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mercoledì 22 agosto 2018

letteratura la poesia didascalica

letteratura la poesia didascalica

POESIA DIDASCALICA

 la fortuna del genere didascalico dall'antichità alla fine del secolo XVIII  è da collegare alla particolare funzione attribuita alla poesia in molte epoche di "educare dilettando.
La poesia fu quindi chiamata a rivestire di belle forme i concetti e i princìpi della scienza o della vita sociale religiosa morale: poemetti  dedicati ad illustrare le tecniche della coltivazione dei campi ( " Le Opere e i giorni  di Esiodo  o le Georgiche di Virgilio)  oppure a divulgare nozioni filosofiche ( La Natura di Lucrezio). Proprio del genere è sempre stato il dichiarato proposito di insegnare e l'assunzione quindi di un tono didattiche che trova la sua espressione  metrica in versi ampi e adatti ad una funzione esplicativa come l'esametro grecolatino o l'endecasillabo per la nostra poesia.
In realtà, nei secoli della sua fortuna il genere didascalico fu concepito soprattutto in un funzione di una minoranza colta e raffinata a cu il contenuto precettistico interessava di solito assai meno delle forme letterarie da cui da cui era avvolto.
Una particolare forma di poesia didascalica è da considerare il poema allegorico che ebbe grande fortuna nel Medio Evo  fino all'altissima espressione della Divina Commedia.
Allegoria è come vedremo la raffigurazione in figure concrete di concetti astratti  della vita morale: una tecnica espressiva particolarmente diffusa in epoche portate ad interpretare in chiave simbolica gli aspetti della realtà.
Al genere  didascalico  si possono collegare il poema satirico, che ebbe grande fortuna specie nel 1700 ( l'esempio più illustre fu "Il Giorno" del Parini, il metro  di solito l'endecasillabo sciolto), e la favola animalistica, che da Esopo a Fedro a La Fontaine  alle forme più recenti (ricordiamo  per tutte le poesie  romanesche di Trilussa) tende a far agire gli animali secondi schemi di ragionamento e di comportamento propri della società umana.