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mercoledì 13 febbraio 2019

Percy Bysshe Shelley

Percy Bysshe Shelley (1792-1822)  come quella di Byron può essere presa a esempio  del romanticismo come  esperienza totale e del titanismo che trasborda dallo spirito alla stessa realtà  quotidiana dell'esistenza. Discendente da un casato di antica nobiltà fu educato nei famosi collegi di Eton e di Oxford  ma ne fu espulso;  ormai in aperto contrasto con la famiglia sposò  una sedicenne, ma  se ne separò  dopo tre soli anni di continui vagabondaggi; fece propaganda rivoluzionaria  in Irlanda fuggì con un'altra donna che sposò dopo il suicidio della prima moglie e finalmente messo al bando dalla società inglese abbandonò definitivamente l'Inghilterra  per l'Italia. Qui in località incantevoli e affascinanti per la bellezza e per la suggestino e delle antiche memorie ( come  meravigliose ville d'Este  e a Livorno  le terme di Caracalla a Roma le Cascine di Firenze, la Pineta di Viareggio  i Colli Euganei il golfo di La Spezia ) compose  le sue opere più belle  a contatto con la natura: i luoghi dove si fermò più a lungo  sono Napoli Livorno e Pisa (dove lo raggiunse  lo spirito gemello di Byrona) e ultimamente la Villa Magni presso Lerici . Sorpreso da una tempesta tra Livorno e La Spezia  su una barca a vela naufragò : il suo cadavere fu ritrovato dopo qualche giorno sulla spiagga di Viareggio e qui fu arso alla presenza di Byron; le sue ceneri riposano a Roma nel cimitero protestante

La poesia di Shelley  è animata da un afflato mistico per la natura nella quale panteisticamente egli penetra per coglierne la forza cosmica e la gamma inesauribile delle voci dal silenzio dell'immensità al delicato stormire delle foreste dall'impeto possente del vento allo scrosciare improvviso delle acqua nel mutevole atteggiarsi della luce nella trascolorante varietà dei colori.
La voce della natura è la voce stessa dell'uomo  che in essa ritrova la ricchissima gamma dei sentimenti  e delle passioni che lo travolgono  dall'estatico  rapimento d'amore nell'empito fremente della libertà e della rivolta.
Tra le sue opere più belle ricordiamo il dramma lirico Prometeo liberato la tragedia dei Cenci e soprattutto le liriche delle quali non è possibile non citare almeno l'Ode  al vento di ponente La Nuvola  A un'allodola  La sensitiva tra le più alte del romanticismo europeo
La particolare lunghezza e complessità delle liriche maggiori ci consiglia  di ripiegare su poesie più brevi  certamente minori ma non meno ricche di fascino e di suggestione

martedì 12 febbraio 2019

Heinrich Heine

Henrich Heine (1797-1856)

Può essere considerato  l'ultimo rappresentante del romanticismo tedesco, ebreo si convertì al protestantesimo per pura convenienza, ma non riuscì  a rimuovere dal suo spirito il senso di appartenere a una minoranza disprezzata; tedesco, visse in volontario esilio a Parigi da dove scagliò feroci satire contro l'amata Germania. Ebbe una vita disordinata e infelice e passò gli ultimi anni  a letto immobilizzato tra gravi sofferenze.
La sua lirica  raffinata e musicalmente affascinante, riprende tutti i motivi del romanticismo, rivivendoli  con delicata ironia per non abbandonarsi al dilagante sentimentalismo. Le sue più importanti raccolte poetiche sono il Libro dei canti (1827)  Le Nuove poesie(1844), il Romanzero (1851)  e i due poemetti  satirici Atta Troll(1843) e Germania, una fiaba d'inverno (1844)  caratterizzati da una vena acremente ironica e sarcastica contro la demagogia e il conservatorismo di stampo prussiano  Heine  fu anche uno scintillante prosatore ( Ritratti di viaggio del 1829) e un efficace giornalista politico di ispirazione liberale e progressista.

mercoledì 28 novembre 2018

romanticismo - chamisso

romanticismo - Chamisso

Adalbert von Chamisso (1781- 1838)  figlio di nobili francesi fuggiti dalla patria del tempo della rivoluzione, visse in Germania occupandosi con successo di scienze naturali, ma drammaticamente tormentato dal conflitto interiore tra la patria d'origine e la patria d'acquisto  soprattutto  al tempo delle guerre napoleoniche. La sua  opera più nota è La meravigliosa storia di Peter Schlemihl (1814) Peter  cede a uno sconosciuto in cambio di una borsa d'oro inesauribile, la propria ombra : la ricchezza senza fine non lo compensa però degli scherni e delle umiliazioni che la perdita dell'ombra gli procura. Il vuoto  cresce insopportabilmente attorno a lui : lo sconosciuto torna a offrirgli la restituzione dell'ombra, ma in cambio vuole la sua ombra Peter rifiuta getta via la borsa : la storia avrà un lieto fine perché grazie agli stivali delle sette leghe egli potrà girare il mondo e dedicarsi alle scienze naturali che ama.
L'operetta è  chiaramente autobiografica, soprattutto  dal punto di vista interiore, perché  esprime il dramma di chi, avendo due patrie, non ne ha in effetti nessuna, e in questo sente attorno e dentro di sé un vuoto incolmabile.

