L'attributo e' un aggettivo che si aggiunge a un nome
Per esempio
Voi avete una casa bella e spaziosa
Mi e' stato regalato un libro interessante
Per quanto riguarda l'apposizione non si tratta di un aggettivo ma di un nome o sostantivo che serve a detrminarlo
Per esempio
Dante poeta
Galileo scienziato
L'apposizione puo'essere posta davanti al nome
Il musicista Verdi
Il sostantivo puo'essere precedetu da una preposizione
Petrarca come poeta
Puo essere preceduta da un'aggettivo
Roma, la splendida capitale d'Italia
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venerdì 27 novembre 2015
giovedì 26 novembre 2015
Il predicato - grammatica italiana
E' la parte della preposizione che indica l'azione il predicato può essere verbale o nominale (detto anche copulativo)
1) il predicato verbale si ha quando il verbo ha un senso compiuto e indica un'azione
2) il predicato nominale ha bisogno di un nome e di un aggettivo per essere di senso compiuto essi infatti completano il verbo
il verbo che viene usato più frequentemente per formare il predicato nominale è il verbo essere che si chiama copula
si possono però avere anche altri verbi che vengono chiamati verbi copulativi
ATTENZIONE non sempre il verbo essere forma il predicato nominale può anche essere predicato verbale
quando
ha il significato di trovarsi
tuo cugino era a Roma
ha il significato di esistere
Dio è
ha il significato di appartenere
questa casa è del comune
ha il significa di consistere
La commedia è di tre atti
ha il significato di recarsi
siamo stati a Parigi
ha significato di essere fatto
quel bastone è di legno
ecco i verbi copulativi
sembrare, parere, diventare, rimanere ( rimanere stupito) restare (restare attonito) nascere, vivere ( nel senso di vivere felice) crescere, apparire, risultare, presentarsi (presentarsi difficile)
e i verbi copulativi apparenti
si tratta di verbi che nella forma passiva si presentano come copulativi
essere chiamati, essere nominato, essere soprannominato, venire eletto, essere creato, essere dichiarato essere stimato, venire creduto, essere giudicato, essere fatto, essere costruito, essere trovato, essere lasciato, essere veduto essere reso( ne senso di trasformare non di restituire)
non sono copulativi se non sono seguiti da un nome o aggettivo
Alessandro fu chiamato dal professore (predicato verbale)
fu trovato in un fosso (predicato verbale)
1) il predicato verbale si ha quando il verbo ha un senso compiuto e indica un'azione
2) il predicato nominale ha bisogno di un nome e di un aggettivo per essere di senso compiuto essi infatti completano il verbo
il verbo che viene usato più frequentemente per formare il predicato nominale è il verbo essere che si chiama copula
si possono però avere anche altri verbi che vengono chiamati verbi copulativi
ATTENZIONE non sempre il verbo essere forma il predicato nominale può anche essere predicato verbale
quando
ha il significato di trovarsi
tuo cugino era a Roma
ha il significato di esistere
Dio è
ha il significato di appartenere
questa casa è del comune
ha il significa di consistere
La commedia è di tre atti
ha il significato di recarsi
siamo stati a Parigi
ha significato di essere fatto
quel bastone è di legno
ecco i verbi copulativi
sembrare, parere, diventare, rimanere ( rimanere stupito) restare (restare attonito) nascere, vivere ( nel senso di vivere felice) crescere, apparire, risultare, presentarsi (presentarsi difficile)
e i verbi copulativi apparenti
si tratta di verbi che nella forma passiva si presentano come copulativi
essere chiamati, essere nominato, essere soprannominato, venire eletto, essere creato, essere dichiarato essere stimato, venire creduto, essere giudicato, essere fatto, essere costruito, essere trovato, essere lasciato, essere veduto essere reso( ne senso di trasformare non di restituire)
