il mito di Napoleone nell'età della restaurazione
I giovani nati al tempo della rivoluzione o di Napoleone furono gli spiriti che maggiormente patirono l'età della restaurazione : per loro l'Imperatore restava un mito abbagliante di cui si dovevano accontentare di ricevere una luce riflessa attraverso i ricordi e i racconti dei genitori. Una luminosa stagione di gloria li aveva sfiorati, ma non raggiunti, e perciò più grande era la delusione che provavano e insieme l'insoddisfazione che li angosciava. Il presente ai loro occhi si presentava piatto e mortificante, non aveva per i loro cuori nessuna attrattiva non offriva né ideali né sogni né speranze gettandoli nel vuoto opaco della malinconia e della noia : la malattia romantica comincia a insinuarsi negli spiriti più sensibili e a tormentarli. Ma l'assenza degli ideali può spingere gli spiriti desiderosi di affermarsi ad agire senza scrupoli adattandosi al mutamento dei tempi in una società avida di successo e di guadagni.
Stendhal e De Musset ci hanno lasciato pagine indimenticabili in cui si riflette lo stato d'animo con cui il mito di Napoleone è rivissuto nel periodo della restaurazione : ma mentre Stendhal nato nel 1783 aveva preso parte alle campagne d'Italia e di Russia, il più giovane De Musset del 1810, appartiene per formazione ed esperienza diretta ad un periodo culturale e politico successivo. Di qui il diverso atteggiamento dei due scrittori.
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