(1871-1936) Premio Nobel nel 1927, descrisse per tutta la vita usi, costumi, mentalità della natia Sardegna; ma la sua attenzione va al di là dell'aspetto folclirositico per scavare nella psicologia dei personaggi , nei quali si riflette il dramma eterno dell'uomo sempre in lotta con le passioni che lo travagliano incessantemente. Per questo la sua arte è ai limiti del verismo e può essere avvicinata al decadentismo.
La Deledda scritte moltissimo : tra I romanzi ricordiamo Elis Portolu ( 1903) e Canne al vento ('13) tra le novelle le raccolte Chiaroscuro ('12) e il fanciullo nascosto ('15 )
L'arte della Deledda è ricca di modi che si richiamano all'esperienza veristica . Ma è innegabile che se dai moduli veristici non riuscì mai a liberarsi, si staccò presto dallo spirito profondo di quel movimento avvicinandosi per quella problematicità sia pur vagamente cristiana o religiosa per il complesso di colpa che grava su tutti I suoi personaggi, per il lirismo per un certo simbolismo, al decadentismo
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