non sono copulativi se non sono seguiti da un nome o aggettivo
Alessandro fu chiamato dal professore (predicato verbale)
fu trovato in un fosso (predicato verbale)
il soggetto - grammatica italiana
il soggetto della proposizione è la parte che compie l'azione espressa dal verbo naturalmente questa sarà un'zione vera e propria se il predicato (cioè il verbo) sarà verbale (Luigi dorme) sarà invece un semplice modo di essere se il predicato è nominale (il mio insegnante è buono)
ATTENZIONE
non fatevi ingannare dalla presenza di verbi passivi
la carne viene venduta dal macellaio
l'azione è passiva ed è la carne che compie quest'azione passiva quindi è la carne soggetto
ATTENZIONE
non fatevi ingannare dalla presenza di verbi passivi
la carne viene venduta dal macellaio
l'azione è passiva ed è la carne che compie quest'azione passiva quindi è la carne soggetto
venerdì 6 novembre 2015
riassunto promessi sposi - terzo capitolo
Lucia confessa a Renzo ed alla madre di essere stata avvicinata un giorno da Don Rodrigo e da un altro nobile (il conte Attilio, cugino di Don Rodrigo) che aveva tentato di trattenerla con chiacchiere non molto belle. Afrettato il passo, aveva poi sentito i due uomini scommettere tra di loro. La scena si era ripetuta anche il giorno dopo e Lucia, capito di essere l’oggetto della scommessa, aveva deciso quindi di raccontare l’accaduto a fra Cristoforo, che le aveva suggerito di affrettare le nozze. Agnese convince Renzo ad andare a Lecco a chiedere aiuto al dottor Azzecca-garbugli (non si ricorda il suo vero nome) e consegna quindi al giovane quattro capponi da portare in dono all’avvocato. Durante il viaggio i capponi, scossi dal giovane, si beccheranno tra loro, a simboleggiare la mancanza di solidarietà degli uomini nei momenti difficili.Giunto nello studio del dottore (decadente e polveroso, in linea con le caratteristiche di un personaggio che vive del proprio passato), Renzo riesce appena ad accennare al suo problema, tanta è la fretta dell’avvocato. Da quel poco che lascia dire al giovane, Azzecca-garbugli pensa che sia stato Renzo a commettere il torto, lo scambia quindi per un bravo. Gli legge una grida che tratta il caso suo, così da fargli capire a quali pene può andare incontro. Terminata la lettura della grida, il dottore commenta anche il fatto che Renzo non porti il ciuffo. Si complimenta con il giovane per esserselo prudemente tagliato, gli dice però che non c’era bisogno di farlo, vantandosi così di aver tirato fuori dai guai malviventi responsabili di ben maggiori misfatti. Comunica infine apertamente come intende agire verso il prete e verso gli sposi che hanno subito il torto, mostrandogli il modo per togliere anche lui dai guai. Renzo rimane sbalordito dalle parole di Azzecca-garbugli e confessa di essere lui ad avere subito il torto, dal momento che Don Rodrigo gli ha di fatto impedito le nozze con la sua amata. A questo punto anche il dottore rimane sbalordito, accusa Renzo di dire fandonie e lo caccia dal suo studio in malo modo, non prima di avergli restituito i capponi portati in dono.Mentre Renzo è impegnato a Lecco, Agnese e Lucia decidono di operare per ottenere anche un secondo aiuto, quello di padre Cristoforo. Mentre stanno ancora decidendo come riuscire ad informare il frate cappuccino, bussa alla loro porta fra Galdino, incaricato dal convento di Pescarenico, lo stesso di fra Cristoforo, di raccogliere le noci offerte dai fedeli. Mentre Lucia ve a prendere le noci, Agnese, per evitare l’argomento nozze, chiede al frate come procede la raccolta, ed i due iniziano così a parlare di carestia. Il frate racconta alla donna un fatto miracoloso avvenuto nel passato, volendo mostrare che l’elemosina può far tornare l’abbondanza. Un frate