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mercoledì 8 aprile 2015

saper scrivere - linea guida per descrivere un animale

indichiamo innanzitutto di quale animale si tratta  e a quale razza appartiene  se è nostro o  se appartiene ad altri
per rendere più vivace la descrizione  e più naturale è opportuno  inquadrare la descrizione di un episodio  in una scena o in un ricordo.

dimensioni (grosso, piccolo ....) sue qualità estetiche ( bello, brutto....)  colte in uno sguardo di insieme

suo colore (unico, di più colori .....)

la sua figura
descrizione particolareggiata  o ordinata dalla testa alla coda; impressione sensitiva  che l'animale suscita  in noi vedendolo  o toccandolo  e qualche osservazione

caratteristiche fisiche  (forte, debole .... ) e foniche (si esprime  gridi, nitriti, miagolii...)

diciamo se si tratta di un animale che possiede una particolare intelligenza  furberia .... oppure no  se tale caratteristica  l'ha rivelata in qualche speciale occasione

se siamo  affezionati  oppure se questa non desta in noi alcun interesse

esempio
 ho in casa un gatto, un comune gatto domestico  l'ho trovato un giorno  in giardino  in mezzo ad un cespuglio. E' un bel micino  snello flessuoso dalla pelliccia di color grigio , screziata di rosso. Nella testina  tondeggiante brillano due grandi occhi  che sembrano ora verdi ora  grigi. Il musetto è ornato da una decina di lunghi  peli che gli fanno da baffi . Gli orecchi  morbidi  al tatto, tanto lisci internamente  all'esterno sono pelosi : il suo corpo  è avvolto  da un pelo fitto e morbido , le zampine  sembrano di velluto  terminano  con delle unghie  molto appuntite 
E' agilissimo  si arrampica sugli alberi  sguscia via per buchi strettissimi salta con grande agilità miagola spesso ed allora è noioso
si irrita di rado per i dispetti che gli faccio allora soffia  inarca il dorso  rizza i peli della coda
E' furbo e io gli voglio bene

saper scrivere - linea-guida per descrivere un paesaggio

per descrivere un paesaggio consiglio :

accennare al luogo in cui ci troviamo  al luogo da dove osserviamo il paesaggio

descrivere a grandi linee che cosa si vede

descrivere poi nei particolari  quanto si presenta allo sguardo

per far ciò è indispensabile  procedere con ordine  : descriviamo prima di tutto ciò che vediamo,  per esempio, alla nostra sinistra,  poi volgiamo lentamente lo sguardo verso  destra e via via descriviamo  quello che vediamo,  rilevando  anche nel caso che giungano fino a noi rumori, grida, canti,  cioè quello che udiamo.
Se è più agevole  o se lo esige il luogo  dove ci troviamo  possiamo descrivere il paesaggio o la visuale procedendo da destra verso sinistra  oppure dal basso verso l'alto  o viceversa  dall'ultimo punto che vediamo  dinanzi a noi fino a dove ci troviamo o viceversa

per esprimere tutte le volte un dato particolare ce ne offre l'occasione il nostro giudizio  il nostro sentimento  il nostro pensiero

esempio


la strada dove si trova la mia casa

luogo senza soffermarci sui particolari

sono affacciato alla finestra della mia camera da letto  al terzo piano di una casa  situata in via .....
via ampia e molto frequentata

cominciamo a osservare i singoli dettagli

alla mia destra si elevano  allineati uno all'altro tre palazzi  di più piano ciascuno
dopo di essi una villa
a mano a mano che volgo lo sguardo verso sinistra si presentano alla mia vista  alcune case di tre o quattro piani  con negozi di vario genere  al piano terra il palazzo della posta  e più in là il giardino pubblicop dove a quest'ora certamente  molti bambini stanno giocando  poi non riesco a vedere altro l'angolo della casa mi impedisce  di spingere oltre lo sguardo

martedì 24 marzo 2015

saper scrivere - la descrizione in particolare

la linea di svolgimento ora proposta serve per la descrizione di qualsiasi cosa  grande, piccola, edificio, giocattolo ecc.
usiamo per esempio una puntina da disegno

quale cosa si sta descrivendo e  il quale luogo si trova

sul banco  davanti a me stanno una qua e una là alcune puntine da disegno. Di tanto in tanto mi viene da giocherellare  con qualcuna di esse. Ne tengo  in questo momento tra le dita una nuova e lucidissima

qual è la sua forma esterna, quali le sue dimensioni, di quale materiale è formata, quali le sue qualità estetiche e il suo colore

nonostante la piccolezza è costruita con cura. Ha la forma di un chiodo  con la punta larghissima  rispetto alla punta che è corta. Ritengo sia di acciaio. Ha un colore metallico lucente