domenica 18 novembre 2018

novalis

novalis

Friedrich Von Hardenberg (1772-1801) noto con i nome di Novalis si formò nel circolo di Jena centro propulsore del nascente romanticismo. Nel 1794  si innamorò della tredicenne Sofia Von Ku"hn, ma la morte prematura della fanciulla, avvenuta tre anni dopo, colpì duramente il poeta che in essa aveva riposto la stessa ragione della sua esistenza : per ricongiungersi all'amata  si estraniò  gradualmente dalla realtà preparandosi alla morte e abbandonandosi totalmente all'irrazionalismo mistico, di cui  sono altro esempio poetico gli Inni alla Notte (1797-999 ), composti  in quella dolorosa circostanza. Per fortuna la vita riafferrò Novalis , che potè ritrovare fede e serenità e iniziare una nuova esperienza di amore : il sogno però non potè  coronarsi con le nozze perché il poeta colpito da tisi, si spense in poco tempo.
Oltre agli Inni alla Notte e ad altre liriche di ispirazione mistica (Canti Spirituali. del '99) Novalis ha lasciato  un romanzo incompiuto  Enrico di Ofterdingen ( 1799-1801)  che celebra la riealizzazione dello spirito attraverso la trasformazione della realtà in poesia  e la sublimazione delle vita nel sogno.
In Novalis la fuga dal reale  e lo slancio verso l'infinito  tipici dell'irrazionalismo romantico, si esprimono  nella forma liricamente più alta e pura.

venerdì 16 novembre 2018

Holderlin

Holderlin
insieme a Goethe e Schiller Friedrich Holderlin( 1770-1843) rappresenta il classicismo tedesco : ma in holdering la classicita' e' rivissuta attraverso una spititualita' ricca di interessi filosofici e religiosi e tormentata da profondi travagli interiori
Attratto dal fascino misterioso della natura e da quanto v'e'in essa di incorrotto e di primogenio Holderlin vide nella luminosa civilta' dell'antica Ellade un'eta' irrepetibile dell'umanita' di cui sognava con empito profetico il ritorno perche' il tormentato mondo moderno ne ricevesse  un nuovo anelito di spiritualita' piu alta e serena.
Il luminoso mito dell'Ellade e' dunque  per la drammatica e inquieta coscienza di Holderlin l'ideale di armonia e di pace interiore a cui i romantici guardavano per placare i conflitti e le ansie della vita e superare la realta'  ostile e deludente.
Accanto alle liriche tra le piu perfette della poesia tedesca, egli ci ha lasciatoil breve romanzo epistolare Iperione ambientato nella Grecia contemporanea, ma animato dall'entusiamo e dalla  nostalgia dell' antica Ellade.
La produzione poetica di Holdelin purtroppo  fu interrotta agli inizi dell'Ottocento  dalla follia che lo colpì  per una quarantina di anni  dopo una breve esistenza travagliata e amara  soprattutto per una infelice storia d'amore  e lo portò alla morte nel silenzio e nell'incoscienza

mercoledì 7 novembre 2018

Guglielmo Tell - di schiller

Guglielmo Tell - di Schiller

I rappresentanti dei canton i d Schwyz Uri e Unterwalden giurano un patto contro l'Austria  e il suo
balivo Gessler tirannico e spietato  che per umiliare gli svizzero nella piazza di Altdorf aveva fatto issare su un palo un cappello che tutti dovevano salutare pena la prigione Guglielmo Tell un cacciatore fiero e generoso gli passa davanti senza inchinarsi e, poiché  è per la fama il miglior tiratore di balestra di tutto la Svizzera, il balivo con inaudita crudeltà lo condanna a colpire con una freccia sulla testa del figlio. Tell supera la prova, ma è ugualmente incarcerato perché confessa che, se avesse fallito il colpo avrebbe ucciso Gessler. Riuscito a fuggire  Tell ucciderà successivamente il tiranno con una freccia della sua infallibile balestra e darà direttamente  inizio alla rivolta diventando così l'eroe fondatore della nazione svizzera.
l'opera che ha un ampio respiro popolare e un intenso spirito di libertà, fu scritta nello stesso anno in cui Napoleone si proclamò imperatore  il sogno di Schiller che i tedeschi si ribellassero come avevano fatto gli svizzeri  di Guglielmo Tell  purtroppo no si avverò con sua grande amarezza

mercoledì 17 ottobre 2018

Friedrich Schiller

Friedrich Schiller

Nacque a Marbach (1759-1805) da un chirurgo  che lo avviò contro voglia alla medicina; nel 1787 si recò a Weimar dove conobbe Goethe  con il quale strinse una lunga e fruttuosa amicizia. Schiller sentì particolarmente l'influenza dello Sturm Und Drang, della sua intensa particolarità e dell'acuto spirito di rivolta contro ogni forma di costrizione; si interessò alla storia, di problemi estetici e filosofici, di poesia, ma soprattutto si dedicò al teatro, che gli sembrava lo strumento più adatto a rappresentare la volontà popolare e il sentimento  della nazione tedesca.
Nei suoi drammi esaltò l'innato spirito di libertà e di ribellione all'oppressione alla corruzione all'ingiustizia e al sopruso  della società e dei tiranno.
Le sue opere più importanti sono i Masnadieri (1781), intenso e drammatico scavo piscologico dello sfondo delle imprese di una banda che nelle foreste della Boemia ruba ai ricchi per dare ai poveri; Don Carlos e il padre Filippo II di Spagna e testimonianza della vana battaglia di uno spirito nobile e generoso contro il dispotismo dello stato assoluto e della Chiesa; la trilogia tragica Wallstein(1792) dedicata al grande condottiero della Guerra dei Trent'anni assassinato  per aver tentato di tradire il proprio sovrano e rappresentato come simbolo del patriota che invano si sforza di comporre i dissidi politici e religiosi della Germania; Guglielmo Tell (1804) commossa celebrazione della lotta combattuta dai cantoni svizzeri agli inizi del '300 per la propria libertà.