cappuccino, padre Macario, convinse un giorno un uomo a non tagliare un noce incapace di produrre frutti, predicendo per quell’anno una formidabile produzione di noci, la metà delle quali avrebbe dovuto essere data in offerta al convento. Come predetto da Macario, l’albero diede frutti in abbondanza, ma il proprietario morì nel frattempo e suo figlio si rifiutò di rispettare il patto fatto dal padre. A causa di questo rifiuto, le noci raccolte si trasformarono in foglie secche. Lucia dona al frate un gran numero di noci, così che non debba andare alla ricerca di altre offerte ma possa invece tornare subito al convento, incaricando quindi l’uomo di chiedere a fra Cristoforo di recarsi il prima possibile da loro. Il cappuccino è più che felice di poterla accontentare.Renzo torna dalle donne, si congratula subito ironicamente con Agnese per il buon consiglio che gli ha dato, e racconta quindi la sua vicenda. La donna vorrebbe poter difendere la sua posizione, ma Lucia interrompe subito la discussione tra i due, dicendo di sperare nell’aiuto di padre Cristoforo. Le donne salutano infine Renzo che torna così, con il cuore in tempesta, alla propria casa. -
giovedì 15 ottobre 2015
ultime lettere di Jacopo Ortis
che cosa sono le ultime lettere di Jacopo Ortis ?
Un romanzo epistolare
Il giovane Jacopo Ortis scrive a Lorenza Alderani questi raccoglie le lettere dell'amico e racconta la sua tragica fine
Il romanzo ha un carattere spiccatamente autobiografico il che non significa naturalmente che in esso siano raccontate come in un diario le vicende dello scrittore ma che nella figura di Jacopo il Foscolo esprime i propri sentimenti i propri ideali le proprie amarezze e delusioni
Com'è la trama ?
Qualche giorno prima del trattato di Campoformio con cui Napoleone Bonaparte cede Venezia all'Austria Jacopo si rifugia sui colli Euganei
Qui si innamora di Teresa figlia del signor T e già promessa al ricco Odoardo
Dopo aver frequentato l'università di Padova vaga tristemente per varie città italiane ritornando sui colli Euganei dove rivede Teresa che obbedendo alla volontà del padre si è sposata
Dopo aver abbracciato a Venezia la madre torna sui colli disperatamente deluso nei suoi ideali di patria amore si uccide con un pugnale.
Quali sono le fasi principali della stesura dell'Ortis ?
La stesura delle ultime lettere di Jacopo Ortis si svolse in tempi successivi e le fasi determinano il sovrapporsi e il mescolarsi di più strati
Le redazioni fondamentali sono tre
Bologna 1798
Milano 1802
Londra 1817
A Bologna nel 1798 l'editore Marsigli inizia a stampare l'opera tale stampa comprende soltanto 45 lettere
Partito da Bologna a causa degli avvenimenti politici-militari il Marsigli affida ad Angelo Sassoli il compito di portare a termine il romanzo vengono così pubblicate per la prima volta le Ultime lettere di Jacopo Ortis 1799
Successivamente l'opera viene stampata con il titolo Vera storia di due amanti infelici ossia Ultime lettere di Jacopo Ortis
Tra il 1801 e il 1802 il Foscolo scrive la seconda parte del romanzo pubblicata a Milano la prima edizione completa
seguono numerose ristampe
Per l'atmosfera sentimentale e per l'intonazione complessiva come si può definire il romanzo ?
Ultime lettere di Jacopo Ortis si può definire un libro romantico il primo romanzo del romanticismo italiano
Questo non solo per i vari motivi derivati dai preromantici europei e per quelli desunti dall'Alfieri ma per lo spirito accentuatamente romantico e personale con cui il Foscolo interpreta sé stesso e la propria visione del mondo
Ad esempio il tema politico che acquista caratteri romantici in virtù della solennità meditativa e della disperata passionalità con cui lo investe Foscolo
Quale momento dello spirito foscoliano si manifesta nel romanzo ?
