Giovanni Pascoli - la sua poesia
La modernità della poesia pascoliana è legata soprattutto ai caratteri originali della sua sensibilità e della sua tecnica espressiva
Anche per lui la poesia fu soprattutto la via per cogliere, negli aspetti consueti dell'esistenza nelle piccole cose comuni e quotidiane la rivelazione di una vita segreta, un profondo mistero da cui l'uomo si sente avvolto. Per questo gli oggetti della realtà più comune acquistano nella sua poesia rilevanza simbolica, costituiscono un costante richiamo alla concezione generale che egli ebbe della vita. I riferimenti simbolici che più costantemente ritornano sono quelli che si ricollegano alla nostalgia della casa e degli affetti familiari, di un piccolo mondo chiuso e protetto come un nido.
La poesia di Pascoli è quindi pervasa di un senso di solitudine della condizione dell'uomo che trova il solo conforto nel ripiegamento verso la natura : questa non è però mai descritta con un discorso disteso e completo, ma con brevi tocchi con impressioni appena accennate sensazioni visive o musicali attraverso un linguaggio che si distacca nettamente dalla tradizione ottocentesca.
Esso non mira a definire ed a descrivere con esattezza, tende a suggerire atmosfere indefinite, ed ha nella ricerca della suggestione musicale la sua caratteristica fondamentale. La particolare musicalità pascoliana nasce soprattutto dall'uso di parole frasi scelte per il valore onomatopeico, cioè capaci di rendere con l'accento ed il suono l'immagine che viene evocata.
Anche la metrica è scelta in funzione di questa ricerca espressiva : predominano i versi brevi, le strofe sono semplici e le rime facili .
Così pure la lingua si distacca da quella poetica tradizionale : nel descrivere aspetti comuni della natura Pascoli abbandona le forme auliche, si avvicina alla lingua comune, talora ricorre ad isolate voci dialettali
Questa apparente facilità della musicalità, della metrica, della lingua nono deve però trarre in inganno: l'insieme di questi elementi tende ad evocare un mondo di emozioni indefinite e complesse, attraverso cui il poeta cerca di cogliere il senso misterioso della vita, del dolore e della gioia, della morte in cui tutto senza rumore scompare e da cui talvolta qualcosa riaffiora per farci provare la dolcezza della nostalgia, l'amarezza della speranza delusa o del sogno svanito.
Le più belle liriche sono raccolte nei volumi Myricae, Primi e Nuovi poemetti, canti di Castelvecchio; la prima raccolta è caratterizzata da rapidi quadretti e suggestive impressioni, le altre ne riprendono i motivi approfondendo la ricerca dei significati simbolici attraverso un linguaggio più complesso ed allusivo. Vanno ricordate poi le raccolte in cui Pascoli si avvicina con sensibilità moderna al mondo classico (I poemi conviviali ed i poemetti in latino, Carmina) ed alcune prose tra le quali è notissima quella che contiene la teoria poetica di Pascoli, intitolata Il fanciullino.
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