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mercoledì 25 settembre 2019

er caffettiere filosofo - Giuseppe Gioacchino Belli

er caffettiere filosofo - Giuseppe Gioacchino Belli

un caffettiere osservando l'opera di una macina, fa a suo modo delle riflessione filosofiche : anche  gli uomini sono come chicchi di caffè nella gran macina della vita destinati a finire in polvere.

La metatesi popolaresca che, trasforma in filosofo, parola estranea all'uso quotidiano, in filosofo, sottolinea il carattere popolare della riflessione, dietro  cui il poeta cela la sua visione amara dell'esistenza.
Il sonetto è costruito con rara perfezione : si notino I ritmi continuamente incalzanti come le ruote della macina sino alla conclusione cadenzata è statica dell'ultimo verso

metro sonetto

L'ommini de sto monno sò ll'istesso
Che vvaghi de caffè nner mascinino:
C'uno prima, uno doppo, e un antro appresso,
Tutti cuanti però vvanno a un distino.

Spesso muteno sito, e ccaccia spesso
Er vago grosso er vago piccinino,
E ss'incarzeno, tutti in zu l'ingresso
Der ferro che li sfraggne in porverino.

E ll'ommini accusì vviveno ar monno
Misticati pe mmano de la sorte
Che sse li ggira tutti in tonno in tonno;

E mmovennose oggnuno, o ppiano, o fforte,
Senza capillo mai caleno a ffonno
Pe ccascà nne la gola de la morte.

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