IL momento di doloroso acuto pessimismo che tormentò il giovane Foscolo dopo il trattato di Campoformio quando ideali illusioni parevano crollare in una disperazione senza conforto
ed interpreta una crisi più ampia quella della cultura europea nel passaggio all'idealismo romantico
E' stato notato dalla critica come le Ultime lettere di Jacopo Ortis risulti disarmonica e carica di contraddizioni eppure ha esercitato sui lettori una forte attrazione come mai ?
L'opera possiede con tutti i suoi difetti una intensa vitalità una passionalità giovanile e ha avuto successo perché metteva a fuoco stati d'animo, atteggiamenti e ideali che erano quelli di tanti italiani e non di allora
quali sono i più importanti temi delle Ultime lettere di Jacopo Ortis ?
Religione dolorosa della patria
Religione della tomba
Contemplazione della bellezza
Infelicità romantica
protesta romantica contro la ragione
condanna di Napoleone
Morte e meccanicismo materialistico
amore e pietà
conforto delle illusioni
Le tombe di Santa Croce
L'Alfieri
la Toscana
l'esilio
Parini
sentimento alfieriano della morte
paesaggio preromantico
pessimismo storico e cosmico
Un romanzo epistolare
Il giovane Jacopo Ortis scrive a Lorenza Alderani questi raccoglie le lettere dell'amico e racconta la sua tragica fine
Il romanzo ha un carattere spiccatamente autobiografico il che non significa naturalmente che in esso siano raccontate come in un diario le vicende dello scrittore ma che nella figura di Jacopo il Foscolo esprime i propri sentimenti i propri ideali le proprie amarezze e delusioni
Com'è la trama ?
Qualche giorno prima del trattato di Campoformio con cui Napoleone Bonaparte cede Venezia all'Austria Jacopo si rifugia sui colli Euganei
Qui si innamora di Teresa figlia del signor T e già promessa al ricco Odoardo
Dopo aver frequentato l'università di Padova vaga tristemente per varie città italiane ritornando sui colli Euganei dove rivede Teresa che obbedendo alla volontà del padre si è sposata
Dopo aver abbracciato a Venezia la madre torna sui colli disperatamente deluso nei suoi ideali di patria amore si uccide con un pugnale.
Quali sono le fasi principali della stesura dell'Ortis ?
La stesura delle ultime lettere di Jacopo Ortis si svolse in tempi successivi e le fasi determinano il sovrapporsi e il mescolarsi di più strati
Le redazioni fondamentali sono tre
Bologna 1798
Milano 1802
Londra 1817
A Bologna nel 1798 l'editore Marsigli inizia a stampare l'opera tale stampa comprende soltanto 45 lettere
Partito da Bologna a causa degli avvenimenti politici-militari il Marsigli affida ad Angelo Sassoli il compito di portare a termine il romanzo vengono così pubblicate per la prima volta le Ultime lettere di Jacopo Ortis 1799
Successivamente l'opera viene stampata con il titolo Vera storia di due amanti infelici ossia Ultime lettere di Jacopo Ortis
Tra il 1801 e il 1802 il Foscolo scrive la seconda parte del romanzo pubblicata a Milano la prima edizione completa
seguono numerose ristampe
Per l'atmosfera sentimentale e per l'intonazione complessiva come si può definire il romanzo ?
Ultime lettere di Jacopo Ortis si può definire un libro romantico il primo romanzo del romanticismo italiano
Questo non solo per i vari motivi derivati dai preromantici europei e per quelli desunti dall'Alfieri ma per lo spirito accentuatamente romantico e personale con cui il Foscolo interpreta sé stesso e la propria visione del mondo
Ad esempio il tema politico che acquista caratteri romantici in virtù della solennità meditativa e della disperata passionalità con cui lo investe Foscolo
Quale momento dello spirito foscoliano si manifesta nel romanzo ?
