni Verri conte e Cavaliere di Malta, frate professo anzi del sovrano Militare Ordine di Malta continuava
Tanto che alla nascita di Alessandro molte furono le chiacchiere
L'unione tra Giulia di 20 anni e Pietro che ne aveva 46 fallì e nel febbraio del 1792 si ebbe una legale separazione, per la quale Giulia si obbligava a vivere a Milano , nella casa di uno zio matenro
Fuggì invece prima a Londra e poi a Parigi con il conte Carlo Imbonati
l'illustre nome di Beccaria la fece facilmente entrare nel circolo intellettuale degli ideologi francesi che si radunavano nella Maisonette presso Parigi
I primi anni di Alessandro li trascorse presso la balia alla Cascina La Costa nel Lecchese, poi venne messo in collegio presso i Padri Somaschi a Merate vicino Lecco
Quando nel 1796 si annunciava la calata dei francesi in Italia i collegiali furono trasferiti nel collegio di S. Antonio a Lugano
nel 1798 il Manzoni dovette tornare in Italia per ordine della Cisalpina e fu dal padre affidato al collegio dei Nobili tenuto dai Padri Barnabiti, che per ragioni di guerra erano sfollati a Castelletto de' Bradi (presso Cuggiono MI) da qui il Manzoni avrebbe visto la fuga dei francesi da Milano nel 1799 e gli incendi che ne derivarono sotto le truppe Austro Russe .
Il giovane Alessandro pur non essendo un bambino prodigio avvertì in sé la vocazione delle lettere e alla poesia e a 15 anni compose il poemetto "Il trionfo della libertà" di inspirazione giacobina
Gli scritti dell'Enciclopedia e le dottrine illuministiche di cui fu tutto pervaso il suo pensiero se giovarono alla formazione culturale lo portarono al più arido scetticismo in fatto di religione che viva negli anni dell'infanzia andò del tutto spegnendosi nel periodo della giovinezza
Dall'ottobre 1803 al luglio 1804 soggiorna a Venezia con una zia vi si era recato per la malattia di uno zio di cui pareva imminente la morte ma lì gli mancarono gli amici
Nel 1805 una lettera di Carlo Imbonati lo invita a Parigi ma nel frattempo Carlo Imbonati muore
Giulia introduce il figlio nel circolo della Maisonette
Pietro Manzoni era un piccolo nobile di campagna: i suoi antenati provenivano dalla Val Taleggio e sul principio del settecento, giunti in Valsassina e stanziatisi dapprima a Barzio , si erano stabiliti definitivamente a Lecco , dove Pietro aveva acquistato una bella villa (il Caleotto) ed ampi possessi terrieri. Egli aveva acquistato un ceto tradizionalista, alquanto retrivo , di stretta osservanza cattolica chiuso alle novità anche se amico del Monti del Mellerio e di altri nobili ingegni
Il suo matrimonio con Giulia Beccaria era stato combinato dal conte Pietro Verri forse anche per mettere fine alle chiacchiere che correvano in Milano sulla troppo libera vita della figlia de marchese Beccaria
I due sposi andarono ad abitare in via San Damiano, 20 (l'odierna via Uberto Visconti di Modrone 16) non era la ricca via Brera, non era l'ampio giardino del palazzo Beccaria dove Giulia era cresciuta appena uscita dal collegio : la casa era in un angolo tranquillo e semplice della quieta Milano. Davanti le scorrevano le acque del Naviglio ed era la parte più bella e decorosa di esso per i giardini che vi si affacciavano per le nobili case che vi si specchiavano
Pietro cercò di avvicinare a sé Giulia, di seguirla nella sua vita mondana, ma troppo diverso era il temperamento dei due coniugi
Forse la sua relazione con Giovanni Verri conte e Cavaliere di Malta, frate professo anzi del sovrano Militare Ordine di Malta continuava
Tanto che alla nascita di Alessandro molte furono le chiacchiere
L'unione tra Giulia di 20 anni e Pietro che ne aveva 46 fallì e nel febbraio del 1792 si ebbe una legale separazione, per la quale Giulia si obbligava a vivere a Milano , nella casa di uno zio matenro
Fuggì invece prima a Londra e poi a Parigi con il conte Carlo Imbonati
l'illustre nome di Beccaria la fece facilmente entrare nel circolo intellettuale degli ideologi francesi che si radunavano nella Maisonette presso Parigi
I primi anni di Alessandro li trascorse presso la balia alla Cascina La Costa nel Lecchese, poi venne messo in collegio presso i Padri Somaschi a Merate vicino Lecco
Quando nel 1796 si annunciava la calata dei francesi in Italia i collegiali furono trasferiti nel collegio di S. Antonio a Lugano
nel 1798 il Manzoni dovette tornare in Italia per ordine della Cisalpina e fu dal padre affidato al collegio dei Nobili tenuto dai Padri Barnabiti, che per ragioni di guerra erano sfollati a Castelletto de' Bradi (presso Cuggiono MI) da qui il Manzoni avrebbe visto la fuga dei francesi da Milano nel 1799 e gli incendi che ne derivarono sotto le truppe Austro Russe .
Il giovane Alessandro pur non essendo un bambino prodigio avvertì in sé la vocazione delle lettere e alla poesia e a 15 anni compose il poemetto "Il trionfo della libertà" di inspirazione giacobina
Gli scritti dell'Enciclopedia e le dottrine illuministiche di cui fu tutto pervaso il suo pensiero se giovarono alla formazione culturale lo portarono al più arido scetticismo in fatto di religione che viva negli anni dell'infanzia andò del tutto spegnendosi nel periodo della giovinezza
Dall'ottobre 1803 al luglio 1804 soggiorna a Venezia con una zia vi si era recato per la malattia di uno zio di cui pareva imminente la morte ma lì gli mancarono gli amici
Nel 1805 una lettera di Carlo Imbonati lo invita a Parigi ma nel frattempo Carlo Imbonati muore
Giulia introduce il figlio nel circolo della Maisonette
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