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martedì 19 marzo 2019

Ugo Foscolo

Ugo Foscolo

Ugo Foscolo (1778-1827) ebbe la ventura di vivere una vita ricca di esaltanti esperienze e fremente di generose passioni, una vita tipica di un "eroe romantico" con tutti gli slanci e le contraddizioni  di quell'età . Nato nell'isola ionia di Zacinto  da padre veneziano  e da madre greca respirò nell'infanzia i miti e il fascino dell'antica Ellade, che gli lasciò nel cuore  la nostalgia di un'età luminosa e irrepetibile di bellezza e di armonia. Alla morte precoce del padre, ancora ragazzo seguì la madre a Venezia, dove conobbe miseria e povertà , ma fervido d'ingegno com'era, studiò profondamente i classici antichi, gli autori  contemporanei e gli illuministi facendosi ben presto una vasta cultura letteraria e filosofica e mettendosi anche in luce per una adesione tanto appassionata  alle idee rivoluzionarie che lo costrinse all'esilio. Ammiratore entusiasta di Alfieri e di Napoleone, l'uno cantore vigoroso e l'altro campione indiscusso della libertà, partecipò  alla vita politica della appena nata repubblica democratica di Venezia finchè  il trattato di Campoformio, con cui la città fu ceduta all'Austria, lo prostrò  in una profonda e amara delusione nei confronti sia di Napoleone  verso il quale, a causa di questo tradimento , da allora guardò sempre con diffidenza, sia degli italiani amanti della libertà  a parole ma sostanzialmente vili e spiritualmente schiavi dell'animo . Da quel tragico evento cominciò  il suo lungo esilio lontano dalla patria diletta e dalla madre amatissima : passato a Milano e a Bologna, in qualità di ufficiale dell'esercito della Repubblica Cisalpina partecipò gloriosamente alla compagna del 1799-1800 ricevendone encomi e ferite. Dopo un breve soggiorno a Firenze e a Milano - dove pubblicò  le sue prime opere : Le ultime lettere di Jacopo Ortis, I sonetti e le odi  - nel 1804 seguì l'esercito napoleonico sulle coste della Manica per la progettata ma mai effettuata  invasione dell'Inghilterra; incapace di sopportare un lungo periodo di inattività, dopo due anni tornò a Milano , pubblicò i Sepolcri  (1807) , tenne per un breve tempo  la cattedra di letteratura all'Università di Pavia per passare quindi a Firenze  in un clima più libero perchè politicamente meno ossequiente a Napoleone : qui iniziò  il poema Le Grazie , lunga e ininterrotta fatica dei suoi ultimi anni, destinato a rimanere incompiuto. Alla caduta di Napoleone si precipitò a Milano , riprese il suo posto nell'esercito, ma  quando  gli Austriaci  ritornati padroni del Lombardo-Veneto  pretesero il giuramento di fedeltà da parte degli ufficiali, solennemente rifiutò  e preferì  andare in esilio : dopo un breve soggiorno in Svizzera, nel 1816 si stabilì definitivamente nella libera Inghilterra dove trascorse  a Londra , gli ultimi anni  tra crescenti difficoltà, stenti, malattie. Nel 1871 , quando Roma diventò la capitale di quell'Italia  che egli aveva sognato rinata alla virtù, alla dignità civile alla libertà, le sue ossa furono traslate dall'oscuro cimitero inglese di Chiswick alla chiesa fiorentina di Santa Croce, che egli aveva celebrato nei Sepolcri come il tempio sacro alle glorie della patria.
Alle vicende che abbiamo  appena narrato e che ci hanno mostrato un Foscolo appassionato difensore della libertà e amante della patria, coraggioso, intemerato, incapace di doppiezza e viltà, strenuo lottatore per le proprie idee e per la propria opera di uomo, di soldato e di scrittore, bisogna aggiungere la lunga serie degli amori e delle passioni  che travolsero la sua esistenza senza dargli quella pace interiore a cui tormentosamente anelava : delle numerose figure femminili  che sconvolsero il suo cuore ricorderemo solo la "donna gentile" Quirina Mocenni Magiotti, che  con le sue lettere da lontano lo confortò  nell'esilio londinese e fu la donna più spiritualmente vicina alla sua anima generosa , ma perennemente travagliate e inquieta.
La produzione lirica del Foscolo comprende due odi, dodici sonetti il carme I Sepolcri e il poemetto Le Grazie, rimasto incompiuto.
Mentre l'ispirazione e il linguaggio delle Odi e delle Grazie sono classicheggianti  ed esaltano la bellezza come l'armonia formale e spirituale, il mondo poetico dei Sonetti nasce da una sensibilità intensamente romantica  che richiama le Ultime lettere di Jacopo Ortis : in essi  infatti vibrano  il tormento della sua anima ribelle, l'angoscia dell'esilio, il senso cupo di un destino avverso che solo con la morte porrà termine alle sofferenze e darà l'agognata pace. La vicenda personale del poeta si allarga alla natura e a tutti gli uomini : con i Sepolcri investe l'intera storia dell'umanità per trovare consolazione e conforto nella poesia

romanticismo in Italia

romanticismo in Italia

In Italia di romanticismo si comincia a parlare soltanto dopo la caduta di Napoleone; ma  una personalità come Foscolo, che per la forma classicheggiante  e per il culto idealizzato dell'Ellade  appartiene al gusto neoclassico, in effetti partecipa già della spiritualità e dei miti romantici: basta pensare alla sua vita e ai motivi ricorrenti nelle sue opere , dal drammatico personaggio di Jacopo Ortis, al vagheggiamento  della morte, all'ardente  passionalità patriottica, al pessimismo che pur non contrasta con la fede nei più alti ideali  dello spirito.
Nel 1816  sul giornale milanese La biblioteca Italiana  fu pubblicato un articolo di Madame de Stael favorevole alla nuova letteratura: nella polemica che ne seguì tra novatori e conservatori la diversità delle opinioni scivolò ben presto dal campo letterario a quello politico, opponendo  i classicisti conservatori e reazionari e ai romantici  liberali e patrioti. Per i romantici la poesia deve essere popolare e deve esprimere i sentimenti e le esigenze della nazione, in  primo luogo lo spirito di libertà e di indipendenza nazionale. Così attorno al giornale dei giovani romantici, il conciliatore, si raccolsero i patrioti  lombardi  che dai primi moti carbonari vissero tutta l'esperienza eroica del risorgimento.
Il motivo principale che anima la nostra letteratura romantica è l'ardore patriottico : nella  quasi totalità poeti, prosatori e pensatori  del tempo parteciparono alle cospirazioni, alle battaglie, alla vita politica del risorgimento, soffrendo spesso il carcere o l'esilio. Basterà ricordare  per tutti Giuseppe Mazzini, uno degli spiriti i nobili  e ricchi del romanticismo-risorgimento.
Un posto particolare spetta in questo panorama a Leopardi e Manzoni  che per l'altezza della loro opera hanno statura e importanza europea : Leopardi è uno dei più grandi lirici del romanticismo per la tensione eroica del suo pessimismo e per la purezza del linguaggio poetico, mentre Manzoni  nei suoi versi e soprattutto nel Promessi Sposi supera l'interno dissidio dell'anima romantica sollevandolo alla superiore visione di un cattolicesimo umanamente impegnato e saldamente sorretto dalla fede