IL momento di doloroso acuto pessimismo che tormentò il giovane Foscolo dopo il trattato di Campoformio quando ideali illusioni parevano crollare in una disperazione senza conforto
ed interpreta una crisi più ampia quella della cultura europea nel passaggio all'idealismo romantico
E' stato notato dalla critica come le Ultime lettere di Jacopo Ortis risulti disarmonica e carica di contraddizioni eppure ha esercitato sui lettori una forte attrazione come mai ?
L'opera possiede con tutti i suoi difetti una intensa vitalità una passionalità giovanile e ha avuto successo perché metteva a fuoco stati d'animo, atteggiamenti e ideali che erano quelli di tanti italiani e non di allora
quali sono i più importanti temi delle Ultime lettere di Jacopo Ortis ?
Religione dolorosa della patria
Religione della tomba
Contemplazione della bellezza
Infelicità romantica
protesta romantica contro la ragione
condanna di Napoleone
Morte e meccanicismo materialistico
amore e pietà
conforto delle illusioni
Le tombe di Santa Croce
L'Alfieri
la Toscana
l'esilio
Parini
sentimento alfieriano della morte
paesaggio preromantico
pessimismo storico e cosmico
giovedì 8 ottobre 2015
universo dantesco
Come Dante concepisce l'universo?
Dante segue il sistema tolemaico (dall'astronomo egiziano Claudio Tolomeo II sec. d.C.) o geocentrico integrato alle opinioni dei teologi la terra, sferica e immobile sta al centro dell'universo circondata dalle sfere dell'aria e del fuoco.
Intorno ad essa ruotano nove cieli cioè nove sfere cave concentriche (aderenti l'una all'altra ) composte di materia solida e trasparente.
In ciascuno dei primi sette cieli ruota un pianeta(anche il sole è considerato un pianeta) nell'ottavo si trovano tutte le stelle fisse perché sono dotate di movimento autonomo ma ruotano insieme al cielo
nel nono non vi sono né pianeti né stelle.
Il moto dei cieli è regolato da intelligenze angeliche I cieli ruotanti sono
I cielo della luna
II cielo di mercurio
III cielo di Venere
IV cielo del sole
V cielo di Marte
VI cielo di Giove
VII cielo di Saturno
VIII cielo stellato o delle stelle fisse
IX cielo cristallino o Primo Mobile
Al di là dei nove cieli si estende il X cielo l'Empireo (= di fuoco "cielo di fiamma o vero luminoso" come dice Dante nel Convivio) sede di Dio degli angeli e dei beati esso è immobile immateriale infinito
cosa sono gli Epicicli ?
nell'astronomia antica sarebbero delle piccole sfere ruotanti da Ovest a Est nello spessore dei cieli sull'equatore degli epicicli sono collocati i pianeti Il cielo del Sole è privo di epiciclo.
In quale opera dottrinale di Dante vengono trattati i problemi astronomici e con essi numerosi altri problemi della morale della letteratura della politica e della scienza e della tecnologia medioevale?
Nel Convivio che per questo rispetto costituisce un utile chiarimento a tanti passi del poema.
I numerosi passi astronomici che sono presenti nel poema hanno carattere puramente didattico ?
Talora effettivamente i passi astronomici hanno un significato didattico-informativo ma più spesso sono animati da alto respiro religioso poesia dell'astronomia è stato detto poesia cioè della presenza del divino nell'ordine universale
Dante segue il sistema tolemaico (dall'astronomo egiziano Claudio Tolomeo II sec. d.C.) o geocentrico integrato alle opinioni dei teologi la terra, sferica e immobile sta al centro dell'universo circondata dalle sfere dell'aria e del fuoco.
Intorno ad essa ruotano nove cieli cioè nove sfere cave concentriche (aderenti l'una all'altra ) composte di materia solida e trasparente.
In ciascuno dei primi sette cieli ruota un pianeta(anche il sole è considerato un pianeta) nell'ottavo si trovano tutte le stelle fisse perché sono dotate di movimento autonomo ma ruotano insieme al cielo
nel nono non vi sono né pianeti né stelle.
