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venerdì 25 marzo 2016

Cesare Pavese

Cesare Pavese

nacque  a Santo Stefano Belbo (cuneo) nel 1908.
La sua  prima attività letteraria fu quella di traduttore e di saggista
Tradusse da autori inglesi  e americani 
Nel 1935  a causa del su aperto antifascismo fu arrestato e quindi mandato al confino di polizia
Dopo il 1945 visse a Torino  dove lavorò  per l'editore  Einaudi
Morì suicida il 27 agosto del 1950
Di lui sono notevoli le due raccolte di poesie  Lavorare stanca (1936) e Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951  postumo )  il diario intitolato il mestiere di vivere (1952 postumo)  intriso di profonda amarezza e il libro di racconti  Notte di Festa (1953 postumo )
Le opere più importanti di Cesare Pavese  sono però i romanzi  Prima che il gallo canti  - La bella estate
Nei romanzi si legge il totale impegno di Pavese antifascista partigiano e comunista in un tentativo di lotte e di combattimenti  per risanare la società corrotta e crudele
ma la sua sollecitudine sociale fu vinta e domata dalla sua affinata e pessimistica sensibilità  e dal suo intellettualismo, che gli suggerirono  una tematica, che poi gli era più congeniale  di sensi tristi e decadentistici
del uso dramma esistenziale sono  sicure e sincere testimonianze  il mestiere di vivere e il suo epistolario 
Le cose importanti per Pavese  uomo ed artista furono la poesia la regina del mondo  come egli stesso la definì; la cultura  in cui si impegnò con costanza e continuità; la donna, che egli concepì  come un Assoluto, anche se i suoi rapporti con l'altro sesso  furono di attrazione-repulsione  di amore-odio
Pavese, sebbene se lo fosse proposto  con serietà  e con convinzione non riuscì ad attuare il suo impegno sociale, come si rileva dalle sue opere  e in particolare dai romanzi
In Pavese c'è un contrasto tra infanzia-maturità, che è  il punto focale della spiritualità dell'uomo contemporaneo c'è quasi una teorizzazione razionale che si riflette sul piano storico-geografico di questo contrasto che così si può indicare :infanzia, età primitiva, campagna; età matura, civiltà, città
Al suo dramma esistenziale di uomo che sente i legami e i limiti  dell'attualità  contingente  e aspira ad una vita più ampia  che lo impegni socialmente  Pavese reagisce  con i disordine e la sessualità
In tutta l'opera maggiore di Pavese c'è il contrasto irreducibile tra ragione e fantasia infantile che fa nascere i miti li alimenta e li fa diventare matrice del nostro IO  più profondo
E dal mito dell'infanzia, della fantasia e, quindi  dall'immaginazione che è evasione e negazione della conoscenza, l'uomo e, quindi lo scrittore Pavese non si libererà mai e perciò non potrà mai  neanche conoscere
Nasce qui il pessimismo di Pavese (dialoghi con Lurcò)
Un'opera più scopertamente politica è il Carcere in cui Stefano il protagonista è un confinato politico (è chiaro biografismo )  con tutti i suoi problemi di uomo, che è costretto  a vivere in isolamento  che lo turba e lo tormenta  per la sua condizione di confinato prescindendo dalla causa (politica) del suo isolamento
Anche il Compagno rileva una modestissima vocazione politica di Pavese 
E' così anche per la casa in collina
Carcere, Compagno, la casa in collina sono tre aspetti dell'attività politico-letterario di Pavese che rivelano la scarsa vocazione politica  dell'autore che non riesce a risolvere il suo problema esistenziale
Per comprender in modo completo ed esatto il mondo interiore di Pavese la sua arte e i suoi intimi drammi è utile ed indispensabile soffermarsi ad esaminare pur molto velocemente i suoi romanzi  La luna e i falò  e paesi tuoi 
Paesi tuoi è il suo primo romanzo e manifesta certi caratteri del romanzo americano (trasformazione della Langa in un far West di provincia)
Non può assumere un ruolo  diverso dall'esercitazione letteraria dalla preparazione dell'autore  al grande romanzo  La luna e i falò considerato dalla critica il capolavoro di Pavese
si può dire che in questo romanzo  c'è tutto il mondo  interiore con riflessi ora decadentisti ed ora crepuscolari dell'autore :  il mito la nostalgia  per l'infanzia definitivamente trascorsa e non più  ripetibile l'amore  per le Langhe  e per i contadini, l'antipatia, per i borghesi  che turbano con i loro godimenti la severità delle colline il giudizio negativo delle speranze cui la Resistenza aveva dato modo ed occasione di nascere
tutto il romanzo è pervaso d'intensa nostalgia  per l'addio al passato che non torna più nemmeno per effetto dell'attività memoriale; addio ai miti dell'infanzia  e alle illusioni  distrutti dalla maturità fatta d'esperienza e di conoscenza nazionale