descrizione particolareggiata

La testa larga  piatta , presenta alla periferia una strettissima fascia circolare , separata dal resto  della teste stessa da una linea  incisa nell'acciaio 
Più internamente  sono incise delle lettere in stampatello che indicano la marca della fabbrica della puntina "eterna" Dal centro  della testa verso l'esterno si apre una fessura  a forma di triangolo, il cui vertice tocca la fascetta  circolare; il pezzetto di metallo, che la riempiva è piegato in modo da formare una punta che si eleva perpendicolarmente  rispetto alla  testa della puntina  dalla parte opposta  alla faccia  su cui è scritta  la marca di fabbrica
La faccia sulla quale si eleva la  punta è meno lucida dell'altra, quasi opaca, ed è liscia  senza incisioni  e senza scritte.

sensazione

la puntina è leggerissima ed è rigida in tutte le sue parti

a che cosa serve, Giudizio

sembra una cosetta insignificante invece ha pur essa un impiego ben utile: l'adopero  di solito, insieme alle altre  per fissare la carta da disegno sul tavolo  e per poter lavorare con tranquillità, senza correre il rischio  che la carta si muova. Non saprei fare senza

ricordo

cominciai a usare le puntine  in quinta elementare  mio padre  me ne comprò  allora una scatoletta  raccomandandomi di non usarle per giocare ma soltanto per il disegno a scuola

sabato 21 marzo 2015

saper scrivere - la descrizione in generale

Norme generali 

Quando si  conduce una descrizione (come del resto in tutte le azioni ) si deve essere ordinati e sinceri; si deve  esporre con ordine  con precisione : dire tutto  quello che realmente si vede,  si sente, si pensa sulla cosa che si sta osservando

Se si tratta di descrivere una "cosa" per esempio un frutto, una bicicletta, un  tavolo, secondo il genere di questa, si inizia la descrizione da un suo lato e si procede poi osservando lentamente e via via descrivendo  sino all'estremità opposta;   oppure dal centro alla periferia; o dal basso verso l'alto o viceversa.
Oppure prima nel suo complesso  quindi in ciascuna sua parte.
Si possono  svolgere per esempio  i seguenti punti

1 qual è la cosa che si sta per descrivere
    in quale luogo si trova
per dare maggiore naturalezza alla descrizione e renderla  meno monotona nel suo inizio  la si inquadri in un fatto, in un'azione, in un ricordo , in un luogo
esempio descrivi un tuo vecchio giocattolo

la giornata era noiosa  pioveva ad un tratto mi venne un'idea : rovistare fra le mie vecchie cose, i ricordi  di quando ero bambino........

2 quale era la forma esterna 
    quali le sue dimensioni (grande, piccolo,  di giusta misura......)
    quale era il suo valore
    di quale materiale è fatto (legno, ferro , acciaio, marmo ......)
     elastica, liquida, gassosa densa
    quali le sue qualità  estetiche (bellezza, eleganza,  semplicità, proporzione, armonia delle parti o il contrario .....

3 quale era il suo colore

4 descrizione particolareggiata  delle parti di cui si compone  la cosa osservata, e con tale evidenza ed esattezza che  chi legge  se la raffiguri  tale e quale essa è
Per fare ciò procediamo con ordine :iniziamo dalla descrizione da un lato  della cosa e procediamo osservandola lentamente e via via descrivendola  sino all'estremità opposta; oppure  dal centro alla periferia, dal basso verso l'alto o al contrario
se la cosa si presta, descriviamola prima  esternamente nel complesso ed esternamente in ciascuna delle parti poi internamente

5 secondo la sua natura che sapore ha oppure l'odore, la sensazione tattile  che suscita (sensazione termica  di rilievo liscio, ruvido )
con quali suoni colpisce l'udito,  la sensazione visiva ( sensazione di massa, di peso, di leggerezza di grandiosità  se di materiale rigido flessibile malleabile

6 Utilità (utile, inutile  superfluo) a che cosa serve

7 Giudizio (piace, non mi piace  perché?) sentimenti che suscita

8 Accenniamo  se il case quale ricordo  desta la cosa  osservata oppure se la prima volta che la osserviamo

saper scrivere - la disposizione e il comporre

trovate le idee più convenienti  all'argomento che ci siamo prefissi di trattare, occorre distribuirle secondo un determinato ordine  e concatenarle in modo che si susseguano  logicamente così da pervenire ad uno  svolgimento  coerente ed armonico del discorso