Il moto dei cieli è regolato da intelligenze angeliche I cieli ruotanti sono
I cielo della luna
II cielo di mercurio
III cielo di Venere
IV cielo del sole
V cielo di Marte
VI cielo di Giove
VII cielo di Saturno
VIII cielo stellato o delle stelle fisse
IX cielo cristallino o Primo Mobile
Al di là dei nove cieli si estende il X cielo l'Empireo (= di fuoco "cielo di fiamma o vero luminoso" come dice Dante nel Convivio) sede di Dio degli angeli e dei beati esso è immobile immateriale infinito
cosa sono gli Epicicli ?
nell'astronomia antica sarebbero delle piccole sfere ruotanti da Ovest a Est nello spessore dei cieli sull'equatore degli epicicli sono collocati i pianeti Il cielo del Sole è privo di epiciclo.
In quale opera dottrinale di Dante vengono trattati i problemi astronomici e con essi numerosi altri problemi della morale della letteratura della politica e della scienza e della tecnologia medioevale?
Nel Convivio che per questo rispetto costituisce un utile chiarimento a tanti passi del poema.
I numerosi passi astronomici che sono presenti nel poema hanno carattere puramente didattico ?
Talora effettivamente i passi astronomici hanno un significato didattico-informativo ma più spesso sono animati da alto respiro religioso poesia dell'astronomia è stato detto poesia cioè della presenza del divino nell'ordine universale
martedì 6 ottobre 2015
la Divina Commedia - questionari
Quando fu composta la Divina Commedia?
Nulla sappiamo di sicuro né sull'anno in cui fu iniziato il poema né sugli anni in cui furono compiute le singole cantiche.
Secondo l'opinione più diffusa Dante avrebbe iniziato il poema nell'esilio e lo avrebbe completato appena prima di morire: la composizione cadrebbe quindi tra il 1302 (1307) e il 1321.
Non si può peraltro escludere che l'Inferno si a stato iniziato a Firenze e cioè prima dell'esilio
secondo i sostenitori di tale tesi Dante avrebbe composto a Firenze i primi sette canti
Nel 1313 erano quasi certamente compiute le prime due cantiche (Inferno e Purgatorio)
che vennero pubblicate nel 1319 La terza (Paradiso) fu pubblicata postuma.
IN che metro è composto la Divina Commedia ?
In terzine incatenate di versi endecasillabi. IN ogni terzina il 1° e il 3° verso rimano tra loro mentre il 2° rima con il 1° e con il terzo della terzina seguente
Qual era il titolo originale del poema ?
La Commedia cosa per altro non esente da dubbi. Tale titolo (e forse più che il titolo designazione del genere poetico) indicherebbe che la vicenda ha inizio triste e fine lieto e che l'opera è scritta in stile comico e cioè dimesso e umile. IL Boccaccio che fu il primo grande interprete di Dante chiamo divina la Commedia. Il titolo attuale apparve nel 1555 nella edizione veneziana a stampa del Giolito.
In quale lingua è scritta la Divina Commedia ?
La maggior parte dell'opera è scritta nel fiorentino del tempo di Dante usato per altro in ampia libertà di scelta acanto a voci dell'uso vivo si riscontrano voci in disuso insieme a vocaboli di tono illustre non dialettali vi sono vocaboli plebei. Da tenere inoltre presenti i vari latinismi e le voci coniate direttamente dal poeta:
Nella Divina Commedia scrive il Migliorini il poeta pur attraverso le rigorose limitazione che si è imposte scegliendo lo schema della terzina si comporta con amplissima libertà per quello che concerne gli stili. Partendo da fondamenti grammaticali e lessicali senza alcun dubbio fiorentini egli si vale liberamente di tutte le risorse linguistiche che abbiano avuto consacrazione letteraria
Esiste l'autografo della Divina Commedia cioè il manoscritto di pugno di Dante ?
