Translate

martedì 22 settembre 2020

corrispondenze - Baudelaire


 corrispondenze - Baudelaire 



E' un testo fondamentale della poetica Baudelairiana e simbolista. La natura è qui vista come un tempio (animata, dunque, da una presenza divina), dove le cose, pilastri viventi, alludono a enigmatiche rivelazioni. L'universo è una foresta di simboli che alludono al mistero d'una vita più alta. oltre il tempo e la contingenza: una vita di cui le cose e l'uomo sono insieme compartecipi (di qui gli sguardi familiari). I colori, i profumi, i suoni, i dati sensoriali appaiono un messaggio che va dalle cose all'animo umano, facendogli presentire, di là dalla molteplicità delle parvenze oggettuali, l'unità profonda dell'essere, la sua essenza arcana (l'unità profonda e tenebrosa, dove tenebre e luci si confondono). In questa contemplazione poetica si rivela l'unità di natura e spirito di io e il mondo. Così i profumi quasi uno smaterializzarsi delle cose in pura essenza esalano una suggestione indefinita che coinvolge insieme i sensi e l'animo e alluda al  protendersi dell'io verso l'infinito.


E' un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l'uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore.

Esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli òboi,
e verdi come praterie; e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l'espansione propria alle infinite
cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
il benzoino, e cantano dei sensi
e dell'anima i lunghi rapimenti.

Charles Baudelaire

Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857


Correspondences

La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L'homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l'observent avec des regards familiars.
Comme de long échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les pafums, les couleurs et les sons se répondent.
Il est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
Doux comme del hautbois, verts comme les prairies,
- Et d'autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l'expansion des choses infinies,
Comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens,
Qui chantent les transports de l'esprit et des sens.

Da I fiori del maleLes Fleurs Du Mal, 1857

giovedì 10 settembre 2020

scrivere un tema- descrivere un animale

 scrivere un tema - descrivere un animale



al di là delle caratteristiche comuni a più esseri della stessa specie doppiamo saper cogliere le infinite differenze esteriori e interiori date dal confluire di elementi molteplici

per esempio 

nel descrivere due diversi gatti

 nel musetto rotondo gli occhi vivaci e splendenti rivelano subito l'astuzia. Ai lati del piccolo naso rosa, che sembra un bottoncino molle, spuntano i lunghi baffi bianchi,. Un orecchio è diritto e all'erta l'altro leggermente abbassato. Il gattino è immobile, il suo corpo flessuoso e agile è seduto in atteggiamento di riposo. Il suo pelo ci appare morbido e liscio, viene l'istinto di accarezzarlo 

il bel gatto nero sembra irritato si è posto sulla difensiva. Ha orecchie dritte il dorso inarcato la coda ingrossata, le gambe posteriori in tensione tutto il corpo è pronto a scattare. I lunghi baffi sono rigidi come spilli: Gli occhi verdi a mandorla guardano fissi davanti verso un nemico o verso la preda.

La descrizione di Carlo Levi da Cristo si è fermato a Eboli 

Un cane. era di media grandezza tutto bianco con una macchia nera sulla punta delle orecchie, che aveva lunghissime e pendenti ai lati del viso..... con due occhi rotondi e umani, color nocciola, coi quali mi seguiva senza voltare il capo, pieno volta a volta di dolcezza, di libertà e di una certa infantile misteriosa arguzia. IL pelo era lungo quasi fino a terra, ricciuto, morbido e lucente come seta: la coda, che egli portava arcuata e svolazzante come un pennacchio di guerriero orientale, era grossa come quella di una volpe.... più  che camminare, saltava, a grandi balzi con un ondeggiare delle orecchie e del pelo; inseguiva le farfalle, gli uccelli, spaventava le carpe, lottava con i cani e i gatti, correva da solo pei campi guardando le nuvole, sempre pronto scattante in un continuo gioco .................

