Il poeta passando per la Maremma selvaggia e fiera come lui, si commuove al ricordo dei sogni che lì da giovane lungamente accarezzò. Però purtroppo quelle dolci illusioni non si sono realizzate; solo la morte tra poco metterà fine alla inutile corsa dietro ideali irraggiungibili. Al pensiero della morte si placa l'ansia di una vita tesa verso cose ormai svanite per sempre, mentre le campagne bagnate di rugiada e le colline velate di nebbia portano pace e serenità al cuore del poeta.
La bellezza della poesia risiede nella perfetta fusione tra paesaggio e sentimento, che passa dal rimpianto alla delusione e infine al desiderio rassegnato dell'oblio.
Il sonetto fa parte delle Rime Nuove, la più bella delle raccolte carducciane.
Dolce paese, onde portai conforme
L’abito fiero e lo sdegnoso canto
E il petto ov’odio e amor mai non s’addorme,
Pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto.
E il petto ov’odio e amor mai non s’addorme,
Pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto.
Ben riconosco in te le usate forme
Con gli occhi incerti tra ’l sorriso e il pianto,
E in quelle seguo de’ miei sogni l’orme
Erranti dietro il giovenile incanto.
Con gli occhi incerti tra ’l sorriso e il pianto,
E in quelle seguo de’ miei sogni l’orme
Erranti dietro il giovenile incanto.
Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano;
E sempre corsi, e mai non giunsi il fine;
E dimani cadrò. Ma di lontano
E sempre corsi, e mai non giunsi il fine;
E dimani cadrò. Ma di lontano
Pace dicono al cuor le tue colline
Con le nebbie sfumanti e il verde piano
Ridente ne le pioggie mattutine.
Con le nebbie sfumanti e il verde piano
Ridente ne le pioggie mattutine.
Nessun commento:
Posta un commento