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venerdì 8 aprile 2016

Pasolini

Pasolini

Pier Paolo Pasolini  è nato a Bologna e morto tragicamente a Roma in una situazione misteriosamente scabrosa dopo una vita  condotta tra scandali; come uomo è oggetto di esaltazione e di biasimo  da parte dei critici e dei moralisti di mestiere
Come Moravia rappresenta l'interpretazione della crisi  della borghesi del nostro paese  così Pier Paolo Pasolini  impersona  la crisi profonda in cui è piombata al  coscienza di certa gioventù  del tempo
Si potrebbe  definir come scrittore  e come uomo in continua contraddizione con se stesso, in lui infatti coesistono  e convivono irrequietezza la ribellione  la spiccata  sensibilità la sessualità esasperata e la purezza forse più desiderata che vissuta
Le note dominanti della sua vita amore e repulsione sono  alla base del suo dramma esistenziale
Dall'esame della sua produzione  considerata in periodi diversi  si possono ricavare i motivi e i temi più salienti  della sua poetica
Da una posizione romantica espressa nella produzione inversi cui ha dato  luogo la raccolta "la meglio gioventù  composta di poesie  scritte in dialetto friulano  con la traduzione dello stesso autore
E' passato attraverso una crisi di maturazione politica ad una visione che si potrebbe definire sociologica 
La concezione idillico-mistica  del Pasolini del primo periodo  in cui canta il suo Friuli  e la sua gente come un paese  e una popolazione senza miseria, senza afflizione, senza dolori, è superata dalla presa di coscienza dei problemi sociali  che sono fondamento  della sua poesia del secondo periodo
I contadini che ha cantato  en "la meglio gioventù " come componenti  di una società che vive  in comunione  con le cose accettando  indifferentemente la vita e la morte in una posizione quasi metastorica, nel secondo periodo entrano nella storia, attraverso la guerra e la resistenza che hanno insegnato loro che i mali non sono il risultato di una serie di fatti determinati dal fato ma l'effetto delle deliberazioni di uomini senza scrupoli  ingiusti e prepotenti 
Pasolini fu un uomo  dalla psicologia aggrovigliata  e complessa dalla vita torbida e tormentata
Ama e rifiuta con la stessa intensità con la medesima violenza
Rompe così con la sua gente  le volta le spalle e cerca altre strade altri oggetti su cui riporre  il suo amore  e quindi la sua violenza
Scrive ancora poesie  e pubblica " Le ceneri di Gramsci " che manifestano in termini chiarissimi  un "populismo"  voluto e cosciente
L'opera  poetica pasoliniana però è poco valida : in essa  si risentono alternativamente  i due diversi toni del Carducci  e del Pascoli
"Le ceneri di Gramsci " debbono essere considerate il discorso  che Pasolini  fa su se stesso  piuttosto che su Gramsci
Egli si rivela  un marxista  che professa  ormai un populismo razionale un militante della politica ma non un credente  nel marxismo
Si è così ancora una volta  di fronte a una persona che vive in contraddizione con se stesso
Lontano ormai  dal suo Friuli  e dalla sua gente è  alla ricerca di un popolo  in cui possa identificarsi  e crede di trovarlo nella gente di borgata fra i relitti umani  di bidonville  a Roma : un popolo costituito da rappresentanti di un sottoproletariato  quasi  zingaresco  di omosessuali  prostitute ladri teppisti  ruffiani alla ricerca di espedienti per vivere
E questa la folla talvolta inverosimilmente disumanizzata diventa protagonista della sua opera narrativa
NARRATORE
Come narratore  appartiene al neorealismo 
sono due romanzi che rilevano nella sua interezza la sua personalità di uomo e scrittore che manifestano il suo travaglio interiore con il suo credo artistico e con il suo impegno politico  di scritto re che con la rappresentazione del sottoproletariato  del bidonville romano vuole  forse non solo  compassionare la folla protagonista  dei suoi romanzi  ma e  soprattutto  denunciare colpe e insieme colpevoli di quella aberrante e disumanizzante  situazione sociale  e morale in cui vivono accampati  miserabili sbandati immigrati dal meridione d'Italia
Questo il tema fondamentale di "Ragazzi di vita " 1955  e una "vita violenta " 1959  naturalmente rimpolpato con tutte le situazioni  scabrose amori impossibili  di "relazioni particolari " di atteggiamenti  e comportamenti anomali e patologici di  omosessuali  ruffiani ladri prostitute
"Una vita violenta " ha per protagonista un  "ragazzo di vita " politicamente impegnato  prima missino per il gusto di essere contro  poi democristiano  perché spera  che la tessera del partito democratico cristiano  possa fargli ottenerne un alloggio  ed infine comunista per la presa di coscienza attraverso esperienza diretta di assoluta carenza di organizzazione sanitaria pubblica e con la speranza di una resurrezione sociale  ad opera del comunismo
La posizione politica di Tommasino (protagonista di "una vita violenta") non è  il frutto di una consapevole scelta ma il tentativo di trovare un modo  con cui combattere la borghesia responsabile  nel suo ruolo di classe dirigente che non riesce o meglio non vuole attuare la giustizia sociale 
E' triste ricordare che Pasolini  finisce la sua vita terrena proprio per effetto della furia violenta di una dei suoi "ragazzi di vita" che si abbatte senza freno e senza pietà  sul suo corpo dopo lo scempio

Le ultime opere
sono poesie "la religione del mio tempo "   "poesia in forma di rosa "    "Alì dagli occhi azzurri
"Teorema"   "Il vangelo secondo Matteo "