giovedì 3 settembre 2020

spleen - Baudelaire

 spleen - Baudelaire 


Con questa parola inglese Blaudelaire indica la noia, l'angoscia ossessiva che nasce dal senso della vita come limite, inganno delusione. Il tema, ripreso da molta letteratura posteriore, è qui svolto non con la scorata rassegnazione di certi scrittori  nel nostro tempo, ma con ritmo violento e traumatico; è  un'atroce presa di coscienza che nasce da un sommovimento dell'io profondo sulla scia di sensazioni intensificate dalle ardite trasposizioni analogiche (dal cielo plumbeo alle immagini  di vita fradicia putrefatta : le strisce di pioggia come sbarre di prigione; i ragni che tessono tele nel cranio del poeta). Soprattutto le ultime immagini - le campane urlanti e i funerali che sfilano nell'anima - sono esempi dell'analogia tipica della poesia contemporanea. In esse non viene stabilito un paragone concettualmente preciso tra realtà  fisica e spirituale, ma una totale identificazione. Le campane urlanti evocano l'intimo spasimo, i funerali silenti un senso di morte e desolazione, nel suo emergere dalla coscienza profonda e condensarsi in un'immagine che è al tempo stesso, percezione esistenziale immediata e decisiva.

mercoledì 2 settembre 2020

Charles Baudelaire

 Charles Baudelaire 


Baudelaire (Parigi 1821-1867) è uno dei maestri della lirica europea contemporanea. Ebbe vita travagliata e sregolata, fra nobili aspirazioni ideali e abbandoni alle seduzioni del senso , fra ansia romantica di elevazione e ricerca di paradisi artificiali nel vino e nella droga, Visse il tema romantico dell'evasione, ora con atteggiamenti satanici, or con volontà di purezza e trasfigurazione della vita; sullo sfondo della metropoli (Parigi) , che egli chiamò "vasto deserto umano", avvertendo l'intima analogia fra le due contraddizioni del suo animo e lo squallido paesaggio urbano di brutture e dissonanze, di folla anonima e alienata. Le sue poesie sono raccolte nel libro I fiori del male (1857) che provocò un processo per una presunta offesa alla morale e al buon costume, In prosa scrisse I paradisi artificiali (1860) i Poemetti in prosa e il Mio cuore messo a nudo, postumi. Assai notevoli sono pure i suoi saggi critico-estetici (Curiosità letterarie; L'arte romantica) dove elaborò una idea nuova della poesia e rivelò una profonda comprensione della musica wagneriana, che avrà un importante influsso sulla cultura decadentistica come le opere di Poi che egli tradusse e diffuse in Europa.

Secondo l'estetica Baudelairiana, la poesia esprime l'anelito dello spirito verso una bellezza superiore come liberazione dallo spleen, cioè dalla noia che nasce dalla coscienza del relativo, E' una sorta di mistico approdo, di là dalla contingenza, dal dolore, dal male, a un modo più vero. La natura quale appare ai nostri sensi si fonda, infatti su un altro universo sopra sensibile, di cui le cose non sono che simbolo; è, dunque una foresta di simboli. Il poeta deve decifrarli, scoprire il loro senso riposto, la trama di analogie che essi intrecciano nella tenebrosa e profonda unità dell'universo. In tal modo la poesia diventa rivelazione metafisica superiore intuizione che consente un'intima partecipazione al mistero dell'essere.

La lirica baudelairaiana rifugge quindi dall'espressione di un messaggio concettuale definito, per affidarsi piuttosto alla fascinazione dei suoni, delle metafore, delle ardite trasposizioni analogiche, unico mezzo per evocare magicamente e suggestivamente un ignoto altrimenti inattingibile alla conoscenza umana. Sarà questo il principio fondamentale del simbolismo

martedì 1 settembre 2020

Joris-Karl Huysmans

 Joris-Karl Huysmans


Dopo la raccolta di poemetti in prosa d'imitazione baudelairiana, Huysmans (Parigi 1848-1907) divenne romanziere naturalista, fino alla svolta decisiva di Controcorrente (1884), che fu definito la "bibbia" del Decadentismo. Nel '91 pubblicò Laggiù, esasperando il satanismo tardo romantico e più  tardi si convertì al cristianesimo (In cammino, 1891; La Cattedrale, 1898, ecc.).