No esistono varie centinaia di codici cioè copie di amanuensi derivate dall'originale; tali codici presentano numerose varianti dallo studio e dal confronto di essi i filologi hanno tratto l'edizione critica l'edizione che si propone di riprodurre con la maggior esattezza possibile la forma voluta dall'autore
Chi tra i primi in pubbliche lezioni commentò il poema di Dante ?
Giovanni Boccaccio (1313-1375) egli iniziò le sue pubbliche letture dell'Inferno nel 1373 nella chiesa fiorentina di s:Stefano di Badia interrompendole per motivi di salute nei primi mesi del 1374 Di lui abbiamo un commento ai primi 17 canti dell'Inferno e una biografia di Dante in tre redazioni di cui la più ampi a con il titolo Trattatello in laude di Dante
Nulla sappiamo di sicuro né sull'anno in cui fu iniziato il poema né sugli anni in cui furono compiute le singole cantiche.
Secondo l'opinione più diffusa Dante avrebbe iniziato il poema nell'esilio e lo avrebbe completato appena prima di morire: la composizione cadrebbe quindi tra il 1302 (1307) e il 1321.
Non si può peraltro escludere che l'Inferno si a stato iniziato a Firenze e cioè prima dell'esilio
secondo i sostenitori di tale tesi Dante avrebbe composto a Firenze i primi sette canti
Nel 1313 erano quasi certamente compiute le prime due cantiche (Inferno e Purgatorio)
che vennero pubblicate nel 1319 La terza (Paradiso) fu pubblicata postuma.
IN che metro è composto la Divina Commedia ?
In terzine incatenate di versi endecasillabi. IN ogni terzina il 1° e il 3° verso rimano tra loro mentre il 2° rima con il 1° e con il terzo della terzina seguente
Qual era il titolo originale del poema ?
La Commedia cosa per altro non esente da dubbi. Tale titolo (e forse più che il titolo designazione del genere poetico) indicherebbe che la vicenda ha inizio triste e fine lieto e che l'opera è scritta in stile comico e cioè dimesso e umile. IL Boccaccio che fu il primo grande interprete di Dante chiamo divina la Commedia. Il titolo attuale apparve nel 1555 nella edizione veneziana a stampa del Giolito.
In quale lingua è scritta la Divina Commedia ?
La maggior parte dell'opera è scritta nel fiorentino del tempo di Dante usato per altro in ampia libertà di scelta acanto a voci dell'uso vivo si riscontrano voci in disuso insieme a vocaboli di tono illustre non dialettali vi sono vocaboli plebei. Da tenere inoltre presenti i vari latinismi e le voci coniate direttamente dal poeta:
Nella Divina Commedia scrive il Migliorini il poeta pur attraverso le rigorose limitazione che si è imposte scegliendo lo schema della terzina si comporta con amplissima libertà per quello che concerne gli stili. Partendo da fondamenti grammaticali e lessicali senza alcun dubbio fiorentini egli si vale liberamente di tutte le risorse linguistiche che abbiano avuto consacrazione letteraria
Esiste l'autografo della Divina Commedia cioè il manoscritto di pugno di Dante ?
No esistono varie centinaia di codici cioè copie di amanuensi derivate dall'originale; tali codici presentano numerose varianti dallo studio e dal confronto di essi i filologi hanno tratto l'edizione critica l'edizione che si propone di riprodurre con la maggior esattezza possibile la forma voluta dall'autore
Chi tra i primi in pubbliche lezioni commentò il poema di Dante ?
Giovanni Boccaccio (1313-1375) egli iniziò le sue pubbliche letture dell'Inferno nel 1373 nella chiesa fiorentina di s:Stefano di Badia interrompendole per motivi di salute nei primi mesi del 1374 Di lui abbiamo un commento ai primi 17 canti dell'Inferno e una biografia di Dante in tre redazioni di cui la più ampi a con il titolo Trattatello in laude di Dante
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