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martedì 28 settembre 2021

italiano - le doppie tutte le regole

 italiano - le doppie tutte le regole


le consonanti doppie sono più lunghe delle altre quando le pronunciamo ma ci sono anche delle regole da imparare :

la b non si scrive mai doppia con il suffisso -ile ( possibile, edibile).

la g non si raddoppia con davanti a - ione  (regione, ragione) ad eccezione di loggione

la z non è doppia davanti a - zione (razione, interrogazione) ma anche quando si scrive -zia -zie -zio (polizia, democrazia) con qualche eccezione (pazzia, tappezziere, mazziere, razziale) perchè derivanti da parole che hanno due zeta e di solito con suffisso -iere.

la z invece si raddoppia con i suffissi -ozzo -uzzo  -izzare (pozzo, organizzare, merluzzo)

si raddoppia la consonante quando si unisce alle congiunzioni e, nè, se,o (ebbene, neppure, seppure, oppure) alle preposizioni a, da, fra, su (alle, dapprima, frattanto, suddetto)  e agli avverbi là, più, sì,così (laggiù, piuttosto, siccome, cosiddetto) 

si raddoppia con i prefissi sovra, sopra, contra (soprattutto, sovrabbondante, contraddire)

no si raddoppia la consonante quando la seconda parola inizia con s seguita da consonante (contrastante soprascritto)

non si raddoppia dopo i prefissi contro, pre, tra, sotto, intra (controbattere, predire, trapiantare, sottoporre, intravedere)

a volte le parole con doppie consonanti o con consonante singola cambiano di significato 

pala   palla

coro corro 

casa cassa 




martedì 7 settembre 2021

letteratura - Boezio

 letteratura - Boezio


Nel declino della civiltà romana, mentre l'Italia è preda di successive invasioni dominazioni barbariche, emergono le due nobili figure di Boezio e Cassiodoro, ultime voci, sotto il segno di Teodorico, della grande cultura classica.

Anicio Manlio Severino Boezio, nato a Roma tra il 480 e il 482 d.C., congiunse allo studio dell'eloquenza quello della dialettica e della filosofia, intesa, quest'ultima, nella sua accezione più vasta, di studio, cioè, di tutto il sapere concernente il mondo della natura e dell'uomo e maestra di moralità e di saggezza. Al fervore culturale unì un serio impegno politico, partecipando  all'amministrazione dello stato, fino a che cadde vittima dell'elemento gotico antiromano e fu accusato di tradimento e fatto uccidere da Teodorico nel 524.

I suoi scritti possono essere raggruppati secondo uno schema del Trivio (grammatica, geometria,  musica, astronomia), cioè  secondo l'organizzazione enciclopedica della cultura che, nata nella tarda antichità, dominò tuta la scuola medievale. Con opere come il commento all'Organon di Aristotele, la Institutio arithmetica e la Intitutio music, Boezio  si propose di divulgare tra i popoli romano- barbarici dell'Occidente la scienza e la filosofia degli antichi.

L'opera sua più importante letta per secoli, fino a Dante, con intensa commozione è il De consolatione philosophiae ( la consolazione della filosofia)  scritta in carcere, nell'attesa della morte. E' un'opera mista di prosa e di versi, dove Boezio immagina  che gli appaia una venerabile matrona, la Filosofia, e e lo  consoli della sua sventura, invitandolo a sollevarsi dalle meschine cure terrene e a cercare la vera felicità e la pace nella sapienza che conduce a Dio, vero e sommo bene.  A questi si uniscono altri temi : il problema del male nel mondo, la fede nella Provvidenza, il problema della prescienza divina e del libero arbitrio dell'uomo; in prativa, i temi fondamentali del pensiero cristiano nel Medioevo. Ma soprattutto colpisce l'affermazione energetica della superiore dignità del saggio e de filosofo il richiamo al culto dei valori spirituali più alti : il messaggio che lo stesso martirio di Boezio d'una luce eroica e generosa