Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni nacque a Milano, da nobile famiglia nel 1785; la madre Giulia, era figlia di Cesare Beccaria, una delle figure più importanti del mondo culturale settecentesco italiano ed europeo, autore del famosissimo "Dei delitti e delle pene " contro la tortura e la pena di morte. Ancora giovinetto., Alessandro, pur educato in collegi religiosi, respirò il clima della rivoluzione francese, inneggiando alla libertà e avversando ogni forma di tirannide. A Milano, liberata dai francesi e divenuta capitale della Repubblica Cisalpina, confluivano I più begli ingegni del tempo, scrittori e patrioti provenienti da ogni parte d'Italia : la loro conoscenza giovò moltissimo sulla formazione culturale e spirituale del giovane, ma in lui fu determinante il bisogno di una salda coscienza morale, quale gli perveniva soprattutto dalla vita esemplare e dall'opera poetica di Giuseppe Parini , morto proprio in quegli anni, acre sferzatore di ogni forma di corruzione.
A vent'anni si recò a Parigi , raggiungendo la madre che si era separata dal marito. Qui frequentò un circolo di studiosi aperti alle nuove idee letterarie che cominciavano a circolare in Europa; sempre a Parigi maturò lentamente il ritorno alla religione, da cui si era frattanto allontanato. Per la sua conversione fu determinante la forte e dolce personalità della moglie. Enrichetta Blondel, una calvinista passata al cattolicesimo. La conversione religiosa fu per Manzoni una riconferma di quei valori spirituali, la libertà l'uguaglianza e la fratellanza tra gli uomini, che la Rivoluzione francese gli aveva insegnato e che egli sentì anzitutto come dovere della coscienza sorretta e rinvigorita dalla fede in Dio, prima ancora che come impegno civile, sociale e politico di giustizia terrena. Le convinzioni politiche e religiose lo portarono così ad un calore umano, ad uno spirito di carità e di profonda partecipazione alle sofferenze e alle speranze del popolo, dei cui sentimenti si fece interprete per naturale disposizione dell'animo : per conseguenza fu dunque un romantico. Per lui il romanticismo fu anzitutto bisogno di capire e amare gli uomini di leggere nei loro cuori di metterne a nudo i dolori e le gioie le aspirazioni e le delusioni.
Condivise sol popolo italiano l'amore per la libertà e per l'indipendenza nazionale. Anche se per naturale ritrosia non volle mai mettersi in evidenza, tenne le fila del movimento romantico milanese di cui fu subito riconosciuto il principale rappresentante. Allo stesso modo, non nascose la propria fede politica, ma la espresse chiaramente nelle sue opere e nei pochi gesti ufficiali che compì, come per esempio quando accettò la nomina a senatore del nuovo Regno d'Italia, apertamente condannato dalla Chiesa. Il suo cattolicesimo non gli impedì infatti di partecipare agli ideali del Risorgimento, anzi egli fu una delle personalità più autorevoli del pensiero neo-guelfo e del cattolicesimo liberale.
Dalla conversione in poi la vita del Manzoni fu povera di avvenimenti, ma ricca di opere e di meditazione interiore : lo scrittore visse quasi sempre a Milano, ritirato, ma pur sempre presente alle più importanti vicende letterarie e politiche del paese. Poi morì nel 1873.
Le sue opere principali opere sono : gli Inni sacri (1812-22), celebrazione delle più importanti feste liturgiche (La Resurrezione, il Natale, La Passione, la Pentecoste), le due tragedie storiche Il Conte di Carmagnola ('16) e Adelchi ('22), le due odi Marzo 1821 e Cinque Maggio scritte nel 1821 in occasione rispettivamente di moti carbonari e della morte di Napoleone e il romanzo I Promessi Sposi inizianto nel '023 pubblicato per la prima volta nel'27 e nella stesura definitiva nel '40 - '42 dopo una lunga opera di revisione stilistica , e che è giustamente considerato il capolavoro suo della nostra narrativa romantica.
I promessi sposi sono un romanzo storico ambientato nella Lombardia del Seicento, nel quale, attraverso le vicende dei due poveri giovani, Renzo e Lucia, sullo sfondo di guerre, soprusi e sofferenze fisiche e spirituali ( la calata dei Lanzichenecchi, la carestia, la peste ) Manzoni rappresenta l'eterna vicenda della vita in cui prevalgono le ingiustizie e dolori; di fronte ai mali però bisogna resistere e lottare fiduciosi nell'aiuto della Provvidenza. Il romanzo si trasforma in un'epopea storico-religiosa che nella profondità della sua umanissima ispirazione celebra l'amore per il prossimo e la fede in Dio da cui la vita riceve senso e valore
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