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domenica 21 giugno 2015

GLI STORICI DEL PERIODO NEOCLASSICO

anche la storiografia in un certo senso sente l'influsso  neoclassico del primo Ottocento  gli storici si uniformano alla perfezione formale  nonostante in essi sia vivissimo l'interesse morale e politico e spiccato  il sentimento patriottico 
Notevole  si rivela la letteratura dei loro scritti  il proposito  di contribuire  alla formazione della coscienza rinascimentale
Gli storici  di questo periodo degni di menzioni  sono
Carlo Botta  "storia della guerra di indipendenza  degli Stati Uniti  d'America" 2Storia d'Italia dal 1789 al 1814 " "Proposizione ai longobardi di una maniera di governo libero" "storia naturale  e medica dell'isola di Corfù"

Pietro Colletta "storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825"

ma il più grande  storico del primo Ottocento  fu :

Vincenzo Cuoco  che si riallacciò al Macchiavelli  e al Vico  narrando con assoluta imparzialità i fatti storici di cui era stato testimone  ed esprimendo sinceri sentimenti  di amor patrio  sul problema politico  del Risorgimento nazionale italiano

Lo storico  napoletano come viene denominato sebbene nato nel Molise  a Civitacampomarano, professò come uomo politico  e come scrittore idee liberali; fu antiborbonico  come rivela la letteratura  dei suoi "frammenti di lettere  a Vincenzo Russo" di cui  traccia le linee del progetto di costituzione della Repubblica Napoletana  preparato da Mario Pagano , sul modello  di quella francese dell'anno III
La sua  più importante opera fu il "Saggio  storico sulla rivoluzione  napoletana del '99 (pubblicato  nel 1801)
Il suo credo  di storiografo fu la verità che come egli scrisse  deve esser sempre cara  a chiunque ama la patria 
Sostenne il Cuoco nella sua opera  che la causa del fallimento della rivoluzione napoletana del '99  è da ricercarsi e rinvenirsi nel fatto che essa non era nata dal di dentro (cioè dal popolo) ma era stata imposta da fuori
Di straordinario interesse storico  e culturale sono le pagine in cui sono descritte le condizioni  politiche e economiche  del Regno di Napoli  dal principio della Rivoluzione  francese alla fuga di re Ferdinando di Borbone
E' da ricordare inoltre che il Cuoco  collaborò al "Redattore Cisalpino" e diresse il Giornale Italiano  e fu l'autore di "Platone in Italia  romanzo filosofico archeologico dove immagina che un suo avo  scavando  presso l'antica eraclea  abbia trovato e tradotto un manoscritto greco in cui si narra  il viaggio che Platone fece in Italia nel 406  anno di Roma visitando la Magna Grecia osservando  le condizioni e i costumi
Nel 1806 fondò il Corriere di Napoli  e ne 1809 preparò il "Progetto  di decreto  per l'organizzazione della pubblica istruzione nel Regno di Napoli " nel quale sostenne l'universalità dell'istruzione nel senso che essa  deve comprendere tutte le scienze e tutte le arti  la pubblicità e la socialità  dell'istruzione stessa  nel senso che ciascun cittadino  deve essere istruito secondo le proprie necessità con un'uniformità assicurata e controllata dallo Stato
L'educazione e l'istruzione secondo il Cuoco  deve tradursi  in educazione civica  deve cioè  formare buoni cittadini i quali si hanno soltanto con la quotidiana pratica della virtù politica

Pietro Giordano
un ceno alla fine della completezza storico-letteraria  merita uno studioso e letterato la cui fama in verità è andata col tempo sempre diminuendo
questo scrittore viene ricordato principalmente per la sua amicizia  con Leopardi
attentissimo ai valori formali  il Giordani non riuscì a scrivere un'opera organica di una certa ampiezza troppi ed eccessivi furono i suoi interessi stilistici per potere creare opere grandi e di durata Si fermava insomma più sulle idee accessorie che su quelle principali
La parola nei suoi scritti appare troppo guardinga di se stessa
La sua formula artistica fu "stile greco e lingua del trecento  in questo senso  si colloca fra i puristi
Laureato in legge e benedettino e quindi titolare di cariche amministrative in vari comuni  dell'Italia centro-settentrionale  fu tra i cantori di Napoleone (panegirico allo Imperator Napoleone)
Nei suoi pellegrinaggi giunse anche a Firenze dove conobbe letterati e poeti tra cui il Leopardi
Prima di morire (14 settembre 1848) salutò con gioia  la prima guerra di indipendenza

tra le molte opere
La storia della spirito pubblico d'Italia  per 600 anni considerata nelle vicende della lingua
della religione in Italia
Istruzione di un  giovane  italiano per l'arte di scrivere
la carcerazione di Pietro Giordani

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