Questo insegna  la disposizione
I pensieri che esponiamo  debbono formare un tutto organico  e non essere gettati giù alla rinfusa : ogni pensiero  o concetto deve derivare da quello che lo precede e, a sua volta, generare quello che segue: Non si può parlare d'un argomento , passare poi a un altro  e quindi tornare  sull'argomento lasciato ( a meno che non vi sia tra essi un nesso logico  e siano  chiarificazione l'uno dell'altro ) e procedere così disordinatamente
Inoltre nello svolgere un argomento  si deve porre attenzione che ogni pensiero  sia in costante  rapporto con quanto ci si è preposti di esporre  e non abbandonarsi, invece a divagazioni che con esso  abbiano scarsa o nessuna attinenza. Solo seguendo tale  disciplina si riuscirà  a mantenere la proposizione, l'equilibrio cioè tra le parti dell'elaborato; e non si  incorrerà nel pericolo  di comporre uno scritto non omogeneo  diluito dalle idee secondarie e dalle divagazioni
Perciò terminata la composizione di qualsiasi tipo essa sia è indispensabile  rivedere il lavoro, rileggerlo  togliere il superfluo, fondere i pensieri simili: Una prima stesura  non può quasi mai essere definitiva
E' comunque  opportuno scrivere come si sente  si correggerà poi  ma anche iniziare a scrivere  dopo aver meditato a lungo  il soggetto, dopo averlo  tutto ben chiaro nella mente
Abbiamo detto che si deve comporre con ordine e legare tra loro le idee in modo che si svolgano  senza discontinuità tra un concetto e un altro
Veniamo ora  a casi concreti  soffermandoci  sull'ordine che si deve osservare nella descrizione

saper scrivere- l'introspezione

altra fonte per scrivere è l'introspezione l'esame  interiore di noi stessi la riflessione su propri sentimenti  e pensieri
può essere interessante  a questo fine tenere un "Diario personale" In esso si potranno  confessare aspirazioni  - tendenze- entusiasmi - avvilimenti - manifestazioni di pigrizia - di egoismo, di  generosità, di avarizia - difetti - vizi - virtù - affetti - impressioni - pensieri vari; si potranno  tradurre in parole riflessioni  su cose viste, su racconti letti, su sensazioni provate ; si potrà arricchire giorno per giorno, di note, di giudizi  ci si potrà esprimere  ora in quattro righe, ora con calma per una pagina o due; e ora in forma di appunto e ora in forma di descrizione, di narrazione, di dialogo.

lo scrivere quanto si pensa  e si sente e nel modo come si pensa e si sente, abitua a capire se stessi; e allo stesso tempo viene a costruire un'abbondante, vivissima fonte di idee; e se inizialmente lo scrivere il proprio diario  può risultare  difficoltoso in quanto occorre  superare lo scoglio della pigrizia  in un secondo tempo  può riempire di entusiasmo
Il diario  personale diviene  così un diario di vita e si arricchisce  di continuo di osservazioni di giudizi, di descrizioni  e perché no ? di disegni, di schizzi  che illustrano cose viste e come sono state viste
L'esercizio di analisi  dell'intimo è di grande importanza
L'osservare  il proprio "io" vivente conduce alla scoperta di tante verità e di tante sfumature, di sensazioni  e, di conseguenza, porta ad una più felice e profonda osservazione degli altri 
Così ci sarà possibile  all'occorrenza descrivere l'azione e lo stato d'animo di un personaggio  di un nostro racconto  di un nostro tema con maggiore facilità  trasferendo  in lui sensazioni e stati d'animo  che noi stessi abbiamo provato

domenica 8 febbraio 2015

esercizi sul predicato

nelle frasi indica  se il verbo essere è usato come predicato verbale copula o ausiliare

1 Carlo  era fuori di sé
2 una volta tu eri più buono
3 essi sono stati  trascinati  da voi a quella azione
4 la vera felicità non è nella ricchezza
5 E' un giovane d'ingegno
6 Siamo per coloro  che si dimostrano volenterosi
7 quell'uomo è ridotto  alla fame
8 quest'automobile  una volta era di mio cugino
9 Se tu fossi stato più svelto,  saresti ancora presso quella ditta
10 Dio disse  "sia fatta luce"  e la luce fu
11 Non sono in grado di risponderti
12 quanto c'è da qui ad Aosta
13 Quando fu giorno essi partirono
14 la balena non è un pesce : è un mammifero
15 Erano venuti a trovarmi  ed io non ero in casa
16 Ritenevo  che tu fossi  più intelligente: ti sei fatto gabbare da quell'imbroglione









1 era = predicato nominale
2 eri = predicato nominale
3  sono stati  = ausiliare
4 è = predicato verbale
5 è = predicato nominale
6 siamo  = predicato verbale
7  è = ausiliare
8   era = predicato verbale
9 fossi stato  = predicato nominale
10 sia  = ausiliare    fu = predicato nominale
11 sono = predicato nominale
12 c'è = predicato verbale
13 fu = predicato nominale
14 è = predicato nominale    è = predicato nominale
15 erano = ausiliare ero = predicato verbale
16 fossi = predicato nominale  sei = ausiliare