Controcorrente raffigura il prototipo del nuovo eroe decadente (altri ne seguiranno; dai Ritratti immaginari dell'inglese Walter Pater, a Ritratto di Dorian Gray dell'inglese Oscar Wilde, al Piacere di D'annunzio): esteta raffinato, spregiatore della vita di tutti i giorni e soprattutto della volgarità del mondo borghese, con il suo lavoro febbrile e la sua ricerca del guadagno. Orgoglioso della sua solitudine di essere superiore, l'esteta vuole realizzare la sua vita come un'opera d'arte, scatenando un celebralistico e raffinato edonismo, al di fuori dei piaceri consueti. La bellezza da lui vagheggiata deve rinnegare la natura, i suoi piaceri devono sovvertire la comune sensibilità, nella direzione di una morbosità raffinata e scientemente perseguita. Ma più che della rivolta, egli è l'uomo del rifiuto, consumato nella solitudine del suo mondo esasperatamente soggettivo e gratuito, decisamente avverso a ogni impegno morale e politico, a ogni rapporto con gli altri che non sia il disprezzo.

giovedì 20 agosto 2020

dal Mistero del poeta - morte di Violet

 dal Mistero del poeta - morte di Violet

Il mistero del poeta è un romanzo fondato su un idealismo vaporoso e su vibrazioni e presentimenti arcani dell'animo che si traducono in un lirismo morbido, in modulazioni musicali di sfatta dolcezza. Trionfano in esso i momenti irrazionalistici dell'io, sentiti come mezzo di comunione col mistero da parte di spiriti aristocratici ed eletti: La vicenda è lirica, più che narrativa. Il protagonista, il Poeta racconta di aver udito per due volte in sogno una dolcissima voce di donna, di averla ricercata nel mondo reale, e di averla infine ritrovata in una fanciulla inglese, Violet, esile, eterea, anch'essa scossa da un misterioso presentimento da quando, senza conoscerlo ha letto il libro di lui. Egli la segue in una Germania avvolta in un fantasioso alone romantico, la induce a rompere il fidanzamento voluto dalla famiglia e a sposarlo.

Ma nell'imminenza del matrimonio il pretendente respinto riappare come una  presenza d'incubo, che perseguita i due giovani, simile a un'ombra di morte. per sfuggirgli, il poeta affretta il matrimonio con Violet, ma alla stazione sa da un amico che quell'uomo è sulle loro tracce. L'apparizione del persecutore causa a Violet, ammalata di cuore e legate da un esile filo alla vita, una crisi mortale. Ella spira senza una parola fra le braccia del marito, e tuttavia continuerà a vivere con lui in una comunione spirituale, come dolce e misteriosa presenza nella sua vita.

lunedì 17 agosto 2020

Edgar Allan Poe

 Edgar Allan Poe

Alcolizzato, soggetto a nevrosi depressiva, l'americano Poe (1809 -1849) esasperò la vena lugubre del Romanticismo, con capacità straordinaria di penetrazione nelle zone più oscure dell'animo. I suoi racconti sono spesso avvolti da un alone macabro e surreale, le vicende, dominate da arcane forze soprannaturali si risolvono in atmosfere d'incubo  e di terrore. IL Poe scrisse anche poesie, la più celebre delle quali è il corvo. Nelle meditazioni estetiche (il principio poetico ; Filosofia della composizione ) percorse sviluppi dell'estetica del tardo Ottocento : l'idea della poesia come "creazione ritmica di bellezza, esaltazione necessariamente breve dello spirito, anticipa la poetica decadentistica del frammento lirico; così come la ricerca di uno stile musicale e suggestivo, come mezzo di espressione del mistero che sta dietro le cose ed è inattingibile per via intellettuale anticipa posizioni simboliche. L'influsso esercitato dal Poe sulla letteratura europea fu notevole dopoche il Baudelaire o ebbe "scoperto" nel 1846 e ne ebbe poco dopo tradotto i racconti.

Opere principali : Le avventure di Gordon Pym (1838); Grotteschi e arabeschi (1839);  Racconti (1845)Il corvo e altre poesie (1845).