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martedì 28 novembre 2017

GIuseppe Ungaretti

Giuseppe Ungaretti

Il maggiore poeta ermetico italiano è ritenuto ormai dalla critica nato ad Alessandria  d0'Egitto nel 1888 morto a Roma nel 1970)
La nuova poesia  italiana che fu denominata con il termine di ermetismo  al suo apparire suscitò polemiche serrate e vivi contrasti.
 Il termine ermetismo adottato per designare questa nuova corrente  poetica e la denominazione di poesia ermetica furono utilizzati  in sede critica con tono significato dispregiativo.
Nei due termini si sintetizzò il giudizio negativo dei lettori critici legati alla tradizione relativamente a quella poesia difficile ed oscura.
Con il termine ermetismo oggi in sede storica si indica  la poesia che ebbe il suo primo teorico e meglio il suo primo qualificato esponente  in Ungaretti.
Con Ungaretti nacque il culto più che il mito della parola essenziale con cui Ungaretti riuscì a tradurre appunto con la parola l'essenzialità della vita considerata e cantata nel suo profondo e quasi impenetrabile contenuto umano.
Un connotato inconfondibile della poesia ungarettiana  è il Porto sepolto  considerato il manifesto dell'ermetismo.
La raccolta prende nome dal Porto sepolto che si trova ad Alessandria d'Egitto  citta natale di Ungaretti.
Nella poesia il Porto sepolto  si identifica nell'inconoscibile di cui l'autore tenta l'esplorazione.
In questa prima raccolta di liriche Ungaretti si mostra poeta già maturo infatti  egli scrisse  le sue poesie dopo frequenti  conversazioni con amici poeti e artisti italiani e stranieri ( Apollinaire, Picasso, Papini, Palazzeschi) ed attente letture  delle opere di grandi decadenti francesi (Mallarmé e Rimbaud).
L'occasione di esprimere in versi  il suo mondo interiore di ricordi, di sentimenti e di umanità fu data dalla prima guerra mondiale. La guerra infatti fu per lui  una grande maestra : gli diede la possibilità  di constatare l'uguaglianza  degli uomini, spogliati di tutti gli ornamenti di censo di cultura di condizione sociale  e di educazione.
La parola che doveva esprimere una tale scarna essenzialità  non poteva che adeguarsi  ad essa e così la poesia purificata da ogni sovrastruttura retorica  fu nuda essenziale. Le  sue poesie sono brevissime, talvolta  di un solo  verso (m'illumino d'immenso)  e sono  poesie che sollecitano il lettore a meditare e ad approfondire le immagini viste e contemplate nei versi incisivi del poeta.
Le sue parole nei versi risuonano fortemente pausate, scandite per richiamare il lettore all'attenzione su parole straordinariamente solenni, che sembrano  le parole di un messaggio antico e  nuovo allo stesso tempo, di un messaggio  che ha il sapore e il tono dell'eternità.
La seconda  raccolta di Ungaretti è  intitolata L'Allegria  ed è  infatti l'allegria che segue alla speranza degli scampati dalla guerra  che il poeta canta.
In un momento di maggiore maturità stilistica Ungaretti  passa dalla parola pausata a un discorso pausato. Ma il poeta resta sempre il sacerdote di una poesia  che contiene e invia messaggi ai lettori insistendo sul dualismo mondo in cui l'uomo  vive e mondo assoluto ed indefinibile  che identifica con Dio.
Compito della poesia di Ungaretti è la ricerca di un possibile accordo fra il mondo in cui gli uomini vivono  e il mondo assoluto Dio.
Un altro diverso sentimento ungarettiano sono da considerarsi le poesie di Sentimento del tempo dove l'itinerario verso Dio  è più aperto. Solo la speranza dell'esistenza di Dio  e dell'incontro finale dell'uomo con Dio  può conferire all'uomo  la forza di sopportare la pena di vivere.
In questa raccolta in cui il misticismo  religioso dell'autore  si fa più vivo Ungaretti  rivive in sé e canta  il dramma del peccato della caduta dell'uomo e dell'esigenza indispensabile della Grazia per iniziare  e quindi completare la redenzione. E' di questa raccolta la poesia La Madre che può considerarsi una fervida preghiere e insieme una poesia densa di amore e pietà umana.
In conclusione si può disegnare la personalità artistica di Ungaretti affermando che egli ha dato un notevole contributo alla migliore prosa d'arte del Novecento mettendo in particolare risalto la sua invenzione dell'Ermetismo dell'essenzialità della parola pausata e scandita.
Ungaretti insomma fu grande poeta del dolore dell'allegria del tempo dell'itinerario dell'uomo verso l'assoluto : Dio.
La sua poesia libera di orpelli suscita meditazione del lettore sulla vita sulla pena di vivere sulla speranza cristiana della redenzione e di gioia eterna.

OPERE

I Porto sepolto
l'allegria
Sentimento del tempo
Poesie disperse
Il dolore
La terra promessa
Un grido paesaggi
Il taccuino del vecchio

Tutte le poesie sono state raccolte sotto un unico titolo : Vita di un uomo.

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