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martedì 5 dicembre 2017

Giovanni Verga

Giovanni Verga

CENNI BIOGRAFICI

Nato a Catania  il 2 settembre 1840 da Giovan Battista Verga Catalano di nobile famiglia e Caterina Mauro di famiglia borghese  oriunda da Vizzini studiò privatamente ed ebbe fra gli altri  maestri il cugino don Antonio Abate rivoluzionario e autore di poemi tragedie e romanzi storici, e i frate francescano Antonio Maugeri noto come un buon filosofo. La sua prima educazione fu di stampo romantico. Finiti  gli studi liceali si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza che frequento  con scarso profitto. Il più efficace  insegnamento  lo ricevette dalla vita che egli osservò fin da allora con acume e serietà notevoli.
La sua osservazione sugli avvenimenti e sui fatti umani si fece più attenta negli anni 1854-1855 quando  con la famiglia  durante il colera che infuriava a Vizzini si trasferì nelle campagne di quella zona e osservò da vicino la vita degli umili contadini con i quali ebbe frequenti contatti. Il periodo di vicinanza con i contadini della sua terra gli giovò moltissimo come esperienza umana e quindi nella sua formazione di scrittore e di artista.
Nel 1860 la Sicilia fu liberata da Garibaldi venne istituita la Guardia Nazionale ed il Verga vi si arruolò animato com'era di ideali unitari e prestò servizio per circa quattro anni nella I legione.
In quello stesso anno fondò il giornale "Roma degli italiani" la cui pubblicazione  ebbe la durata di soli tre mesi. L'anno successivo 1861 fondò "l'Italia contemporanea", che ebbe vita effimera uscì un solo numero; sorte meno sfortunata ebbe "l'indipendente "  del quale sotto la responsabilità del Verga uscirono 10 numeri  poi venne ceduto a don Antonio Abate.
Nel 1863 morì Giovan Battista Verga e dopo due anni dalla morte del padre lo scrittore lasciava "la vita di provincia immiserita " e si recava a Firenze capitale ormai del regno d'Italia  e quindi centro delle maggiori attrazioni politiche e culturali  e mondane. Le frequenti visite e i lunghi soggiorni in Firenze furono per  il Vega occasioni per un contatto generico con la lingua toscana.
Dal 1869 al 1872 egli visse stabilmente a Firenze; nel 1872 si trasferì a Milano, dove, con intervalli catanesi  più o meno lunghi  soggiornò  per molti anni. Frequentò il salotto della contessa Maffei elegante ritrovo letterario ed artistico, dove conobbe i maggiori scrittori della Scapigliatura Praga Boito Tarchetti e Betteloni.
Nel 1877 giungeva a Milano dalla Sicilia  Luigi Capuana  e si consolidava così un'antica e solida amicizia  che si alimentò di aiuti e suggerimenti reciprochi.
Tra la fine del 1878 e la fine de 1879 il Verga si recò a Catania dove si fermò  per lavorare attorno al bozzetto marinaresco "Padron N'toni ". Intanto moriva la madre. Ritornò quindi a Milano, dove ne 1880 con la pubblicazione di "Vita nei campi"  iniziò la grande stagione del Verga.
Poi fu tutto una produzione di opere "I malavoglia" 1881 "Novelle rusticane " 1882.
Per completezza di dati biografici è da ricordare  che il Verga a Milano nel settembre del 1880 incontrò casualmente Giselda Foianesi moglie del poeta Mario Rapisardi  che egli conosceva da vari  anni  e da quell'incontro nacque una relazione decennale che poi si trasformò in un rapporto di sincera amicizia.
Nel 1889 uscì il romanzo "Mastro Don Gesualdo " IL verga ormai tornato in Sicilia  dove viveva stabilmente  anche se non mancavano viaggi e soggiorni a Milano e Roma.
Dal 1893 cominciò la sua relazione amorosa con la contessa Dina Castellazzi di Sordevolo dedita alla musica e alla miniatura.
Dal 1903 iniziò un periodo di silenzio  del Verga.
Solo nel 1920 avvenne il riconoscimento  ufficiale della grandezza del Verga scrittore e celebrazioni furono tenute in suo onore a Roma e Catania.
Nell'ottobre dello stesso anno venne nominato senatore del Regno.
La sera del 24 gennaio 1922 di ritorno a casa dal circolo dell'Unione il Verga congedò il cameriere si chiuse a chiave in camera posò gli occhiarli  sul comodino e colpito da trombosi  dopo una penosa agonia di tre giorni morì

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